Oltre il Dovere - Tommaso D'Aquino Flashcards

1
Q

Coordinate storiche della vita di Tommaso d’Aquino

A
  • 1225 a Roccasecca (Cassino - nel Lazio)
  • Frequenta università Federico II a Napoli, si avvicina ai dominicani ed entra nell’ordine contro il volere della famiglia
  • 1248-1252 = soggiorno a Colonia, discepolo di Alberto Magno
  • 1256-59 = soggiorna a Parigi, insegna e inizia la Summa contra gentiles (contro i pagani)
  • 1265 = compone Summa Theologie
  • 1267-68 = soggiorna a Viterbo, conosce il confratello Guglielmo di Moerbecke che traduceva tutti i testi di Aristotele e commentatori = Tommaso non sapeva il greco
  • 1268-72 = Parigi
  • 1274 = muore durante i preparativi per il concilio di Nicea
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2
Q

Quali differenze possono essere ritrovate tra Tommaso e Bonaventura?

A

1) Bonaventura utilizza tesi e dottrine aristoteliche nella formulazione del suo pensiero (povertà come virtù del giusto mezzo) ma in Tommaso abbiamo una ricezione COSTANTE, CONSAPEVOLE E CONTINUA dell’aristotelismo.

2) L’approccio di Tommaso può essere definito “più laico” = forte teologia ma la FILOSOFIA PRESENTA UNA PROPRIA AUTONOMIA = LE ANALISI SONO FORTEMENTE ANALITICHE
» doveva rivolgersi anche ad interlocutori come Aristotele ed Avveroè = un pagano e un musulmano, non può usare la rivelazione cristiana ma necessità della ragione per giungere a verità che siano riconoscibili come vere da tutti.

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3
Q

Quale è la differenza tra VERITA’ DI RAGIONE e VERITA’ DI FEDE per Tommaso?

A

Verità di ragione = verità raggiungibile attraverso il ragionamento razionale che può essere condivisa da cristiani, atei, pagani etc = non si può però predicare della Verità di fede = necessitano la rivelazione e la grazia di Dio

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4
Q

Da quali parti si costituisce la Summa Teologie?

A

3 PARTI:
PRIMA PARS = 119 quaestiones sull’esistenza di Dio e sul rapporto tra Dio e la creazione
PRIMA SECUNDAE = 114 quaestiones sul fine ultimo della vita, beatitudine, passioni, virtù e vizi, legge eterna, naturale e degli uomini = temi fondamentali che vengono ripresi in seguito
SECUNDA SECUNDAE = 189 quaestiones sulle virtù teologali e cardinali
TERTIA PARS = 90 quaestiones su Dio come causa della redenzione, sulla natura umana di Gesù etc

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5
Q

Da dove sono tratte le quaestiones che compongo la summa?

A

La maggior parte delle quaestiones sono trascrizioni delle lezioni che Tommaso teneva all’università di Parigi = in ogni lezione si prendeva in considerazione una quaestio a scelta di Tommaso o degli studenti e veniva discussa
» SOVRAPPOSIZIONE TRA METODO DI INSEGNAMENTO UNIVERSITARIO E METODO DI RICERCA FILOSOFICA

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6
Q

Che cosa s’intende per LECTIO?

A

LECTIO = lezioni dedicate a letture e commento di testi classici o sacri

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7
Q

Come si struttura una QUAESTIO?

A

1) introduzione del tema fondamentale della quaestio in analisi: utilizzo della formula “quaeritur utium” “ ci si chiede se…”
2) divisione della quaestio in articoli, ognuno introdotto dalla forma dubitativa UTRUM “se”
3) ogni articolo composto da più parti:
I. esposizione di una TESI INIZIALE: “ ad primum… ad secundum…”
II. esposizione di una TESI CONTRARIA che ridimensiona la prima: “sed contra”
III. presentazione di una SOLUTIO dettagliata che affronta tutte le tesi presentate: “ respondeo dicendum quod… ad primum…ad secundum…”

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8
Q

Che cosa s’intende per TOMISMO ANALITICO?

A

Con il termine tomismo analitico alcuni pensatori contemporanei fanno riferimento alla precisa modalità di analisi nel pensiero di Tommaso, il quale si focalizza su una determinazione molto puntuale di temi e concetti affrontati.

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9
Q

Da chi viene coniata l’espressione tomismo analitico e chi sono alcuni esponenti principali?

A

Il termine nasce con la pubblicazione di ANALITICAL THOMISM di John Haldane nel 1997, aprendo quindi il dibattito. Alcuni nomi principali sono Foot, Anscombe, Geach, Kenny = molti allievi di Wittgenstein?

