Emostasi e coagulazione Flashcards

1
Q

Scopo emostasi

A

Creare una riparazione ad una soluzione di continuo dell’endotelio con formazione di fibrina polimerizzata

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2
Q

Fasi del processo emostatico

A

Vascolare
Piastrinica
Coagulativa
Fibrinolitica

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3
Q

Via intrinseca

A

Attivata dalla reazione endoteliale con smascheramento del collagene subendoteliale che fa in modo che vengano attivate alcune molecole come: chininogeno ad alto PM, pre callicreina, fattore XII

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4
Q

Test di coagulazione in vitro

A

(Tempo di tromboplastina parziale attivata)
Se c’è difetto fattore XII: 90/120 sec x tempo coagulazione
Pz sano: 30/35 sec

Ma se aumentiamo tempo di incubazione tra plasma e il reagente attivante e aggiungiamo Ca2+ e allunghiamo il tempo a 10 min il tempo di coagulazione si normalizza: come accade in vivo le due molecole, precallicreina o fibrinogeno, suppliscono alla molecola mancante.

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5
Q

Serin-proteinasi

A

I fattori di coagulazione circolano + ++ in forma di zimogeni, ma quando attivati perdono in circolo un dipeptide o tripept che smaschera un sito serinproteasico in grado di digerire il substrato fisiologico su cui deve agire.

I peptidi liberati sono marker diretti dell’attivazione, segnale che è in atto un processo coagulativo

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6
Q

Via intrinseca

A

Il FXII attivato (anche dalla callicreina) attiva FXI che diventa FXI attivato questo a sua volta, in presenza di Ca2+, attiva il FIX in attivato.
Il FIX attivato in presenza di FVIII (non è una serin proteasi), di Ca2+ e di fosfolipidi, attiva il FX nella sua forma enzimaticamente attiva FXa.
Da qui in poi via comune.

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7
Q

Complesso tenasico

A

FIXa, FVIIIa, ioni calcio, fosfolipidi della membrana cellulare.
Il fattore viii è attivato dalla trombina: la via estrinseca è molto più veloce dell’intrinseca quindi una certa quota di trombina c’è sempre.

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8
Q

Via estrinseca

A

L’attivazione nasce dalla messa in circolo di materiale tromboplastinico come i fatt tissutali, nati da danno estrinseco al vaso. La TROMBOPLASTINA è la chiave di questa via: la sua componente proteica, il TISSUE FACTOR, attiva FVII.

Il TF si coniuga al FVII che diventa attivato e si arriva al FX

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9
Q

Tempo di tromboplastina parziale attivata vs tempo di protrombina

A

Tromboplastina etc esplora via intrinseca: tempo di performance 25-35 sec

Protrombina, via estrinseca e comune: 10-12 sec

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10
Q

Fase di avvio della coagulazione

A

Di x se il fvii non ha attività enzimatica, ma si lega al TF in presenza di ioni calcio.
Il complesso che ne deriva è enzimaticamente attivo e ha alta affinità x FX e ne catalizza l’attivazione.
All’interno del complesso l’attivià enzimatica sembra essere legata a FVIIa, mentre TF agirebbe da cofattore. FXa a sua volta è un attivatore di fvii e quindi amplifica ulteriormente la via estrinseca.

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11
Q

Fase di amplificazione della coagulazione

A

I complessi tenasico e protrombinasico pienamente attivi sono in grado di produrre rapidamente un grande quantitativo di trombina.
Inoltre la trombina attiva il fXI creando una via alternativa a quella del TF

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12
Q

Via comune

A

Il FX attivato (+ FV non è una serin proteasi) agisce sulla protrombina che diventa trombina attivata + t1 e t2.
FX è una proteina plasmatica vitamina k dipendente.

