Età imperiale Flashcards
Che periodo copre la cosiddetta filosofia imperiale?
Il periodo compreso, grosso modo, tra il I sec. a.C. fino al 529 d.C.
Perché la fine della cosiddetta filosofia imperiale viene posta nel 529 d.C.?
Perché in quell’anno Giustiniano fece chiudere le scuole pagane con un editto.
Per quale aspetto basilare la filosofia imperiale si distingue, rispetto a quella precedente?
Perché è una filosofia scolastica, nel senso che riceve sistematizzazione nelle scuole.
Anche in età ellenistica erano sorte scuole filosofiche, ma in età imperiale ciò viene fatto in modo ancora più sistematico.
Le scuole venivano poi spesso finanziate con denaro pubblico, durante l’età imperiale.
Quale imperatore romano finanziò alcune scuole pubbliche?
Marco Aurelio, che nel 176 d.C. finanziò le prime quattro principali scuole filosofiche ad Atene.
Marco Aurelio: Roma, 26 aprile 121 – Sirmio o Vindobona, 17 marzo 180.
Qual era lo scopo delle scuole imperiali?
Quello di formare funzionari pubblici e governanti.
Naturalmente, sparse per l’Impero non vi erano solo scuole filosofiche, ma anche di Diritto, Retorica altre materie.
Un altro aspetto delle filosofie imperiali è il loro contatto con tradizioni r——-e.
Religiose.
Molte tradizioni religiose avevano origine in oriente.
Quale conosciuta opera biografica scrisse Plutarco di Cheronea?
Le Vite Parallele.
In questo testo, sono accostate le vite di famosi uomini greci e romani.
Plutarco scrisse anche un’opera su Iside e Osiride.
Vero.
L’opera s’intitola in greco Περὶ Ἴσιδος καὶ Ὀσίριδος.
Iside rappresenta la sapienza e Osiride la religione.
Anche alcuni importanti autori cristiani dei primi secoli furono influenzati da Platone.
Quali?
Origene, Giustino Martire e Clemente di Alessandria, ad esempio.
Giustino, prima di convertirsi al cristianesimo, studiò Platone.
Nel periodo in cui visse Filone, i testi antichi di una certa rilevanza erano spesso sottoposti a e—–i.
Esegesi.
L’esegesi non era fatta solo dagli ebrei e dai cristiani, che facevano ovviamente riferimento alla Scrittura, ma anche dai filosofi, che erano interessati all’interpretazione di autori come Platone e Aristotele.
Che cosa principalmente spingeva i filosofi dell’epoca imperiale a interpretare i filosofi antichi?
La convinzione che ciascuno di essi avesse sviluppato un proprio pensiero ben coerente e in grado di rispondere alle principali questioni dell’esistenza.
Essendo disperso nelle varie opere, non sempre era possibile ricavare un insegnamento coerente da ciascuno dei diversi filosofi.
Che cosa significa l’espressione “Platonem ex Platone”?
“Platone a partire da Platone”
Che per chiarire il pensiero espresso da un filosofo in un determinato testo, la prima cosa da fare era utilizzare altri testi dello stesso filosofo.
Qual è il termine greco per “tradizione”?
παράδοσις
παραδίδωμι: trasmettere
Il termine indica spesso una dottrina coerente (di un filosofo, di una fede) che viene tramandata.
La tradizione non è mai perfettamente sovrapponibile al pensiero del fondatore: ad esempio, la tradizione platonica è il pensiero di Platone arricchito e modificato dai cosiddetti autori medio e neo-platonici.
In molti manuali di filosofia, il periodo imperiale viene denominato m—o-p——–o.
Medio-platonismo.
Perché si colloca tra il platonismo e il neo-platonismo.
In epoca imperiale, il Mondo delle Idee platonico viene inteso in modo differente da come lo intendeva Platone.
Vero.
Durante questo periodo il Mondo delle Idee viene inteso come l’insieme dei pensieri che è nella mente di Dio.