K MIDOLLARE Flashcards

1
Q

DEFINIZIONE

A

Il carcinoma midollare è un tumore maligno che deriva dalle cellule parafollicolari della tiroide (cellule C),le quali originano dalla cresta neurale (origine neuroectodermica), con segni di differenziazione c cellulare . Viene definito midollare in quanto in genere si accompagna ad una proliferazione di cellule monomorfe epiteliali omogenee. Le cellule c sono normalmente presenti nella tiroide e occupano lo spazio interfollicolare,

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2
Q

IMPORTANZA,

A

riveste peculiare interesse per il suo comportamento clinico, per familiarità.

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3
Q

EPIDEMIOLOGIA

A
  • Rappresenta circa il 5% circa delle neoplasie tiroidee e mostra uguale interessamento dei due sessi.
  • Età media di insorgenza è intorno ai 50 aa, con una prevalenza del sesso femminile.
  • Forme familiari possono essere parte di sindromi endocrine multiple, in particolare MEN 2Ao 2b,
  • Adulti , vecchi
  • Familiare in 20%,autosomico dominante,
  • Giovane età comportamento più aggressivo
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4
Q

FATTORI DI RISCHIO

A

Presenta correlazione con esposizione a radiazioni ionizzanti 5 % dei carcinomi

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5
Q

PROGNOSI

A

complessivamente presenta prognosi peggiore rispetto al papillifero e al follicolare,
con sopravvivenza a 10 anni del 50%.

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6
Q

VARIANTI POSSIBILI

A

Se ne riconoscono due varianti:
- una SPORADICA (circa 80% dei casi), che colpisce principalmente adulti e anziani e si presenta
generalmente come formazione solitaria e unilaterale;

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7
Q

MORFOLOGIA

A

lesione solitaria , può essere comunque multiplo o bilaterale
- solido
- consistenza aumentata
- ben circoscritto ma non capsulato
- colore bianco grigiastro

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8
Q

LOCALIZZAZIONE

A

a livello dei poli superiore ed inferiore in quanto le cellule c si localizzano principalmente a questo livello , spesso metà superiore della ghiandola
- una FAMILIARE (circa 20% dei casi), con trasmissione autosomico dominante (mutazione gene RET,
chr 10), che si manifesta in giovane età, spesso multifocale e bilaterale e complessivamente
presenta comportamento più agggressivo rispetto alla variante sporadica. Si caratterizza inoltre per
alti livelli di calcitonina da iperplasia delle cellule C. Rientra nelle MEN1 e 2.

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9
Q

EZIOPATOGENESI

A

alteraioni geniche più frequenti sono le mutazioni a carico del protoncogene RET, esone 10 ed 11 del gene RET. È quindi raccomandabile che pz in famiglie con men 2 ed 1 vengano sottoposti a screening e nel caso in cui questo sia positivo a tiroidectomia profilattiva,

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10
Q

MACROSCOPIA

A

Aspetto macroscopico. solido, di consistenza aumentata, ben circoscritto, non capsulato. Si localizza in genere spesso in metà superiore ghiandola (area con maggiore concentrazione di cellule C). Si presenta generalmente come lesione singola, se si è di fronte a forma sporadica, multifocale e spesso anche in entrambi i lobi tiroidei . Dimensioni molto variabili, da piccolissimi a tumori che coinvolgono completamente l’organo. Bordi ben distinti, colore bianco grigiastro,

