Sindrome Da Astinenza, Neaonato A Rischio E SIDS Flashcards

1
Q

Da cosa dipende la sindrome di astinenza neonatale

A

Dall’interruzione improvvisa del passaggio transplacentare di sostanze stupefacenti

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2
Q

Per quali sostanze è maggiore il rischio di sindrome da astinenza neonatale

A

Per le sostanze lipofili in modo particolare per gli oppioidi

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3
Q

Tempo di insorgenza della sindrome da astinenza

A

Dipende dalle mie vita della sostanza
Per l’eroina spesso l’esordio sia nell’arco delle 24 ore di vita
Per sostanza invece come ad esempio il metadone l’esordio si può avere tra le 48 ore fino a 14 giorni

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4
Q

Quali sono i fattori gravidici che possono indirizzarci verso la diagnosi di sindrome da astinenza

A

Distacco placentare
Infezioni perinatali
Storia di precedente morte intrauterina
Storia di precedente figlio con sindrome da astinenza

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5
Q

Fattori neonatali che indirizzano verso la diagnosi di sindrome da astinenza

A

Basso peso neonatale
Ritardo di crescita intrauterina
Prematurità
Microcefalia

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6
Q

Principali categorie di sostanze che possono provocare sindrome da astinenza neonatale

A

Oppioidi inclusi gli agonisti, Gli agonisti antagonisti, Gli antagonisti puri

Stimolanti il sistema nervoso centrale come caffeina nicotina ma anche antidepressivi come SSRI, SNRI E anestetici come la ketamina

Deprimenti il sistema nervoso centrale come alcol barbiturici e benzodiazepine

Allucinogeni come l’LSD MD MDMA ossido nitrico

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7
Q

Principali apparati neonatali coinvolti dalla sindrome da astinenza

A

Sistema nervoso centrale

Apparato gastrointestinale

Sistema nervoso autonomo

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8
Q

Manifestazione a carico del sistema nervoso centrale nella sindrome da astinenza neonatale

A

Irritabilità insonnia nervosismo tremori riflesso di moro accentuato convulsioni e frequenti sbadigli e starnuti

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9
Q

Principali manifestazioni gastro intestinali

A

Movimenti di suzione costanti e in coordinati associati però a scarsa alimentazione con basso peso vomito diarrea e disidratazione

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10
Q

Manifestazioni a carico del sistema nervoso autonomo

A

Sudorazione eccessiva ostruzione nasale febbre tachipnea apnea e cute marezzata

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11
Q

Come si può confermare la diagnosi di sindrome da astinenza neonatale. Principali indagini utilizzate e loro limiti

A

Si può eseguire un esame tossicologico delle urine che però può identificare solamente sostanze utilizzate poco prima del parto
D’altra parte l’esame del meconio identifica sostanze utilizzate dopo il primo trimestre ma ha il limite di poter essere contaminato dalle urine

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12
Q

Quali esami fare sul neonato se la madre ha fatto uso di droghe indovina

A

Testa siero logici per epatite B epatite C e HIV

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13
Q

Perché cosa si usa lo score di Finnegan

A

Per valutare il grado di sindrome di astinenza neonatale prevalentemente per utilizzo di eroina ma anche altre sostanze come l’alcol e le benzodiazepine

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14
Q

Limiti dello Score di finnegan

A

Sta nel fatto che il quadro clinico della sindrome da astinenza è comunque aspecifico soprattutto nel pretermine che rischia varie altre patologie che possono mimare la sindrome da astinenza
In questi neonati è particolarmente importante il riscontro di diarrea starnutazionr sbadigli come possibile spia di sindrome da astinenza

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15
Q

Quali apparati vengono considerati nello scordi Finnigan

A

Sistema nervoso centrale
Disturbi gastrointestinali
Disordini respiratori e metabolici

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16
Q

Manifestazioni neurologiche considerate dal lo score di finnegan

A

Pianto con toni acuti
Sono dopo il pasto che in genere è preoccupante se dura meno di una o due ore
Riflesso di moro iperattivo
Risposta alle stimolazioni valutando la gravità dei tremori
Convulsioni
Mio colonie
Escoriazioni

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17
Q

Disturbi gastrointestinali

A

Eccessiva suzione
Scarsa alimentazione
Rigurgito e vomito a getto

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18
Q

Disordini respiratori considerati e metabolici

A

Sudorazione

Temperatura
Sbadigli
Starnuti
Frequenza respiratoria
Arredamento delle pinne nasali
Marezzatura cutanea
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19
Q

Primo approccio terapeutico alla sindrome da astinenza

A

Limitazione degli stimoli esterni e quindi in modo particolare luci rumori e manovre
Idratazione
Pulizia delle secrezioni
Va incoraggiato l’allattamento al seno

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20
Q

Quando non andrebbe fatto l’allattamento al seno in caso di utilizzo di sostanze da parte della madre

