Il duplice Compito dell'Etica Flashcards

1
Q

Quale differenze vi sono tra le parole “etica” e “morale”?

A

Punto di vista etimologico = nessuna differenza!
Mos, moris = ethos
Cicerone traduce come moralis l’aggettivo “etico” del greco.
Dal punto di vista della riflessione di alcuni autori (Hegel, Ricoeur, Habermas) vi è una distinzione tra i due termini

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2
Q

Quali sono i possibili significati di “etica”?

A

> > Secondo libro dell’Ethica Nicomachea di Aritstotele:
distinzione tra virtù dianoetiche ed etiche = queste ultime derivano dall’abitudine, da cui hanno tratto anche il nome
Gioco di parole tra ethos (scritto con epsilon, vocale breve) che indica il costume, l’abitudine, la consuetudine ed ethos (scritto con eta, vocale lunga) che ha tra significati:
1) abitazione, dimora
2) consuetudine, costume
3) carattere, indole
Aristotele lega il secondo ed il terzo significato possibile = la formazione del carattere, la cura della propria indole avviene attraverso la ripetizione costante, l’abitudine ad un certo tipo di atteggiamento nei confronti delle passioni = tra abitudine e carattere vi è un forte legame che porta all’insorgenza delle virtù, come disposizioni stabili dell’animo sulla base dei quali noi ci rapportiamo alle passioni.
primo significato = ripreso e sottolineato da Heidegger = Vento per Eraclito nella traduzione classica “l’indole è per l’uomo il suo demone”, traduzione Heidegger “il dimorare/il soggiornare è per l’uomo il presentarsi del divino”
= enfasi sul concetto di abitare.

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3
Q

In che modo Hegel riprende il primo ed il secondo significato del termine ethos?

A

> > ripresa del concetto di ethos come dimora e come costume, abitudine
concetto di Sittilichkeit (eticità) = sottolinea il rapporto tra i costumi (Sitten) e il dimorare = l’uomo vive in un determinato ethos, in un insieme d costumi, consuetudini, abitudini, tradizioni che lo determinano.

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4
Q

Come si deve configurare il rapporto tra ethos ed etica?

A

> > soggetto deve avere uno sguardo critico nei confronti dell’ethos in cui vive, comprenderlo, analizzare il suo legame con esso per allontanarvisi o abbracciarlo completamente
rapporto tra ethos ed etica deve essere un rapporto di OSMOSI, di COMUNICAZIONE continua = no appiattimento dell’etica sull’ethos (conformismo, adozione acritica delle norme della società), no separazione tra ethos ed etica (si ricade nell’astrattismo, nella visione di un bene che trascende l’ethos nel quale il soggetto è collocato)

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5
Q

Quali sono i due compiti dell’etica?

A

1) la cura di sè, la realizzazione della propria persona, l’affinamento del proprio carattere (sviluppo delle proprie virtù per diventare la versione migliore di uomo secondo Aristotele)
2) ruolo di critica continua nei confronti delle istanze dell’ethos, dei costumi e delle norme vigenti = non critica fine a sè stessa ma critica attenta, volta a conoscere queste istanze nella propria interezza per avere una visione più esatta possibile del proprio rapporto con esse.

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6
Q

Secondo Socrate come è possibile conoscere che cosa sia bene e che cosa sia male?

A

= massima tempio di Delfi “conosci te stesso” = solo attraverso la conoscenza e la cura di sè, della propria anima e della propria interiorità è possibile riconoscere che cosa sia il bene e il male
» percorso individuale e necessario, continua critica di ogni certezza consolidata
» IMPORTANZA DELLA RICERCA = la virtù nasce dalla ricerca interiore, dal ricercare dentro di sè ed interrogare sè stessi = l’ignoranza e la schiavitù nascono dalla mancanza di questa ricerca ed interrogazione interiore
» attraverso la critica di sé é possibile interrogarsi sull’ethos vigente, criticare le opinioni della gente, svincolarsi dal conformismo

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7
Q

Secondo Kohlberg quali sono i tre livelli fondamentali nello sviluppo della coscienza morale?

