Aristotele Flashcards

1
Q

Quando e dove nacque Aristotele?

A

A Stagira, al confine macedone, nel 384/383 a.C.

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2
Q

Quale professione svolgeva il padre di Aristotele?

A

Il medico.

Dal quale Aristotele apprese l’approccio scientifico alle cose.

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3
Q

Per quanti anni Aristotele frequentò l’Accademia di Platone?

A

Per circa venti anni.

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4
Q

Aristotele appare nel Parmenide di Platone.

A

Vero.

In quell’opera, Aristotele risponde ad alcune critiche che vengono rivolte al suo Maestro a proposito della Teoria delle Idee.

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5
Q

Perché Aristotele abbandonò l’Accademia?

A

Perché alla morte di Platone (347 a.C.), l’Accademia passò a Speusippo, le cui idee Aristotele non condivideva.

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6
Q

Aristotele conobbe Alessandro Magno.

A

Vero.

Aristotele fu tutore ed educatore di Alessandro Magno.

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7
Q

Come chiamò la sua Scuola ateniese, Aristotele?

A

Liceo oppure Peripato.

Il nome liceo fu dato in quanto le lezioni si svolgevano in un tempietto sacro ad Apollo Licio, mentre il nome Peripato viene dal fatto che Aristotele impartiva i suoi insegnamenti passeggiando nel giardino annesso.

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8
Q

Chi disse che “Aristotele fu il più genuino dei discepoli di Platone”?

A

Diogene Laerzio.

Il senso della frase non è che Aristotele intendesse imitare Platone, ma, partendo dalle teorie platoniche, superare le interne contraddizioni.

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9
Q

Come vengono definite le opere che Aristotele scrisse ad uso interno alla sua Scuola?

A

Opere esoteriche o acroamatiche.

Il termine esoterico deriva dal greco ἐσωτερικός, “interiore”, mentre il termine acroamatico da ἀκρόασις, “ascolto”.

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10
Q

Come vengono definite le opere di Aristotele destinate alla pubblicazione?

A

Opere essoteriche.

Dal greco ἐξωτερικός, “esteriore”.

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11
Q

Solo le opere essoteriche, cioè quelle destinate alla pubblicazione, sono giunte fino a noi. Le esoteriche sono per la maggior parte disperse.

A

È esattamente il contrario.

Le opere esoteriche quelle che erano destinate al solo uso interno del Liceo, sono state edite e pubblicate da Andronico di Rodi.

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12
Q

Qual è la suddivisione che Aristotele fa delle scienze?

A
  1. Scienze teoretiche
  2. Scienze pratiche
  3. Scienze poietiche

Le scienze teoretiche ricercano il sapere per se medesimo, le scienze pratiche ricercano il sapere per raggiungere la perfezione morale, le scienze poietiche ricercano il sapere in vista del fare.

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13
Q

Quali sono le scienze teoretiche?

A

La metafisica, la fisica, la psicologia, la matematica.

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14
Q

Quali sono le scienze pratiche?

A

L’etica e la politica.

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15
Q

Quali sono le scienze poietiche?

A

La retorica e la poetica.

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16
Q

In quale categoria di scienza cade la logica filosofica, secondo Aristotele.

A

La Logica non appartiene a nessuna delle tre categorie con cui Aristotele suddivide le scienze.

La Logica è piuttosto strumentale a tutte le altre scienze.

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17
Q

Come è anche chiamata la metafisica da Aristotele?

A

Filosofia prima o teologia.

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18
Q

Perché la metafisica è la più alta delle scienze?

A

Perché non è asservita a nessun’altra disciplina o scienza.
Inoltre, è dalla metafisica che tutte le altre scienze acquistano il giusto significato prospettico.

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19
Q

Come si chiamava colui che pubblicò, dopo averle riorganizzate, le opere di Aristotele?

A

Andronico di Rodi.

Vissuto nel I secolo a.C., fu un filosofo peripatetico che per primo introdusse l’analisi filologica nell’ambito del Peripato, di cui fu decimo scolarca dal 78 al 47 a.C., dopo Aristotele.

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20
Q

Nell’ordine dei libri edita da Andronico, che cosa precede la Metafisica di Aristotele?

A

La Fisica.

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21
Q

Di che cosa si occupa la Fisica di Aristotele?

A

Della natura e dei corpi caratterizzati dal movimento.

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22
Q

Come mai Aristotele inserisce la Fisica tra le scienze teoretiche?

A

Percché è una scienza contemplativa della natura.

In altri termini, la Fisica non è in funzione di altre scienze (come quelle pratiche), né una scienza produttiva (come le scienze poietiche).

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23
Q

Cosa significa il termine praxis (πράξις) in greco?

A

Azione.

Dunque, le scienze pratiche sono quelle che hanno per oggetto l’agire umano.

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24
Q

Secondo Aristotele, non c’è alcuna relazione tra l’Etica e la Politica.

A

Falso.

Nella sua Etica Nicomachea, Aristotele dice che esso è un trattato di politica.
L’etica e la politica sono infatti entrambe discipline che riguardano da vicino l’agire umano.

