Patologia Neurologica Neonatale Flashcards

1
Q

In quale periodo della gravidanza si osserva la massima evoluzione del sistema nervoso centrale

A

Terzo trimestre

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Come si modifica il peso dell’encefalo nel corso del terzo trimestre e quale struttura si sviluppa prevalentemente in tale fase

A

L’incremento ponderale dell’encefalo in tale fase è del 90% del suo peso iniziale. Lo sviluppo riguarda prevalentemente la superficie corticale

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Da cosa dipende nei neonati di bassa età gestazionale l’esito neurologico

A

Non esclusivamente da una lesione del sistema nervoso centrale è macroscopicamente dimostrabile. in linea di massima più bassa e l’età gestazionale più elevato il rischio che l’encefalo non maturi in maniera adeguata

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Tre fasi di evoluzione dell’encefalo

A

Proliferazione e migrazione neuronale fino alle settimane 20 24
proliferazione delle cellule gliali e programmazione della morte cellulare
formazione delle sinapsi durante l’ultimo trimestre di gravidanza

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Quando finisce la maturazione dell’encefalo

A

La maturazione dell’encefalo continua nella vita postnatale il processo di mielinizzazione si completa solamente intorno ai 2 anni di vita

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

Forma più comune di emorragia intracranica nel neonato

A

Emorragia della matrice germinativa ed intraventricolare

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

A cosa correre il rischio di emorragia intraventricolare

A

Il rischio dipende dall’età gestazionali. Nei neonati di peso veramente molto basso, quindi pesano meno di un chilo e mezzo, il rischio arriva anche al 30%

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Cos’è la matrice germinativa

A

Struttura ben rappresentata nella vita fetale nelle zone subependimali ma molto vulnerabile perché è molto vascolarizzata ed è povera di elementi mesenchimali e gliali

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

Quando involve la matrice germinativa

A

La matrice germinativa raggiunge il massimo volume a 23 settimane in seguito involve

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

Quali sono le funzioni della matrice germinativa

A

In essa avviene la proliferazione dei neuroni corticali e di cellule che daranno origine ad astrociti e oligodendrociti

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

Cosa possono causare anche i minimi sanguinamenti nella matrice germinativa

A

Sono una minaccia alla migrazione neuronale e alla proliferazione di neuroni gabaergici

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

Quali sono le più gravi complicanze dell’ emorragia intraventricolare

A

Infarti venosi ed idrocefalo post emorragico

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

Caratteristiche degli infarti secondari ad emorragia intraventricolare

A

Sono in genere infarti venosi per definizione unilaterali è più spesso collocati nel parenchima cerebrale fronto parietale

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

Classificazione di papile

A

Grado 1 sanguinamento limitato all’area subependimale
Grado 2 sanguinamento confinato al ventricolo senza dilatazione
Grado 3 emorragia con segni di dilatazione ventricolare
Grado 4 emorragia che coinvolge l’area parenchimale periventricolare

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

L’importanza della classificazione di papille

A

Il grado 3 e 4 sono i gradi correlati ad un outcome neurologico sfavorevole

Ti ringrazio e due i dati sono contrastanti

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

Complicanza più temuta delle emorragia intraventricolare

A

Idrocefalo post emorragico che si verifica Fino alla metà dei casi e che può richiedere l’approccio neurochirurgico

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
17
Q

Epidemiologia delle emorragia cerebellare

A

Spesso descritta postmortem i neonati pretermine. L’incidenza di tale fenomeno risente significativamente dell’indagine strumentale utilizzata. infatti l’ecografia viene condotta attraverso la fontanella anteriore e difficilmente riesci a rilevare l’emorragia cerebellare. Quindi una strategia possibile sarebbe quella di condurre l’ecografia attraverso la fontanella posteriore. La risonanza magnetica è molto più sensibile attende a rilevare lesioni anche piccole con scarso significato prognostico