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10
Q

Quale punto di incontro tra il pensiero di Wittgenstein e quello di Tommaso viene riscontrato da Kenny?

A

Kenny pubblica opera “The legacy of Wittgenstein”&raquo_space; viene messo in rilievo come la concezione di INTENZIONALITA’ intesa da Wittgenstein si avvicini molto a quella di Tommaso:
nelle ricerche filosofiche di W vengono fortemente criticati il mentalismo e l’internismo cartesiano, ci si scaglia contro una visione della riflessione filosofica troppo chiusa in sè stessa, interamente basata sulla soggettività interiore dell’individui. Di contrario, si propone un’attività intellettuale che si svolge pubblicamente attraverso l’uso del concetto, non riducendosi ad una mera cogitazione interiore.
» inoltre l’etica della virtù viene ripresa da alcuni esponenti del tomismo analitico, in particolare nelle opere del McIntyre della sua seconda fase.

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11
Q

Quale tesi presenta l’articolo 1 della quaestio?

A

Ci si domanda se la perfezione della vita cristiana consista primariamente nella carità
TESI = LA PERFEZIONE DELLA VITA CRISTIANA NON CONSISTE PRIMARIAMENTE NELLA CARITA’

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12
Q

Quali obiezioni vengono presentante al legame carità-perfezione?

A

1) Lettera Paolo ai Corinzi = la perfezione sembra consistere nella formulazione di GIUDIZI = riferimento al piano TEORETICO, sono espressione della razionalità e non della carità che si esprime sul piano pratico attraverso la volontà
2) Lettera Paolo ai Corinzi = la perfezione della vita cristiana non ha a che fare con la carità ma CON ALTRE VIRTU’
3) San Giacomo = lo stato di perfezione è costituito dalla PAZIENZA

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13
Q

Cosa afferma il sed contra del primo articolo?

A

Sed contra del primo articolo si rifà ad un altro passaggio di Paolo dove afferma che vi è un legame tra la perfezione e la carità

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14
Q

Su cosa si concentra la dimostrazione del primo articolo e a quale conclusione giunge?

A

DIMOSTRAZIONE = si focalizza sul chiarire cosa si intenda esattamente con il termine PERFEZIONE
» afferma che ogni cosa è perfetta, perchè perfezione vuol dire raggiungere il PROPRIO FINE, di conseguenza ogni cosa che raggiunge il proprio fine può essere detta perfetta
- stretto legame tra TELOS (fine) e TELEION (perfetto)
» perfezione come COMPIUTEZZA&raquo_space; evidente ripresa dell’etica nicomachea di Aristotele&raquo_space; la perfezione si raggiunge in riferimento all’atto (al compiersi) e non alla potenza
CONCLUSIONE = LA PERFEZIONE NON è PREROGATIVA DI DIO MA PUO’ ESSERE RAGGIUNTA DA TUTTI GLI ENTI CHE RAGGIUNGONO IL PROPRIO FINE, anche se è evidente che la perfezione di cui parla Tommaso non è la perfezione assoluta ma quella che si addice al nostro essere umani, limitati e peccatori.

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15
Q

Come risponde alle tre obiezioni iniziali alla luce della dimostrazione?

A

1) PERFEZIONE = GIUDIZI&raquo_space; i giudizi NON SONO LA CAUSA, ma l’EFFETTO della carità&raquo_space; i giudizi dipendono dalla carità, la quale detiene un primato
2) ALTRE VIRTU’ > CARITA’
» dipende cosa intendiamo per perfezione:
1) PERFEZIONE ASSOLUTA (SIMPLICITER) = perfetto in sè e per sè&raquo_space; si riferisce solamente alla carità
2) PERFEZIONE RELATIVA (SECUNDUM QUID) = perfetto in relazione ad elementi accidentali&raquo_space; si riferisce alle altre virtù
3) PAZIENZA > CARITA’ = la pazienza è contenuta all’interno della carità = la carità permette di sopportare e avversità della vita con pazienza

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16
Q

Quale tesi viene discussa da Tommaso nel secondo Articolo della quaestio?

A

TESI = si può raggiungere la perfezione in questa vita?
SEMBRA CHE NON SI POSSA ESSERE PERFETTI IN QUESTA VITA

17
Q

Quali obiezioni propone Tommaso alla tesi espressa nel secondo articolo?

