i regni romano barbarici 2 Flashcards
le conseguenze dello stanziamento barbarico
lo stanziamento dei barbari non significò il crollo dell’impero, che continuò ad esistere nella parte orientale.
* i romani dovettero adattarsi ad una convivenza con i barbari sotto la loro autorità. Questi regni vengono chiamati romano barbarici proprio a causa della loro natura mista.
* crollata con l’impero anche la capacità di imporre delle tasse, le risorse di cui i re potevano usufrurire derivava dal fisco regio, ovvero dal patrimonio della loro stirpe.
* mentre i romani continuavano a vivere secondo le regole del diritto romano, i barbari conservavano le proprie consuetudini giuridiche.
* quando i regni si stabilizzarono, queste consuetudini furono rese per iscritto in quanto venivano tramandate oralmente. Tali compilazioni in lingua latina rappresentano il segno di una prima acculturazione delle popolazioni barbariche, e subirono l’influenza del diritto romano e canonico.
i vandali
pochi regni durarono nel tempo, in base al grado di integrazione tra barbari e romani, tra cui anche la conversione al cattolicesimo.
* tra questi, l’esempio più fragile furono i vandali nell’Africa settentrionale. Questi rifiutarono il sistema dell’hospitalitas e favorirono la presenza di chiese ariane, trasferendo ad esse i beni confiscati ai vescovi cattolici.
* la mancata volontà di stabilire con le popolazioni locali un rapporto pacifico e di integrazione rese debole la loro dominazione.
gli ostrogoti
nel regno ostrogoto in italia i romani conservarono i propri costumi davanti ad un insediamento creatosi attraverso il sistema dell’hospitalitas.
* re Teodorico attuò un regno rispettoso delle istituzioni romane e dei cristiani di fede nicena.
* il regno dei visigoti durò a lungo nel tempo, fino all’avanzata degli arabi nel 711-716, a testimonianza della solidità della loro convivenza con il popolo romano.
* la fusione etnica fu rafforzata anche dalla pubblicazione di un corpo di leggi, il Liber Iudiciorum, valido per entrambe le popolazioni.
i franchi
una piena integrazione venne raggiunta dal popolo dei franchi.
* fu Clodoveo ad affermare la propria autorità sugl altri capi militari, ponendo le basi per la costruzione del regno.
* Clodoveo comprese l’importanza di stabilire dei rapporti stretti con l’episcopato cattolico: nel 496 si fece battezzare dal vescovo di Reims, Remigio.
* la conversione diretta dal politeismo al cristianesimo niceno agevolò il rapporto con il clero e le popolazioni di fede nicena, che riconobbero l’autorità del re.
la divisione del regno franco dopo la morte di Clodoveo
alla morte di Clodoveo, la concezione patrimoniale del regno portò alla sua spartizione tra eredi.
* l’Austrasia a est,
* la Neustria a ovest,
* la Burgundia,
* l’Aquitania.
Approfittando della debolezza dei re nel corso del VII secolo, l’amministrazione dei vari regni fu sempre più controllata dai maestri di palazzo, i massimi funzionari di corte, che usarono il patrimonio regio per crearsi delle clientele militari.
l’affermazione dei Pipinidi
una grande famiglia dell’aristocrazia austrasiana, i Pipinidi, riuscì a rendere ereditaria la carica di maestro di palazzo.
* con Pipino II riuscì a riunire l’Austrasia, la Neustria e la Burgundia.
* il figlio Carlo Martello avviò un’espansione contro alamanni, bavari, turingi e sassoni.
* nel 732 condusse l’esercito franco alla vittoria nella battaglia di Poitiers contro una spedizione islamica, arrestandone definitivamente l’avanzata verso nord.
* l’affermazione dei pipinidi fu legittimata anche dalla loro alleanza con la Chiesa di Roma: Pipino si fece battezzare nel 754 e con lui anche i figli Carlomanno e Carlo, il futuro Carlo Magno.
l’avvento dei bizantini
le lotte per la successione al re ostrogoto Teodorico offrirono l’occasione all’imperatore Giustiniano per inviare truppe in Italia nel 535.
* dopo un lungo conflitto (guerra greco-gotica) Giustiniano ristabilì il dominio imperiale in Italia.
