Il Movente dell'Azione Morale Flashcards
Che rapporto si instaura tra res cogitans e res extensa per Cartesio?
Netta distinzione tra anima e corpo, ma come spiegare l’interazione tra di loro?
Punto di incontro = GHIANDOLA PINEALE (Ipofisi = unica parte del cervello non simmetrica)
Passioni»_space; AFFEZIONI»_space; prodotte dal corpo e colpiscono l’anima che le riceve passivamente (dolore, fame, pulsioni)»_space; AZIONI»_space; nascono dall’anima che agisce attivamente rispondendo alle passioni e muovendo il corpo.
L’anima muove il corpo e il corpo provoca le passioni che colpiscono l’anima. RAPPORTO DI INTERRELAZIONE.
Quale è la differenza tra azioni e passioni per Cartesio?
Le passioni sono prodotte dal corpo e l’anima le accoglie passivamente.
Le azioni (atti del pensiero e della volontà) sono prodotte attivamente dall’anima che rielabora e si rappresenta correttamente le passioni e risponde in modo adeguato.
Le passioni per Cartesio possono essere eliminate?
NO! Sono prodotte dal corpo, sono naturali»_space; impossibile eliminarle.
Posso essere indirizzate, gestite, moderate attraverso la creazione di rappresentazioni adeguate alle passioni che si vogliono accettare o respingere. Si possono formare giudizi giusti nei confronti di tali passioni e si possono padroneggiare.
Che cosa si intende per “affetti” secondo Spinoza?
Uomo = mente + corpo
Affetti = affezione che interessa il corpo (aumento o diminuzione della potenza del corpo) + immagine di tale affezione che si produce nella mente.
In che categorie si dividono gli affetti per Spinoza?
AFFETTI:
PASSIONI = non abbiamo una conoscenza e una rappresentazione adeguata dell’affezione. Non siamo causa dell’affezione, ci lasciamo trascinare da essa, la nostra conoscenza è confusa, basata sulla rappresentazione, siamo passivi e schiavi delle passioni.
AZIONI = abbiamo una conoscenza di terzo genere dell’affezione, adeguata e completa. Siamo causa dell’affezione, siamo consapevoli della necessità che governa il mondo, conosciamo sub specie aeternitas, assumendo il punto di vista dell’eternità. Non siamo schiavi delle passioni, ma le trasformiamo in azioni.
Quale differenza sussiste tra la conoscenza di primo e di terzo genere?
Conoscenza di primo genere = sub specie temporis, seguiamo immaginazione, le cose ci appaiono come contingenti
Conoscenza di terzo genere = sub specie aeternitatis, conosciamo attraverso l’intelletto la totalità del reale, la necessità che governa ogni cosa
Quali critiche muove Spinoza agli scolastici, agli stoici e a Cartesio?
Scolastici = affetti non naturali. Uomo deve essere in grado di dominarli, ha potere assoluto sulla natura, ma non è in grado di farlo non perchè esse siano parte della sua natura ma per un difetto dell’uomo, per un vizio della natura umana.
Stoici = pretesa di estirpare le passioni. L’esperienza quotidiana ci dimostra che questo non è possibile = affetti parte della natura umana e non volontari.
Cartesio = idem agli stoici. In realtà Cartesio non desidera eradicare le passioni ma guidarle e indirizzarle correttamente = volontarismo (volontà in grado di indirizzare e controllare le passioni provocate a loro volta dalle azioni del corpo)
L’uomo è libero dagli affetti secondo Spinoza? Come si può comportare nei loro confronti?
No! Affetti sono parte della natura umana, non sono connotati moralmente e non sono estirpabili. Necessario conoscerli, per non essere soggiogati dalle passioni ma per tramutarle in azioni, per essere causa delle proprie affezioni.
Quale è il movente dell’agire secondo Hume?
Le passioni»_space; visione positiva. Esse non sono cieche, possono guidare e indirizzare l’uomo, vanno seguite.
In che rapporto si trovano le passioni e la ragione secondo Hume?
Passioni hanno un ruolo primario rispetto alla ragione. Ragione può mostrare infondatezza di un desiderio, le falsi supposizioni su cui le passioni si basano ma non può contrastare la passione. Una passione può essere contrastata solo da un’altra passione.
In che cosa consiste la visione ottimistica di Hume sulla natura dell’uomo?
Antropologia positiva»_space; uomo è naturalmente portato a vivere in società, a stabilire legami con gli altri individui secondo il sentimento immediato della simpatia, che permette la comunicazione con gli altri, la comprensione dei sentimenti e dei pensieri altrui. Allo stato naturale non vi è conflitto, lotta, ma vi è uniformità e tendenza alla benevolenza.
Il movente dell’agire per Kant può essere materiale?
No! Movente dell’agire morale = ragion pura che si rappresenta all’anima sotto forma della legge morale e della forma del comando, dell’imperativo.
Se fosse materiale sarebbe soggettiva e non oggettiva, non sarebbe imparziale ma finalizzata e non si potrebbe garantire l’universalità.
Quale effetto prova la ragion pura (la legge morale) nell’anima dell’uomo?
Doppio effetto: UMILIAZIONE dell’uomo di fronte alla grandezza della legge morale = si rinuncia all’amor proprio, all’egoismo, alla presunzione. Uomo sperimenta la propria limitatezza davanti alla perfezione e alla maestà della legge morale.
Sorge un sentimento di RISPETTO nei confronti della legge morale e per gli uomini posti davanti alla grandezza della legge morale, per la loro condizione di grande dignità, libertà morale e indipendenza dalla realtà fenomenica.
Quale è la seconda formulazione dell’imperativo categorico kantiano? Quale aspetto mette in risalto?
Fondazione della metafisica dei costumi = tratta sempre l’uomo non solo come un mezzo ma sempre insieme come un fine.
Enfatizza rispetto per la dignità dell’uomo dotato di razionalità, che non può essere mai ridotto a un mero mezzo per raggiungere scopi, non può essere strumentalizzato come invece è possibile con le cose concrete.