Talete Flashcards
Quali sono gli scritti di Talete dai quali possiamo ricavare il suo pensiero?
Non abbiamo alcuno scritto di Talete.
Ciò che possiamo ricavare del pensiero di Talete ci proviene principalmente dagli scritti di Aristotele (Metafisica A), Simplicio (In Physicam) e Diogene Laerzio.
Dove si trovava Mileto, la città natale di Talete?
In Anatolia, parte dell’attuale Turchia.
Di cosa si occupava Talete, oltre che di filosofia?
Di astronomia.
In quale gruppo di filosofi viene generalmente posto Talete?
Tra i cosiddetti filosofi ionici.
In base a cosa gli studiosi ritengono che la data di nascita di Talete sia da collocarsi nel VI secolo a.C.?
In base all’anno in cui avvenne un’eclissi solare predetta da Talete, ovvero nel 585 a.C.
Talete fu l’iniziatore della filosofia della φυσις (physis).
Vero o Falso?
Perché?
Vero.
Perché per primo affermò l’esistenza di un principio unico causa di tutte le cose che sono.
Talete riteneva che il principio di tutte le cose fosse l’aria.
Vero o Falso?
Falso.
Il principio identificato da Talete è l’acqua.
Può sembrare banale che il filosofo che fu l’iniziatore della φυσις e della filosofia in quanto tale riconoscesse un elemento corporeo come l’acqua quale principio di tutte le cose.
Cosa dobbiamo tenere presente, però?
- Che tutte le cose sussistono, si muovono, hanno vita, secondo il suo pensiero, grazie ad un solo elemento
- L’acqua, come l’intende Talete, non è solo qualcosa di corporeo, ma anche di trascendentale e universale (cioè divino)
L’acqua, così come la intendiamo noi oggi, non è esattamente quel principio di cui parlava Talete. Talete, infatti, la rivestiva di caratteristiche divine, a differenza di come la concepiamo noi oggi.
Quale tra le seguenti affermazioni è di Talete?
1. “Gli uomini sono dèi”
2. “Il mondo è pieno di dèi”
3. “Gli dèi non esistono”
“Il mondo è pieno di dèi”.
Per il fatto che, secondo Talete, l’acqua, che permea ogni cosa, è essa stessa divina.
Quale corpo fisico Talete riteneva fosse dotato di anima?
Il magnete, in quanto capace di muoversi (per attrazione).
Per i filosofi antichi, così come per gli scienziati moderni, vita e movimento sono in stretta relazione tra loro.
Il termine “principio” (ἀρχή) fu coniato da Talete.
Vero o Falso?
Falso.
Fu invece probabilmente coniato da Anassimandro, suo discepolo.
Talete prese da Esiodo e dal principio mitico del caos il concetto di “principio di tutto”.
Vero o Falso?
Falso.
L’idea di “principio”, in Talete, è concetto del tutto nuovo e indica invece “ciò da cui derivano e in cui si risolvono da ultimo tutti gli esseri”.
È corretto affermare che il principio-acqua fosse, secondo Talete, solo ciò che dava origine alle cose?
No.
L’acqua era, secondo Talete:
1. Il principio di tutte le cose
2. Il termine ultimo di tutte le cose
3. Sostegno (sub-stantia) di tutte le cose
Il principio-acqua di Talete è molto più dell’elemento-acqua così come lo intendiamo noi oggi.
Il principio di tutte le cose, secondo Talete, doveva permanere sempre identico a se stessa, senza mutare mai.
Vero o Falso?
Vero.
Perciò viene considerato divino, proprio in quanto tale principio doveva essere quanto più distante dal concetto di mortalità e di corruzione delle cose.
Per Talete, physis e principio erano sinonimi.
Vero o Falso?
Vero.
Physis (natura, cosmo) è esso stesso un tutto vivente.
In base a cosa affermiamo che il principio-acqua di Talete fosse un concetto del tutto nuovo, rispetto al passato?
