il papato e la società cristiana 14 Flashcards

1
Q

l’ideologia pontificia, imperiale e regia

A

Tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo maturò il declino delle concezioni universalistiche del papato e dell’impero.
* la nuova realtà politica europea, dove l’antagonista del papa non era più l’imperatore bensì un re forte, ridimensionò le aspirazioni tocratiche.
* nonostante la crisi seguita all’interregno imperiale e il debole governo di Rodolfo I d’Asburgo, si mantenne viva l’idea della necessità di un’autorità civile superiore.
* in occasione della discesa in Italia di Enrico VII, intenzionato a restaurare l’autorità imperiale, trovarono una nuova argomentazione il pensiero del francescano Guglielmo di Ockham e il teologo Marsilio da Padova.
* Guglielmo concepiva la chiesa come una società spirituale nella quale era negato al Papa ogni intervento politico.
* Marsilio considerava il potere politico derivante da Dio ma poggiante sul consenso del popolo, senza bisogno di alcuna legittimazione da parte dell’autorità religiosa.
* Filippo IV il Bello re di Francia può essere considerato il sovrano che prima di altri comprese le conseguenze della crisi dei poteri universali.
* nel conflitto che l’oppose a Bonifacio VIII egli ricorse agli Stati generali per garantirsi il sostegno delle diverse componenti del Regno e giunse addirittura ad accusare Bonifacio VIII di eresia per aver osato attribuirsi il potere temporale.

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2
Q

il papato ad Avignone

A
  • al culmine dello scontro tra Bonifacio VIII e Filippo IV, il re fu scomunicato dal papa.
  • il re concepì il disegno di condurre il papa davanti a un tribunale francese per sottoporlo a giudizio di lesa maestà. nel 1303 una spedizione raggiunse Bonifacio VIII ad Anagni, in quel momento sede della curia, dove fu coperto di insulti e arrestato.
  • il papa morì dopo pochi giorni, ma l’episodio dimostrò che le pretese teocratiche dei pontefici non avevano più alcuna possibilità di concreta realizzazione.
  • il re riuscì a fare eleggere papa nel 1305 il suo candidato Clemente V.
  • temendo un’accoglienza ostile da parte dei romani, nel 1309 il nuovo pontefice trasferì la curia pontificia ad Avignone, dove sarebbe rimasta fino al 1377.
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3
Q

il papato francese

A

la lunga permanenza della curia ad Avignone rafforzò i rapporti tra il papato e il regno di Francia.
* i sette pontefici del periodo furono tutti francesi, come lo fu la maggior parte dei cardinali da loro nominati. anche il personale di curia fu quasi esclusivamente francese.
* lontana dai conflitti tra le grandi famglie romane la curia potè sviluppare un efficiente apparato amministrativo riducendo l’autonomia delle istituzioni ecclesiastiche locali. gli uffici di curia furono rafforzati.
* La residenza ad Avignone fu caratterizzata anche dall’accentuarsi dei fenomeni di corruzione che affliggevano la curia pontificia. particolare sviluppo ebbe la vendita delle indulgenze, cioè della remissione delle pene con una somma di denaro.
* queste pratiche contribuirono alla perdita di autorità morale del papato. ad accentuarla concorse anche la percezione diffusa che la curia vivesse in una situazione di privilegio.

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4
Q

il ritorno a Roma e lo scisma

A

Sempre più intense si fecero dalla metà del 300 le preghiere e le sollecitazioni perché il papato facesse ritorno a Roma.
* il rientro nella sede non solo sembrava esprimere appieno la vocazione ecumenica della Chiesa cattolica, ma anche alimentare le speranze per una rinnovata azione spirituale.
* Gregorio X riportò a Roma la curia nel 1377.
* le speranze di riforma furono presto deluse dalla morte improvvisa di Gregorio XIII: si aprì un conflitto all’interno del collegio dei cardinali che si spaccò sull’elezione del nuovo pontefice per i contrasti tra i preti francesi e italiani.
* i cardinali italiani elessero Papa Urbano VI, i francesi elessero qualche mese dopo Clemente VII che si trasferì di nuovo ad Avignone.
* si aprì così uno scisma interno alla Chiesa d’Occidente: i Papi diedero vita a due collegicardinali e a due curie, una a Roma e l’altra ad Avignone e ad entrambi ebbero dei successori.