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25
In che modo *etica*, *retorica* e *poiitica* si coadiuvano, secondo Aristotele?
La *retorica*, in quanto arte di persuadere, sostiene la *politica*, l'*etica* suggerisce invece ciò che è bene perseguire in politica.
26
In quale libro Aristotele muove una serie di critiche nei confronti della *Teoria delle Idee* di Platone?
Nel libro I, capitolo 9 della *Metafisica*.
27
Secondo Aristotele, la *Teoria delle Idee* è, nel migliore dei casi i-----e e, nel peggiore, d-----a.
*Inutile*, *dannosa*.
28
Qual è la principale difficoltà della *Teoria delle Idee*, secondo Aristotele.
La *separazione* (χωρισμός) con cui Platone divide il *mondo sensibile* da quello *intelligibile*.
29
Platone aveva posto le *Idee* nell'*Iperuranio*. Dove avrebbe dovuto "collocarle", secondo Aristotele?
Nelle cose stesse. ## Footnote Le *Idee* sono ciò che Aristotele chiamerà *sostanza*, che egli porrà negli *enti* stessi.
30
Ponendo le *Idee* al di fuori delle cose stesse, Platone è costretto ad aggiungere un elemento che giustifichi ciò. Di che cosa si tratta?
Della *relazione* che necessariamente deve sussistere tra l'ente e l'*Idea* di quell'ente. ## Footnote Aristotele afferma a riguardo che la *relazione* così posta, in quanto *reale*, debba anch'essa avere una controparte nell'*Iperuranio*. Inoltre, anche la relazione tra la *relazione-idea* e la precedente *relazione* dovrebbe avere anch'essa una controparte nel *Mondo delle Idee*, e così all'infinito. Il che è evidentemente illogico.
31
Quale paradosso innesca il fatto che, mentre le Idee sono incorruttibili, le realtà sensibili che ne sono immagine sono corruttibili?
Il fatto che, una volta che tutte le realtà sensibili corruttibili e di una certa specie dovessero cessare di esistere, le Idee, secondo il ragionamento di Platone, dovrebbero continuare ad esistere nell'Iperuranio. ## Footnote Ad esempio, si può immaginare questo per l'*Idea* di dinosauro, una specie non più esistente. Perciò, dice Aristotele, è molto più semplice considerare la *sostanza* delle cose all'interno delle cose stesse, anziché separate in un mondo distinto.
32
ὅτι e διότι. Che significato hanno questi termini?
Il *che cosa* (il dato empirico) e il *perché* di quel qualcosa (indagine sulle cause).
33
Secondo Aristotele, bisogna partire da ciò che è ----- *per noi* per arrivare a ciò che è ----- *per sé*.
*Primo per noi* / *Primo per sé*. ## Footnote In altri termini, secondo Aristotele bisogna iniziare dall'indagine di ciò che è *evidente per noi* (ὅτι) alle sue *cause* (διότι). Insomma, si parte dagli *effetti* per arrivare ai *principi* (metodo induttivo).
34
Fu Aristotele a dare alla sua opera il titolo di *Metafisica*?
No. ## Footnote Il titolo fu dato a scopo editoriale da Andronico di Rodi.
35
Cosa significa *eziologia*?
Ricerca delle *cause*. ## Footnote La *metafisica* è perciò un'*eziologia*, oltre che un'*ontologia*.
36
Cosa significa in greco οὐσία?
*Sostanza*. ## Footnote La Metafisica è, in questo senso, una *usiologia*, una scienza delle essenze o sostanze.
37
Che cos'è la *teologia* per Aristotele?
Una scienza delle *sostanze divine*. ## Footnote I cieli e gli astri non hanno la stessa sostanza delle cose *sublunari*.
38
Fu Aristotele a dare inizio all'*ontologia*, cioè alla scienza dell'*essere*.
Falso. ## Footnote Fu invece *Parmenide*. Aristotele però diede all'ontologia un'accezione molto diversa, quella cioè di scienza degli *enti* in quanto enti e non solo dell'*essere* in quanto essere.
39
Quali sono le *cause* degli enti?
Causa *materiale*, *efficiente*, *formale* e *finale*.
40
*Materia* e *corpo* sono la stessa cosa.
No. ## Footnote Il *corpo* presuppone anche una *forma*.
41
Parlare di *forma* o di *sagoma* è la stessa cosa.
Falso. ## Footnote Il termine greco è εἶδος (*eidos*) o μορφή (*morfé*), termini che indicano solo in parte la sagoma (*σχέμα*), ma più esattamente la natura dell'ente.
42
Aristotele sottolineò la relazione esistente tra *causa efficiente* e *causa finale*.
No, la relazione evidenziata da Aristotele è tra causa *formale* e causa *finale*. ## Footnote La causa *formale* rappresenta infatti la *natura* dell'ente e la natura è data sempre per un fine.
43
Cosa significa *ileomorfismo*?
L'unione di *materia* e *forma* (*sinolo*).
44
In cosa sostanzialmente differisce la *metafisica* aristotelica da quella *parmenidea*?
Aristotele, a differenza di Parmenide non concepisce la metafisica solo come scienza dell'*essere*, ma anche come scienza degli *enti* in quanto sono.
45
In questo celebre passaggio, Aristotele dice che *"l'essere non si dice per mera omonimia"*. Cosa significa?