La trombina a sua volta agisce in maniera proteasica su sul fibrinogeno producendo monomeri di fibrina.
I monomeri di fibrina devono essere stabilizzati dal fattore XIII che fa in modo che polimerizzino, formando incroci e dando stabilità alla fibrina.
Il fattore XIII è una transglutaminasi presente in forma inattiva nel sangue che viene attivata dalla trombina e che determina la formazione di legami peptidici stabili fra le catene di monomeri di fibrina e rende stabile il polimero.

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13
Q

Via cross over

A

Il TF (in realtà il complesso tfa-fviia) può attivare anche il FIX che a sua volta andrà ad attivare il FX = sempre via comune, ma con interazione tra via intrinseca ed estrinseca

L’esistenza di questa via spiega correlati clinici dei pz con difetti di fattore XI (emofilia c):

  • possiamo osservare livelli variabili di fattore XI
  • la penetranza clinica è variabile (legato a maggio re o minore efficacia della via cross over)
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13
Q

Complesso protrombinasico

A

FXa interagendo con FVa, fosfolipidi di membrana e con ioni calcio in grado di agire proteoliticamente sulla protrombina attivandola in trombina.

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14
Q

Moderata penetranza clinica dei difetti di fXI

A

A causa della via alternativa di generazione della trombina innescata dal complesso TFa-FVIIa —> fIXa - FVIIIa= fxa che attualmente viene considerata la principale via di attivazione di FIX.

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15
Q

Meccanismi controllo emostasi

A

2 fondamentali:
-antitrombina: forma un complesso equimolare, stechiometrico e irreversibile con la trombina e con alcune altre serin proteasi= inibitore delle SERIN proteinasi ( fattore XIII, XI, IX, VI,X, II). È il più importante: se manca 50% affetti da conseguenze venose, predisposizione a grave diatesi trombotica.

-proteina c : inibitore dei fattori V e VIII, che non sono serin proteasi
È uno zimogeno di serin proteasi, prodotta dal fegato ed è vitamina K dipendente, ha un cofattore proteina s. Difetti congeniti portano a rischio non trombotico importante

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16
Q

Effetto eparina o molecole eparino simili con l’antitrombina

A

L’interazione tra trombina e antitrombina avviene spontaneamente ma la presenza di eparina o molecole eparino simili aumenta la velocità di reazione di oltre 3 ordini di grandezza.
L’eparina interaginsce con regioni ricche di aa carichi + dell’at, questa interazione determina una modificazione all’osteria del sito reattivo dell’at che la rende più affine alla trombina.

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17
Q

Proteina C (e proteina S)

A

Viene attivata dal complesso trombina-trombomodulina.
È un esempio di feedback negativo
Inibisce distruggendoli proteoliticamente i FVIII E V (i fattori in forma attivata vengono distrutti più velocemente)
La vitamina K è fondamenta in tanto per la loro sintesi a livello epatico, ma più che altro x completare la loro struttura con l’aggiunta di un gruppo carbossile a livello dei loro residui di acido glutammico e gammacarbossi glutammico: in assenza di vitamina K sono sintetizzati ma sono INATTIVI.

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18
Q

Trombina -trombomodulina

A

Il legame tra le due molecole genera una modifica conformazione le della trombina tale da renderla incapace di svolgere la sua attività procoagulante: perde la capacità di attivare i fattori V VIII e XIII, di interagire con la superficie piastrinica x formare il complesso protrombinasico e di trasformare il fibrinogeno in fibrina.
LA TROMBINA DIVENTA UNA MOLECOLA AD ATTIVITà ANTICOAGULANTE ESSENDO IN GRADO AI ATTIVARE LA PROTEINA C A PCA.

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19
Q

Inibitori minori

A

Inibitore di TF (TFPI): inibisce il processo di attivazione di TF e di FVIII su FX e lo fa formando un complesso con FXa oppure bloccando la coppia TF-fviiia. I deficit genetici di inibitore di TF non hanno patologia trombotica significativa

Cofattore eparinico II (inibitore della trombina distinto da AT), difetto porta a diatesi trombotica di scarsa penetranza clinica.

Alfa2 macroglobulina: può interagire con diverse proteasi, inibisce la trombina e anche la callicreina, ma i pz con deficit non hanno la minima complicanza trombotica.

