Kant - la fondazione della metafisica dei costumi Flashcards
Quale è la storia editoriale delle opere di Kant?
Tutte le opere di Kant appartengono alla fase matura della sua riflessione filosofica
- 1781 = pubblica la critica alla ragion pura - I edizione
- 1785 = pubblica la fondazione alla metafisica dei costumi»_space; prima opera di filosofia pratica
- 1787 = pubblica la critica alla ragion pura - II edizione
- 1788 = pubblica la critica alla ragion pratica = in origine non intendeva pubblicare questo libro ma rimane insoddisfatto dalla trattazione della libertà nella terza parte della fondazione
- 1797/8 = pubblica la metafisica dei costumi»_space; la scrittura di questo volume era in programma dai tempi della fondazione ed era stata espressa nella prefazione
Come si struttura la fondazione?
STRUTTURA:
PREFAZIONE
SEZIONE PRIMA = dalla comune conoscenza di ragione alla conoscenza filosofica
SEZIONE SECONDA = dalla filosofia morale popolare alla metafisica dei costumi
SEZIONE TERZA = dalla metafisica dei costumi alla critica della ragion pura pratica
Quale metodo utilizza Kant nelle diverse sezioni della metafisica?
Nelle prime due sezioni Kant utilizza il metodo ANALITICO (o regressivo)»_space; si parte dalla conoscenza comune e si risale fino a determinare il principio supremo
Nella terza sezione Kant utilizza il metodo SINTETICO (o progressivo)»_space; dalla determinazione del principio supremo si scende alla conoscenza comune
A cosa si applicano e che significato hanno i termini sintetico e analitico nella Critica della ragion pura?
Nella critica della ragion pura i termini sintetico ed analitico si applicano ai giudizi:
il giudizio è analitico quando il concetto del predicato è contenuto all’interno del concetto del soggetto; il giudizio è sintetico quando il concetto del predicato non è contenuto all’interno del concetto del soggetto ma anzi amplia il significato del concetto stesso.
I giudizi sintetici possono essere a priori o a posteriori.
Quale è l’obiettivo della fondazione della metafisica dei costumi?
Nella fondazione della metafisica dei costumi Kant afferma chiaramente il suo intento di redigere un’opera sistematica di metafisica dei costumi, ovvero un’indagine filosofica razionale e a priori che abbia per oggetto i costumi, la morale. Questa opera, che diverrà la metafisica dei costumi, deve però trovare la sua fondazione nella ricerca e nella definizione DEL SUPREMO PRINCIPIO DELLA MORALITA’, ovvero l’autonomia.
» la fondazione ha ruolo importante, ma non esaustivo»_space; si pensa di pubblicare la metafisica dei costumi
» non si aveva intenzione di pubblicare la critica della ragion pratica
Perchè secondo Kant non è necessaria una trattazione della critica alla ragion pura pratica?
Kant nella prefazione afferma che una trattazione della ragion pura pratica non è necessaria, come lo era stato per la ragion pura speculativa, in quanto l’intelletto umano può riconoscere autonomamente alcuni principi, come quello del dovere = nell’uso pratico l’intelletto umano riesce a pervenire ai principi presenti in ogni individuo.
Come mai viene pubblicata la critica della ragion pratica?
La critica della ragion pratica viene pubblicata perchè Kant si ritrova insoddisfatto dalla terza parte della fondazione della metafisica, dove si occupava di definire la libertà.
Nel passaggio alla critica la dottrina rimane pressochè invariata ma cambia il metodo di indagine della libertà: il tentativo non è più quello di dimostrare la libertà attraverso l’intelletto»_space; questo non è possibile perchè la dialettica trascendentale è logica dell’apparenza»_space; si pretende di conoscere le idee (Dio, la verità etc) con l’intelletto ma così ci si sta applicando al NOUMENO e non al FENOMENO, che è l’unico ambito conoscibile dall’intelletto»_space; non si possono dimostrare le idee (e quindi anche la libertà) ma vanno POSTULATE.