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
18
Q

Da cosa dipende le emorragia cerebellare

A

Dipende dal fatto che matrice germinativa e riconoscibile anche a livello dello strato granulare esterno a livello del quale è particolarmente rappresentata tra le settimane 28 e 34

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
19
Q

Dove si collocano nella gran parte dei casi le emorragie cerebrali

A

A livello emisferico

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
20
Q

Esiti delle emorragie cerebellari

A

Frequenti deficit cognitivi comportamentali e del linguaggio

Particolarmente grave l’esito di emorragie del verme con esiti che rientrano nell’ambito dello spettro autistico

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
21
Q

Qual è la struttura più vulnerabile dell’encefalo in sviluppo

A

Sostanza bianca

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
22
Q

Caratteristiche della leucomalacia periventricolare

A

Patologia dipendente dal fatto sostanza bianca periventricolare presenta una vascolarizzazione di carattere terminale. Si presenta con una necrosi nella sostanza bianca sottocorticale e periventricolare di carattere simmetrico.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
23
Q

Strategia per diagnosticare al meglio la leucomalacia periventricolare

A

Studi ecografici seriati fino al termine dell’età gestazionale

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
24
Q

Cosa sono le anomalie strutturali minori della sostanza bianca

A

Lesioni a carico della sostanza bianca frequentemente riscontrabili tramite risonanza magnetica

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
25
Q

Quali sono le anomalie strutturali minori

A

Lesioni puntate che interessano le stesse aree della leucomalacia periventricolare e che verosimilmente rappresentano una forma minore della stessa dato che raramente si accompagnano agli esiti neuromotori della leucomalacia vera

DEHSI ovvero anomalie che si riscontrano nelle sequenze T2. Sono lesioni più diffuse di quelle puntate ma da vari studi pare che non corredino ad anomalia neurocomportamentali a distanza

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
26
Q

Principali reperti prognostici a carico della sostanza bianca riscontrabili con la risonanza magnetica

A

Segni indiretti di perdita di sostanza come la ventricolomegalia, assottigliamento del corpo calloso ed aumento degli spazi extra cerebrali così come il ritardo di mielinizzazione correlano meglio dell’età gestazionale agli esiti a distanza

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
27
Q

Principale esito della leucomalacia periventricolare

A

Deficit di carattere motorio. In verità da recenti studi pare che le anomalie della sostanza bianca possono anche correlare con anomalie cognitive

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
28
Q

Cos’è l’asfissia

A

Compromissione degli scambi placentari o polmonari di gas che esita in ipossiemia ipercapnia e acidosi.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
29
Q

Epidemiologia della asfissia

A

Interessa fino a 4 neonati ogni 1000 nati vivi e del responsabile del 20% delle morti neonatali, della metà se si considerano anche i nati morti

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
30
Q

Criteri per parlare di asfissia

A

Acidosi metabolica determinata con prelievo da cordone con valore di ph inferiore a 7 eccesso di basi superiore a -12 millimoli litro.
Apgar inferiore a 5 dopo il quinto minuto

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
31
Q

Fisiopatologia delle encefalopatia ipossico ischemica

A

La riduzione del flusso cerebrale causa ridotto apporto di ossigeno e glucosio. L’ipossia determina inoltre riduzione della funzione cardiaca con ulteriore danno a carico dell’encefalo e quindi possibile sviluppo di encefalopatia ipossico-ischemica

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
32
Q

Eventi che caratterizzano le encefalopatia ipossico ischemica

A

In una prima fase se attivazione del metabolismo anaerobio
In seguito dopo 6 o 24 ore si ha la ripresa del metabolismo ossidativo però con danno mitocondriale e morte cellulare

Per danni moderati o gravi si può avere una fase con edema citotossico morte cellulare estesa e conseguente deterioramento clinico