A

1) LIVELLO PRECONVENZIONALE
2) LIVELLO CONVENZIONALE
3) LIVELLO POSTCONVENZIONALE
» studia lo sviluppo morale di diversi bambini provenienti da contesti culturali e sociali diversi

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8
Q

Come si divide il livello preconvenzionale secondo Kohlberg e quali caratteristiche ha?

A
  • 1 STADIO = ORIENTAMENTO A PUNIZIONE ED OBBEDIENZA = l’idea di vita buona è il max piacere ottenibile attraverso l’obbedienza, la sfera di validità è la famiglia (unico rapporto del bambino), la punizione è la sottrazione di gratificazione fisica
    » ETERONIMIA = la legge proviene dall’esterno&raquo_space; dai genitori
  • 2 STATO = ORIENTAMENTO STRUMENTALE RELATIVISTICO = idea di vita buona è il max piacere attraverso lo scambio equivalente, la sfera di validità è sempre la famiglia, inizia a svilupparsi un individualismo concreto = soggetto si mette in relazione con altri attraverso scambi e baratti
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9
Q

Stadi della fase CONVENZIONALE di Kohlberg

A
  • 3 STADIO = ORIENTAMENTO BRAV RAGAZZO/RAGAZZA SIMPATICA = l’idea di vita buona è l’inserimento e l’accettazione all’interno di un gruppo sociale di riferimento per ottenere dei rapporti interpersonali soddisfacenti. Il soggetto si assuefà alle leggi della società, conformismo. La sanzione è l’esclusione dal gruppo e la conseguente vergogna
  • 4 STADIO = ORIENTAMENTO LEGGE ED ORDINE = l’idea di vita buona è l’eticità concreta attraverso l’assunzione delle norme e delle leggi prescritte dalla società. Si assume interamente il punto di vista della società.
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10
Q

Stadi della fase POSTCONVENZIONALE di Kohlberg

A
  • 5 STADIO = ORIENTAMENTO LEGALE SOCIAL-CONTRATTUALE = idea di libertà civile e pubblica beneficienza, il soggetto riconosce che la legge vigente può essere modificata nonostante continui ad adottarne il punto di vista.
    -6 STADIO = ORIENTAMENTO PRINCIPI ETICI UNIVERSALE = FASE AUTONOMA DELLA MORALE, il soggetto adotta e stabilisce principi etici morali universali (regola d’oro, imperativo categorico) che possono essere trovati all’interno di vari contesti e risultano sempre validi.
    La sanzione è la colpa, la reazione della coscienza morale.
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11
Q

Da quale stadio si dà l’autonomia morale?

A

Secondo Kohlberg già dal 5 stadio (autonomia giuridica) = problematico per la difficoltà di stabilire il concetto di intenzionalità all’interno della riflessione giuridica = spesso non si tiene in considerazione l’intenzione di compiere qualcosa che poi non viene compiuta.
Si realizza pienamente nel 6 stadio, con l’adozione di principi morali autonomi = non derivati da enti, fonti o motivazioni esterne ma che scaturiscono dal soggetto stesso e sono FORMALI.

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12
Q

Quale critica muove Carol Gilligan nella sua opera “In a different voice?” allo studio portato avanti da Kohlberg?

A

> > nello studio è evidente una disparità uomini e donne = le donne molto più difficilmente raggiungono il 6 stadio, quello dell’autonomia morale, fermandosi più spesso al 3 (convenzionale, conformismo)
riprende la critica di Freud secondo cui le donne non sarebbero capaci di formulare giudizi morali imparziali e giusti perchè troppo influenzate dalla propria sensibilità
propone un nuovo punto di vista = e se il raggiungimento del sesto stadio non fosse l’unico modo per intendere uno sviluppo morale adeguato?

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13
Q

Quale forma di etica viene proposta dalla Gilligan?