A

1) Lettera Paolo = quando arriverà ciò che è davvero perfetto l’imperfetto sparirà&raquo_space; sta parlando delle virtù teologali: quando saremo di fronte a Dio, la fede e la speranza (ciò che è imperfetto) spariranno perchè saranno del tutto inutili essendo ormai sicuri della presenza di una dimensione superiore dopo la morte; rimarrà solo la carità (ciò che è perfetto). Nella vita presente però sono presenti anche speranza e fede, quindi lo stato di perfezione non può essere raggiunto in questa vita
2) Aristotele = è perfetto ciò a cui non manca nulla MA A TUTTO MANCA QUALCOSA = NULLA PERFETTO
3) San Gregorio = non si può avere in questa vita UN AMORE PERFETTO per Dio e per il prossimo

18
Q

Quale è il SED CONTRA del secondo articolo della quaestio?

A

La legge divina non comanda cose impossibili agli uomini&raquo_space; obbliga ad essere perfetti&raquo_space; è possibile essere perfetti in questa vita

19
Q

Quale dimostrazione viene portata avanti nel secondo articolo?

A

Nella dimostrazione ci si focalizza sull’identificare tre tipi di perfezione:
1) PERFEZIONE ASSOLUTA = carità totale e assoluta sia rispetto a chi ama che all’oggetto da amarsi&raquo_space; questo tipo di perfezione non è possibile per gli uomini ma appartiene a Dio
2) PERFEZIONE SECONDO LA TOTALITA’ ASSOLUTA DALLA PARTE DI CHI AMA = questo tipo di perfezione si caratterizza per un AFFETTO CHE TENDE SEMPRE ATTUALMENTE (actualiter = senza interruzioni) VERSO DIO = questa perfezione è possibile per gli uomini ma solo dopo la morte
3) PERFEZIONE CHE ESCLUDE QUANTO RIPUGNA AL MOTO DI AMORE VERSO DIO = questo tipo di perfezione è possibile in vita, si allontana quello che impedisce l’amore per Dio. Si divide in due momenti:
1) escludendo PECCATO MORTALE = MINIMUM ETICO = esclusione dei peccati più gravi
2) escludendo ciò che è meno grave ma che lo stesso può distogliere dal moto di amore verso Dio = MAXIMUM ETICO

20
Q

Come risponde Tommaso alle obiezioni dell’articolo 2?

A

1) la perfezione di cui parla Paolo non è quella raggiungibile nella vita terrena ma è possibile solo dopo la morte
2) anche i perfetti conoscono delle imperfezioni, ovvero dei peccati veniali (non gravi come quelli mortali ma dovuti al fatto che siamo esseri limitati e peccatori) che però non riducono la perfezione del soggetto
3) non siamo in grado di amare actualier Dio e gli uomini&raquo_space; dobbiamo però amare il prossimo universalmente (in generale) e le singole persone in modo abituale

21
Q

Quale duplice articolazione nell’amore per il prossimo viene riscontrata da Tommaso?

A

Anche nell’amare il prossimo, come nell’amore per Dio, è presente una duplice articolazione
1) escludendo dall’affetto tutto ciò che è contrario all’amore per il prossimo = minimum etico
2) maxium etico articolato a sua volta in tre parti:
1. rispetto all’estensione dell’amore = amare non solamente chi ci è vicino ma anche sconosciuti e nemici
2. rispetto all’intensità = disprezzare per amore i beni e la morte stessa
3. rispetto all’effetto = si arriva ad offrire al prossimo un beneficio spirituale
» anche se qualcuno non riuscisse a rispettare questa articolazione dell’amore (che comunque è possibile anche nella condizione umana) non sarebbe comunque definibile come imperfetto ma qualcuno che vive secondo un grado di perfezione che non è il maximum etico ma che comunque è perfezione in sè.

22
Q

Quale è la tesi del terzo articolo della quaestio 184?

A

Argomento: rapporto tra perfezione-consigli-precetti
TESI: SEMBRA CHE LA VERA PERFEZIONE NON CONSISTA NELL’OSSERVANZA DEI PRECETTI MA NELL’OSSERVANZA DEI CONSIGLI
» Tommaso arriverà ad affermare la tesi opposta (che era sostenuta più timidamente da Bonventura)&raquo_space; la perfezione è già presente nei precetti!

23
Q

Quali obiezioni vengono presentate nel terzo articolo?