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
33
Q

Strutture prevalentemente colpite dal encefalopatia ipossico ischemica

A

Sono colpiti prevalentemente i nuclei della base però vi può essere anche un coinvolgimento della sostanza bianca e della corteccia

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
34
Q

Cosa considera lo score clinico di sarnat

A
Livello di coscienza
Pupille
Tono
Suzione
Convulsioni
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
35
Q

Grado 1 di sarnat

A

Neonato ipereccitato, tono normale, debole suzione, pupille midriatiche, assenti convulsioni

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
36
Q

Grado 2 di sarnat

A

Neonato letargico ed ipotonico. Suzione debole a tratti assente. Pupille miotiche e possibili convulsioni focali o multifocali

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
37
Q

Grado 3 di Sarnat

A

Neonato in stato di stupor, con tono flaccido, assenza di tono, pille variabilmente miotiche o midriatiche.
Le convulsioni possono essere frequenti ed anche prolungate non possono completamente mancare quando è presente un tracciato isoelettrico.
Il neonato è praticamente in uno stato comatoso i richiede comunemente l’assistenza ventilatoria

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
38
Q

Elettroencefalogramma nelle encefalopatia ipossico ischemica

A

Al grado 2 e 3 sono comuni anomalie elettroencefalografiche che possono essere classificate come
Lievi o assenti

Moderati con onde lente nel 64% dei casi

Gravi con pattern burst soppression, basso voltaggio tracciato isoelettrico nel 95% dei casi

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
39
Q

Cos’è il pattern burst suppression

A

Pattern caratterizzato dall’alternanza di onde ad alto voltaggio con periodi di ipoattività encefalica

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
40
Q

Altri organi di apparati colpiti dalla asfissia

A

Disfunzione renale con oliguria e aumento della creatinina almeno nel 40% dei casi

Cardiomiopatia ipossica con anomalie elettrocardiografiche ed ecocardio grafiche nel 25% dei casi

Complicanze polmonari con possibile di stress ed ipertensione polmonare persistente nel 25% dei casi

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
41
Q

Esami da eseguire in prima istanza nel sospetto di encefalopatia ipossico ischemica

A

Elettroencefalogramma
Ecografia transfontanellare
Velocimetria doppler

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
42
Q

Ruolo dell’ ecografia cerebrale transfontanellare

A

Utile soprattutto per escludere altre condizioni che possono mimare l’encefalopatia ipossico-ischemica. Può rilevare edema citotossico a 24 ore di distanza ma comunque la sua sensibilità è inferiore alla risonanza magnetica

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
43
Q

Ruolo della velocimetria doppler

A

Fondamentale nella definizione prognostica
In genere un aumento di velocità di fine diastole, che pare secondaria al danno a carico del sistema di autoregolazione del flusso ematico cerebrale, indica un danno significativo. Altro parametro da considerare è l’indice di resistenza che è la differenza tra velocità sistolica e diastolica diviso la velocità sistolica; in caso di danno significativo tende a ridursi

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
44
Q

Valori preoccupanti di indice di resistenza

A

Quando l’indice di resistenza risulta inferiore a 0,55 tra le 24 e le 62 ore di vita la prognosi neurologica è avversa

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
45
Q

Ruolo della risonanza magnetica nelle encefalopatia ipossico ischemica

A

Esame morfologico chiave.
Se la si vuole utilizzare a scopo prognostico si effettua dopo il settimo giorno. Se si vuole utilizzare la metodica DWI si può rilevare precocemente l’edema citotossico

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
46
Q

Fattori prognostici negativi alla risonanza magnetica

A

Bassi valori di coefficiente di diffusione nei gangli della base nei primi 7 giorni

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
47
Q

A cosa correla il danno a carico dei nuclei della base nelle encefalopatia ipossico ischemica

A

Disabilità motoria ed in particolare alterata mielinizzazione del Lembo posteriore della capsula interna un ostacolo alla deambulazione autonoma a 2 anni di vita

