Malattie Dell'apparato Respiratorio Flashcards
Più comune patologia neonatale
Insufficienza respiratoria
Cause di insufficienza respiratoria neonatale
Patologie dell’apparato respiratorio
Patologie dell’apparato cardiocircolatorio come ipovolemia, cardiopatie congenite e scompenso cardiaco
Malattie del sistema nervoso centrale come le convulsioni e l’emorragia endocranica, o patologie del sistema nervoso periferico come la paralisi del nervo frenico
Patologie metaboliche Oh dell’omeostasi come l’ipoglicemia è l’ipotermia o l’acidosi
Sepsi
Segni di insufficienza respiratoria nel neonato
Tachipnea quindi frequenza respiratoria sopra 60 attimi al minuto
Retrazioni intercostali diaframmatiche e al giugulo
Alitamento delle pinne nasali
Gemito espiratorio
Gasping ossia uso dei muscoli accessori
Cianosi o pallore
Ipotensione e tachicardia che tende ad evolvere verso la bradicardia
Segni cardiocircolatori di insufficienza respiratoria
Ipotensione e tachicardia che tende ad evolvere verso la bradicardia
Paramiti emogasanalitici che consentono di parlare di scienza respiratoria nel neonato
Pressione parziale dell’anidride carbonica sopra 55-65.
Pressione parziale di ossigeno inferiore a 50 mm di mercurio con fio2 sopra 0,4
Ph inferiore a 7,25
Cosa considera lo score di silverman
Entità delle retrazioni intercostali
Retrazioni xifoidee
Entità dell’apertura della bocca
Entità del gemito espiratorio
Uno di questi parametri si dà un punteggio da 0 a 2
Lo score di silverman considera anche i movimenti toracici. Quindi si assegna un punteggio pari a zero se torace ed addome si muovono insieme, uno se vi è minima depressione toracica mentre l’addome si espande, 2 se vi è un evidente rientramento del torace quando l’addome si espande
Quali esami bisogna fare oltre al emogasanalisi in presenza di un neonato con insufficienza respiratoria
Emocromo
Esami ematochimici con valutazione della funzione epatica elettroliti funzione renali coagulazione glicemia e proteine totali
Tamponi di superficie ed emocoltura per escludere causa infettiva
RX del torace
Ecocardiografia per escludere patologia cardiaca
Ecografia cerebrale per escludere causa cerebrale specie in presenza di dato anamnestico di sofferenza cerebrale
Obiettivi della terapia dell’insufficienza respiratoria
Ph pari ad almeno 7,25
Pressione parziale di ossigeno tra 50 e 75 con un limite inferiore accettabile di 40 mm di mercurio purché il trasporto di ossigeno ai tessuti sia adeguato come giudicato dalle ematocrito perfusione periferica ed eccesso di basi
Pressione parziale dell’anidride carbonica tra 45 e 55, tra 50 e 60 se il prelievo e’ venoso
Epidemiologia della tachipnea transitoria del neonato
Condizione che interessa più spesso il neonato a termine ho più prossimo al termine
Eziologia della tachipnea transitoria del neonato
Mancato riassorbimento del liquido polmonare con conseguente congestione di vene e linfatici e compressione delle piccole vie aeree. Ne deriva ipoventilazione per riduzione della capacità funzionale residua e diminuzione della compliance polmonare
Fattori di rischio della tachipnea transitoria
È più comune nel taglio cesareo per assenza di stimolo meccanico ma anche per ridotta secrezione di catecolamine
Sesso maschile macrosomia
Diabete
Asma. Nello specifico una predisposizione genetica verso l iporesponsabilità alle catecolaminesarebbe il meccanismo alla base del quadro
Clinica della tachipnea transitoria
Tachipnea anche fino a 120 attimi al minuto, dispnea con gemito espiratorio, rientramenti e cianosi
Quadro radiologico della tachipnea transitoria
Accentuazione degli Ili e delle scissure
Terapia decorso della tachipnea transitoria
Il quadro in genere persiste fino alle 72 ore o miglioramento progressivo
Si ricorre in genere alla assistenza con ossigeno e alla terapia antibiotica fino a che non sia possibile escludere infezione
Sembrano inutili i diuretici
Prima causa di distress respiratorio nel neonato pretermine
Malattia delle membrane ialine ho sindrome da distress respiratorio del neonato
Epidemiologia della sindrome da distress respiratorio del neonato
La sua incidenza è inversamente proporzionale all’età gestazionale ed è stimata del 60 80% nei neonati con età gestazionale inferiore alle 28 settimane e fino al 30% in quelli tra le 32 e le 36 settimane
Possibile ma in frequenti che si presenti a partire dalla settimana 36
Vado genesi della sindrome da distress respiratorio
Causa collasso delle vie respiratorie con atelettasie, riduzione della compliance polmonare, riduzione della capacità polmonare totale e della ventilazione
Si altera il rapporto ventilazione perfusione ipossia ipercapnia e acidosi
Effetti cardiovascolari della sindrome da distress respiratorio del neonato
L’ipossia determina aumento delle resistenze polmonari con shunt attraverso il forame ovale è il dotto di botallo e ulteriore peggioramento del quadro
La riduzione della perfusione polmonare comporta inoltre la trasudazione attraverso la membrana alveolo capillare di plasma e fibrina (da qui il nome di malattia delle membrane ialine)
Clinica della sindrome da distress respiratorio del neonato
È quella dell’ insufficienza respiratoria
Quadro radiologico della sindrome da distress respiratorio
Abbiamo quattro stadi
Reticolo granulazione fine
Evidente reticolo granulazione con lieve riduzione della trasparenza è possibile broncogramma aereo
Evidente broncogramma aereo
Diffusa opacizzazione polmonare un profilo cardiaco non riconoscibile e marcato broncogramma
Decorso della sindrome da distress respiratorio del neonato
Esordisce alla nascita e peggiora nei giorni successivi anche se con la somministrazione di sulfac tante il quadro è modificato
Terapia della sindrome da distress respiratorio del neonato
Si deve dare surfactante per via endotracheale un dose raccomandata di 200 mg Pro kg, tra le successive somministrazioni si danno 100 mg Pro kg.
L’assistenza ventilatoria si fa per quadri moderati ricorrendo alla c-pap però se il quadro è grave e non rispondente alla c-pap si ricorre alla intubazione
Altri provvedimenti da mettere in atto nel neonato con sindrome da distress respiratorio
Adeguato controllo della temperatura esterna
Mantenimento di adeguato bilancio idrico ed elettrolitico
Terapia dell’anemia
Mantenimento dell’ equilibrio emodinamico
Prevenzione delle infezioni
La presenza di liquido amniotico tinto di meconio è sempre un fattore negativo?
Non necessariamente perché potrebbe essere indicativo di postmaturità per cui si ha una maturazione completa del tratto gastrointestinale e quindi l’emissione di meconio. Allo stesso modo la stimolazione vagale prodotta dalla compressione del cordone o dalla testa possono produrre il passaggio del meconio