» la grande differenza con la fondazione risiede quindi nella DOTTRINA DEI POSTULATI (libertà, immortalità dell’anima, esistenza di Dio)
Che cosa s’intende per fede razionale all’interno della dottrina dei postulati?
Per FEDE RAZIONALE si esprime appunto questo distaccamento dall’intelletto, che può conoscere solamente il fenomeno e non il noumeno, per lasciare posto alla fede razionale, ovvero alla convinzione che nasce dall’esigenza morale che le idee che noi postuliamo siano vere.
Si passa dalla conoscenza teoretica alla fede!
In che modo viene POSTULATA la libertà nella critica della ragion pura pratica?
Nella critica della ragion pratica la libertà non viene dimostrata bensì postulata.
A partire dal concetto di legge morale come FATTO DELLA RAGIONE, si osserva una duplice implicazione tra libertà e legge morale: a partire dalla constatazione del nostro essere morali ci scopriamo come liberi (se proviamo rimorso significa che avremmo potuto agire diversamente, di conseguenza eravamo liberi e non determinati) e, al contrario, se non fossimo liberi non saremmo nemmeno morali perchè non potremmo essere tenuti responsabili del nostro agire.
» la legge morale è RATIO COGNOSCENDI della libertà
» la libertà è RATIO ESSENDI della legge morale
Come viene proposta la partizione dei saperi nella prefazione?
Nella prefazione della fondazione Kant opera una partizione dei saperi sul modello delle scuole ellenistiche, in particolare dello stoicismo: LOGICA, FISICA, ETICA.
Vi sono diversi passaggi:
1) ogni conoscenza è di tipo o materiale (se considera qualche oggetto e le leggi a cui è sottoposto) o formale (se considera solamente la forma dell’intelletto e della ragione stessa)
2) la conoscenza di tipo formale si chiama LOGICA, la conoscenza di tipo materiale si divide a seconda che si interessi delle leggi di NATURA o della LIBERTA’
3) la conoscenza che tratta delle leggi di natura si chiama FISICA, la conoscenza che tratta delle leggi di libertà si chiama ETICA
4) ogni filosofia che si poggi sui fondamenti di esperienza si può chiamare EMPIRICA, ogni filosofia che invece tragga le sue dottrine da principi a priori si può chiamare PURA
5) se la filosofia pura è strettamente formale si può chiamare logica, se invece è limitata a certi elementi dell’intelletto si chiama METAFISICA
6) la metafisica è quindi duplice: metafisica della natura e metafisica dei costumi.
La parte empirica della metafisica della natura si chiamerà FISICA EMPIRICA,
la parte empirica della metafisica dei costumi si chiamerà ANTROPOLOGIA PRATICA, mentre la parte razionale si chiamerà MORALE in senso stretto.
Quali caratteristiche dell’etica kantiana possono già essere ritrovate nella prefazione?
Etica kantiana:
A PRIORI = totale distacco e separazione della parte empirica dalla parte razione»_space; no elementi descrittivi ed empirici, si cerca di elaborare una FILOSOFIA MORALE PURA, purificata dall’antropologia culturale e dai dati empirici
BASATA SUL DOVERE E SULLA LEGGE MORALE = necessaria e valida per ogni essere morale!
Secondo Kant chi è soggetto alla legge morale?
La legge morale è valida per tutti i soggetti razionali, quindi per l’uomo ma anche per Dio = Dio però ha una totale immedesimazione con la legge morale e non ha quindi alcun bisogno del dovere per dirgli come agire.
L’uomo ha una natura duplice, essendo sia fenomenico che noumenico (partecipa delle leggi di natura ma anche delle leggi di libertà), di conseguenza necessita del dovere per guidare il suo comportamento nella vita.
