CARCINOMA PAPILLIFERO Flashcards

1
Q

DEFINIZIONE

A

Il K papillifero è un tumore epiteliale maligno con segni di differenziazione follicolare (origina dalle cellule follicolari). Deve il suo nome alla modalità di crescita più frequentemente riscontrabile, caratterizzata dalla formazione di papille.

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2
Q

SU CHE COSA SI BASA LA DIAGNOSI

A

si basa sulle caratteristiche alterazioni nucleari

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3
Q

ANDAMENTO

A

tipicamente maligno, con capacità di infiltrare e dare metastasi

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4
Q

DIFFERENZIAZIONE,

A

differenziazione a cellule follicolari, strutture papillari (formazione di papille) e
aspetti nucleari caratteristici.

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5
Q

DEFINIZIONE PAPILLIFERO,

A

disposizione a papille delle cellule epiteliali proliferanti

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6
Q

EPIDEMIOLOGIA

A
  • carcinoma tiroideo più frequente (75-80% dei casi), nella stragrande maggioranza dei casi colpisce prima dei 40 anni (è la forma più comune in età pediatrica)
  • III IV decade,
  • spesso in età giovanile si presentano con metastasi,
  • predilezione per il sesso femminile (rapporto F:M=2:1).
  • comportamento clinico peggiore in soggetto di sesso maschile
  • forme familiari sono abbastanza frequenti,
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7
Q

FATTORI DI RISCHIO

A
  • 5-10% dei casi presenta storia di irradiazione terapeutica
  • Tiroidite di Hashimoto,
  • Dubbio legame con iperfunzione della tiroide
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8
Q

EZIOPATOGENESI,

A

, il carcinoma follicolare rappresenta la causa piu’ conosciuta dell’esposizione a radiazioni, come in Chernobyl e fukushima, ha aumentato il rilascio di elementi radioattivi nell’aria e soprattutto iodio 131, aumentando esponenzialmente l’incidenza di k papillare, colpendo prevalentemente la popolazione pediatrica in cui il turnover metabolico tiroideo è maggiore. Altro fattore associato alla presenza di carcinoma tiroideo papillifero è l’impiego di rt in capo e collo e nel mediastino.

Da un punto di vista molecolare, nel carcinoma papillare è possibile osservare numerose alterazioni genetiche, alterazione del gene BRAF, in particolare della mutazione V600E, che si riscontra nel 45% dei casi, in particolare in varianti cc alte e classiche. La presenza di V600E può essere considerata un marcatore diagnostico per il k papillare.

Possono essere anche osservati riarrangiamenti del gene ret, con una serie di altri geni,

Altre mutazioni puntiformi presenti sono rappresentate da ras, non specifiche, riarrangiamenti TRK . Da notare che quasi tutte le mutazioni sono mutualmente esclusive, e provocano alterazione delle molecole tutte nella stessa via di trasduzione del segnale.

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9
Q

ASSOCIAZIONE CLINICA PREVALENTE

A

tiroidite di Hashimoto.
- In alcuni casi può presentarsi anche iperplasia funzionante, anche con segni morfologici di iperfunzione

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10
Q

MORFOLOGIA,

A

Si può presentare con aspetti differenti, la maggior parte dei casi si presenta come un area solida biancastra, irregolare, dovuta all’abbondanza di fibrosi intratumorale, ma spesso appare come un nodulo solido o parzialmente cistico, talora come lesione totalmente cistica.
Anche la dimensione varia notevolmente, si passa da lesioni di piccoli centimetri fino a lesioni di grandi dimensioni
- Numero
- Bilaterale nel 60% dei casi,
- Spesso noduli multipli,
- Multifocalità dovuta ad invasione vasi linfatici
- Invasività
- tendenza ad invadere i vasi linfatici
- Metastatizzazione
- Linfatica, metastasi ai linfonodi locoregionali.
- Linfonodi sede di metastasi spesso sono di dimensioni superiori rispetto al tumore