Per esempio, dire che *"l'essere è"*, come diceva Parmenide. Invece, dice Aristotele, vi sono *molti modi di dire l'essere*, riferendo le cose tutte al medesimo principio. ## Footnote Il *principio* di cui parla Aristotele è ciò che egli definisce *sostanza*.
46
Quali sono i modi fondamentali in cui si può *declinare* l'*essere*?
Se ne può parlare: 1. Per *sé* (questo è l'*essere* in quanto tale) 2. Secondo gli *accidenti* 3. Secondo l'*atto* 4. Secondo la *potenza*
47
Che cosa significa parlare dell'essere secondo gli *accidenti*?
Significa parlare dei singoli *enti* per ciò che manifestano contingentemente. ## Footnote Ad esempio, un *musico* è un *uomo*, ma il fatto che sia un musico non determina la sua natura umana. Così, anche un albero può avere le foglie verdi e, in un altro periodo dell'anno avere le foglie gialle o non averle affatto, senza però modificare la sua *essenza*, che rimane sempre quella di *albero*. L'accidente può esservi o non esservi, e non è la *natura* di quell'ente.
48
Perché Aristotele considera la *Logica* una disciplina *strumentale*?
Perché è necessaria a tutte le altre scienze. ## Footnote La *Logica*, o disciplina del corretto argomentare, è richiesta da tutte le scienze perché è lo stesso metodo scientifico che deve essere *logico*.
49
Cos'è l'*Organon* aristotelico?
La raccolta delle opere logiche di Aristotele, in tutto sei. ## Footnote *Organon* significa in greco *strumento*. La *Logica*, in quanto *strumento* di tutte le altre scienze trova perciò in questa raccolta la sua giusta collocazione.
50
Quali sono le sei opere di *Logica* contenute nell'*Organon*?
*Le Categorie*, il *De Interpretatione*, gli *Analitici primi*, gli *Analitici secondi*, i *Topici* e gli *Elenchi sofistici*. ## Footnote Il nome di *Organon* gli fu dato dal commentatore *Alessandro di Afrodisia*, l'ordine delle opere da *Teofrasto*.
51
Quali sono le quattro definizioni che Aristotele dà della *Metafisica*?
La Metafisica è: 1. Un'*eziologia* (ricerca delle cause) 2. La scienza che si occupa degli *enti* 3. Un'*ousiologia* (una ricerca sulle sostanze) 4. Una *teologia* (una scienza sulle sostanze divine)
52
Qual è la differenza sostanziale tra l'idea di materia di Aristotele e quella di Platone?
Aristotele considerava materia e forma unite nel *sinolo*, mentre secondo Platone, la forma (Idea) si trova in un mondo separato. ## Footnote Il termine *ilomorfismo* indica l'approccio secondo il quale la realtà deve essere spiegata a partire da'unione di materia e forma.
53
In quali altri modi può essere detta la *causa agente*?
Causa *efficiente* o *motrice*. ## Footnote In greco il termine più usato è κινέτικον
54
Cosa significa il termine greco συμβεβηκός?
*Accidente*.
55
Che cosa intende Aristotele con il termine *categoria*?
Ciò che può essere predicato di un ente. ## Footnote In latino è stato tradotto da Severino Boezio con *predicatum*.
56
Che cosa rappresentano le *categorie* in relazione all'*essere*?
Le *categorie* sono i diversi significati in cui originariamente si divide l'essere, cioè, come dice Aristotele stesso, *"i supremi generi"* dell'essere. ## Footnote Aristotele indica nelle categorie il gruppo di significati dell'essere *"per sé"*.
57
Quali sono le dieci *categorie* dell'essere?
1. *Sostanza* o *essenza* 2. *Qualità* 3. *Quantità* 4. *Relazione* 5. *Azione* 6. *Passione* (*patire*) 7. *Luogo* 8. *Tempo* 9. *Avere* 10. *Giacere*
58
Perché Aristotele ci tiene a dire che ciò che si predica di qualcosa è relativo ad un'unica sostanza?
Per evitare equivoci di significato. ## Footnote Uno stesso termine può designare sostanze diverse. Per esempio *"cane"* è un preciso individuo della specie dei canidi, oppure la specie stessa?
59
In che modo l'analisi grammaticale e l'analisi logica riprendono le categorie aristoteliche?
Le categorie sono riportate in grammatica e in analisi logica per designarne i diversi elementi. ## Footnote In grammatica, ad esempio, abbiamo: *sostantivo* (sostanza), aggettivo *qualificativo* (qualità). In analisi logica abbiamo il *soggetto* (*subjectum*, in greco ὑποκείμενον), *substrato*, ciò che *"sta sotto"*. Ancora: *predicato*, eccetera.
60
In cosa differisce il concetto di *verità* aristotelico da quello parmenideo?
Per Parmenide la *verità* è un concetto *ontologico* (coincide con l'*essere*), mentre per Aristotele è un concetto *logico* e ha a che fare con il *giudizio*. ## Footnote In altre parole, per Aristotele non avrebbe senso dire che un qualsivoglia *ente* sia *vero* o *falso*, ma solo se ciò che predichiamo (*giudichiamo*) di un *ente* è *vero* oppure *falso*.
61