* con la Prammatica Sanzione del 554 estese la legislazione bizantina sull’Italia, riorganizzò le circoscrizioni territoriali e mantenne divisa l’amministrazione civile da quella militare.
l’invasione dei longobardi
i longobardi si erano trasferiti dalla Pannonia in Italia pressati da altri popoli e guidati dal re Alboino.
* si stabilirono in modo disomogeneo in tre aree principali: la pianura padana, la Toscana e le regioni tra Spoleto e Benevento.
la società longobarda
l’insediamento dei longobardi ebbe un impatto violento sulla società italica e comportò la dispersione dell’antica aristocrazia senatoria.
* le terre furono confiscate e distribuite tra i membri dell’esercito longobardo.
la società lonngobarda era divisa in tre categorie principali:
* gli arimanni, gli uomini in armi;
* gli schiavi;
* gli aldii, gli uomini semiliberi.
i longobardi si distribuirono sul territorio in raggrupamenti familiari con funzioni militari, i fare, sottoposti all’autorità dei capi militari.
l’organizzazione politica dei longobardi
- i primi decenni dello stanziamento longobardo in italia furono caratterizzati da una forte conflittualità interna tra re e duchi.
- inoltre, un graduale superamento della contrapposizione fra i longobardi ariani e i romani cattolici fu avviato grazie alla mediazione della regina Teodolinda, con papa Gregorio Magno.
- i sovrani, convertiti al cattolicesimo, contribuirono anche a delle donazioni monastiche.
sviluppo ed espansione del regno longobardo
- nel 626 la corte fu stabilita a Pavia.
- con il re Rotari fu rafforzato il potere regio e fu sviluppato un apparato di governo e organizzato il territorio in distretti più ordinati.
- l’affermazione dell’autorità del sovrano fu sancita dalla promulgazione nel 643 di un editto che raccolse in forma scritta le norme relative alla vita civile, ai rapporti matrimoniali e alla disciplina militare.
l’Italia bizantina
- l’insieme dei territori rimasti sotto il controllo bizantino era stato riorganizzato alla fine del V secolo e affidato a un funzionario, l’esarca, che risiedeva a Ravenna.
- lo stato di guerra costante e le difficolta di collegamento tra le diverse aree resero indipendenti i vari ducati (Roma, Napoli), sui quali l’autorità imperiale finì per essere nominale.
- solo la Sicilia e parte della Puglia erano direttamente governate da Bisanzio.
donazione di Sutri
- Mentre l’Italia bizantina si andava indebolendo, il regno longobardo si andava consolidando ed espandendo, soprattutto sotto il re Liutprando.
- Il re Liutprando riuscì occupare l’Esarcato (la zona intorno a Ravenna), e penetrò nel Ducato romano occupando Sutri.
- A questo punto però Liutprando dovette venire a patti con papa Gregorio II, della cui alleanza necessitava per potersi opporre ai Franchi e ai Bizantini, donandogli la città di Sutri, vicino Viterbo, nel 728.
- Questo atto è noto come Donazione di Sutri, e costituì il primo nucleo del futuro Stato della Chiesa.
la fine del regno longobardo
- approfittando dell’indebolimento dell’autorità bizantina, il re Liutprando puntò alla conquista dell’esarcato e dei territori bizantini sino al ducato di Roma.
- il progetto suscitò la reazione del papato che sollecitò una mobilitazione internazionale da parte dei Franchi contro i longobardi.
- i re Astolfo e Desiderio occuparono ripetutamente Ravenna, ma subirono le spedizioni dei franchi sollecitati dai papi, che culminarono nella conquista del regno nel 774 da parte di Carlo Magno.
- Carlo unì al titolo di “re dei franchi” quello di “re dei longobardi” e la tradzione longobarda rimase nella memoria anche grazie alla stesura della Historia Longobardorum di Paolo Diacono.
le origini del potere temporale dei papi
i rapporti tra il papato e l’impero bizantino si ruppero quando il papa non seguì gli orientamenti iconoclastici sostenuti da Leone III nel 726.
* Questo per rappresaglia staccò da Roma le diocesi dell’Italia meridionale e ne confiscò i patrimoni.
* i papi decisero quindi di rivolgersi alla nuova dinastia franca dei Pipinidi, che nel 756 donò alla chiesa numerosi territori ripresi ai longobardi.