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11
Q

dd

A

talora i pz possono presentarsi con solo linfoadenopatia, senza evidenze di nodulo tiroideo, da fare dd con linfoma di hodgkin

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12
Q

prognosi

A
  • prognosi favorevole, anche se presenti metastasi locoregionali
  • prognosi migliore in età pediatrica
  • k tiroideo con prognosi più favorevole,
  • ha un andamento generalmente indolente ed è associato ad una più elevata probabilità di cura.
  • Esistono però delle varianti istologiche di carcinoma papillare con un decorso molto aggressivo e sviluppo di metastasi a distanza, che talvolta portano a morte il pz. In genere il carcinoma papillare metastatizza per via linfatica e l’invasione vascolare può essere presente,anche se raramente, soprattutto nella variante follicolare a cellule alte
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13
Q

ANDAMENTO CLINICO K PAPILLIFERO

A

Frequentemente la porzione non neoplastica della ghiandola è sede di altre lesioni patologiche (adenoma, iperplasia, tiroidite).
- Spesso si associa a tiroidite di hashimoto,
- Talvolta anche graves

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14
Q

CLINICA, QUADRI CLINICI DI PRESENTAZIONE POSSIBILI

A
  • prevalentemente nodulo palpabile, possibile presenza di noduli più piccoli non palpabili,
  • generalmente nodulo freddo a scintigrafia
  • talvolta linfoadenopatia locoregionale da metastasi, senza evidenza di nodulo
  • in alcuni casi nodulo palpabile e linfoadenopatia
  • in alcuni casi si associano lesioni tiroidee di accompagnamento al nodulo, tra cui iperplasia, adenomi e tiroidite,
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15
Q

MORFOLOGIA,

A
  • Presenza di papille vere
  • Papille possono avere morfologie peculiari che pongono problemi di diagnosi
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16
Q

MACRO

A

Nodulo circoscritto, solido, non capsulato nel 90% dei casi, esiste rara variante capsulata
- Raramente occulto
- Altri possono infiltrare l’adiacente parenchima con margini definiti
- Lesioni possono contenere aree di fibrosi e calcificazione e spesso sono cistiche
- Multifocali,
- colore bianco/grigiastro
- consistenza dura, chiareamente invasivi
- dimensioni molto variabili (da piccoli a enormi noduli), molti inferiori ad 1 cm, definito microcarcinoma
- Spesso multicentrico e bilaterale; talvolta fibrosi centrale.
- Nel 10% dei casi può essere cistico e presentare formazioni macropapillari nel contesto della dilatazione cistica.
- Margini irregolari, infiltrante

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17
Q

taglio

A

La superficie di taglio rivela a volte formazioni papillari che possono portare alla iagnosi

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18
Q

DIFFERENZE CON K FOLLICOLARE,

A
  • K follicolare si presenta come nodulo singolo,
  • Dotato di capsula,
  • Unicentrico
  • Angioinvasivo, da metastasi per via ematica
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19
Q