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11
Q

MICROSCOPIA

A
  • proliferazione solida (nidi o trabecole) con cellule rotonde o poligonali con
    citoplasma granulare anfofilo (dovuto alla secrezione di calcitonina)
  • Lesione circondata da parenchima tiroideo normale costituito dai follicoli ripieni più o meno di colloide e con un epitelio alto,
  • Aspetto plasmocitoide?
  • Pattern di crescita differenti, generalmente cellule poligonali ed ovalari, con aspetti fusati, con piccoli nuclei rotondi,
  • Cromatina finemente granulare,
  • Cc si organizzano a formare nidi e trabecole
  • Denso materiale ialino contenentee amiloide solitamente separa i nidi cellulari e le singole cc ed è dimostrabile mediante colorazione rosso congo
  • Cellule rotonde con citoplasma granulare che secernono calcitonina immerse in stroma molto vascolarizzato.
  • Iperplasia c cellulare
  • Stroma ialino tra le cellule, stroma vascolare a cc fusate
  • Collageno ialinizzato
  • Cc simil hurtle
  • Amiloide
  • Calcificazioni anaplastico
  • Caratteristica presenza di sostanze amiloide, colorazione con ematossilina eosina. Con una colorazione particolare chiamata Rosso Congo, il materiale è rosso, PAS positivo. Dopo la colorazione con Rosso
  • Congo alla luce polarizzata abbiamo una birifrangenza in giallo e verde.
  • Spesso sono presenti depositi di amiloide e di collagene che talvolta tendono a calcificare, il k midollare viene definito anche amiloidogenetico
  • Possono inoltre essere presenti corpi psammomatosi e infiltrato PMN.
  • Talvolta il carcinoma midollare può presentare morfologia plasmocitoide con cellule fusate o morfologia simil-carcinoma anaplastico.
  • Scarsa reazione stromale, cellule sono adese l’una all’altra
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12
Q

CARATTERISTICHE SOSTANZA AMILOIDE IN K MIDOLLARE

A
  • Omogenea, eosinofila, PAS positiva
  • Positiva alla colorazione con il rosso congo,
  • Birifrange in giallo verde la luce polarizzata dopo colorazione con il rosso Congo
  • Fluorescente con tioflavina
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13
Q

DIAGNOSI

A

, marcatori neuroendocrini come cromogranina e sinaptofisina, calcitonina ed antigene carcinoembrionario, negativi per i marcatori delle cellule follicolari come tg

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14
Q

FUNZIONI CELLULE C NEOPLASTICHE

A

Molto importante da sottolineare è che le cellule C neoplastiche oltre a produrre calcitonina in eccesso e amiloide sono in grado di secernere tante altre sostanze come ad esempio serotonina, istamina, prostaglandine ed ACTH con conseguente sintomatologia caratterizzata da diarree, crisi vasomotorie, sindrome di Cusching, secrezione ectopica di ACTH etc.
- Inoltre, il k midollare può essere anche definito amiloideo genetico in quanto spesso si associa alla produzione o alla deposizione in situ, dunque alla tiroide, di amiloide

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15
Q

AMILOIDE, DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE

A

L’amiloide è una sostanza interstiziale, omogenea e PAS-positiva, eosinofila (dunque rossa), fluorescente con la tioflavina T (colorazione istochimica), positiva alla colorazione con Rosso Congo, birifrangente alla luce polarizzata (appare giallo-verde), costituita da miofibrille che si può ritrovare in una serie di condizioni, sia di tipo infiammatorio cronico, sia di tipo neoplastico.
Nel caso della neoplasia in questione, questa si trova poiché la composizione aminoacidica della calcitonina è
simile a quella dell’amiloide.

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16
Q

TIPID I TUMORI PER CITOARCHITETTURA

A

-simil carcinoide
-trabecolare
-ghiandolare
-pseudopapillare
Non ha rilevanza per la clinica

17
Q

DIAGNOSI

A

dosaggio della calcitonina,
- Significato elevazione calcitonina,
- Può essere presente un k che secerne calcitonina o presenza iperplasia delle cellule c

18
Q

CON CHE COSA SI ASSOCIANO MEN

A

Le MEN 1 sono dette anche delle 3 P in quanto riguardano tre organi principali: ipofisi, pancreas e paratiroidi.

19
Q

EZIOLOGIA MEN 2

A

Le MEN 2 sono correlate ad una mutazione a carico del gene RET e sono descritte due forme la 2a e la 2b, entrambe accomunate dalla presenza del carcinoma midollare (preceduto o associato a iperplasia delle cellule C) che si può accompagnare a feocromocitoma e iperplasia delle paratiroidi.Nel caso di un paziente giovane con carcinoma midollare della tiroide è necessario fare un’analisi genetica per valutare la presenza di una mutazione del gene RET, bisogna inoltre monitorare l’eventuale iperplasia delle cellule C (tipica delle forme familiari). Per vedere se un paziente ha un feocromocitoma associato è sufficiente fare un’ecografia per evidenziare una massa o dosare i cataboliti dell’adrenalina e della noradrenalina. La MEN 2b oltre al carcinoma midollare e al feocromocitoma può avere un neurinoma cutaneo o delle mucose, anomalie scheletriche varie e cisti
mandibolari.