A

Forma di etica differente da quella impersonale, della terza persona, dell’imperativo e del dovere fondata da Kant ed espressa anche da Kohlberg.
ETICA PERSONALE, un’ETICA DELLA CURA (care ethics) del sé e degli altri, un’etica improntata alla responsabilità verso gli altri, un’etica della prima persona.
FORMALISMO, ETICA DELLA GIUSTIZIA VS ETICA SOGGETTIVA, DELLA CURA, DELLA RESPONSABILITA’ ETICA
» necessità di integrare le visioni per non scadere in assolutizzazioni, serve un’etica CONTESTUALE, DELLA PHRONESIS, che sappia riconoscere di volta in volta la necessità di mettere in atto un’etica o l’altra.

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14
Q

In che modo Kurt Baier in “The moral point of view” critica l’egoismo etico?

A

> > Non può essere universalizzato, non può avere carattere formale&raquo_space; un mondo in cui tutti i soggetti facessero valere solamente il proprio interesse personale sarebbe un mondo infelice, estremamente conflittuale = i principi morali devono essere non interessati, in modo da valere per chiunque = oggettivi e non contingenti

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15
Q

Che cosa s’intende per MORAL POINT OF VIEW nella riflessione di Baier?

A

MPV = MORALITY AS SUCH = moralità in quanto tale
= insieme di tutte quelle convinzioni morali che sono vere a prescindere dalla loro concreta realizzazione in un contesto sociale o dalla loro condivisione sociale o meno = convenzioni morali formali, valide in molteplici contesti sociali come “Non uccidere”, “Non mentire” = al negativo per facilitare l’universalizzazione

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16
Q

Che rapporto ha il MPV con l’ethos vigente?

A

Rapporto di continua critica ed analisi delle forme dell’ethos per definire fino a che punto esse siano conformi con il punto di vista morale adottato

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17
Q

In quale contesto si colloca la riflessione su cosa sia la giustizia nella Repubblica di Platone?

A

> > primo libro della Repubblica
protagonista Socrate, di ritorno da una festa al Pireo, viene invitato a fermarsi presso la casa di Cefalo. Accetta l’invito ed inizia discussione con Cefalo, con il figlio Polemarco, Trasimaco e i due fratelli di Platone Glaucone e Adimanto.

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18
Q

Quale visione della giustizia propone Cefalo?

A
  • ETICA PARTICOLARISTICA E PERBENISTICA = la sua riflessione sulla giustizia si basa su un’esperienza di tipo personalistico ed individuale, non vi è alcuna aspirazione all’universalità
    » ricco meteco = esprime la soddisfazione per successo raggiunto&raquo_space; la giustizia va tributata e riconosciuta ad un soggetto arricchitosi, in quanto egli sicuramente si è arricchito essendo saggio ed assennato&raquo_space; RICCHEZZA ATTESTA GIUSTIZIA DI UN UOMO.
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19
Q

Come risponde Socrate alla visione di giustizia proposta da Cefalo?

A

> > mostra il carattere ingenuo e riduttivo della visione della giustizia di Cefalo = se la giustizia consiste nella restituzione di quanto si abbia ricevuto, allora dobbiamo restituire le armi che abbiamo ricevuto in prestito da un amico nonostante egli ora sia impazzito?
la giustizia non può basarsi su definizioni parziali e su esperienze particolari

20
Q

Quale visione della giustizia propone Polemarco?

A

ETICA DI GRUPPO = radicale separazione tra chi appartiene ad un determinato gruppo e chi no. Chi appartiene al gruppo di amici deve essere aiutato, chi appartiene ai nemici deve essere combattuto.
» visione che supera concezione personalistica portando ad un livello di generalizzazione più ampio.

21
Q

Come ribatte Socrate alla definizione di Polemarco?

A

> > difficoltà nell’identificazione dell’appartenenza ad un gruppo piuttosto che all’altro = spesso coloro che sembrano amici si rivelano come nemici oppure potremmo danneggiare coloro che sembrano malvagi e non lo sono
DENUNCIA DEL CARATTERE INTRINSECAMENTE MALVAGIO DI OGNI ATTO VOLTO A DANNEGGIARE GLI ALTRI = non dovremmo mai arrecare danno ma cercare di sempre di migliorare gli altri = universalismo implicito

22
Q

Quale visione della giustizia propone Trasimaco?