MICROSCOPIA

A
  • nel 100% dei casi (almeno nella variante tipica) sono presenti le papille, estroflessioni digitiformi vagamente ramificate, con asse fibrovascolare, che si proiettano dentro il follicolo rivestite da cellule epiteliali
  • possiedono un peduncolo fibrovascolare ricoperto da uno o più strati di cellule epiteliali cuboidi. Nella maggior parte delle neoplasie l’epitelio che ricopre le papille è costituito da cellule cuboidali ben differenziate, uniformi e ordinate ma, in una minoranza di casi, le papille sono costituite da epitelio discretamente anaplastico con una notevole variabilità nella morfologia delle cellule e dei nuclei. Quando presenti, le papille del carcinoma papillare sono differenti da quelle osservabili nelle aree di iperplasia, in quanto sono più complesse e hanno un asse fibrovascolare denso
  • Papille vere costituite da un asse connettivo fibrovascolare rivestito dalle cellule con nucleo a vetro smerigliato
  • L’asse consente di distinguere le papille dalle pseudopapille che possono essere presenti in patologie benigne.
  • Lo stroma in cui sono immerse le papille è costituito da connettivo neoformato in cui sono presenti strutture vascolari
  • Presenza di fibrosi nel 50% dei casi,
  • invasività linfatica
  • cellule epiteliali che rivestono papilla hanno :
  • nuclei molto voluminosi, rotondeggianti, con aspetto a vetro smerigliato per la cromatina finemente dispersa.
  • Presentano membrana nucleare molto ben evidente,
  • Mitosi rare
  • incisure nucleare e inclusi nucleari (formazioni rotondeggianti ce sono in realtà delle pseudoinclusioni in quanto sono porzioni di citoplasma che si insinuano all’interno dell’incisione nucleare).
  • Corpi psammomatosi, strutture lamellari concentriche calcifiche , a volte possono essere presenti anche nei linfonodi metastatici
  • Presente inoltre fibrosi stromale di accompagnamento (reazione desmoplastica) e non raramente il tumore si accompagna infiltrato linfoide con una tiroidite associata (problemi di diagnosi differenziale con tiroidite di Hashimoto, le due entità secondo alcuni autori sono correlate).
  • Infiltrato linfoide nel 25% dei casi,
  • Cellule di langerhans
  • Invasione vascolare nel 5%
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20
Q
  • IMPORTANZA MORFOLOGIA CELLULARE
A

La morfologia cellulare è essenziale per differenziare il K papillifero dall’iperplasia papillare benigna in cui le cellule che rivestono le papille presentano nuclei basali regolari normocromici e citoplasma debolmente basofilo.

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21
Q

COME FARE DIAGNOSI ISTOLOGICA DI CARCINOMA PAPILLARE

A

solo in concomitanza di caratteristiche e patognomiche alterazioni nucleari.
Le cellule di carcinoma papillare sono ovali o allungate e contengono nuclei di grandi dimensioni, di forma irregolare, otticamente chiari, per il fatto che si ha una chiarificazione della cromatina, con membrana nucleare molto marcata. I nuclei inoltre possono possedere fissurazioni o incisure della membrana nucleare, di solito disposte parallelamente ad asse del nucleo, con inclusioni o pseudo inclusioni nucleari. Possono essere presenti corpi psammomatosi, strutture calcifiche a lamelle concentriche, che sono l’esito di deposizione di calcio all’interno delle papille, quindi nella loro involuzione. Anche i corpi psammomatosi, che sono considerati da alcuni autori come patognomici del carcinoma papillare, non sono presenti nella totalità dei casi

22
Q

indicatori prognostici

A

in genere il k papillare si comporta in modo indolente con un tasso di mortalità che oscilla dal 5 al 17% secondo le casistiche. I fattori prognostici negativi includono età avanzata, grandi dimensioni, estensione a tessuti extratiroidei, soprattutto ai muscoli peritiroidei e della presenza di metastasi a distanza

23
Q

K PAPILLIFERO, FATTORI PROGNOSTICI

A

Eta’: Peggiora con maggiore eta’
* Sesso: F prognosi migliore
* Differenziazione: Correlata al grado di anaplasia
* Durata del tumore: Possibile anaplasia
* Estensione extratiroidea: Più sfavorevole
* Variante microcarcinoma: Minore il tumore, migliore la prognosi
* Storia di irradiazioni: No relazione
* Dimensioni: Maggiori peggiore prognosi
* Multicentricita’: Maggiore multicentricità, più Metastasi e recidive
* Capsula e margini: Capsula e margini regolari: prognosi Migliore
* Metastasi a distanza ( polmone sfavorevole )
* Focolai carcinoma Poco diff.,Insulare, epidermoide Grave prognosi
* Dna ploidia: aneuploidia .. Comportamento aggressivo
* Percentuale di aree papillifere: No relazione con prognosi
- Diffusione e metastasi
Estensione extratiroide 1/4
Metastasi linfonodali
Possibili metastasi per via ematica