+a1 antitripsina, C1-inattivatore (inattiva componente c1 del complemento+ plasmina, callicreina, fXIIa e fXIa)

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20
Q

Fibrinolisi (altro meccanismo inibitorio)

A

Meccanismo di protezione a valle, il plasminogeno (serin proteasi sotto forma di zimogeni) viene convertito in plasmina che grazie ai suoi anelli (kringle molecolari) si attacca alle molecole di fibrina e le può digerire e mettere in circolo prodotti di degradazione della fibrina o un D-dimero (marker diagnostico importante di presenza/assenza trombosi e ci dice che c’è stata la coagulazione)
Il plasminogeno viene attivato dal suo attivatore tissutale TPA, sintetizzato e secreto dalle cellule endoteliali, usato sia in neurologia x gli stroke che in cardio per gli infarti (molecole prodotte con metodi ricombinanti)

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21
Q

Plasminogeno

A

La forma nativa ha nh2 terminale con acido glutammico, la forma attiva x digestione ha la lisina. Contiene siti di legame x la lys che gli permettono di interagire con la fibrina e il fibrinogeno.
In condizioni normali solo il 60% del plasminogeno è disponibile in cielo x essere attivato, il resto è legato reversibilmente ad una GP circolante.

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21
Q

Degradazione di fibrinogeno e fibrina da parte della plasmina

A

La plasmina è in grado di tagliare i ponti peptidici arginina-lisina di molte proteine: fibrinogeno, fibr non stabilizzata, insolubile, stabilizzata da fXIIIa. La sua azione porta alla formazione di prodotti di degradazione:
-il D dimero è il prodotto finale della degradazione della fibrina stabilizzata= la sua presenza nel sangue è segno di attivazione della coagulazione e poi d successiva degradazione da parte della plasmina

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22
Q

Plasmina

A

Il plasminogeno è convertito in plasmina da tPA e uPA mediante taglio proteoliticamente di un singolo legame peptidico (arg560-val561).
Si forma una molecola costituita da due catene alfa (nh2 terminale) e beta (COOH terminale) che contiene il sito catalitico.
La catena a contiene 5 strutture ad ansa, Kringle, che le conferiscono notevole affinità con la fibrina.

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23
Q

Attivazione della fibrinolisi da tPA

A

È la via i attivazione + importante; ha forte affinità x la fibrina = complesso molecolare tPA e fibrina che ha alta affinità x il plasminogeno che viene attivato a plasmina sulla superficie del coagulo.

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24
Q

Alfa2 anti plasmina

A

Inibitore della plasmina con cui forma un complesso stechiometrico legandosi prima reversibilmente ai siti leganti la lys e poi formando un complesso stabile che inibisce in modo irrreversibile l’enzima. Inibisce inoltre il legame tra plasminogeno e fibrina in quanto compete con il plasminogeno x i siti di leg x la lys impedendone l’attacco alla fibrina.

Se difetto => diatesi emorragica (obv abbiamo maggiore concentrazione di plasmina quindi minore capacità di riparazione del danno)

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25
Q

Inibitori degli attivatori del plasminogeno

A

PAI-1 largamente diffuso nel plasma, sono state descritte diatesi trombotiche associate a diminuita sintesi di tPA o ad aumentata produzione di PAI-1
Esiste anche il PAI-2 è di derivazione placentare e compare durante la gravidanza

Il TPA (Attivatore tissutale del plasminogeno) è a sua volta inibito dal suo inibitore PAI-1
Se aumento PAI-1 abbiamo diminuzione di TPA e plasmina e quindi eccesso di fibrina => diatesi trombotica (condizione rara)
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26
Q

Analisi di laboratorio

A

I metodi coagulativi sono tutti svolti su plasma ottenuto da sangue prelevato in citrato di sodio (chelante debole).
Se uso citrato di na aggiungendo post centrifuga il ca2+ posso far riprendere la coagulazione (TEMPO DI RICALCIFICAZIONE, non si usa più troppa variabilità).