A

> > rappresenta le istanze dei sofisti
ETICA DELL’UTILE DEL PIU’ FORTE = GIUSTIZIA COME CIO’ CHE è UTILE PER IL PIU’ FORTE = l’uomo che detiene il potere stabilisce leggi che lo agevolino e lo incentivino&raquo_space; la giustizia corrisponde alle leggi stabilite per legge&raquo_space; l’utile del più forte corrisponde alle leggi e quindi alla giustizia
LA LEGGE DETERMINA CIO’ CHE è GIUSTO
ETICA DELLA CONVENIENZA = NON CONVIENE CERCARE DI PERSEGUIRE IL BENE = per chi ha la forza non conviene ricercare la giustizia e di non danneggiare gli altri ma conviene ricercare il proprio potere ed essere ingiusti. Quando anche gli uomini dovessero arrivare a rifiutare l’ingiustizia lo fanno per timore di patire azioni ingiuste, non di commetterle.

23
Q

Quale visione antropologica porta avanti Trasimaco?

A

Visione antropologica fortemente negativa, disincantata ed egoistica nella quale l’uomo ricerca sempre il proprio utile anche a scapito degli altri.

24
Q

Come ribatte Socrate alla visione di Trasimaco?

A

> > propone tre etiche:
1) ETICA COME TECNICA = argomentazione debole; il governare è un’arte paragonabile a quella della medicina e dovrebbe tendere verso il bene di coloro che ne sono sottoposti.
Trasimaco risponde ironicamente che anche il pastore e il bovaro fa il bene delle sue bestie per poterle macellarne ed averne un compenso.
2) ETICA MINIMALISTICA = NECESSITA’ COSTANTE DELLA PRESENZA DI UN BENE MINIMO = l’assunzione del criterio di ingiustizia in toto e la sua radicalizzazione annullerebbero completamente l’orizzonte morale rendendo impossibile la vita collettiva e del singolo. Un minimo di bene è necessario ovunque, anche per compiere azioni ingiuste (anche nelle bande di ladri per evitare di distruggersi a vicenda).
MAGGIORE CONVIENENZA NELL’ESSERE GIUSTI CHE INGIUSTI = evitare paralisi data dal continuo conflitto, dalla continua sopraffazione tra soggetti.
3) ETICA RETRIBUTIVA = si basa su una visione di tipo religioso. GLI DEI RETRUBUISCONO LE AZIONI GIUSTE E PUNISCONO LE AZIONI INGIUSTE = visione della religione che non rende giustizia della sua complessità.

25
Q

Quale obiettivo hanno gli interventi di Glaucone ed Adimanto (fratelli di Platone?

A
  • smascherano le ipocrisie di concezioni parziali ed inadeguate dell’etica
  • desiderano ascoltare un vero e proprio “elogio della giustizia” = non solamente un momento distruttivo di decostruzione delle etiche prese in analisi, ma si domandano se la giustizia ABBIA UN VALORE IN SE’ STESSA O SE DIPENDA SOLAMENTE DA FATTORI ESTRINSECI.
26
Q

Quale visione della giustizia propone Glaucone?

A

ETERONOMIA ED ETICA DELLA PAURA = propone esempio del pastore Gige, il quale, entrando in possesso di un anello che lo rende invisibile spodesta il re e conquista il potere.
» IL NOSTRO COMPORTARCI IN MODO GIUSTO NON E’ RETTO DA MOTIVAZIONI INSTRINSECHE MA SOLAMENTE DALLA PAURA DELLA SANZIONE E DI ESSERE SCOPERTI = se avessimo la possibilità di agire ingiustamente e non essere mai scoperti lo faremmo
» ETICA ETERONOMA = la motivazione del nostro agire o non agire deriva da un fattore esterno al soggetto.