A

1) brano del vangelo = incontro tra Gesù e il giovane ricco = pare che la vera perfezione stia nell’osservanza dei consigli
2) tutti sono tenuti all’osservanza dei precetti&raquo_space; se i precetti fossero la vera perfezione tutti sarebbero tenuti ad essere perfetti&raquo_space; tutti devono osservare precetti ma non tutti sono perfetti&raquo_space; i precetti non sono la vera perfezione
3) la carità non può mai iniziare se non è preceduta dai precetti

24
Q

Quale è il sed contra del terzo articolo?

A

SED CONTRA = si basa sui due comandamenti dell’amore forniti da Gesù = se si osservano tali comandamenti si può divenire perfetti, di conseguenza la perfezione deve stare nei precetti

25
Q

Quale è la dimostrazione del terzo articolo?

A

Nella dimostrazione Tommaso chiarisce in che termini si può parlare di perfezione:
ESSENZIALMENTE = la perfezione si dà nella carità&raquo_space; nell’amore di Dio e nell’amore per il prossimo&raquo_space; si dà nei PRECETTI
ACCIDENTALMENTE = la perfezione si dà nei CONSIGLI

26
Q

In che senso nella visione di Tommaso non vi è progressività rispetto ai fini ma solamente rispetto ai mezzi?

A

Nella riflessione sulla carità non vi è progressione rispetto ai FINI perchè il fine è sempre LA CARITA’, ovvero l’amore per Dio e per il prossimo&raquo_space; uomo deve compiere una scelta tra vivere secondo amore o non farlo, non è possibile una progressione tra questi due lati.
La progressività è possibile rispetto ai MEZZI, ovvero una volta che si è all’interno della logica dell’amore, è possibile attuare diversi mezzi per realizzare ed esprimere la carità, dipendentemente dallo status sociale, dalle condizioni etc

27
Q

Come si differenziano precetti e consigli secondo Tommaso?

A

PRECETTI = servono a togliere ostacoli incompatibili con la carità (peccati mortali)
CONSIGLI = servono a togliere ostacoli che non sono incompatibili con la carità ma che rendono più facile e più svelto il percorso verso Dio (matrimonio etc)

28
Q

Come vengono analizzate le obiezioni del terzo articolo?

A

1) viene fornita un’interpretazione originale e in un certo senso forzata di Tommaso al brano del Vangelo = si cerca di attribuire ai precetti l’elemento di perfezione e di ridurre i consigli a dei mezzi per giungere in modo più facile e veloce alla perfezione
2) Esistono modi diversi per essere perfetti e per esprimere la carità e raggiungere la perfezione = non è davvero importante come, la cosa importante è vivere nella carità e osservare i precetti in qualche modo
ARTICOLAZIONE INTERNA AI PRECETTI RIGUARDO AI MEZZI UTILIZZATI PER REALIZZARLI&raquo_space; si possono rispettare i precetti in modi diversi senza diventare per questo dei trasgressori.
Si può anche amare Dio nel grado più basso, ovvero senza ricadere nell’idolatria, e comunque essere nella perfezione
3) la perfezione della carità non si dà dopo che sono stati osservati i precetti perchè i PRECETTI POSSIEDONO GIA’ UN PRIMO LIVELLO DI PERFEZIONE. I CONSIGLI SONO SOLAMENTE UN SECONDO LIVELLO DI PERFEZIONE che facilita l’amore per Dio

29
Q

Quale argomento e tesi sostiene Tommaso nel quarto articolo della quaestio 184?

A

Nel quarto articolo Tommaso si domanda se i perfetti siano tutti nello stato di perfezione (ovvero se conducano una vita religiosa) = pare che tutti i perfetti siano anche nello stato di perfezione&raquo_space; alla fine arriverà a sostenere la tesi contraria, ovvero che non vi è coincidenza tra la perfezione e l’appartenenza ad un determinato stato.

30
Q

Quali obiezioni presenta Tommaso a favore della sua tesi nel quarto articolo?

A

OBIEZIONI:
1) sembra che vi sia un analogia tra la crescita materiale che porta alla perfezione del corpo e la crescita spirituale che porta alla perfezione dello spirito&raquo_space; fa leva sul fatto che l’appartenenza ad un determinato stato di perfezione renda perfetti
2) la perfezione viene acquisita progredendo nello stato di perfezione
3) chiunque ha la perfezione ha necessariamente anche lo stato di perfezione

31
Q

Cosa afferma il sed contra del quarto articolo della quaestio?

A

Sed contra del quarto articolo = vi sono alcuni nello stato di perfezione che sono totalmente privi di grazia e carità, come i cattivi vescovi e religiosi; vi sono inoltre alcuni che hanno la perfezione della vita senza avere la perfezione dello stato (non vi è una diretta correlazione tra perfezione della vita e perfezione dello stato)

32
Q

Che cosa viene affermato nella dimostrazione del quarto articolo della quaestio?

