Il pitagorismo Flashcards
In quale zona si sviluppò inzialmente il pitagorismo?
Nell’Italia meridionale.
Più precisamente, in Calabria, soprattutto a Locri, Sibari e Crotone.
Pitagora nacque ad Elea.
Vero o Falso?
Falso.
Pitagora nacque a Samo intorno alla prima metà del VI sec. a.C.
A cosa attribuivano i pitagorici la sconfinata sapienza del loro fondatore, Pitagora?
Alla credenza che Pitagora avesse trasmigrato in diversi individui che gli avrebbero progressivamente comunicato una eccezionale sapienza.
Lo studio delle teorie pitagoriche fu definitivamente abbandonato all’inizio del Rinascimento.
Vero o Falso?
Falso.
Il Rinascimento fu invece uno dei periodi in cui ebbe maggior successo il pitagorismo e lo studio delle teorie di Pitagora.
Il primo pitagorico a pubblicare delle opere fu un filosofo che visse al tempo di Plotino.
Vero o Falso?
Falso.
Il primo a pubblicare delle opere seguendo la dottrina pitagorica fu Filolao, pitagorico che visse al tempo di Socrate (nacque nel 470 a.C.).
Plotino nacque invece all’inizio del III secolo d.C.
Per quale motivo è possibile parlare di pitagorismo, anche senza considerare i singoli filosofi?
Per diversi motivi, tra le quali la più rilevante è il fatto che i fondamenti del pitagorismo furono sostanzialmente omogenei e quindi possono essere trattati globalmente.
Inoltre:
1. Pitagora non scrisse nulla
2. Più che un movimento scientifico, il pitagorismo fu la realizzazione di un determinato stile di vita
3. Le dottrine pitagoriche erano coperte da segreto
4. Neppure Aristotele, quasi 200 anni dopo, sapeva nulla di Pitagora o dei singoli pitagorici
Per i Pitagorici, la scienza era il fine della loro ricerca e del loro particolare tipo di vita.
Vero o Falso?
Falso.
La scienza era principalmente un mezzo che permetteva ai Pitagorici di realizzare un nuovo tipo di vita.
Il principio di tutte le cose era, per i Pitagorici, il numero.
Vero o Falso?
Vero.
I Pitagorici erano anche musicisti e cultori della musica.
Vero o Falso?
Vero.
La musica era anche un mezzo importante di purificazione, per i Pitagorici.
I Pitagorici ritenevano che il cosmo fosse disarmonico e internamente incoerente.
Vero o Falso?
Falso.
Ritenevano invece che precise leggi matematiche fossero alla base dell’armonia cosmica, della sequenza delle stagioni, della gestazione di uomini e animali e dello sviluppo della vita.
Da cosa i pitagorici traevano l’idea che il numero fosse il principio del cosmo?
Dall’osservazione delle stagioni, dei mesi dell’anno, dei cicli biologici e della musica, le cui leggi sono in certo modo rappresentabili con numeri e calcoli matematici.
Come si dice “numero” in greco?
In greco numero è ἀριθμός.
Cosa significa il termine latino calculus?
Pietra.
Dato che gli antichi utilizzavano delle pietruzze per effettuare i calcoli, questo termine è arrivato fino ai nostri giorni per indicare, appunto, i calcoli matematici.
Tutti i numeri che usiamo oggi in aritmetica erano usati anche dai greci.
Vero o Falso?
Falso.
Lo zero, ad esempio, non era considerato un numero. Il motivo principale risiede nel fatto che la concezione di numero dei greci era meno concettuale ed astratta della nostra, per cui lo zero, che rappresenta il concetto astratto di “nulla” o di “assenza” di qualcosa, non poteva essere concepito dai greci come numero.
Il numero era considerato dai pitagorici un elemento irriducibile e non composto da altri elementi.
Vero o Falso?
Falso.
Il numero non era considerato dai pitagorici un elemento, ma un principio.
Il numero era costituito da due elementi: l’elemento limitante o determinato e l’elemento illimitato o indeterminato. In sè, il numero era considerato il rapporto tra questi due elementi.
Monade e Diade.
Alla lettera, significano rispettivamente uno e due (oppure dualità).
Secondo i pitagorici, la monade era il principio di determinazione e la diade il principio di indeterminazione.
Questi erano, secondo i pitagorici, i due principi attraverso i quali si può comprendere la realtà.