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5
Q

nuove correnti spirituali

A
  • Ci fu all’interno dell’ordine francescano una corrente di frati che si ispirò alle dottrine di Gioacchino da Fiore e riprese gli ideali di povertà assoluta predicata da Francesco.
  • le correnti spirituali francescane, sostenitrici di un pauperismo radicale, si contrapposero alla chiesa come istituzione di potere.
  • la corrente degli spirituali fu duramente repressa dall’inquisizione nonostante l’appoggi dato loro dall’imperatore: molti frati furono condannati, incarcerati o messi al rogo.
  • dai francescani si distaccò Gherardo Segarelli, fondando la setta degli apostolici, rifiutando l’obbedienza all’autorità ecclesiastica. il movimento fu condannato come ereticale e Gherardo messo a morte sul rogo.
  • tra la fine del XIII e la prima metà del XIV secolo l’Europa fu attraversata da un’ondata di processi: chi si opponeva alla sovranità Pontificia fu sistematicamente tracciato di ribellione e di eresia.
  • in Italia fu soprattutto Papa Giovanni XXII a lanciare una crociata armata e una serie di processi per ribellione ed eresia contro numerosi signori e contro intellettuali.
  • anche alcune donne che ebbero atteggiamenti profetici, estasi e visioni divine vennero circondate da discepoli che ritenevano che Dio parlasse attraverso di loro. fu il caso di Caterina da Siena.
  • alla chiesa visibile del Papa e dei sacerdoti, un teologo di Oxford, John Wycliff, contrappose una chiesa invisibile costituita da tutti i cristiani con Cristo a capo. nella sua visione, sacramenti come l’eucarestia e pratiche come la confessione perdevano il proprio valore. le sue teorie furono dichiarate eretiche.
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6
Q

il movimento conciliarista

A

Lo scisma inaugurò un periodo difficile per il papato.
* l’effetto fu quello di un profondo indebolimento dell’autorità Pontificia: da parte di uomini di chiesa e semplici fedeli si moltiplicarono le richieste di ricomposizione della frattura che divideva la chiesa.
* tuttavia la situazione si adatta a tal punto che quando i prelati riuscirono a convocare a Pisa un Concilio che depose entrambi i pontefici ed elesse un nuovo Papa, Alessandro V, gli altri pontefici si rifiutarono di abdicare. i Papi divennero addirittura tre.
* si diffuse la convinzione che solo un Concilio ecumenico, una grande assemblea di tutte le componenti della Chiesa, avrebbe potuto riportare ordine al suo interno.
* a prendere l’iniziativa fu il re di Germania Sigismondo che convocò il Concilio nella città imperiale di Costanza, inaugurandolo il 5 novembre 1414.
* il Concilio di Costanza durò fino al 1418 dopo aver assunto importanti decisioni in merito all’unità e alla riforma della Chiesa e alla purezza della fede.
* il Concilio affermò che quest’ultimo derivava il suo potere direttamente da Cristo ed esercitava la sua autorità su tutti i cristiani compreso il Papa, e stabilì che dovesse essere convocato periodicamente.
* nel 1417 fu eletto il primo Papa ecumenico dopo quarant’anni, Martino V.

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7
Q

le chiese nazionali

A

Il movimento conciliarista fu anche alla base della fondazione di chiese nazionali che ruppero definitivamente l’unità della cristianità.
* l’indebolimento dell’autorità pontificia consentì ai sovrani di svincolare dal controllo della curia il governo delle istituzioni ecclesiastiche locali.
* nel 1438 il re di Francia emanò la Prammatica Sanzione, per programmare l’elezione locale dei vescovi e degli abati, la competenza dei tribunali civili in maniera ecclesiastica e la drastica riduzione dell’intervento papale in tema di tasse e benefici.

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8
Q

il rafforzamento del potere pontificio

A

Dalla metà del XV secolo tornarono a consolidarsi le tendenze alla centralizzazione del governo Pontificio che si erano allentate con lo scisma.
* le gerarchie ecclesiastiche accentuarono il loro orientamento mondano: i cardinali e i vescovi si occuparono di politica e di diplomazia.
* divenne prassi abituale l’accumulo dei benefici ecclesiastici.
* sin dal XII secolo i pontefici avevano affidato cariche e benefici ecclesiastici a membri della propria famiglia: in questo modo, alcune famiglie soprattutto romane avevano arricchito le loro fortune secolari sfruttando le entrate dei grandi uffici ecclesiastici.
* il fenomeno, indicato col termine di nepotismo, riprese vigore nella seconda metà del XX secolo. i Papi conferirono nuovamente le alte cariche ecclesiastiche a fratelli, cugini e nipoti. si crearono così vere e proprie dinastie di cardinali e vescovi.
* dalla metà del 400 Roma si avviò a diventare la capitale della Chiesa universale e il Vaticano divenne la residenza stabile dei Papi.
* La restaurazione del potere Pontificio lasciò insoddisfatte le esigenze di riforma religiosa: i laici svilupparono attività caritative e assistenziali attraverso l’opera delle confraternite.
* in molti ordini monastici si manifestò l’esigenza di tornare alla piena osservanza delle regole iniziali che si erano attenuate nel tempo.

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