A

Cocaina
Eroina
Anfetamine
HIV

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21
Q

Quando si inizia la terapia farmacologica in caso di sindrome da astinenza neonatale

A

Quando abbiamo tre punteggi consecutivi pari o superiore ad 8 Oppure quando abbiamo la media di due scordi Finnigan superiore a 12 o pari a 12

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22
Q

Cosa fare dal punto di vista farmacologico se la sindrome da astinenza dipende da oppioidi

A

Si deve somministrare morfina con dose iniziale di 0,5 mg pro chilo die in quattro dosi da aumentare in base Al Finnegan

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23
Q

Svantaggi dell’utilizzo della morfina

A

Depressione respiratoria
Ipotensione
Ritardato riempimento gastrico e ridotta peristalsi
Ritenzione di urina

24
Q

Quale farmaco somministrare se la sostanza da buso è ignota oppure è rappresentato da alcol o benzodiazepine

A

Si deve somministrare fenobarbitale alla dose di 5 mg pro chilo die in due dosi

25
Q

Svantaggi del fenobarbitale

A

Non previene feci liquide e può mascherare la gravità della sindrome da astinenza

26
Q

Quando il fenobarbitale la morfina vanno associati

A

Nel momento in cui sia all’esposizione o più sostanze oppure sia una sindrome da astinenza da Oppioidi non controllata

27
Q

Divisione in base alla sostanza utilizzata

A

Per l’utilizzo di SSRI Dopo almeno tre giorni
Per l’uso di oppioidi dopo sette giorni almeno
Per l’uso di sostanze non oppioidi Dopo almeno 5 giorni

28
Q

Quando il neonato con sindrome da astinenza non può essere dimesso

A

Calo ponderale eccessivo
Sospetto di maltrattamento
Inizio di terapia farmacologica per sindrome da astinenza

29
Q

Quali aspetti è necessario monitorare con attenzione nel neonato pretermine dimesso dalla terapia intensiva neonatale

A

Parametri auxologici
Parametri neuro evolutivi
Morbilità

30
Q

Qual è la normale evoluzione dei parametri auxologici Nel neonato pretermine dimesso dalla terapia intensiva neonatale

A

Nelle prime fasi si può avere un ritardo di crescita post natale in seguito in genere sia un recupero di crescita definito come il raggiungimento di uno Z-score maggiore Di -2 deviazioni standard in termini di peso lunghezza e circonferenza cranica di norma si completa nell’arco di due anni dalla nascita

31
Q

Che cosa sono i catch up gowth tardivi

A

Sono soprattutto soggetti che non recuperano completamente Nei primi anni di vita per cui recupero spesso si stabilisce in epoca adolescenziale
Sono soprattutto maschi nati piccoli per epoca gestazionale oppure neonati che hanno sviluppato co morbidità importanti

32
Q

Raccomandazioni dell’Espghan Riguardo l’alimentazione nel neonato pretermine

A

Se il neonato non presenta un ritardo di crescita post natale alla dimissione può essere allattato al seno oppure con formula standard arricchita però con acidi grassi polinsaturi a catena lunga

Se invece il ritardo è presente Si può ricorrere al latte materno fortificato oppure alle formule post discharge Che presentano un più alto contenuto energetico e proteico almeno fino alle 40 settimane Post concezionali o fino alle 52 settimane in caso di importante in ritardo di crescita post-natale

33
Q

Quali sono i parametri che ci impongono un intervento nutrizionale nel neonato pretermine

A

Nei primi tre mesi velocità di crescita ponderale sotto i 25 g a settimana e velocità di crescita della circonferenza cranica sotto di 0,5 cm a settimana

Dal terzo al 12º mese incremento ponderale inferiore a 15 g al giorno

34
Q

Parametri biochimici da monitorare per stabilire la necessità di intervento nutrizionale

A

Fosforemia Inferiore a 4,5 mg decilitro
Fosfatasi alcalina sotto 450 unità litro
Azotemia inferiore a 5 mg decilitro

35
Q

Fabbisogno di ferro e vitamina D nel prematuro

A

Se la mamma allatta al seno si consiglia una supplementazione di ferro di almeno 2 mg pro chilo die con eventuale riduzione in caso di utilizzo di formula
Il fabbisogno di vitamina D è di 400 unità al giorno

36
Q

Perché è importante monitorare i parametri auxologico nel pretermine

A

Perché questi correlano in maniera importante con lo sviluppo della circonferenza cranica e quindi del sistema nervoso centrale

37
Q

Come deve essere fatta la valutazione auxologico nel neonato pretermine e nel bambino pretermine

A

Deve essere fatta sulla base dell’età post concezionale Almeno fino ai due anni di vita tenendo comunque amente il bersaglio genetico del bambino