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
48
Q

Coinvolgimento del tronco nelle encefalopatia ipossico ischemica

A

Unico fattore associato in maniera indipendente alla morte

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
49
Q

Gestione del neonato asfittico

A

Neonato asfittico va ricoverato in tin
Sarà necessario monitorare i parametri vitali emogasanalitici, biochimici.
Va fatto una valutazione della funzione cardiaca

Anche nel neonato con respiro spontaneo ma con attività respiratoria efficaci ai fini che adeguato scambio gassoso o con episodi autonomicil’intubazione e la assistenza ventilatoria

Il valore medio di pressione arteriosa deve mantenersi sopra i 40 mm di mercurio

Dato l’elevato rischio di danno renale ed inappropriata secrezione di ormone antidiuretico è necessario il controllo della diuresi e spesso va ridotto l’apporto idrico in via precauzionale del 15 20%

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
50
Q

Ruolo del fenobarbital nel neonato asfittico

A

Non va mai dato in profilassi ma solamente in caso di eventi convulsivi clinici o elettrici

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
51
Q

Meccanismo di azione del ipotermia

A

L’ipotermia riduce l’insulto da radicali liberi, la permeabilità vascolare e l’edema nonché la produzione di citochine infiammatorie

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
52
Q

Target di temperatura dell’ipotermia

A

33-34 gradi

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
53
Q

In quali neonati e quando si può fare l’ipotermia

A

Deve essere intrapresa entro 6 ore dall’ insulto ischemico e deve essere mantenuta per 72 ore almeno.
Devi avere almeno 36 settimane di vita
Il neonato deve avere meno di 6 ore di vita

Vanno rispettati i criteri di definizione di asfissia e vi devono essere i segni neurologici di encefalopatia ipossico ischemica in presenza di alterazioni all’elettroencefalogramma

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
54
Q

Collaterali dell’ipotermia

A
Trombosi o emorragia
TromboCitopenia
Riduzione della funzione renale
Alterazioni elettrolitiche
Danno epatico
Ipoglicemia
Adiponecrosi in caso di ipotermia sistemica
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
55
Q

Svezzamento dal ipotermia

A

Dopo 72 ore si fa un riscaldamento progressiva con mezzo grado l’ora perché si riscaldamento è troppo rapido si rischiano convulsioni vasodilatazione eccessiva e ipotensione

56
Q

Definizione di convulsioni

A

Modifiche parossistiche delle funzioni neurologiche di carattere motorio, comportamentale o autonomico

57
Q

Epidemiologia delle convulsioni nel neonato

A

Sono relativamente frequenti nel neonato perché vi è un relativo eccesso di sinapsi a funzione eccitatoria rispetto a quelle con funzione inibitoria

58
Q

Incidenza delle convulsioni nel neonato a termine

A

2 casi ogni 1000 nati vivi

59
Q

Incidenza delle convulsioni nei neonati di peso molto basso alla nascita

A

Tra il 5 e il 13%

60
Q

Caratteristiche peculiari delle convulsioni nel neonato

A

Rispetto al bambino più grande spesso sono eventi molto meno eclatanti talora rappresentati da minimi eventi motori e autonomici. Assolutamente incomune la progressione jacksoniana.
Molto comune anche la dissociazione elettroclinica ossia la presenza di convulsioni senza correlati elettroencefalografici

61
Q

Perché la progressione jacksoniana non è così frequente nel neonato

A

Perché la mielinizzazione alla nascita è in genere rappresentata adeguatamente solamente a livello della regione sottocorticale profonda

62
Q

Quattro grandi macrogruppi di convulsioni

A

Minime
Cloniche
Toniche
Miocloniche

63
Q

Epidemiologia delle convulsioni minime

A

Sono la gran parte degli eventi nel neonato a termine e nel pretermine

64
Q

Come si manifestano le convulsioni minime

A

Spesso con manifestazioni oro facciali come fissità dello sguardo, crisi oculogire, ammiccamento, automatismi di suzione e deglutizione.

