K MIDOLLARE Flashcards
DEFINIZIONE
Il carcinoma midollare è un tumore maligno che deriva dalle cellule parafollicolari della tiroide (cellule C),le quali originano dalla cresta neurale (origine neuroectodermica), con segni di differenziazione c cellulare . Viene definito midollare in quanto in genere si accompagna ad una proliferazione di cellule monomorfe epiteliali omogenee. Le cellule c sono normalmente presenti nella tiroide e occupano lo spazio interfollicolare,
IMPORTANZA,
riveste peculiare interesse per il suo comportamento clinico, per familiarità.
EPIDEMIOLOGIA
- Rappresenta circa il 5% circa delle neoplasie tiroidee e mostra uguale interessamento dei due sessi.
- Età media di insorgenza è intorno ai 50 aa, con una prevalenza del sesso femminile.
- Forme familiari possono essere parte di sindromi endocrine multiple, in particolare MEN 2Ao 2b,
- Adulti , vecchi
- Familiare in 20%,autosomico dominante,
- Giovane età comportamento più aggressivo
FATTORI DI RISCHIO
Presenta correlazione con esposizione a radiazioni ionizzanti 5 % dei carcinomi
PROGNOSI
complessivamente presenta prognosi peggiore rispetto al papillifero e al follicolare,
con sopravvivenza a 10 anni del 50%.
VARIANTI POSSIBILI
Se ne riconoscono due varianti:
- una SPORADICA (circa 80% dei casi), che colpisce principalmente adulti e anziani e si presenta
generalmente come formazione solitaria e unilaterale;
MORFOLOGIA
lesione solitaria , può essere comunque multiplo o bilaterale
- solido
- consistenza aumentata
- ben circoscritto ma non capsulato
- colore bianco grigiastro
LOCALIZZAZIONE
a livello dei poli superiore ed inferiore in quanto le cellule c si localizzano principalmente a questo livello , spesso metà superiore della ghiandola
- una FAMILIARE (circa 20% dei casi), con trasmissione autosomico dominante (mutazione gene RET,
chr 10), che si manifesta in giovane età, spesso multifocale e bilaterale e complessivamente
presenta comportamento più agggressivo rispetto alla variante sporadica. Si caratterizza inoltre per
alti livelli di calcitonina da iperplasia delle cellule C. Rientra nelle MEN1 e 2.
EZIOPATOGENESI
alteraioni geniche più frequenti sono le mutazioni a carico del protoncogene RET, esone 10 ed 11 del gene RET. È quindi raccomandabile che pz in famiglie con men 2 ed 1 vengano sottoposti a screening e nel caso in cui questo sia positivo a tiroidectomia profilattiva,
MACROSCOPIA
Aspetto macroscopico. solido, di consistenza aumentata, ben circoscritto, non capsulato. Si localizza in genere spesso in metà superiore ghiandola (area con maggiore concentrazione di cellule C). Si presenta generalmente come lesione singola, se si è di fronte a forma sporadica, multifocale e spesso anche in entrambi i lobi tiroidei . Dimensioni molto variabili, da piccolissimi a tumori che coinvolgono completamente l’organo. Bordi ben distinti, colore bianco grigiastro,
MICROSCOPIA
- proliferazione solida (nidi o trabecole) con cellule rotonde o poligonali con
citoplasma granulare anfofilo (dovuto alla secrezione di calcitonina) - Lesione circondata da parenchima tiroideo normale costituito dai follicoli ripieni più o meno di colloide e con un epitelio alto,
- Aspetto plasmocitoide?
- Pattern di crescita differenti, generalmente cellule poligonali ed ovalari, con aspetti fusati, con piccoli nuclei rotondi,
- Cromatina finemente granulare,
- Cc si organizzano a formare nidi e trabecole
- Denso materiale ialino contenentee amiloide solitamente separa i nidi cellulari e le singole cc ed è dimostrabile mediante colorazione rosso congo
- Cellule rotonde con citoplasma granulare che secernono calcitonina immerse in stroma molto vascolarizzato.
- Iperplasia c cellulare
- Stroma ialino tra le cellule, stroma vascolare a cc fusate
- Collageno ialinizzato
- Cc simil hurtle
- Amiloide
- Calcificazioni anaplastico
- Caratteristica presenza di sostanze amiloide, colorazione con ematossilina eosina. Con una colorazione particolare chiamata Rosso Congo, il materiale è rosso, PAS positivo. Dopo la colorazione con Rosso
- Congo alla luce polarizzata abbiamo una birifrangenza in giallo e verde.
- Spesso sono presenti depositi di amiloide e di collagene che talvolta tendono a calcificare, il k midollare viene definito anche amiloidogenetico
- Possono inoltre essere presenti corpi psammomatosi e infiltrato PMN.
- Talvolta il carcinoma midollare può presentare morfologia plasmocitoide con cellule fusate o morfologia simil-carcinoma anaplastico.
- Scarsa reazione stromale, cellule sono adese l’una all’altra
CARATTERISTICHE SOSTANZA AMILOIDE IN K MIDOLLARE
- Omogenea, eosinofila, PAS positiva
- Positiva alla colorazione con il rosso congo,
- Birifrange in giallo verde la luce polarizzata dopo colorazione con il rosso Congo
- Fluorescente con tioflavina
DIAGNOSI
, marcatori neuroendocrini come cromogranina e sinaptofisina, calcitonina ed antigene carcinoembrionario, negativi per i marcatori delle cellule follicolari come tg
FUNZIONI CELLULE C NEOPLASTICHE
Molto importante da sottolineare è che le cellule C neoplastiche oltre a produrre calcitonina in eccesso e amiloide sono in grado di secernere tante altre sostanze come ad esempio serotonina, istamina, prostaglandine ed ACTH con conseguente sintomatologia caratterizzata da diarree, crisi vasomotorie, sindrome di Cusching, secrezione ectopica di ACTH etc.
- Inoltre, il k midollare può essere anche definito amiloideo genetico in quanto spesso si associa alla produzione o alla deposizione in situ, dunque alla tiroide, di amiloide
AMILOIDE, DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE
L’amiloide è una sostanza interstiziale, omogenea e PAS-positiva, eosinofila (dunque rossa), fluorescente con la tioflavina T (colorazione istochimica), positiva alla colorazione con Rosso Congo, birifrangente alla luce polarizzata (appare giallo-verde), costituita da miofibrille che si può ritrovare in una serie di condizioni, sia di tipo infiammatorio cronico, sia di tipo neoplastico.
Nel caso della neoplasia in questione, questa si trova poiché la composizione aminoacidica della calcitonina è
simile a quella dell’amiloide.