NESSO DI CAUSALITA' Flashcards

1
Q

NESSO DI CAUSALITA’, IMPORTANZA

A

Rappresenta uno dei problemi più importanti che un medico legale si trova ad affrontare nella sua attività.
Egli deve infatti stabilire se a un dato evento biologico (morte, lesione, malattia) sia stato causato da un fatto o da una condotta umana attiva o omissiva che sia.

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2
Q

COSA PUO COMPLICARE L’ATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITA’

A

QUASI MAI UNA SINGOLA CAUSA MA DETERMINATA DA PLURALITA’

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3
Q

CONCATENAZIONE DEL DANNO

A

Il rapporto di causalità è una catena in cui ciascun anello trasmette al successivo un impulso verso un fine
determinato; gli anelli più importanti sono in genere l’ultimo (evento finale di danno) e il primo (evento lesivo iniziale) ma sono fondamentali anche tutti gli anelli intermedi che possono essere innescati o agevolati da altre condotte umane o fattori antecedenti.

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4
Q

VALUTAZIONE RAPPORTO DI CAUSALITA’ , COSA CONSENTE

A

ATTRIBUZIONE CAUSA UNICA O MOLTEPLICI ANTECEDENTI CONCASUALI ATTI ALLA DETERMINAZIONE DELL’EVENTO CON DIVERSO PESO SPECIFICO

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5
Q

COSA VALUTARE NELL’ATTRIBUZIONE NESSO DI CAUSALITA’

A

.SE UNICA CAUSA CON UN RAPPORTO UNICO ED ESCLUSIVO

SE DIVERSE CONCAUSE ALLA BASE DELL’AZIONE

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6
Q

DEFINIZIONE, CAUSA

A

antecedente di interesse e valore medico e giuridico che è necessario e da solo sufficiente nel determinare l’avverarsi di una modificazione peggiorativa, anch’essa di valore medico e giuridico, dello stato anteriore

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7
Q

DEFINIZIONE CONCAUSA

A

antecedente di interesse e valore medico e giuridico che è necessario ma da solo non sufficiente nel determinare la modificazione peggiorativa dello stato anteriore.
La concausa non è un concetto quantitativo, è un concetto esclusivamente QUALITATIVO.

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8
Q

PUNIZIONE IN CASO DI CONCAUSA

A

Chi pone in essere un comportamento che è concausa di un evento, ne risponde come se l’avesse commesso in prima persona, quindi anche in concorso con fattori che con il comportamento che ho attivato non c’entrano nulla.

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9
Q

TIPI DI CONCAUSE

A

▪ intrinseche preesistenti e non prevedibili
▪ simultanee
▪ sopravvenute

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10
Q

CONCAUSE INTRINSECHE PREESISTENTI E NON PREVEDIBILI ESEMPIO

A

Classico esempio è il soggetto portatore di aneurisma aortico che muore a causa di emorragia da rottura dello stesso provocata da un trauma contusivo toracico di modesta efficienza lesiva.

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11
Q

CONCAUSE PRESENTI DIFFERENTI OLTRE ALLE PATOLOGICHE , TIPI

A

Oltre a concause preesistenti patologiche esistono anche concause preesistenti
- anatomiche: decorso anomalo di un vaso, organi ectopici
- fisiologiche: distensione gastrica post-prandiale o della vescica che possono predisporre a rotture in seguito a traumi addominali.
➢ concause simultanee:
CONCAUSE SOPRAVVENUTE

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12
Q

CONCAUSE SOPRAVVENUTE

A

si ha nel caso in cui il paziente del caso precedente muoia per le complicanze settiche, per un inadeguato trattamento medico o per scarsa cura da parte del ferito stesso.
Il colpevole risponde di omicidio sebbene con tutte le attenuanti del caso (omicidio preterintenzionale).

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13
Q

CONCAUSE SIMULTANEE

A

ne è esempio una ferita inflitta con una lama sporca, il colpevole deve rispondere sia della ferita da taglio che del quadro infettivo causato dai microbi presenti sulla lama e delle sue
eventuali conseguenze.