24
Q

ETA’ PEDIATRICA, K PAPILLIFERO

A
  • Spesso associati a metastasi
    Prognosi eccellente
25
Q

PROGNOSI K PAPILLIFERO

A

10 aa, 80%

26
Q

VARIANTI MORFOLOGICHE K PAPILLIFERO

A
  • variante follicolare (10% dei casi),
  • Microcarcinoma papillifero,
  • MORFOLOGIA presenta spesso noduli unici piccoli, di 3-4 mm (spesso diagnosticati per caso in corso di tiroidectomie per altra ragione, altre volte la prima avvisaglia è data da una linfoadenopatia da metastasi locoregionale);
  • Variante capsulata, che raramente metastatizza, prognosi più favorevole
  • MORFOLOGIA,
  • (capsulati, rara infiltrazione vascolare o linfonodale, prognosi buona
  • (Sclerosi diffusa intratiroidea,Corpi psammomatosi, Focolai solidi, metaplasia squamosa,infiltrato linfoide, più aggressiva
  • variante sclerosante diffusa, più aggressiva, che si accompagna a reazione sclerotica stromale marcata e presenta invasione vascolare;con andamento aggressivo
  • variante oncocitaria, con cellule caratterizzate da citoplasma ossifilo
  • variante a cellule alte,
  • tende ad essere più aggressiva e a diffondere per via ematica.
  • MORFOLOGIA
  • presenza di strutture papillari rivestite da cellule colonnari con citoplasma intensamente eosinofilo;
27
Q

K PAPILLIFERO, VARIANTE FOLLICOLARE EPIDEMIOLOGIA

A

più frequente,

28
Q

PAPILLIFERO variante follicoalre DEFINIZIONE

A

così definita in quanto presenta architettura follicolare e non sono invece riconoscibili strutture papillari, si comportano come k papilliferi, nonostante non presentino struttura papille

29
Q

istologia variante follicolare papillifero

A

Caratterizzato da follicoli medio piccoli occasionalmente dai profili irregolari che possono presentare all’interno delle protrusioni di papille false
- Citologicamente ha le stesse caratteristiche dei carcinomi papilliferi (corpi psammomatosi, pseudo-inclusioni nucleari, cellule con nuclei a vetro smerigliato, incisure nucleari)
- più abbondante componente fibrosa rispetto al K papillifero tipico.

30
Q

macro variante follicolare papillifero

A
  • Può essere più o meno capsulata; può essere privo di capsula fibrosa, alcuni tumori sono completamente capsulati,
  • Se la capsula è presente non è mai completa
  • Spesso sono unicentrici
31
Q

rischio ed andamento variante follicolare papillifero

A

Rischio di metastatizzazione nelle stazioni linfonodali regionali più basso rispetto alla variante papillifera classica. Attualmente non è più considerato un tumore maligno per il suo andamento completamente indolente,

32
Q

dd variante follicolare

A

Erroneamente diagnosticati come neoplasie follicolari per la quasi totale o completa assenza di papille

33
Q
  • CRITERI CHE CONSENTONO DI FARE DIAGNOSI DI K PAPILLIFERO CON STRUTTURA FOLLICOLARE
A
  • Criteri citologico dei nuclei,
  • Pseudoinclusi
  • Incisure nucleari,
  • METASTASI, tendono a dare metastasi per via linfatica come k papillifero
34
Q

ANDAMENTO CLINICO VARIANTE FOLLICOLARE K PAPILLIFERO

A

comportamento meno aggressivo rispetto alla variante tipica, dà metastasi meno frequentemente, tende maggiormente ad essere circoscritto.

35
Q

prognosi k papillifero

A

Il carcinoma papillifero presenta complessivamente prognosi buona (80% sopravvivenza a 10 anni), migliore nei bambini e nelle donne, nelle forme piccole e capsulate.