20
Q

IMPORTANZA SDR DI WERMER

A

Della Sindrome di Wermer dobbiamo sottolineare alcune cose importanti. E’ rara (2 casi ogni 100 mila abitanti). Come detto prima è chiamata Sdr. delle tre P. A livello del pancreas può determinare la secrezione di gastrina (50% dei casi), insulina (30%), VIP e glucagone. Nelle paratiroidi possiamo avere iperplasia o adenoma, differenziare queste due entità non è sempre facile. Con un adenoma la ghiandola è soppressa, tende quindi ad essere atrofica. Per quanto riguarda l’ipofisi abbiamo prevalentemente adenomi che possono produrre prolattina o, più raramente, somatostatina.
Oltre a queste entità che sono caratteristiche vengono descritti anche gastrinomi a livello duodenale, tumore carcinoide in diversi distretti (più frequentemente piccolo intestino e appendice), adenomi della tiroide e corticosurrenali, lipomi.

21
Q

SDR DI SIPPLE, CARATTERISTICHE

A

Nella forma 2a chiamata anche Sdr. Di Sipple riscontriamo carcinoma midollare della tiroide, feocromocitoma e iperplasia delle paratiroidi. Per quanto concerne il feocromocitoma nella maggior parte dei casi è surrenalico, viene chiamato anche il tumore del 10%, in quanto è extrasurrenalico e maligno nel 10% dei casi. Nelle paratiroidi l’iperplasia determina ipercalcemia, in questo caso è frequente l’insorgenza rapida e massiva di calcoli renali.
Nel MEN 2b più o meno le stesse entità con caratteristici i tumori delle cellule di Schwann quindi i neuromi o ganglioneuromi, parenti lontani dei feocromocitomi, ma questi possono essere a livello cutaneo o mucoso.A livello delle mucose per esempio del cavo orale si possono riscontrare piccoli noduli abbastanza caratteristici; a livello istopatologico vi è la proliferazione delle cellule di Schwann che tendono a formare delle strutture tipo tronchi nervosi che determinano una neoformazione rilevata sul piano della mucosa.

Esistono poi delle forme familiari non necessariamente associate alle MEN, per cui bisogna escludere in primis che sia una forma familiare.
Infine ricordate che esiste una forma rarissima ed eccezionale, un tumore misto costituito da cellule di tipo follicolare la cui istogenesi e patogenesi non sono ben chiare: potrebbero essere degli elementi indifferenziati che vanno incontro ad una maturazione divergente sia in senso follicolare che parafollicolare, ma alcuni ritengono che siano semplicemente due tumori contestualmente nello stesso paziente, ovvero un carcinoma a cellule follicolari e uno a cellule parafollicolari nello stesso paziente, nella stessa sede e qualche volta anche frammisti. L’ipotesi che possa essere un tumore divergente non è esclusa, ma è più accreditata quella da tumore “da collisione” dei due tumori.

22
Q

VARIANTI CITOLOGICHE K MIDOLLARE

A
  • Mucinoso
  • A cellule chiare
  • A piccole cellule
  • Pigmentato
  • Cellule fusate
23
Q

PRODUZIONE H EFFETTI

A
  • Calcitonina: Diarrea
  • Peptide associato al gene della CT
  • ACTH ,Cushing
  • Serotonina ,Carcinoide
  • Istaminasi
  • Prostaglandine: Diarrea (30% dei pazienti)
  • Bradichinine
  • Bombesina
  • Glucagone
  • Insulina
  • Sostanza P
  • VIP
  • Somatostatina
  • No ipocalcemia
24
Q

TERAPIA

A
  • Talora tiroidectomia profilattica