38
Q

Come deve essere valutato lo sviluppo neuroevolutivo del neonato pretermine

A

Sempre sulla base dell’età post concezionale Fino ai due anni di età

39
Q

Quali sono le anomalie neuroevolutivo e più frequenti nel pretermine

A

Paralisi cerebrale infantile
Ritardo mentale severo
Deficit uditivi e visivi

40
Q

Qual è la forma più comune di paralisi cerebrale infantile

A

Di plegia spastica la cui Incidenza è inversamente proporzionale al grado di prematurità

41
Q

Con quali modalità temporali va fatta la diagnosi di paralisi cerebrale infantile

A

La diagnosi andrebbe definita nel corso del primo anno di vita e la definizione del tipo specifico di Paralisi entro i due anni

Di fatto entro i sei mesi non è spesso facile porre diagnosi perché il sistema nervoso centrale è troppo immaturo per poter esprimere una sintomatologia cortico-spinale

42
Q

Prevalenza e caratteristiche delle anomalie neuroevolutive minori

A

Hanno una prevalenza molto alta nel prematuro che può arrivare al 51% e possono essere di carattere motorio cognitivo ed emotivo

43
Q

In quali neonati e importante un follow-up stretto fino all’età scolare per la valutazione dei parametri in euro evolutivi

A

Nei neonati con peso inferiore a 1 kg e per i piccoli per età gestazionale gestazionale

44
Q

Qual è una delle principali patologie respiratorie che si può avere nel neonato prematuro in tin e che può dare ripercussioni anche in seguito

A

La malattia polmonare cronica che viene definita come ossigeno dipendenza a 36 settimane di età post concezionale

45
Q

Cosa rischiano i soggetti con malattia polmonare cronica

A

Ospedalizzazione ritirate per insufficienza respiratoria con aumento della frequenza di polmoniti virali e wheezing ricorrente
Questo dato è importante perché questi soggetti rischiano nel 60% dei casi almeno una ospedalizzazione è molto frequentemente questo si verifica anche in epoca scolare

46
Q

Conseguenze della malattia polmonare cronica in epoca adolescenziale adulto

A

Pare che sia una riduzione permanente del volume espiratorio forzato

47
Q

Che tipo di profilassi deve essere effettuata nel neonato e lattante Con malattia polmonare cronica

A

Prevenzione delle infezioni da Virus respiratorio sinciziale mediante palivizumab Alla dose di 15 mg pro chilo con cadenza mensile nel periodo epidemico tra novembre ed aprile

48
Q

Indicazioni alla profilassi con palivizumab evidenza A

A

Età gestazionale sotto le 29 settimane nel primo anno di vita

Displasia broncopolmonare sotto l’anno di vita

Lattanti con cardiopatia congenita grave ed età sotto i 12 mesi

49
Q

Profilassi con palivizumab evidenza B

A

Down immunodeficienza trapianto polmonare età gestazionale tra i 29 e le 35 settimane se esistono fattori di rischio come il fumo passivo i fratelli con meno di 10 anni e asili nido

50
Q

Cronologia delle vaccinazioni nel pretermine

A

Se il neonato risulta essere clinicamente stabile il calendario vaccinale non cambia
In aggiunta andrebbe fatto il vaccino antinfluenzale al di sopra dei sei mesi oppure si consiglia di farla ai genitori che vivono in stretto contatto con il neonato

51
Q

Definizione di sindrome della morte improvvisa del lattante

A

Morte improvvisa ed inaspettata di un lattante con meno di un anno apparentemente verificatasi nel corso del sonno ed inspiegata anche dopo esame autoptico e accurata analisi del luogo dell’exitus

52
Q

Picco di incidenza della sindrome della morte improvvisa del lattante

A

Tra il secondo e il quarto mese

Attualmente è responsabile della metà delle morti che si verificano nel primo anno di vita

53
Q

Neonati Più suscettibili di sindrome della morte improvvisa

A

Pretermine o basso peso
Esposizione al fumo materno
Maschi
Predisposizione genetica dato che sono stati identificati i polimorfismi che coinvolgono le trasmissioni serotoninergico centrali nei meccanismi di protezione delle vie aeree. Sarebbero anche coinvolte mutazioni dei geni del fattore C4 del complemento e dell’interleuchina 10 che determinerebbero delle alterazioni a carico della risposta immune alle infezioni

54
Q

Principali cose da non fare per prevenire la sids

A
Posizione prona
Limitazione dell’esposizione al fumo
Condivisione del letto
Temperatura troppo alta nella stanza
Eccessiva copertura del piccolo e in particolare della testa
Uso di cuscini o materassi morbidi
Giocattoli oggetti morbidi nel lettino
55
Q

Condizioni da favorire per prevenire la sindrome della morte improvvisa

A

Dormire nella stessa stanza dei genitori
Allattamento al seno
Posizione supina