Il fondamento dell’obbligatorietà non risiede nella natura anche empirica dell’uomo ma nel suo essere razionale.
Come si riconosce un comportamento moralmente buono per Kant?
Un comportamento moralmente buono per Kant non basta che sia conforme al dovere ma deve essere PER la legge morale cioè deve seguire il dovere per il dovere!
Come è da intendersi l’AUTONOMIA nella riflessione di Kant?
L’autonomia è il supremo principio di moralità e si intende in duplice modo:
AUTONOMIA DELL’ETICA rispetto alla metafisica, alla religione, al diritto etc
AUTONOMIA DELLA VOLONTA’ MORALE = il movente morale deve essere sempre PER IL DOVERE e non dettato dal proprio interesse, dalla paura della sanzione o da altri motivi
Di cosa tratta la sezione prima della fondazione?
Nella sezione prima della fondazione viene trattato il passaggio dalla comune conoscenza morale di ragione alla conoscenza filosofica.
Come viene definita la VOLONTA’ nella pagina 15?
La volontà viene definita come BUONA SENZA LIMITAZIONE. Solo la volontà ha questa caratteristica, non i talenti dello spirito, non le qualità del temperamento o i doni della fortuna che vengono trattati al pari degli indifferenti nello stoicismo.
Il vero e proprio bene è quello morale, ovvero che sorge dalla volontà morale, altre cose possono essere definiti dei beni ma non incondizionatamente!!
In che modo la volontà buona si lega alla felicità e come questo argomento verrà ripreso e trattato nella critica alla ragion pratica?
La volontà buona per Kant non è garante di felicità ma ci rende DEGNI DI ESSERE FELICI.
Questo concetto verrà ripreso e approfondito, anche grazie alla dottrina dei postulati, nella critica alla ragion pratica: se qui la volontà buona ci rende degni di essere felici, lì la virtù ci porterà alla felicità (non in questa vita ma nella vita successiva»_space; necessità di postulare immortalità dell’anima, esistenza di Dio e libertà dell’uomo). I postulati sono necessari per dare compimento a quella dignità di essere felici di cui si parla nella fondazione
Quali sono le tre proposizioni del dovere?
Le tre proposizioni del dovere sono:
a) il carattere pratico del dovere
b) il carattere a priori del dovere
c) il rispetto per la legge
Che cosa s’intende per carattere pratico del dovere?
Il dovere viene presentato da Kant come avente una forte valenza pratica: il dovere è MOVENTE, costringe l’inclinazione dell’uomo ad agire in un determinato modo secondo dovere.
In particolare, il dovere in quanto movente pratico ci chiede di:
- conservarci in vita (rifiutare il suicidio)
- essere benefici verso gli altri
- coltivare i propri talenti e doni naturali attraverso la promozione della felicità
» tutte queste azioni non devono però essere compiute secondo inclinazione bensì per dovere!!
Che cosa s’intende per carattere a priori del dovere?
Il carattere a priori del dovere emerge dal fatto che il suo valore non risiede nel suo scopo, nel suo risultato (sarebbe un imperativo ipotetico e avrebbe natura teleologica), bensì nel principio del volere (nella volontà buona, nel compiere il dovere solo ed esclusivamente per il dovere)
Si può parlare di “dovere d’amore” per Kant?
Riprendendo il testo del vangelo secondo Kant è possibile parlare di dovere d’amore, dove però sia chiaro cosa s’intende per amore:
per amore non si intende una semplice inclinazione, come un sentimento»_space; questo per Kant è amore patologico
per amore secondo Kant s’intende AMARE PRATICO “fare il bene degli altri per dovere e non per inclinazione”
» partendo da questa definizione di amore è possibile che esista un dovere d’amore ed è possibile comandare l’amore
Che cosa s’intende per rispetto della legge?