X velocizzare la reazione metto gli attivatori insieme al plasma:
valuto via intrinseca 10sec ed estrinseca 35sec

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27
Q

Emostasi primaria

A

Si basa su piastrine e fattore di Von Willenbrand (alto PM funge da carrier del fattore VIII della coagulazione- sintetizzato da endotelio e piastrine, ereditarietà autosomico dominante)
Lo scopo del FVW è di proteggere il fattore FVIII da eccessiva degradazione

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28
Q

Sequenza eventi

A

Lesione intimale
Vasocostrizione SN mediata
Formazione trombo bianco/piastrinico (qui agisce FVW legando le piastrine tra loro e al sibendotelio)
Si crea impalcatura molto fragile che rappresenta una prima riparazione E l’impalcatura sucui si formerà il coagulo di fibrina ROSSO perché la fibrina intrappola i globuli rossi
Mentre si forma il trombo rosso le piastrine non sono inerti, ma cambiano forma, si attivano e mettono in circolo sostanze che producono ulteriore attivazione delle piastrine.

29
Q

Emofilia (A o B)

A

Difetto fattori VIII e IX quindi non si forma il trombo rosso. Per questo l’emofilia necessita di traumatismo x essere clinicamente significativa.
È una condizione X-linked recessiva: uomini malati donne portatrici. Il livello di severità correla con il tipo di mutazione, il 30% è dovuto a nuove mutazioni

Manifestazione classica: ematoma ileopsoas, muscolo che tiene dritto il rachide quindi sottoposto a microtraumatismi continui

30
Q

Malattia di Von Willebrand

A

Abbiamo vasocostrizione post lesione intimale, ma non si riesce a formare neanche il trombo bianco, da ciò deriva sanguinamento spontaneo che può riguardare anche zone non soggette a traumatismo: esempio EPISTASSI.
È concettualmente più grave dell’emofilia, ma ha minore gravità clinica: la stragrande maggioranza (1-2% della popolazione) ha solo il 30-40% di VW quindi una situazione clinica lieve moderata.
I pz gravi hanno patologia emorragica molto grave, ma sono solo l’1%

30
Q

Endotelio

A

Produce moltissime sostanze: mediatori infiammazione, prodotti della matrice x struttura impalcatura, fattori anti trombotici, fattori pro coagulanti, fattori di crescita fattori vasocostrittori e vasodilatatori.

31
Q

Ruolo delle piastrine

A

Agiscono da reciproco supporto x le reciproche interazioni tra queste molecole: hanno recettori x fattore II, x il fibrinogeno etc

32
Q

D-DIMERO

A

Test sensibile, ma non specifico (lo ritroviamo in tutta una serie di condizioni molto variegata) : ha un certo cut off che definisce i valori fisiologici; se il dimero è assente o a valori fisiologicamente bassi il processo trombotico è molto piccolo, il d dimero è massa dipendente.

Sarà molto differente tra trombosi coronarie e trombosi venosa

Il d dimero basso ci esclude un processo in atto, ma il suo aumento è in realtà a specifico, non correla con una sola condizione.
Il D-dimero è fisiologicamente presente in casse concentrazioni nei pz sani: esiste uno stato di equilibrio costante tra la formazione di fibrina e la sua degradazione.
(Un determinante da non trascurare è anche la clerance di questi prodotti di degradazione)

33
Q

Caratteristiche validità test d dimero

A

Alta sensibilità, può essere usato x escludere non x confermare
Bassa specificità ( x tromboembolismo venoso, ma in generale) perché un suo aumento correla con tutta una serie di condizioni cliniche

34
Q

Nella pratica clinica non si misura il d dimer tranne:

A

I casi in cui non si ha mai avuto una trombosi o si è già avuta una prima trombosi e dopo qualche tempo il d dimero è alto.
Sono pz con aumentato rischio trombotico