Dice Aristotele che l'*essere* può anche essere detto in quanto *potenza* e *atto*. In che modo questo approccio mette in discussione l'idea di *essere* parmenideo?
Perché dà ragione del *divenire* e della *molteplicità*.
62
Come si traducono in greco *potenza* e *atto*?
δύναμις e ἐνέργεια.
63
Quale termine greco indica invece la *compiutezza*, nella dottrina dell'*atto* e della *potenza*?
Ἐντελέχεια.
64
Qual è il termine greco per *movimento*?
κίνεσις
65
Il *movimento* rientra nella *potenza* o nell'*atto*?
Aristotele afferma che a ben vedere, il movimento non sembra rientrare in nessuno dei due. ## Footnote Aristotele tratta della questione del movimento sia nel libro della Fisica che nella Metafisica.
66
Aristotele accetterebbe una frase come *"quell'albero è in potenza un tavolo"*?
Sì, naturalmente in presenza di *cause* adeguate. ## Footnote Oltre alla causa *materiale* (il legno), perché un albero possa essere considerato in potenza un tavolo, è evidentemente necessaria la causa *agente* (o *efficiente*: il falegname), *formale* (l'*essenza* di tavolo, che include una delle possibili figure o sagome che lo determinano affinché lo sia effettivamente) e quella *finale*, che è l'uso per il quale è stato realizzato a tale scopo dall'artigiano.
67
Nell'esempio di un tavolo che viene realizzato utilizzando il legno di un albero, la perfezione (ἐντελέχεια) dell'albero è...
Essere tavolo. ## Footnote Naturalmente, questa è solo una delle perfezioni possibili. Altre potrebbero essere: essere sedia, armadio, una cassa, oppure... rimanere albero (in mancanza delle cause necessarie per trasformarlo in qualcos'altro)!
68
Come è stato tradotto in latino il termine ἐντελέχεια?
*Perfectio*.
69
Perché Aristotele dice che *forma* e *fine* sono collegati?
Perché è la *forma* che definisce il *fine* di qualcosa. ## Footnote Naturalmente, con *forma* non s'intende banalmente la figura o sagoma dell'ente, ma, più profondamente, la natura di quell'ente. È altresì evidente che, affinché qualcosa raggiunga il fine per il quale è stato fatto o creato, occorre il *tempo* (che è anche una delle *categorie* aristoteliche).
70
Aristotele parla di *potenza passiva* e di *potenza attiva*. In che senso usa queste espressioni?
La *potenza passiva* è quella che riceve la *potenza attiva* di qualcos'altro (o di qualcun altro). Dunque, perché la *potenza passiva* diventi *atto* è sempre necessario un *motore*. ## Footnote Ad esempio, uno scultore può potenzialmente scolpire una statua, ma è solo quando compie l'atto di scolpirla che tale potenza è *attiva*. Analogamente, la *materia* utilizzata dallo scultore è dotata di potenza *passiva*.
71
Cosa sono le *potenze razionali* e le *potenze non razionali*?
Le *potenze razionali* sono quelle che nascono da una deliberazione razionale (umana), quelle *non razionali* quelle che avvengono per necessità in *natura*. ## Footnote Un esempio di *potenza razionale* è quella di un artigiano che decide di *essere artigiano in atto* realizzando un'opera o un lavoro artigianale. Un esempio di *potenza non razionale* è quella del seme che, per necessità, diventa una pianta o un albero. Chiaramente, un determinato seme non può che diventare una certa pianta e nessun'altra, mentre l'artigiano può decidere di realizzare la statua di un dio oppure di una persona oppure un qualsiasi altro lavoro artigianale di cui è capace (in potenza).
72
Cosa *viene prima*, secondo Aristotele, l'atto o la potenza?
Dal punto di vista della *sostanza*, viene prima l'atto. Dal punto di vista del *tempo*, viene prima la potenza. ## Footnote Ad esempio, un albero, dal punto di vista della *sostanza* è tale quando lo è in *atto* (mentre il seme lo è solo in *potenza*), mentre dal punto di vista del *tempo* è ovviamente la potenza che precede l'atto.
73
Con il concetto di *potenza-atto*, Aristotele non rispondeva solo a Parmenide, ma anche ad un altro importante filosofo. Quale?
Eraclìto. ## Footnote Secondo Eraclito, infatti, le cose non hanno realtà o consistenza se non nel perenne divenire. Aristotele risponde che la *potenza* non è puro *nulla* e non fuoriesce da un puro *nulla*, ma ha invece una sua precisa valenza ontologica.
74
Di che cosa Aristotele dice *"è ciò di cui tutto è predicato, ma che non si predica di nulla"*?
Il *sostrato* o *sostanza*. ## Footnote In questo senso, la *sostanza* è il *"sostrato di predicazione"*, la *fase logica* di un discorso sulla sostanza. Ad esempio, si può dire che *"Socrate corre"* oppure: *"Socrate è alto"*, o ancora *"Socrate è buono"*, ma *Socrate* non può essere predicato di qualcos'altro.
75
Sul piano metafisico, la sostanza è anzitutto: ------- + -----
materia + forma
76
Cosa vuole significare Aristotele dicendo che la sostanza è un τόδε τι?