Va però ricordato si possono manifestare anche come manifestazioni autonomiche con apnea, modifiche della pressione arteriosa, scialorrea.
Frequente la comparsa di tachicardia che evolve alla bradicardia.

Non sempre vi sono correlati elettroencefalografici che tendenzialmente sono più comuni nelle manifestazioni oculari

65
Q

Epidemiologia delle convulsioni cloniche

A

Al secondo posto dopo le minime. Rappresentano il 39% degli eventi

66
Q

Come si presentano le convulsioni cloniche

A

Movimenti stereotipati bifasici caratterizzati da una rapida fase di contrazione e una fase di rilasciamento più lenta.
Possono coinvolgere un arto, un emivolto o tutto il corpo

67
Q

Frequenza delle convulsioni cloniche

A

Tra 1 e 4 scatti al secondo

68
Q

Tipologie di convulsioni cloniche

A

Unifocali

Multifocali o generalizzate

69
Q

Da cosa dipendono le convulsioni unifocali e loro caratteristiche

A

Di norma non si associano perdita di coscienza è la causa più comune è l’infarto cerebrale.
Altre cause sono i traumi l’emorragia subaracnoidea e le alterazioni metaboliche

70
Q

Epidemiologia delle convulsioni cloniche generalizzate

A

Decisamente poco frequenti a causa dell’immaturità del sistema nervoso centrale del neonato

71
Q

Epidemiologia delle crisi toniche

A

Sono al massimo il 5% degli eventi ma sono le crisi più comuni nel neonato pretermine

72
Q

Caratteristiche delle crisi toniche

A

Sono caratterizzati da un periodo sostenuto di almeno alcuni secondi di contrazioni muscolari senza caratteri di ripetitività.
Possono essere unifocali presentandosi con postura obbligata anomala di un arto o di una postura simmetrica del tronco oppure con deviazione del Capo
Quando generalizzate si presentano con postura che mima la decerebrazione o la decorticazione

73
Q

Postura in decerebrazione

A

Estensione forzata dei quattro atti

74
Q

Postura in decorticazione

A

Flessione forzata dei due arti superiori ed estensione degli inferiori

75
Q

Ruolo delle crisi toniche nel pretermine

A

Le crisi toniche generalizzate sono le più comuni nel pretermine e in genere sono secondarie a disfunzione neurologica diffusa o emorragia intraventricolare severa. Il neonato è in genere letargico tra gli eventi

76
Q

EEG nelle crisi toniche generalizzate

A

Spesso normale

77
Q

Prognosi delle crisi toniche generalizzate

A

Severa

78
Q

Epidemiologia e caratteristiche delle convulsioni miocloniche

A

20% delle convulsioni nel neonato
Ricordano le crisi toniche ma non vi è ritmicita è la frequenza è superiore
Possono essere multifocali o generalizzate

79
Q

Elettroencefalogramma nelle convulsioni miocloniche

A

Non sempre vi sono modifiche ma il tracciato e comunque frequente un pattern di burst suppression con onde focali appuntite è possibile evoluzione ipsaritmica

80
Q

Cause e conseguenze delle convulsioni miocloniche

A

Sono le convulsioni con la prognosi peggiore in termini di outcome neuroevolutivo
Spesso sono secondaria grave disordine neurologico in genere secondario a cause come asfissia ed errori congeniti del metabolismo o altri

81
Q

Mioclono neonatale del sonno

A

Condizione che in genere interesse al neonato nella prima settimana e scompare dopo settimane o mesi
Compare nella fase non rem e si interrompe al risveglio
Tale mioclono non ha correlato elettroencefalografico e non viene indicazione al trattamento con benzodiazepine che può esacerbare il quadro clinico