35
Q

Test di screening

A

aPTT con un PT normale: difetto di via intrinseca (XII (80-120 sec), XI IX VIII (40-60sec))
aPTT con un PT prolungato: difetto via estrinseca (VII) difetto abbastanza frequente nella popolazione
sia aPTT che PT prolungati: difetto via comune (X V II o fibrinogeno)

Esiste anche un test del TEMPO DI TROMBINA esplora la quantità e la funzionalità del fibrinogeno: (poco usato nella pratica clinica) riconosce specificamente le anomalie che interessano la reazione trombina-fibrinogeno: eparina, alta quantità di prodotti di degradazione della fibrina, alterazioni quantitative del fibrinogeno.

36
Q

Incidenza difetti emocoagulativi

A

1:10.000:
75% emofilia a
14% emofilia b
1% altri difetti

37
Q

Anamnesi x sospetto diatesi emorragica

A
  • presenta lividi ecchimosi spesso? Peggiorano con l’assunzione di FANS?
  • dove ecchimosi (tronco peggio)
  • epistassi?
  • sanguinamenti che hanno richiesto intervento medico/trasfusione nel post operatorio?

Nelle donne:
circa il 25% delle dome con flusso mestruale abbondante in assenza di altre alterazioni ha un difetto dell’emostasi, principalmente carenza di FVW.
Le domande sono:
Sporchi i vestiti con il ciclo
Mestruazioni così importanti che impediscono di andare a lavoro scuola
Quante volte hai fatto terapia marziale perché anemica post mestruazioni

38
Q

Gradi di severità dell’emofilia

A

Valori normali di VIII o IX: dal 50% al 150%

Emofilia lieve: dal 6-50%, può essere compatibile con una vita normale
Emofilia moderata: 1-6% iniziano problemi
Emofilia severa: sotto 1%

39
Q

Tipi di sanguinamento

A
Emartri: versamento di sangue nelle articolazioni
Ematomi muscolari
Emorragie tessuti molli
Sanguinamenti potenzialmente mortali
Altro
40
Q

Trattamento emofilia

A

Si basa sul rimpiazzo dei fattori mancanti e può essere
- on demand: appena hanno un trauma
-in profilassi: può essere problematico x bambini
Usiamo: concentrati di fVIII (emivita +12h) e fIX (emivita 12-24h)
Sono plasma derivati già soppiantati da tecnologia ricombinante, in futuro avremo anticorpi e questi saranno obsoleti.

41
Q

Trattamento alternativo emofilia lieve

A

Posso usare anche la desmopressina (adh sintetico) ha come effetto collaterale liberare in circolo il vWf da depositi endoteliali.
La desmopressina si può usare anche in profilassi x la chirurgia dei pazienti con sindrome di VW grado lieve o moderato.
Somministrazione e.v +++ o nasale
Effetti collaterali rari ma : ritenzione idrica

42
Q

Emofilia C o difetto di fXI

A

Non è X-linked, il termine emofilia non è corretto.
+++ ebrei ashkenaziti, screening pre op
Il fattore XI in Italia non esiste come concentrato, si usa PLASMA FRESCO CONGELATO

44
Q

Malattia di Von Willebrand

A

Manifestazione di sanguinamento mucocutanea
Deficit o malfunzionamento del VWF causa inabilità di creare il trombo bianco, la patologia più comune
3 tipi principali (il3 èil più grave)

I pz AB0 hanno livello fisiologicamente più bassi di VWF (fino al 40% emostaticamente efficaci); nel gruppo 0 fino al 36% di VWF

45
Q

Fattori che aumentano il VWF

A

età infiammazione acuta e cronica diabete malignità gravidanza e contraccettivi orali stress ipertiroidismo vasculopatia
In pz anziani non è raro trovare VWF 150-200%, livelli aumentati sono fattori di rischio x trombosi, ma non tali da necessitare provvedimenti terapeutici di profilasi

46
Q

Trattamento antitrombotico in pz con malattia di VW

A

Mai profilassi primaria, anche il pz più malato ha un rischio minore di avere prima trombosi rispetto al rischio di emorragica da trattamento antitrombotico