Con il termine RISPETTO (ACHTUNG) Kant intende il rispetto che è dovuto solamente alla legge morale (ed in seguito alla persona in quanto essere razionale»_space; seconda formulazione dell’imperativo categorico); il rispetto, afferma Kant, non può mai essere tributato verso le cose ma sempre verso la legge = non riguarda mai l’inclinazione del soggetto o l’oggetto ma sempre e solo la legge morale
Quali caratteristiche possiede il rispetto secondo Kant?
Il rispetto per Kant è un sentimento che non scaturisce dall’esterno (non è una passione) ma scaturisce dall’interiorità del soggetto ed è prodotta dalla rappresentazione della legge morale in tutta la sua maestà davanti al soggetto.
Prima vi è la legge morale e la sua rappresentazione, poi scaturisce il rispetto (non viceversa)
Perchè il riferimento di Kant al dovere che ci chiede di coltivare i propri talenti e le proprie qualità attraverso la promozione del concetto di felicità è un passaggio strano all’interno della filosofia kantina?
Il riferimento alla felicità (Gluckseligkeit) è strano all’interno della filosofia del dovere di Kant e appare quasi contraddittorio con quanto affermato nelle pagine precedenti, dove la felicità viene sempre svalutata. Bisogna però tenere conto del fatto che la felicità non viene qui perseguita per inclinazione ma per dovere!
In che modo la concezione di amore esposta da Kant porta con sè un rischio di moralizzazione?
La concezione di amore espressa da Kant (amore pratico e non patologico, non come mero sentimento ma come dovere di fare il bene per gli altri) rischia di essere eccessivamente moralizzante e riduttiva nei confronti di quello che effettivamente è il dovere d’amore all’interno delle scritture: un amore che non sorge solo attraverso il dovere razionale ma che sorge attraverso l’intenzione interiore.
Che cosa è il rispetto per Kant?
Il rispetto viene definito da Kant non come una passione, non come un sentimento passivo, non come l’origine dell’agire morale ma come prodotto della legge morale stessa.
Come tratta Kant il tema dell’esempio all’interno della seconda parte della fondazione?
Il tema dell’esempio viene fortemente criticato da Kant.
Secondo Kant l’esempio è sempre un esempio concreto (di un essere fenomenico) e non può mai essere l’esempio primo, il PROTOTIPO del dovere = ogni esempio appare quindi fuorviante e pericoloso in quanto non si può mai esemplificare la volontà buona nella sua purezza incondizionata.
L’unica funzione che l’esempio può avere è quello di incoraggiamento = sul piano educativo l’esempio rende meglio conoscibile la legge morale e dimostra la possibilità della sua applicazione.
Che cosa intende Scheler con l’espressione “Freie Nachfolge”?
Con questa espressione: “libera sequela” Scheler si propone di fare una sintesi del pensiero kantiano nei confronti dell’esempio: si dovrebbe prendere ispirazione dagli esempi non per seguirli pedissequamente ma per rielaborarli in modo libero
Quale legame si instaura tra la volontà soggettiva e la volontà oggettiva secondo Kant?
Tra la volontà soggettiva e quella oggettiva non si instaura un immediato rispecchiamento e riconoscimento, di conseguenza serve che la legge morale si presenti al soggetto morale sotto forma di comando, sotto forma di imperativo
Quale caratteristica fondamentale ha l’imperativo?
è costrittivo, si presenta a noi sotto forma di un comando.
Quale è la differenza tra la legge e l’imperativo?
La legge morale non vale solamente per l’uomo ma per tutti gli esseri razionali»_space; anche per Dio, anche se la sua è una volontà santa che si immedesima totalmente con la legge morale, quindi l’imperativo non ha nessun significato applicato a lui. L’imperativo è invece la forma sotto cui si presenta noi la legge morale, in quanto esseri fenomenici e anche sensibili.
Che cosa s’intende per massima nella filosofia kantiana?
Massima è un principio pratico soggettivo che può divenire legge morale oggettiva qualora sia universalizzabile