82
Q

Jittering

A

È il tremore
È molto comuni si caratterizza in genere per insorgenza simmetrica di scatti ad elevata frequenza in assenza della componente rapida/ lenta tipica delle convulsioni cloniche e miocloniche

83
Q

Prima causa di convulsioni

A

Encefalopatia ipossico ischemica

84
Q

Quando compaiono le convulsioni della encefalopatia ipossico ischemica

A

Tra le 12 e le 24 ore di vita

85
Q

Seconda causa di convulsioni neonatale

A

Lesione ischemica cerebrale focale

86
Q

Caratteristiche del periodo intercritico nel caso di convulsioni da lesione ischemica

A

E se il neonato in tale fase appare letargico

87
Q

Altre cause di convulsioni

A

Emorragia intracranica
Cause metaboliche come ipoglicemia ipocalcemia e ipomagnesemia. Più raramente disturbi del metabolismo e deficit di piridossina

Infezioni come la meningite

Alterazioni di sviluppo del sistema nervoso centrale

Cause più rari sono l’astinenza neonatale la tossicità da farmaci, policitemia e facomatosi specie la sclerosi tuberosa

88
Q

Cosa andrebbe sempre escluso nel neonato con convulsioni

A

Meningite

89
Q

Prima cosa da indagare nel neonato con convulsioni

A

Tempistica di insorgenza rispetto al parto

90
Q

Quando si parla di convulsioni precoci e loro eziologia

A

Compaiono nei primi tre giorni e le cause più comuni sono asfissia, emorragia intracranica e cause metaboliche

91
Q

Cause di convulsioni tardive

A

Meningite sepsi alterazioni di sviluppo e altre cause metaboliche

92
Q

Anamnesi gravidica in caso di convulsioni

A

Vanno escluse infezioni intrauterine
Diabete mellito e tossicodipendenza materna

La segnalazione ecografica di movimenti molto accelerati può essere indicativa di convulsioni intrauterine

93
Q

Anamnesi perinatale in caso di convulsioni

A

La prima cosa da escludere l’asfissia.
Ma però anche considerata l’epoca gestazionale è il peso alla nascita, ad esempio un macrosomico è a maggior rischio di sviluppare ipoglicemia con convulsioni conseguenti

94
Q

Anamnesi familiare in caso di convulsioni neonatali

A

Anamnesi familiari per convulsioni e morte fetale o morte neonatale precoce possono essere indicative di malattia metabolica

95
Q

Anamnesi nutrizionale in caso di neonati con convulsioni

A

Convulsioni insorte dopo l’inizio dell’allattamento con un quadro di letargia ipotonia e vomito possono essere indicative di malattia metabolica congenita

96
Q

Quali indagini effettuare sempre nel neonato con convulsioni

A

Rachicentesi ed emocoltura
Ecografia cerebrale ed elettroencefalogramma
Glicemia
Elettroliti ed emogas analisi

97
Q

Indagini di secondo livello da effettuare in caso di convulsioni

A

Torch
Tossicologico delle urine
Aminoacidogramma ed analisi cromosomiche
Risonanza magnetica cerebrale

98
Q

Cosa fare nell’immediato nel neonato convulsivo

A

Se necessario stabilizzare i parametri vitali e trattare eventuali alterazioni metaboliche associate alle convulsioni come ipoglicemia ipocalcemia e ipomagnesemia

99
Q

Step 1 della terapia delle convulsioni

A

Fenobarbital 20 mg Pro kg endovena in 10-15 minuti con monitoraggio cardiorespiratorio

Se persistente seconda dosi in bolo 5 mg Pro kg senza superare la dose totale di 40 mg Pro kg.