27
Q

Quale visione della giustizia propone Adimanto?

A

> > ultimo intervento, si ricollega all’etica retributiva proposta da Socrate.
ETERONOMIA E MISTIFICAZIONI DELL’ETICA = gli uomini fanno il bene per ottenere la ricompensa divina e non compiono il male per non essere puniti.
Allo stesso modo educano i figli per averne un riconoscimento sociale (fama e buona reputazione), non perchè credano al valore intrinseco della giustizia.
ETERONOMIA

28
Q

Come può essere interpretato il doppio movimento di discesa e risalita dal Pireo di Socrate?

A

Pireo = porto di Atene, centro della vita notturna, luogo multiforme in cui si potevano fare incontri di ogni tipo, anche spiacevoli.
Socrate discende al Pireo = si immerge nella molteplicità dei punti di vista e delle forme della giustizia e dell’etica = discesa nelle molteplicità di concezioni, anche in quelle pericolose e controverse
Risalita verso l’idea della giustizia non completa perchè Socrate viene invitato a fermarsi presso Cefalo.

29
Q

Perchè Socrate (e Platone attraverso di lui) non definisce la giustizia e ciò che è bene?

A

Il compito dell’etica è quello di analizzare, criticare, prendere in considerazione ogni tipo di concezione tematizzata, diffusa, articolata.
Se Socrate proponesse una visione definita di giustizia e un’unica etica già delineata il rischio sarebbe quello di cadere nel fissismo, nel dogmatismo, nella rigidità.
» Vi è un’impossibilità di conoscere e definire adeguatamente il Bene = ma di esso si può esperire in modo indiretto e parziale attraverso le cose “belle e giuste” che si incontrano nel mondo

30
Q

Quale tesi propone Scheler nella sua opera “il formalismo dell’etica e l’etica materiale dei valori”?

A

> > INESAURIBILITA’ DEL BENE = CRITICA NETTA VERSO QUALUNQUE POSIZIONE CHE PRETENDA DI DEFINIRE ED ESAURIRE LA REALTA’ DEL BENE RICONDUCENDOLA A PROPRIETA’ UMANE.
Le cose del mondo possono essere PORTATRICI di proprietà buone, ma in nessun modo possono essere identificate con il bene in sé e per sé&raquo_space; si cade nel fariseismo, che può portare ad estremismi anche molto gravi.
QUALITA’ ASSIOLOGICHE (valori) / QUALITA’ EXTRA-ASSIOLOGICHE (proprietà umane, ideologie, appartenenza ad una classe-Stato-ceto.&raquo_space; atti buoni si collocano sulla linea di demarcazione in quanto si ha un portatore (extra-assiologico) di qualità assiologiche.

31
Q

In che modo Ricoeur distingue tra etica e morale?

A

1) ETICA = dimensione dell’aspirazione alla vita buona (ripresa della concezione Aristotelica dell’essere umano come orientato da una finalità > felicità) = DIMENSIONE OTTATIVA, DESIDERATIVA
2) MORALE = dimensione dell’obbligazione, della norma (ripresa dell’imperativo categorico kantiano) = DIMENSIONE IMPERATIVA

32
Q

Come si sviluppa il TRIPODE ETICO secondo Ricoeur?

A

> > lo sviluppo etico ha struttura tripartita
1) primo momento etico
2) momento morale
3) secondo momento etico