Che la sostanza è un *questo qui*, qualcosa di individuata e precisamente definita. ## Footnote Quanto più è determinata, quanto più è unitaria, tanto più si avvicina ai criteri necessari per essere chiamata sostanza.
77
Cosa vuole significare Aristotele quando dice che *"dire uomo, **un** uomo, è uomo"* è la stessa cosa?
Che sostanza e unità vanno insieme. Nell'esempio, *essere uomo* e l'*unità* in cui è costituito un individuo umano, sono indissolubili. ## Footnote La questione è posta in opposizione al dualismo platonico.
78
Se dicendo *"la casa è rossa"* immaginiamo che il rosso è separabile dalla casa, seguiamo la metafisica aristotelica o quella platonica?
Quella platonica. ## Footnote Diversamente da Platone, Aristotele affermava che se cessassero di esistere tutte le cose di colore rosso, non esisterebbe più neppure la *rossità*.
79
Secondo Aristotele, per *sostanza* si deve intendere tutto ciò che è in *atto*.
Vero. ## Footnote L'atto, inteso come la perfezione, è esistere reale di qualcosa, a maggior titolo rispetto a quanto non lo sia la potenza. Quindi l'atto è sostanza, a pieno titolo, rispetto a ciò che è in potenza. La potenza è l'esistere di una cosa ma non ancora compiuta. È un'esistenza che abbiamo definito virtuale, non reale.
80
Del *sinolo* che cosa si può dire che è separabile?
La *forma*. ## Footnote La materia è indeterminata e quindi pura *potenza*. Nel momento in cui concepisco una materia precisa (per esempio, il legno) sono obbligato a determinarla assieme ad una forma (per esempio, quella dell'albero).
81
Che cosa è *in atto* nel *sinolo*?
La *forma*. ## Footnote La forma, infatti, consente alla materia di attualizzarsi.
82
È il *sinolo* che garantisce *sostanzialità* alla forma o è la *forma* che la garantisce al sinolo?
È la *forma* che garantisce sostanzialità al sinolo. ## Footnote All'interno del *sinolo*, i caratteri di *determinatezza*, *unità*, *separabilità*, *attualità*, sono conferiti massimamente dalla forma.
83
Nel processo del divenire, nell'incessante attualizzazione delle potenze, ciò che permane è la *materia*.
Esatto. ## Footnote Coerentemente con il fatto che la *materia* è *sostrato*.
84
Cosa significa στέρησις in greco?
*Privazione* ## Footnote Nel caso della materia, ad esempio, l'assenza o *privazione di una forma* determinata quando essa è solo in *potenza*.
85
Come può essere definita la *forma*?
*Natura* di qualcosa che viene determinato dalla *forma* stessa. O anche, il *principio* organizzatore della materia.
86
In quale testo Aristotele distingue tra *sostanza prima* e *sostanza seconda*?
Nel libro delle Categorie.
87
Che cos'è la *sostanza seconda*?
È la *specie* o il *genere* che si predica della *sostanza prima*.
88
Quella che Aristotele identifica con *specie* o *genere*, per Platone è ancora *sostanza*?
Sì, anzi per Platone è tanto più *sostanza* (*Idea*) quanto più è generale o universale, in quanto si determina in più enti.
89
La specie o il genere sono per Aristotele *sostanze*?
Sì, ma *sostanze seconde*.
90
Che cosa intende Aristotele con l'espressione *"differenza specifica"*?
Ciò che determina meglio un genere o una specie. ## Footnote Ad esempio, dire che l'uomo è sì un *animale* (specie) ma che è anche *razionale* è introdurre una *differenza specifica* dell'uomo rispetto alla specie.
91
In quale libro della *Metafisica* Aristotele dà una definizione compiuta del termine *"teologia"*?
Nel libro *Lambda* o XII della Metafisica.
92
Per quale motivo il libro Lambda o XII della Metafisica viene accostato al libro VIII della Fisica?
Perché nel libro VIII Aristotele si interroga sulla necessità di un Primo Motore che causi il moto dei cieli. ## Footnote Nel libro Lambda della Metafisica, Aristotele risponde affermativamente a questa domanda.
93
Per Aristotele, esiste un solo Motore Immobile.
Falso. ## Footnote Secondo Aristotele ve ne sarebbero 55.
94
In quante categorie Aristotele divide le sostanze?
1. Sensibili e corruttibili (*sublunari*). 2. Sensibili e incorruttibili (*eterne*, *ingenerate*): gli astri, costituite dall'*etere*. 3. Sovrasensibili (e incorruttibili).
95
Aristotele pensava che il tempo avesse avuto un inizio.
Falso. ## Footnote Se ci chiediamo cosa c'era prima del tempo, siamo costretti a introdurre una categoria temporale ("prima di"). Dunque, il tempo deve essere necessariamente eterno.
96
Per Aristotele, il movimento cosmico era eterno.
Vero. ## Footnote Perché qualcosa sia messa in movimento da una causa, questa deve essere *in atto*. Così, nella catena di cause, tutte devono essere poste in movimento da una causa *in atto*. Ne consegue che il movimento deve essere causato *ab eterno*.
97
