Trombofilia Flashcards
Epidemiologia trombosi venosa
Nella popolazione generale 1/1000 abitati l’anno
Nella polazione <40 0.1/1000 abitanti
Popolazione >60 anni 4/1000 abitanti
triade di Virchow
Fattori che possono determinare sviluppo trombosi:
Danno endoteliale
Stasi circolatoria
Stato ipercoagulativo
Epidemiologia trombofilia (difetti dei naturali inibitori della coagulazione)
Prevalenza media 1/1000-5000
Difetti di antitrombina presenti nel 2% di casi di trombosi venosa
Difetto di proteina C 4% di casi di trombosi venosa
Difetto di proteina S 2-4%
Resistenza alla proteina C attivata
Soggetti in cui aggiungendo la proteina C attivata nel plasma il non mostrano allungamento del PTT.
Può essere dovuto alla presenza di anticorpi anti proteina c, un difetto di proteina S, cofattore della proteina C o iperattività del fattore V o del fVIII.
Fattore V di Leiden
Mutazione arg506-Gln nella molecole del fattore V nel punto dove si lega la proteina C, quindi il fattoreV resta libero di agire a livello coagulante, non inibito da proteina C.
Epidemiologia fattore V di Leiden
La prevalenza è fino al 5%, anche 10% in alcuni paesi come la Svezia (1/10-1/20).
Questa alterazione viene trovata nel 18-20% dei casi dei pz con trombosi venosa.
Variazione genetica a carico della protrombina (fattore II)
È una mutazione G20210A che cade in una regione non trascritta del gene che serve a stabilire l’entità di produzione della proteina. Questi soggetti hanno mediamente 40-50% in più di fattore
Epidemiologia
Sono presenti nel 3% della popolazione x cui se sommato a fattore di Leiden (5%) abbiamo che circa l’8% della popolazione presenta un tratto trombofilico.
7% di pz con trombosi venosa presenta:
Protrombina mutata (presente nel 3% della popolazione generale)
Mutazioni Gain of function
Prova che la trombofilia può essere legata non solo a difetti degli inibitori, ma anche aumento dei fattori pro-coagulanti: le mutazioni li rendono più funzionanti e questa è la base della patologia.
Iper-omocisteinemia
Fattore di rischio x trombosi venosa, è prodotto di degradazione della metionina, aa nobile, che quindi viene recuperato con varie strategie di reuptake, qualsiasi mutazione che compromette queste vie di reuptake determina l’accumulo dell’omocisteina.
L’accumulo può portare a omocisturia, patologia pediatrica, caratterizzata anche da ritardo mentale, cataratta congenita, deformazioni scheletriche e altissimo rischio di trombosi artero-venosa.
Pz con 100 mcm/ml hanno altissimo rischio
Pz con 12-30/35 mcm/ml hanno rischio trombotico doppio rispetto alla popolazione sana.
I meccanismi fondamentali
Perdita di funzione/difetto:
Antitrombina (rischio x18), proteina C, S
Guadagno di funzione:
Fattore V di Leiden, protrombina mutata, aumentati livelli costituivi di fattore VIII (il fVIII è un proteina della fase acuta può essere aumentata anche in situazioni non legate a trombofilia)
Difetti x trombofilia di 2 tipi
TIPO 1: sono quantitativi, c’è una variazione genetica che fa si che la proteina non venga prodotta
TIPO2: mutazioni genetiche fanno sì che venga prodotta una proteina indistinguibile da quella madre, ma con difetto di funzione (es difetto di antitrombina legato a mutazioni a livello del sito di legame x l’eparina-eparansolfati in vivo)
Difetto di antitrombina tipo 1 e 2 sito reattivo
In forma eterozigote sono compatibili con la vita e sono legati ad aumentato rischio vascolare del 50%
La forma in omozigosi non è compatibile con la vita
MTHFR, 677TT: è la variante termolabile di MTHFR
Considerato ANCORA erroneamente un fattore di rischio trombotico.
Gli omozigoti sono il 14% nella popolazione generale, nei pz con trombosi venosa profonda ereditaria e non. (60% omozigoti+ eterozigoti)
La statistica su piccoli numeri ha ingannato in merito a questa alterazione, bastano 10 pz in più per riscontrare una significità statistica che in realtà non esiste. Su 5000 casi non la riscontro