Il fatto che il concetto espresso derivasse dall’osservazione della realtà e non più dal mito, a cui si attingeva tradizionalmente nel tentare di spiegare l’esistenza delle cose.
Per quale motivo Talete disse che “tutto è pieno di dèi”?
Perché tutto è pervaso dal principio-acqua.
Secondo Talete, tutte le cose partecipavano dell’essere e della vita originati dall’acqua?
Sì, e questo perché tutte le cose, oltre ad essere originate dall’acqua, sussistono grazie ad essa.
Secondo Talete l’anima era immortale?
Sì, in quanto partecipe del principio-acqua originario di tutto.
Dal punto di vista di Talete, in che rapporto si trovano i concetti di “vita” e di “movimento”?
Il movimento è consequenziale alla vita.
Talete riteneva infatti che, se fosse stato in grado di comprendere quale fosse il principio della vita, avrebbe trovato anche quello del movimento.
Oltre all’acqua, anche il —— era ciò che determinava la vita.
Calore.
Quale commentatore di Aristotele dice che Talete parla di un principio “determinato”?
Simplicio nella sua opera In Physicam.
Su questo punto, Anassimandro, discepolo di Talete, costruirà tutta la sua critica al Maestro e la stessa dottrina dell’ἄπειρον.
In che senso il principio-acqua di Talete è un principio “determinato”?
Nel senso che il principio-acqua è esattamente un elemento e non è alcun altro tra quelli individuabili nel sensibile.
Quale problema pone l’individuazione di un principio determinato, come quello individuato da Talete?
Che rende più complicata la ricerca filosofica, la quale ha come oggetto la realtà nel suo insieme, nella sua unità e nella sua totalità.
Le critiche mosse a Talete a questo riguardo, fanno comprendere quanto il pensiero filosofico aspirasse a raggiungere il mondo del sovra-sensibile e quanto distante fosse, al contrario, da una visione corporeista e materialista della realtà.
Talete era ateo?
Secondo Simplicio, sì.
Ma Talete, avendo attribuito all’acqua qualità divine, non può essere definito ateo nel senso moderno del termine.
In genere, tutti i filosofi che non professavano la religione ufficiale, cioè non credevano all’Olimpo e alle divinità mitologiche, erano considerati empi (ἀσέβειος) ed atei.
In quanto “divina”, quali caratteristiche aveva il principio-acqua di Talete?
Quella di dare la vita, di essere immortale e illimitata (nel senso spaziale del termine).
Anche gli altri filosofi dell’antichità ritenevano che i principi da essi individuati avessero le stesse qualità.
Si può affermare che, sebbene Talete ritenesse l’acqua fosse l’unico principio divino, egli, come altri filosofi antichi, fosse in qualche modo coerente con il politeismo greco.
Perché?
Perché tutti gli elementi, essendo permeati dall’unico principio divino, erano in un certo senso paragonabili a molteplici divinità.
Quale fu, secondo Anassimandro l’errore grossolano in cui incorse il suo Maestro Talete?
L’aver dato determinatezza al principio-acqua.
Sebbene Talete affermasse che il principio-acqua fosse illimitato ed eterno, per il fatto di aver individuato un principio tra i tanti possibili, ciò rendeva fallace quell’ipotesi.
E in effetti Anassimandro aveva toccato il problema fondamentale dell’impianto filosofico di Talete: indicare un principio preciso (determinato) significava farlo “scendere” dalla dimensione metafisica a quella limitata della realtà sensibile.
Talete riteneva che l’acqua si trasformasse (e quindi permanesse) in tutte le altre cose.
Perché non si può affermare con ciò che il principio-acqua sia in questo senso anche indefettibile ed eterno?
Perché la trasformazione di un principio implica che tale principio non rimanga sempre uguale a se stesso, come era necessario che fosse in quanto vivificante ed eterno.
In che cosa consiste principalmente la grandezza di Talete, dato che aveva erroneamente ritenuto che il cosmo avesse avuto origine da un principio specifico?
La grandezza di Talete risiede fondamentalmente nel fatto di aver compreso che è necessario ridurre tutto ad unità.