Quali sono, secondo Aristotele, gli elementi del mondo sublunare?
Terra, acqua, aria e fuoco.
98
Per quale motivo il sistema di riferimento per Aristotele non poteva che essere geocentrico?
Perché, dei quattro elementi (terra, acqua, aria e fuoco), la terra (Terra) è il più pesante e quindi si trova più in basso.
99
Da cosa deriva il termine *pianeta*?
Da πλανάω (*vagare*).
100
Quanti pianeti erano considerati al tempo di Aristotele?
Sette. ## Footnote L'ultimo dei quali era Saturno.
101
Da cosa proviene il numero 55 assegnato da Aristotele ai Motori celesti?
Dai sei Cieli (un Cielo per ogni pianeta conosciuto) moltiplicato le nove sfere per ogni Cielo, più il Cielo del Motore Immobile.
102
Dei 55 Cieli di cui parla Aristotele, solo quello del Motore Immobile è intelligente in quanto Dio.
Falso. ## Footnote Tutti i 55 Cieli sono *Intelletti divini*.
103
Che cosa *pensano* i 55 Cieli di Aristotele?
Ciascuno rivolge il proprio pensiero a ciò che è più perfetto di loro, cioè al Cielo gerarchicamente superiore. Il Primo Motore, essendo quello più perfetto, pensa *se stesso*. ## Footnote Il Primo Motore è *pensiero di pensiero* (νόησις νοήσεωος).
104
Il Primo Motore Immobile è una sostanza *pienamente in atto*.
Vero. ## Footnote La definizione *Puro Atto* non è di Aristotele, ma successiva.
105
Il Motore Immobile è *causa agente* oppure *causa finale* del movimento cosmico?
Causa finale. ## Footnote L'intero cosmo è mosso per attrazione verso il Motore Immobile.
106
Perché la Fisica di Aristotele può essere definita una *"Metafisica del sensibile"*?
Perché ad Aristotele non interessano tanto gli aspetti *quantitativi* della natura, ma quelli *intrinseci* e *qualitativi*.
107
Come viene definito il *movimento* da Aristotele?
*"L'atto del mobile in quanto mobile"*. ## Footnote Un corpo può essere considerato anche in quanto dotato di una qualità, una quantità, una relazione, eccetera.
108
A quali categorie aristoteliche può essere attribuito il movimento?
Alla *sostanza*, alla *qualità*, alla *quantità* e al *luogo*. ## Footnote Secondo la sostanza, si genera e si *corrompe*. Secondo la qualità, si *altera*. Secondo la quantità, *aumenta* o *diminuisce*. Secondo il luogo, si *sposta*.
109
Che cosa ha per oggetto la *Fisica* di Aristotele?
La *natura*. Con *"natura"*, Aristotele intende i *corpi in movimento*. ## Footnote Dunque, per spiegare la *natura*, per Aristotele è necessario spiegare il *movimento*.
110
Gli oggetti prodotti dall'uomo sono oggetto della Fisica?
No. ## Footnote Gli oggetti prodotti da una *tecnica* non hanno in sé il principio del movimento né quello della quiete. Ad esempio, ad una sedia può essere dato il movimento da un ente esterno, ma l'invecchiamento (che è un tipo di movimento) è del legno, non della sedia in quanto sedia.
111
In che modo Aristotele mette in relazione il *movimento* con l'*atto* e la *potenza*?
Dal punto di vista fisico, la *potenza* è da intendersi come principio del movimento, mentre l'*atto* è il movimento in quanto tale. ## Footnote La potenza è cioè la possibilità che il movimento ha di *compiersi*. Il movimento è l'atto del *mobile* in quanto *mobile*.
112
Quali concetti sono connessi al *movimento*, secondo Aristotele?
1. Continuo 2. Luogo 3. Vuoto 4. Tempo 5. Infinito
113
Secondo Aristotele, il cosmo ha in sé dei vuoti.
Falso. ## Footnote Il *continuo*, concetto legato al movimento, implica una concezione del cosmo senza interruzioni o vuoti.
114
Da cosa è causato il movimento nei viventi?
Dall'anima, che è a contatto con il corpo, in quanto il cosmo è un *continuo* senza vuoti.
115
Cos'è il *luogo*, dal punto di vista della Fisica aristotelica?
È la sede di un corpo. In natura non esiste un luogo privo di un corpo. ## Footnote Per analogia, il *luogo* deve essere considerato il *contenitore* di un corpo.
116
Cos'è il *tempo*, in relazione al *movimento*?
È l'ἀριθμός (*numero*) del movimento. ## Footnote In altre parole, il *tempo* è il *quantificatore* del movimento rispetto ad un prima e un poi. Il tempo è, cioè, un'*affezione* del movimento.
117
Per Aristotele, il *tempo* ha un inizio e una fine.
Falso. ## Footnote Il tempo, secondo Aristotele, è eterno.
118
In quale libro della Fisica Aristotele tratta dell'*infinito*?
Nel terzo.
119
L'infinito è sempre *in atto*, secondo Aristotele.
No, l'infinito non rappresenta un ente reale. ## Footnote Ad esempio, l'*infinito temporale* non è presente *hic et nunc*, né lo è l'*infinito numerico*.
120
L'*etere* è dotato di movimento?
Sì, del movimento più perfetto, cioè quello circolare. | Il movimento circolare è infatti *eterno*. ## Footnote Il movimento lineare compete invece al mondo *sublunare*.
121