47
Q

Clinica MVW

A

84% donne menorragia
50% donne lividi
44% epistassi
Sanguinamento post traumatico, sanguinamento dopo procedure dentali, emorragia post parturii

48
Q

Tipi di mvw

A

Tipo 1: quantitativa, io non produco la molecola
Tipo 2: qualitativa, produco molecole funzionalmente incapaci di assolvere le loro funzioni , divisa in
2A assenza multimedie di vWF
2B presenza “ con eccessiva affinità x piastrine
Tipo 3: forma severa, bassi livelli di vWF e di fVIII.

49
Q

Tempo di emorragia

A

Screening con tempo di emorragia che analizza l’emostasi primaria: device di plastica che produce incisioni di 1mm di profondità e poi con una carta si vede quanto sanguina ogni 15-30sec senza strofinare (il test si fa sull’avambraccio, mentre l’arto superiore ha lo sfingomanometro gonfiato a 40mmHg x tenere il coagulo contro una retropressione)

Il tempo normale di emorragia è fino ad 8 minuti, in pz con difetto emostasi primaria fino a 15-20min
Sta andando in disuso: più modernamente TEST A CARTUCCIA, nella cartuccia agonisti adrenalina acido arachidonico, la cartuccia si chiude quando il sangue coagula e valutiamo tempo di coagulazione (AL PROF NON PIACE)

50
Q

Test funzionali

A

Metodi coagulativi
Metodi cromogenici
Metodi aggregometrici

51
Q

Test aggregometrici

A

Funzionalità delle piastrine, es studiata in vitro x determinare entità aggregazione tramite agonisti come ADP,TxA2 o collagene su sopstensone piastrinica.

52
Q

Test cromogenici

A

Basati sull’idrolisi di un substrato cromogenico a cui è stato legato un substrato cromoforo la cui liberazione prova a una variazione dell’assorbanza direttamente proporzionale a all’idrolisi del substrato.

53
Q

Procedura corretta x De Stefano

A

1 tempo di emorragia
2 se prolungato lo mandiamo dallo specialista con quesito di piastrinopatia: si fa aggregazione piastrinica con 8 agonisti ciascuni corrispondente ad un quadro patologico differente
Se quest test è negativo dobbiamo comunque considerare i pz portatori di un difetto dell’ emostasi primaria da identificare e trattarli con le dovute precauzione in caso di operazioni etc: desmopressina e antifibrinolitici?

54
Q

Screening

A

Prolungamento aPTT,legato anche ad anticorpi antifosfolipidi
Prolungamento INR, dosaggio fVII
In caso di negatività di tutti gli esami:difetto fattore XIII o difetto alfa-2-antiplasmina

56
Q

Malattia di Rendu-osler o teleangectasia emorragica ereditaria

A

DISPLASIA VASCOLARE A EREDITARIETÀ AUTOSOMICA DOMINANTE
Malattia diagnosticata dall’anamnesi, è alterazione di 2 recettori endoteliali x il TGF-BETA necessari x la trascrizione di geni coinvolti nell’angiogenesi
Mutazioni multiple o nel cromosoma 9 o 12

56
Q

Epidemiologia Rendu-osler

A

Prevalenza 1:3500-1:5000

Rara ma non rarissima più frequente dell’emofilia

58
Q

Clinica teleangectasia emorragica ereditaria

A

I bambini sono asintomatici il più delle volte ma con il tempo si creano delle displasie vascolari sulla cute, ma anche nei polmoni o nel parenchima
Epistassi 98% (il 36% necessità supporto trasfusionale)
Malformazioni A-V: cerebrali 8%, polmonari 14%, epatiche 48%, gastriche 64% (ematemesi e melena)
Ascessi cerebrali e ischemie cerebrali