Da considerare se necessario intubazione sedazione e monitoraggio elettroencefalogramma

100
Q

Cosa fare nel neonato convulsivo con severa disfunzione epatica

A

Dato il metabolismo epatico del fenobarbital considerare l’aggiunta di un secondo anticonvulsivante come la fenitoina

101
Q

Step 2 della terapia delle convulsioni

A

Finito ina 20 mg Pro kg ad una velocità non superiore ad un milligrammo pro kg minuto per evitare l’insorgenza di aritmie.
Se persistente seconda dose di 5 mg Pro kg non superando un totale di 30 mg Pro kg

102
Q

Step 3 della terapia delle convulsioni

A

In un 15% dei casi si stabilisce resistenza fenobarbital è fenitoina
In tal caso si utilizza lorazepam indovina alla dose di 0,05 MG Pro kg ripetibile fino ad un massimo di 0,1 MG Pro kg
Inizia ad agire dopo 3 minuti il suo effetto dura fino al massimo 24 ore

103
Q

Step 4 della terapia delle convulsioni

A

50 100 mg Pro kg di piridossina

Agisce in pochi minuti ma va fatto uno stretto monitoraggio respiratorio per la possibile insorgenza di apnea

104
Q

Come possiamo definire l’ipotonia

A

Diminuita resistenza alla mobilizzazione passiva

105
Q

Da cosa può dipendere l’ipotonia

A
Sto andando a qualsiasi livello del sistema nervoso centrale
Encefalo
Midollo spinale
Cellule delle corna anteriori
Placca neuromuscolar
Muscolo
106
Q

Caratteristiche del tono nel neonato a termine

A

Tipica la flessione dei quattro Arti che appaiono relativamente ipertonici rispetto al ipotonia dei muscoli estensori del tronco e della nuca

107
Q

Angolo popliteo

A

Angolo che si realizza con l’estensione della gamba sulla coscia a sua volta flessa sul bacino

Non dovrebbe superare i 40 gradi in condizioni di normale tono

108
Q

Angolo degli adduttori

A

Angolo che si realizza divaricando al massimo gli arti inferiori estesi
Non dovrebbe superare i 40 gradi

109
Q

Manovra della sciarpa

A

Il tentativo di portare la mano del neonato verso la spalla controlaterale è limitato per la fisiologica ipertonia flessoria degli arti

110
Q

Manovra di trazione

A

Consiste nella trazione del neonato posto in posizione supina verso la posizione seduta
Per 1 2 secondi sì osserverà il tentativo del neonato di allineare il capo al tronco e di flettere le braccia sugli avambracci

111
Q

Manovra di sospensione ventrale

A

Il neonato viene mantenuto sospeso in aria con una mano sotto il torace
per qualche secondo dovrebbe essere in grado di tenere la testa allineata col corpo e di flettere le gambe contro gravità

112
Q

Da cosa dipendono le forme centrali di ipotonia

A

Da lesioni a carico dell’encefalo

113
Q

Caratteristiche delle ipotonia centrali

A

Debolezza muscolare lieve
Riflessi normali o aumentati
La motilità spontanea può non essere gravemente alterata

In queste forme convulsioni dismorfismi e anomalie di Riflessi arcaici sono più comuni

114
Q

Cause di ipotonia centrale

A
Cromosomopatia
Infezioni
Encefalopatie metaboliche congenite
Encefalopatie progressive
Encefalopatie non progressive
Alterazioni della migrazione neuronale
Anomalie endocrino elettrolitiche
Esposizione a sostanze tossiche
115
Q

Cromosomopatie che possono dare ipotonia

A

13 18 21
Prader willi
Sindrome di wolf-hirschhorn

116
Q

Cos’è la sindrome di wolf-hirschhorn

A

Sindrome dipendente da piccola delezione del braccio corto del cromosoma 4 con facies da guerriero Greco con radice sale che prosegue nella fronte
Microcefalia
Ritardo di crescita di inizio intrauterino
Gravi ipotonia che ostacola l’alimentazione