In che modo Galileo mise in crisi la concezione aristotelica del mondo?
Con l'osservazione della luna e degli astri. Fu chiaro da quel momento che anche la luna e i pianeti non erano privi di *differenze* qualitative sul loro suolo, contrariamente a quanto sosteneva Aristotele.
122
Il *De Anima* è un trattato di metafisica.
Falso. ## Footnote In esso Aristotele si interroga sulla natura degli esseri viventi. È perciò uno scritto di ambito naturale.
123
In che modo Aristotele mette in relazione *corpo*, *anima* e *perfezione* di un essere vivente?
Secondo Aristotele, l'*anima* è l'attuazione della *vita* che un corpo possiede solo in *potenza* (δύναμις). Dunque, l'anima è la *perfezione* di un *corpo*. ## Footnote Si può aggiungere anche il termine *ἐντελέχεια*, in quanto l'anima è la *perfezione* (ἐν τέλει ἔχειν, *essere compiuto*, *essere in atto*), in contrapposizione a δύναμις (*essere in potenza*).
124
Quali sono le *funzioni* dell'anima?
1. Vegetativa (funzioni biologiche elementari, come l'assimilazione del nutrimento) 2. Riproduttiva e sensitiva 3. Intellettiva o razionale
125
C'è qualche punto di contatto tra la tripartizione dell'anima fatta da Aristotele e la tripartizione fatta da Platone?
No. ## Footnote Platone considerava l'anima tripartita in *anima concupiscibile*, *irascibile* e *intellettiva*, ma in funzione dell'analisi del comportamento etico dell'uomo, mentre la tripartizione di Aristotele nasce dall'analisi generale dei viventi e delle loro funzioni essenziali in ordine alla biologia e alla psicologia.
126
Fantasia e memoria sono funzioni proprie ed esclusive dell'uomo.
Falso. ## Footnote Sono funzioni dell'anima sensitiva sia nell'uomo, sia negli animali.
127
Dopo la morte, l'anima umana conserva la funzione intellettiva.
Non è certo se Aristotele avesse questa opinione. La questione è stata dibattuta moltissimo sin dalla tarda antichità.
128
Aristotele credeva che nell'uomo vi fossero tre anime e non una soltanto con tre diverse funzioni.
La questione è stata largamente dibattuta nel Medioevo, in quanto si collegava all'immortalità dell'anima individuale (intellettiva) dell'uomo. In Aristotele non è però presente l'idea della presenza di tre anime distinte nell'uomo né quella di un'anima *individuale*.
129
Quanti libri sull'etica scrisse Aristotele?
Tre: 1. L'Etica nicomachea 2. L'Etica eudemia 3. La Grande Etica ## Footnote L'Etica nicomachea è in dieci libri.
130
Perché l'Etica nicomachea s'intitola così?
Perché era dedicata al figlio di Aristotele, Nicomaco.
131
Quanti libri di etica ci sono pervenuti dal mondo antico?
Solo uno: l'*Etica nicomachea*.
132
L'Etica nicomachea è un trattato *descrittivo* o *prescrittivo*?
Descrittivo. ## Footnote Cioè non contiene *precetti* da rispettare. D'altronde, era questa l'impostazione della maggioranza degli scritti di etica dell'antichità.
133
Se non è a carattere *precettivo*, perché è stata scritta l'Etica nicomachea?
Per descrivere quei comportamenti che meglio si confanno alla natura umana e che meglio esprimono il modo di agire perfetto e compiuto dell'uomo virtuoso e sapiente.
134
Cosa significano i termini *endoxa* e *ethos*?
Endoxa (ἔνδοξα) sono le *opinioni comuni*, ethos (ἔθος) è il *costume*.
135
Nel mondo antico, e anche secondo Aristotele, qual è lo scopo ultimo dell'agire umano?
La felicità. ## Footnote Si parla infatti di *etica eudemonistica*, cioè finalizzata al raggiungimento della felicità. La *felicità* non è finalizzata a null'altro, mentre tutte le azioni compiute dall'uomo sono finalizzate al suo raggiungimento.
136
Quali sono le azioni che consentono all'uomo il raggiungimento della felicità?
Le azioni virtuose che, secondo Aristotele (e gli antichi), sono quelle più conformi alla *ragione* umana.
137
In che modo Aristotele divide e classifica le virtù?
In virtù *etiche* e virtù *dianoetiche*.
138
Come si acquisizioni le virtù *etiche*, secondo Aristotele?
Si acquisiscono con l'*esercizio* (ασχησις e ἐνέργεια).
139
Qual è secondo Aristotele la più importante delle virtù?
La *giustizia*. ## Footnote L'uomo è infatti è socialmente e politicamente ordinato.
140
Qual è la caratteristica delle virtù *dianoetiche*?
Sono virtù di carattere *intellettivo*. ## Footnote Le principali virtù *dianoetiche* sono: 1. Arte (τέχνη): è la capacità, accompagnata da ragione, di produrre un qualche oggetto. 2. Scienza (ἐπιστήµη): è la virtù di dedurre dai principi le conseguenze, e in quanto teoretica è la conoscenza di tutto ciò che è e non può fare a meno di esserlo, quindi è necessario. 3. Saggezza pratica o prudenza (φρόνησις): riguarda lo studio dei principi etici che governano o devono governare l’agire umano per quanto riguarda l’uomo in sé e nel rapporto con gli altri. 4. Intelletto (νοῦς): è la capacità di cogliere i primi princìpi di tutte le scienze. 5. Sapienza (σοφὶα): è l’unione di scienza ed intelligenza, e si tratta di un’indagine non a partire dai principi per dimostrare, ma una ricerca sui principi primi che discute l’essere dei principi stessi.