59
Q

Diagnosi RENDU-OSLER

A

L’aspetto genetico molecolare è poco importante
Stilati dei criteri:
1 epistassi
2 teleangectasia
3 storia famigliare
4 evidenza di lesiono viscerali
3/4 danno certezza diagnostica, 2 sospetto

61
Q

Post diagnosi che si fa

A

Pz deve essere gestito x epistassi (anche chiusura ramo carotide)
Viene politrasfuso
Reazione preventiva (discusso tac cranio)

62
Q

*manifestazioni cliniche generali x patologie emostasi

A

Incontrollata attivazione intravasale dell’emostasi che dà luogo a manifestazioni trombotiche
Un difetto emostatico che dà luogo a manifestazioni emorragiche

63
Q

Visione storica cascata coagulativa

A

La via intrinseca “avviene” quando il sangue viene a contatto con una superficie di carica negativa, ovvero le molecole trombogeniche cariche negativamente che si trovano a livello sottoendoteliale

64
Q

Visione attuale della cascata coagulativa

A

La coagulazione all’interno del vaso non inizia con l’attivazione da contatto, ma dal fattore tissutale, classicamente definito via estrinseca.
Il TF normalmente esposto sulla membrana dei fibroblasti se esposto ai fattori della coagulazione attiva in vivo la coagulazione. Il TF è presente anche nel sangue circolante sotto forma di strutture vescicolari del diametro <1mcm .
Poi il TF può essere presente in forma inattiva o attiva, la forma attiva consente di complessarsi con FVIIa e arrivare FX. L’attivazione è mediata da una proteina disolfuro isomerasi.

65
Q

Tempo di tromboplastina parziale attivato (aPTT)

A

Tempo necessario xchè un’aliquota di plasma povero di piastrine coaguli in seguito all’aggiunta di un attivatore della fase di contatto , fosfolipidi in funzione di sostituto piastrinico e ioni calcio a 37°. Il range di normalità è molto variabile, di regola dai 28-34 sec
È sensibile a difetti di circa il 30-40% di tutti i fattori della coagulazione (no FVII FXIII)
È prolungata da eparina, quindi usata x monitoraggio terapeutico

66
Q

Tempo di protrombina (di quick)

A

Plasma ricalcificato in presenza di una alta concentrazione di TF (tromboplastina tissutale)
Individua i casi in cui sono presenti anomali di : FV, FVII, FX,della protrombina e del fibrinogeno
Il PT normale varia da 10-12sec, se + lungo di 2sec va indagato.
È uno screening utile x varie condizioni acquisite ( carenza vitamina k, epatopatia, cid) e viene anche impiegato x studiare terapia con anticoagulanti cumarinici

67
Q

Vitamina k

A

Necessaria x alcuni fattori della coagulazione (FII,FVII,FIX,FX) e X proteine C ed S: sono tutte prodotte a livello epatico, ma completate x carbossilazione del residuo di acido glutammico da parte di una carbossilasi vitamina K dipendente

68
Q

Altre componenti fondamentai della coagulazione:

A

Fosfolipidi (+++ fattore piastrinico3=fosfatidilserina)
Ioni Ca2+
Vitamina K

69
Q

Integrina alfa2/beta1 e GP V, funzione e deficit

A

Hanno la funzione di legare il collagene, un loro deficit porta a diatesi emorragica lieve

70
Q

INR

A

International normalized ratio: 0.9-1.1

Rapporto tra PT pz/ PT controllo secondo WHO

71
Q

TT (tempo di trombina)

A

15 sec, studia interazione tra trombina e fibrinogeno, quindi valutiamo se: epurati a, se aumento prodotti degradazione fibrina, se variazioni concentrazioni fibrinogeno

72
Q

Recettori piastrinici importanti

A

GP VI e integrina alfa1beta2 x interazione con collagene

Attraverso GP Ib, IX, V legano il fvW
E attraverso L’integrina alfa2b beta3 legano il fibrinogeno

73
Q

Trombastenia di Glanzmann

A

Grave diatesi emorragica che colpisce i pz con difetto congenito del recettore alfa2beta3