117
Q

Cause infettive più comuni di ipotonia

A

Torch e sepsi da streptococco beta enolitico

118
Q

Encefalopatie progressive caratteristiche

A

Possono coinvolgere solamente la sostanza grigia come la tay Sachs
La sostanza bianca come la leucodistrofia metacromatica
Entrambe come la sindrome di zellweger

119
Q

Encefalopatie non progressiva

A

Encefalopatia ipossico ischemica
Emorragie intracraniche
Fratture craniche

120
Q

Alterazioni di migrazione neuronale

A

Oloprosencefalia ed agenesia del calluso

121
Q

Alterazione endocrino-metaboliche e possono dare ipotonia

A

Ipoglicemia
Ipotiroidismo
Alterazioni elettrolitiche in generale
Iperbilirubinemia

122
Q

Caratteristiche del ipotonia periferica

A

Debolezza molto più severa
Riflessi assenti del tutto
Motilità spontanea ridotta in maniera proporzionale al ipotonia

123
Q

Da cosa può dipendere l’ipotonia periferica

A

Lesioni del midollo spinale come traumi infezioni ed ischemia

Patologie del midollo spinale come la werding Hoffman

Patologie del nervo periferico in generale

Patologie della giunzione come botulismo e miastenia neonatale

Patologie del muscolo scheletrico come la distrofia miotonica congenita o del connettivo come helers danlos

124
Q

Più comune malattia del motoneurone neonatale

A

Amiotrofia spinale di tipo 1 ho malattia di werdnig Hoffman

125
Q

Caratteristiche della sma 1

A

Gravissima ipotonia con deficit di muscolatura respiratoria e difficoltà nell’alimentazione
Vengono risparmiati muscoli facciali
Tipiche fascicolazioni della lingua

Comune exitus entro il primo anno di vita

L’analisi genetica dimostra una delezione a carico dell’esone 7 che codifica per il gene smn1

126
Q

Miastenia grave autoimmune

A

20% dei nati da madri miasteniche
Esordisce entro i primi 3 giorni di vita con un quadro di ipotonia generalizzata, difficoltà alimentare facies amimica con ptosi nel 15% dei casi i ridotti i movimenti oculari nel 8%

127
Q

Terapia della miastenia grave autoimmune

A

Anticolinesterasici

Di norma non dura più di 7 settimane

128
Q

Epidemiologia dell’emorragia endocranica

A

5% dei neonati a termine

Incidenza più alta nei pretermine

129
Q

Clinica dell’emorragia endocranica

A

Aspecifica ma il segno più comune è la convulsione

130
Q

Tipologie di emorragia endocranica

A

Subdurale
Subaracnoidea
Parenchimale
Intraventricolare

131
Q

Eziologia e caratteristiche delle emorragia subdurale

A

Di norma traumatica
Non richiede drenaggio a meno che non compaiono segni di compressione come apnea bradicardia ipotensione ostruzione del passaggio al liquor

132
Q

Emorragia subaracnoidea

A

In genere associata a buona prognosi
Può essere primaria per rottura dei vasi al suo interno ricordando che la sede più comune sono le anastomosi tra le arterie leptomeningea penetranti o le vene a Ponte oppure secondaria per estensione di emorragia a partenza da altra sede come la intraventricolare

le primarie in genere si scoprono solo per la presenza di sangue alla puntura lombare

133
Q

Cause di emorragia intraparenchimale

A
Traumi 
Coagulopatia e trombofilia
Danno ipossico ischemico
Infarti
Aneurismi e malformazioni arterovenose
Tumori
134
Q

Caratteristiche dell’ emorragia intraparenchimale dal punto di vista clinico

A

In genere sintomatiche del neonato a termine con convulsioni

Asintomatiche nel pretermine o inosservate

135
Q

Cause di emorragia intraventricolare

A

Nel pretermine matrice germinativa

Nel termine il plesso corioideo

136
Q

Clinica dell’emorragia intraventricolare neonato a termine

A

Sintomatica con convulsioni apnea irritabilità letargia e vomito