141
Qual è la grande differenza tra l'etica *platonica* e quella *aristotelica*?
L'impostazione *pratica* che Aristotele dà all'etica. ## Footnote Secondo Platone, invece, l'etica è più *contemplazione* che vita *pratica*. Nel decimo libro dell'*Etica nicomachea*, però, Aristotele dice che lo scopo dell'etica è, in ultima analisi, quello di renderci *immortali*, simili a Dio. Aristotele parla anche di una vita contemplativa che ci consente di fare ciò che dobbiamo *senza fatica*, quasi perdendo la cognizione del tempo e dello spazio.
142
Secondo Aristotele l'amicizia è una virtù.
Sì, ed è una virtù che si accompagna alle altre virtù e di cui l'uomo non può fare a meno, in quanto essere *relazionale* e *politico* (ζώον πολιτικών). ## Footnote L'*amicizia* è, inoltre, lo *specchio* attraverso il quale riflettiamo e leggiamo noi stessi.
143
Secondo Aristotele, la perfezione di una virtù consisteva nell'attuarla al massimo grado.
No. La virtù deve essere attuata in modo equilibrato: è necessaria la *medietas*, senza eccessi.
144
Secondo Aristotele, nessuno può vivere da solo.
Non esattamente. ## Footnote Secondo Aristotele Dio può vivere da solo perché autosufficiente, ma anche lo *sciocco* che non ha la propensione a vivere con gli altri. Infine, anche colui che non ama il prossimo o è desideroso di guerra o a diventare nemico del prossimo tende a vivere da solo.
145
L'amicizia, secondo Aristotele, deve essere segnata dalle virtù.
Non necessariamente. ## Footnote Secondo Aristotele, vi sono amicizie destinate al *piacere*, quelle destinate all'*utile* e quelle destinate alla *virtù*.
146
Qual è il modo di argomentare più scientifico, secondo Aristotele?
Il procedimento sillogistico.
147
In un'opera, Aristotele parla specificamente delle *categorie*. Come s'intitola quest'opera e qual è la sua impostazione?
L'opera è *Le categorie* e l'impostazione è quella della *logica dei predicati*. ## Footnote I predicati logici sono in corrispondenza biunivoca con le proprietà reali delle sostanze prime.
148
Cosa significa *"sillogismo"*?
Il termine sillogismo viene dal greco σύν (*insieme*) e λόγισμος (*calcolo*), cioè *"calcolo concatenato"*. ## Footnote Si tratta dunque di una *concatenazione di giudizi* o *ragionamento inferenziale* che da alcune premesse inducono a una conclusione logica.
149
Qual è lo schema generale del *sillogismo elementare*?
*Premessa maggiore* -> *Premessa minore* -> *Conclusione*. ## Footnote Il classico esempio è: *"Tutti gli uomini sono mortali"* (premessa maggiore) -> *"Socrate è un uomo"* (premessa minore) -> *"Socrate è mortale"* (conclusione).
150
Fai un esempio di *"universale positiva"*.
Ogni *p* è *q*. | *"Ogni uomo è mortale"* oppure: *"Tutti gli uomini sono mortali"*
151
Fai un esempio di *"universale negativa"*.
Nessun *p* è *q*. | *"Nessun uomo è perfetto"*.
152
Fai un esempio di *"particolare positiva"*.
Qualche *p* è *q*. | *"Qualche uomo è vecchio"*.
153
Fai un esempio di *"particolare negativa"*.
Qualche *p* non è *q*. | *"Qualche uomo non è intelligente"*.
154
Cos'è un sillogismo di tipo *"Barbara"*?
Un sillogismo in cui tutte le proposizioni sono affermative. | Le vocali *"a"* di Barbara stanno per *"affermativa"* (**a***ffirmo*). ## Footnote Ad esempio: *"Tutti gli uomini sono mortali"*; *"Socrate è un uomo"*; *"Socrate è mortale"*.
155
Cos'è un sillogismo di tipo *"Celarent"*?
Un sillogismo in cui la prima espressione è negativa, la seconda positiva e la terza negativa. | La vocale *"e"* di *Celarent* sta per affermazione negativa (*n**e**go*)
156
Quale significato mnemonico hanno le vocali *A, E, I, O* nei sillogismi?
Le vocali *"A"* e *"I"* indicano le proposizioni positive (*"A"* quelle universali, *"I"* quelle particolari) dal termine latino *"adfirmo"*. Le vocali *"E"* e *"O"* indicano le proposizioni negative (*"E"* quelle universali, *"O"* quelle particolari) dal termine latino *"nego"*. ## Footnote In tutto, si possono generare 256 *modi sillogistici*.
157
In quali periodi storici fu maggiormente apprezzato Aristotele?
Nella tarda antichità (V-VI secolo) e nel medioevo (VIII-X secolo e XIII secolo). ## Footnote Tra i maggiori studiosi e commentatori della tarda antichità vi fu Severino Boezio (Roma, 475/477 – Pavia, 524/526). Nel medioevo, gli arabi (VIII-X secolo), Alberto Magno e Tommaso d'Aquino (XIII secolo).