33
Q

Descrivi il primo momento del tripode etico

A

1) MOMENTO ETICO = MOMENTO DESIDERATIVO, OTTATIVO = soggetto desidera la realizzazione del sé e aspira alla vita buona&raquo_space; questo desiderio si articola nella praxis, in una serie di beni e di finalità che rimandano al fine ultimo, ovvero alla felicità (fine che perseguiamo per sè stesso)
» questo processo è accompagnato da una riflessività su di sè, dalla CURA DI SE’ = VALUTAZIONE DEL NOSTRO AGIRE PRATICO E APPREZZAMENTO DI NOI STESSI COME ARTEFICI DEL NOSTRO AGIRE.
Nella cura di sè il soggetto stima sé stesso come se fosse un altro rispetto a sé = riferimento all’intrinseca ALTERITA’ presente dentro l’identità personale di ogni uomo. Uomo si pone in relazione con sé stesso come con qualcosa di altro rispetto a sé, qualcosa di non autosufficiente e che implica un’apertura verso il mondo.
Riconoscimento dell’alterità personale&raquo_space; porta al riconoscimento dell’altro e alla sollecitudine verso l’altro.
DESIDERIO DI UNA VITA BUONA E CURA DI SE’ PORTA A DESIDERARE UNA VITA BUONA CON GLI ALTRI E PER GLI ALTRI = SOLLECITUDINE.

34
Q

In che modo Ricoeur sottolinea l’idea di alterità presente nell’identità personale usando la lingua latina?

A

IDEM = medesimezza = identità come ciò che permane immutato nel tempo, l’io anagrafico sempre identico a sè stesso.
IPSE = sé = sottolinea il carattere di pluralità del soggetto che si arricchisce di esperienze, che si diversifica con il passare del tempo e si definisce come essere distinto, altro, differente da ciò che era nel passato.

35
Q

Quale è il secondo momento del tripode etico?

A

2) MOMENTO MORALE = PASSAGGIO DALLA TELEOLOGIA (sottolinea l’importanza del fine) ALLA DEONTOLOGIA (importanza del dovere)
» il soggetto desidera vivere con gli altri all’interno di istituzioni buone e giuste che possano limitare la violenza e regolamentare i rapporti.
» NECESSITA’ DELLE LEGGI E DELLE ISTITUZIONI e della GIUSTIZIA, che deriva direttamente dalla sollecitudine verso gli altri = morale si esprime con interdizioni nei confronti della minaccia della violenza = OBBLIGAZIONE MORALE CHE AVANZA PRETESA UNIVERSALISTICA E COERCITIVA

36
Q

Quando avviene il ritorno all’etica nel terzo momento del tripode etico?

A

3) SECONDO MOMENTO ETICO = si ritorna all’etica nel caso in cui dall’applicazione della morale e delle norme sorgano dei conflitti morali&raquo_space; essi possono essere risolti attraverso la PHRONESIS, la saggezza pratica = valutare attentamente la particolarità delle situazioni e riesce a dirimere conflitti morali altrimenti insanabili da parte delle mere applicazioni normative

37
Q

In che rapporto si pongono quindi dimensione ottativa e imperativa nello sviluppo etico proposto da Ricoeur?

A

NO SEPARAZIONE NETTA TRA OTTATIVO (ASPIRAZIONE) E NORMATIVO (OBBLIGAZIONE)
» vi è un rapporto di continuità&raquo_space; si prende le mosse dall’aspirazione alla vita buona, si passa successivamente alla dimensione normativa (ma non solamente coercitiva - vi è sempre l’aspetto della sollecitudine verso gli altri), infine si riapproda all’aspetto etico.
» STRETTO RAPPORTO CHE EVIDENZIA LA COMPLESSITA’ DELLA VITA ETICA, NON RICONDUCIBILE ALLA SOLA DIMENSIONE DEL DOVERE O DEL FINE

38
Q

Quali sono le distinzioni deontologiche secondo Kant?

A

1) AUS PFLICHT = PER IL DOVERE = è l’atto propriamente morale, non si motiva per altro se non per il dovere in sé.
2) PFLICHTWIDRIG = CONTRARIO AL DOVERE = atto immorale, il livello più grave
3) INDIFFERENTE MORALMENTE = IMPERATIVO IPOTETICO
4) PFLICHTMAESSIG = semplicemente CONFORME AL DOVERE = atto non morale in quanto non agisco solo per il dovere ma per timore della sanzione o per altri motivi che non siano il dovere = esteriormente identico al primo, ma l’intenzionalità non è morale.