36
Q

FATTORI PROGNOSTICI

A
  • Età, età pediatrica ha prognosi migliore
  • Sesso, femmine hanno prognosi migliore di maschi
  • Grado del tumore, maggiore è differenziazione migliore è la prognosi
  • Estensione del tumore, se tumore ha estensione extratiroidea prognosi è peggiore
  • Caratteristiche citologiche delle cellule
  • Durata della neoplasia
37
Q

MICROCARCINOMA
CARATTERISTICHE

A

È una variante più clinica che anatomo-patologica.
* Piccole dimensioni, sotto il centimetro di diametro;
* Occasionalmente repertata su tessuto rimosso per il trattamento di varie tireopatie, oppure esordisce con metastasi linfonodali.
* Sul piano morfologico l’assetto cito architettonico è del tutto sovrapponibile a quello classico

38
Q

K PAPILLARE, VARIANTE SCLEROSANTE DIFFUSA, LOCALIZZAZIONE

A

Di solito interessa diffusamente uno o entrambi i lobi tiroidei

39
Q

MORFOLOGIA, K PAPILLARE

A

Si caratterizza per una sclerosi marcata per la presenza di numerosi corpi psammomatosi di cospicuo infiltrato linfocitario.
*INVASIONE VASCOLARE È l’unica variante del carcinoma papillare in cui è apprezzabile invasione vascolare vera.

40
Q

PROGNOSI K PAPILLARE

A

Ha rilevanza prognostica, in quanto ha un comportamento più aggressivo.

41
Q

EPIDEMIOLOGIA VARIANTE SCLEROSANTE DIFFUSA,

A

Maggiore ricorrenza in giovane età

42
Q

K PAPILLIFERO VARIANTE ONCOCITARIA, MICROSCOPIA

A
  • aspetto ossifilo del citoplasma cellulare che ricorda le cellule di Hurtle.
  • La lesione può essere costituita da un insieme di strutture papillari e microfollicoli organizzate in strutture papillari
  • cellule con citoplasma ampio che mostrano le caratteristiche nucleari del k papillare,
43
Q

PATTERN DI CRESCITA K PAPILLIFERO, VARIANTE ONCOCITARIA

A

Minimo atteggiamento infiltrante,

44
Q

comportamento clinico, variante oncocitaria

A

Sovrapponibile a quello della variante del PTC,

45
Q

ALTRE VARIANTI PIU’ RARE

A

variante Warthin simile, variante cribriforme, variante con stroma tipo fascite nodulare, variante sclerosante diffusa, variante solida.

46
Q

K PAPILLIFERO, FATTORI PROGNOSTICI

A

Eta’: Peggiora con maggiore eta’
* Sesso: F prognosi migliore
* Differenziazione: Correlata al grado di anaplasia
* Durata del tumore: Possibile anaplasia
* Estensione extratiroidea: Più sfavorevole
* Variante microcarcinoma: Minore il tumore, migliore la prognosi
* Storia di irradiazioni: No relazione
* Dimensioni: Maggiori peggiore prognosi
* Multicentricita’: Maggiore multicentricità, più Metastasi e recidive
* Capsula e margini: Capsula e margini regolari: prognosi Migliore
* Metastasi a distanza ( polmone sfavorevole )
* Focolai carcinoma Poco diff.,Insulare, epidermoide Grave prognosi
* Dna ploidia: aneuploidia .. Comportamento aggressivo
* Percentuale di aree papillifere: No relazione con prognosi
- Diffusione e metastasi
Estensione extratiroide 1/4
Metastasi linfonodali
Possibili metastasi per via ematica

47
Q

PROGNOSI K PAPILLIFERO

A

10 aa, 80%

48
Q

variante a cellule alte del k papillare, macro

A

Varinate tipica dell’età adulta e sesso maschile

49
Q

pattern di crescita variante a cellule alte del k papillare

A

papillare o a cordoni, delineati da cellule allungate o da cordoni delineati da citoplasma eosinofili,

50
Q

definizione cellula alta,

A

una cellula la cui altezza è due volte la sua larghezza

51
Q

comportamento variante a cellule alte del k papillare

A

solitamente più aggressivo della variante classica, con maggiore probabilità di infiltrazione dei tessuti extratoracici e delle strutture vascolari,