A

Nella dimostrazione viene operata una distinzione tra la DISPOSIZIONE INTERIORE e il COMPORTAMENTO ESTERIORE = ciò che davvero conta e rende le azioni di carità autentiche non è il loro apparire esteriormente, che può essere falso e solo apparente, ma la disposizione interiore di che compie tale azione, ovvero l’intenzione. Quando si parla di stato di perfezione ci si riferisce a qualcosa di esteriore, qualcosa di apparente, non qualcosa di interiore che può essere solo osservato da Dio. Lo stato di perfezione necessita quindi di una certa solennità che rende visibile esteriormente l’appartenenza del soggetto a tale stato e che dimostri il suo obbligarsi a ciò che altri non sono tenuti ad osservare = questo però non implica che i suoi atti di carità siano perfetti o che egli stesso sia perfetto, in quanto ciò che conta per la perfezione è la disposizione e non lo stato.

33
Q

Quale analisi delle obiezioni viene proposta da Tommaso nel quarto articolo?

A

1) il tipo di perfezione che si sta prendendo in analisi (perfezione che cresce con il raggiungimento dello stato di perfezione) non è la perfezione interiore ma quella in senso esteriore e quindi fortemente legata al riconoscimento sociale
2) il passaggio dalla schiavitù alla virtù, e quindi dall’imperfezione alla perfezione non è un progresso che tende alla perfezione ma è una SCELTA radicale tra due opposti
3) è la carità a rendere possibile la perfezione spirituale ma non il suo semplice aumento

34
Q

Quali legami concettuali si possono trovare tra Tommaso e Bonaventura?

A

> > desiderio da parte di entrambi di SALVARE I PRECETTI&raquo_space; probabilmente si rendono conto delle possibile derive radicali a cui un’assunzione dei consigli come unico e vero metro di perfezione potrebbero condurre (si crea una divisione di status tra coloro che possono accedere alla perfezione e coloro che ne sono confinati all’esterno alla logica dei precetti)
chiaro ad entrambi che la via dei precetti e quella dei consigli non si escludono a vicenda, quindi non si può avere una netta separazione tra vita spirituale e mondana
Tommaso opera questo salvataggio dei precetti in modo più sistematico e radicale&raquo_space; la perfezione è già contenuta nei precetti ed chi vive rispettando i precetti già è nella perfezione, anche se essi possono essere ulteriormente perfezionati con i consigli.

35
Q

Quale critica muove Lutero a Francesco e in che logica si pone la divaricazione precetti-consigli nel protestantesimo?

A

Lutero critica Francesco, colpevole di avere inserito nella sua regola i tre consigli della povertà, castità ed obbedienza uniformandoli alla logica dei precetti.
» si va a creare una divaricazione tra una vita superiore (religiosa-che segue i consigli) e una vita mondana (normali fedeli che rispettano i precetti) = possibilità di creazione e separazione tra due classi sociali

36
Q

Secondo Max Weber come avviene il rifiuto della separazione tra precetti e consigli nella dottrina protestante?

A
  • Nel Medioevo si tende a dare troppa importanza alla vita religiosa = diventa quasi uno stile di vita superiore, nei confronti del quale la vita mondana e secolare dei comuni fedeli appare subordinata
  • la distinzione tra precetti e consigli contribuisce nel codificare questa separazione di status e di perfezione
  • il protestantesimo rifiuta la dicotomia tra consigli e precetti, rifiutando di conseguenza la dicotomia tra una vita superiore e una inferiore
  • in risposta alla glorificazione della vita spirituale inizia un processo di GLORIFICAZIONE DEL CONCETTO DI BERUF (vocazione), muta il suo significato in professione e si diffonde l’idea che la vera vita grata a Dio e la salvezza non si conseguono attraverso la vita religiosa ma attraverso l’attività secolare e mondana
  • successo nella vita e lavorativo diviene il metro di giudizio per comprendere se una persona si trova o meno nella grazia di Dio e se quindi otterrà la salvezza
  • da una sopravvalutazione della vita religiosa si passa ad una sopravvalutazione della vita mondana e secolare
37
Q

Che cosa significa BERUF?

A

Originariamente Beruf significava vocazione (propriamente religiosa), con il tempo e la secolarizzazione passa ad avere il significato di “professione lavorativa” = si perde la componente religiosa e si diffonde l’idea di una chiamata a realizzarsi nel mondo con il successo e con l’attività secolare