Supererogatorio - Grigoletto Flashcards
Quale definizione può essere data di supererogatorio?
Supererogatorio è un atto moralmente buono ma non obbligatorio
Quali premesse sono necessarie per poter accettare il supererogatorio nella propria riflessione?
1) necessario un approccio normativo non massimizzante, ovvero che non rende obbligatori tutti gli atti buoni
2) il supererogatorio si discosta dall’eccellenza morale = non tutti gli atti supererogatori sono moralmente eccellenti
Dove si colloca la nascita etimologica del supererogatorio?
La nascita del termine supererogatorio è collocabile nel vangelo di Luca all’interno della parabola del buon samaritano.
Questa però non è definibile come la nascita concettuale del termine, che si ritrova in un passaggio diverso del vangelo.»_space; al giorno d’oggi, l’atto del samaritano non avrebbe nulla di supererogatorio, anzi il non compiere tale atto sarebbe classificabile come omissione di soccorso.
Dove si colloca la nascita concettuale del supererogatorio?
Nell’incontro tra Gesù e il giovane ricco. In questo brano osserviamo la nascita della distinzione tra due livelli di prescrittività differenti, i consigli e i precetti; i primi totalmente lasciati alla libertà del soggetto e capaci di condurre alla perfezione.
Come viene definito da Heyd il supererogatorio?
Heyd nel 1982 pubblica: Supererogation:It’s status in ethical theory
» definisce il supererogatorio usando 4 condizioni e 2 caratteristiche.
4 CONDIZIONI:
1) se e solo se non è obbligatorio nè vietato
2) se e solo se la sua omissione non è nè sbagliata nè giusta, non provoca biasimo nè critica, nè formale che informale
3) è moralmente buono sia in virtù delle sue conseguenze che in virtù del suo valore intrinseco
4) è compiuto volontariamente per il bene di qualcun altro ed è per questo meritevole
2 CARATTERISTICHE
1) CORRELATIVITA’ = gli atti supererogatori traggono il loro valore dall’essere oltre la sfera dell’obbligo, è quindi necessario sapere molto bene che cosa sia il dovere = necessità di una teoria del dovere forte
2) CONTINUITA’ = gli atti supererogatori si collocano in una stessa scala valoriale condivisa anche dai doveri = non si usano parametri diversi ma solamente un livello diverso di prescrittività.
Come può essere sintetizzata l’etica kantiana?
PREMESSA 1 = il valore morale di un atto deriva direttamente dal suo essere motivato dalla legge morale
PREMESSA 2 = gli atti supererogatori sono moralmente buoni ma opzionali, per questo non possono essere universalizzabili
CONCLUSIONE = gli atti non possono avere valore morale a prescindere dalla legge del dovere, quindi gli atti supererogatori non trovano spazio in questa teoria
Quale problema emerge nell’etica kantiana?
Nell’etica kantiana vengono meno i due livelli della morale = il livello assiologico (dei valori) è completamente inglobato dal livello deontico (del dovere) = tutto viene continuamente riportato al dovere
Come può essere sintetizzata l’etica utilitarista?
PREMESSA 1 = la vita buona è tale in relazione alla felicità che la caratterizza, quindi è ragionevole ricercare la felicità
PREMESSA 2 = i doveri di base tutelano ed aumentano il piacere, per questo sono obbligatori per tutti
CONCLUSIONE = i doveri non di base (tra i quali rientrano anche gli atti supererogatori) aumentano la felicità collettiva quindi sono da considerarsi obbligatori
Quale problema emerge nell’etica utilitaristica?
Il problema che emerge nell’etica utilitaristica è il suo approccio massimizzante = ogni dovere diviene obbligatorio
» i due livelli di prescrittività spariscono anche qui»_space; il livello assiologico (dell’utile) ingloba interamente il livello deontico (del dovere), il supererogatorio non trova quindi il suo spazio
Come può essere sintetizzata l’etica delle virtù?
PREMESSA 1 = il supererogatorio si caratterizza per continuità e correlatività con il dovere
PREMESSA 2 = l’etica delle virtù si interessa più della formazione del carattere dell’individuo che sulla valutazione del singolo atto
CONCLUSIONE = non è presente una teoria forte del dovere, di conseguenza non è possibile definire il supererogatorio
Quale problema emerge nell’etica delle virtù?
Scomparsa del livello deontico, di conseguenza non è possibile parlare di atti supererogatori
In che modo si può parlare di complessità morale?
La complessità morale emerge nelle valutazioni e nei giudizi valoriali che esprimiamo ogni giorno.
Davanti allo stesso atto da valutare moralmente si possono adottare metodologie diverse (pluralismo metodologico) o scale valoriali molto diverse e spesso che non possono coesistere tra di loro (pluralismo assiologico)
» a partire dalla complessità morale nella quale ci troviamo ad agire dobbiamo ritornare ad avere a che fare con più livelli di etica
Quali estremi vanno evitati nella trattazione di un pluralismo etico?
EVITARE:
RELATIVISMO = il relativismo, ovvero l’affermazione che qualunque cosa può essere un valore, conduce inevitabilmente al NICHILISMO. No! Le fonti morali e le scale valoriali sono molteplici ma non infinite
MORALISMO = il moralismo, ovvero la difesa ingiustificata e dannosa di qualunque posizione impugnata acriticamente condanna al DOGMATISMO
Come costruire un sistema morale su più livelli a partire dal pluralismo etico?
PRINCIPIO PRIMARIO: rispetto del dovere/rispetto delle azioni obbligatorie»_space; chiara definizione di ciò che è dovere
PRINCIPIO SECONDARIO: permette di definire l’atto supererogatorio, ovvero la manifestazione di livello assiologico