39
Q

Come si collocano gli atti supererogatori all’interno delle distinzioni deontologiche kantiane?

A

> > problematicità
atti supererogatori = vanno oltre l’obbligo, oltre ciò che venga richiesto al soggetto = azione sommamente buona ma non universalizzabile e non obbligatoria
non può essere obbligatoria
riduttivo definirla permessa
ovviamente non proibita
evidentemente non indifferente moralmente ma sommamente buona

40
Q

Che visione propone Iris Murdoch intorno all’etica?

A

1970 = “La sovranità del Bene” = chiaro rimando platonico, bene come qualcosa di superiore, indefinibile, trascendente.
» visione dell’etica come basata sul concetto di ATTENZIONE = la vita etica è frutto delle scelte che compiamo a seconda del mondo con cui osserviamo la realtà.
» il soggetto prima di definire una qualunque norma morale è chiamato ad osservare con attenzione il mondo, il contesto, ciò che lo circonda = dalla capacità di osservare il mondo con più o meno attenziona deriva la capacità di compiere scelte morali.

41
Q

In che cosa consiste la libertà per la Murdoch?

A

La libertà non è il semplice esercizio di una volontà del tutto autonoma ma è l’ADEGUARSI ALLA REALTA’, IL GUARDARE IN MODO ACCURATO E ATTENTO LA REALTA’ E COMPIERE UNA SCELTA ADEGUATA.
= la nostra decisione dipende dal nostro modo di osservare la realtà, dalle precomprensioni dai pregiudizi che nutriamo nei confronti della realtà che osserviamo = necessità di allenare lo guardo, di disciplinare l’attenzione per esercitare una sempre migliore opera di discernimento. Importanza di saggiare le nostre precomprensioni con la realtà che veramente ci circonda per avere una conoscenza sempre più completa ed adeguata alla realtà dei fatti e poter quindi formulare giudizi morali adeguati.

42
Q

Che cosa s’intende per rappresentazioni catalettiche e come si relazionano al pensiero della Murdoch?

A

Rappresentazioni catalettiche = termine presente nella riflessione stoica = RAPPRESENTAZIONI (PHANTASIA) ADEGUATE ALLA REALTA’, provocano l’assenso della ragione e si ha quindi l’apprensione (katalepsis). Le rappresentazioni sono quindi definite catalettiche.
Rappresentazioni acatalettiche = non adeguate alla realtà, producono impulso eccessivo che porta alla passione e al vizio.
» collegamento con l’importanza di un’adeguata rappresentazione della realtà del pensiero della Murdoch attraverso la disciplina dell’attenzione.

43
Q

In che modo la tesi della Murdoch sul primato del conoscere si lega al pensiero filosofico di Spinoza?

A

= PRIMATO DEL CONOSCERE PER GIUDICARE ADEGUATAMENTE
» Per Spinoza si diviene schiavi delle affezioni (passioni) quando non si ha un’adeguata comprensione = cogliamo le cose come contingenti, sub specie temporis, non cogliamo i nessi di necessità che legano tutte le cose.
» Siamo liberi quando conosciamo sub specie aeternitatis, secondo la ragione e l’intelletto, cogliamo i nessi di necessità tra le cose e riconduciamo tutte le cose all’unica sostanza originaria

44
Q

In che modo la letteratura può aiutare il soggetto nello sviluppo di una corretta visione del mondo?

A

Letteratura invita ad abbandonare ottica individualistica e a guardare il reale in un determinato modo = permette di indagare a fondo la vita morale del soggetto fornendo interpretazioni che una teoria morale difficilmente potrebbe fornire.

45
Q

In che modo si può definire il linguaggio come un mezzo morale? Da dove nasce questa tesi?

A

Linguaggio non neutrale, ogni espressione linguistica è l’espressione di un GIUDIZIO DI VALORE = tutti gli atti linguistici hanno valenza pubblica e ci qualificano come moralmente attivi.
Idea riconducibile al secondo Wittgenstein = lingua carica di valenze che sono sia cognitive (conoscitive) che valutative