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14
Q

ININTERROMPIBILITA’ NESSO DI CAUSALITA’

A

Il nesso di causalità non si interrompe nemmeno se a causare la morte sia stata una successiva grave colpa dei sanitari che curano la vittima in quanto il loro errore non è causa autonoma ed indipendente rispetto al comportamento del colpevole che ha reso, di fatto, necessario l’intervento dei sanitari.

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15
Q

CAUSE ECCEZIONALI DI INTERRUZIONE NESSO DI CAUSALITA’

A

Il nesso di causalità si può interrompere in caso le concause sopravvenute siano eccezionali ed imprevedibili

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16
Q

COSA AVVIENE QUANDO UNA CAUSA O CONCAUSA SIA RICONDUCIBILE AL COMPORTAMENTO DI UNA PERSONA

A

In caso una causa o una concausa di un dato evento sia ricondotta al comportamento di una persona il Magistrato deve anche valutare se oltre alla paternità materiale del gesto alla persona indagata si possa ricondurre anche la paternità psichica del gesto acclarandone la capacità di intendere e di volere.

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17
Q

SU CHE COSA E’ FONDATA LA VALUTAZIONE DEL NESSO CAUSALE

A

Quindi la valutazione del nesso causale deve mirare a identificare le cause imputabili all’uomo ed è fondata sull’analisi di un duplice ordine di rapporto:RAPPORTO DI CAUSALITA’ GIURIDICO MATERIALE ED ANATOMICO PATOLOGICA, DI CAUSALITA’ PSICHICA , DI CAUSALITA GIURIDICO MATERIALE

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18
Q

Rapporto di causalità giuridico-materiale o anatomo-patologica

A

individuare il rapporto fisico o oggettivo esistente tra un certo antecedente illecita (attivo o omissivo) e un determinato evento dannoso biologico (fisico o psicologico). È tipicamente stabilito dal medico-legale.

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19
Q

Rapporto di causalità psichica

A

rappresenta il rapporto che intercorre tra la personalità dell’autore di una specifica condotta e l’insorgenza dell’evento dannoso in esame. Si tratta quindi, una volta accertata la
sussistenza del rapporto di causalità materiale, di stabilire la colpevolezza (coscienza e volontà dell’azione o dell’omissione) e l’imputabilità del reo (capacità di intendere e di volere).
Solo dopo che si è accertata l’esistenza di entrambi i rapporti il giudice potrà emettere la sua sentenza.

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20
Q

QUALE ARTICOLO INDIVIDUA IL RUOLO FONDAMENTALE DEL RAPPORTO DI CAUSALITA’ MATERIALE;

A

Il ruolo fondamentale del rapporto di causalità materiale è sottolineato dagli artt. 40 e 41 del C.P

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21
Q

ARTICOLO 40 RAPPORTO DI CAUSALITA’

A

Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l’evento dannoso o pericoloso, da cui dipende l’esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od omissione.

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22
Q

COSA SIGNIFICA NON IMPEDIRE UN EVENTO DA IMPEDIRE

A

Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo.
Dice che non si può punire una persona per un reato se l’evento dannoso o pericoloso alla base di esso non è conseguenza della sua azione o omissione. Non si fa distinzione che il reato sia una conseguenza diretta o indiretta dell’azione o omissione e non conta nemmeno che essa sia immediata, mediata o tardiva.

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23
Q

SU QUALE CONCAUSA SI FOCALIZZA IL GIUDICE

A

Siccome alla base di un evento vi è spesso una molteplicità di concause, il giurista rivolgerà la sua attenzione ad una in particolare e cioè quella che è stata prodotta da una condotta contraria alla legge, pur senza
dimenticare di considerare anche le altre.

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24
Q

COME ATTRIBUIRE LE RESPONSABILITA’

A

Bisogna adottare un criterio comparativo e la responsabilità si può attribuire se si dimostra che la condotta umana in discussione, confrontata con le altre concause, le sovrasta a tal punto da far ritenere l’evento come una sua conseguenza. Importante sottolineare che non impedire un evento che si ha l’obbligo di impedire è considerato uguale a produrlo

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25
Q

CONCORSO DI CAUSA, DEFINIZIONE

A

Il concorso di cause preesistenti o simultanee o sopravvenute, anche se indipendenti dall’azione od omissione del colpevole, non esclude il rapporto di causalità fra l’azione od omissione e l’evento.

26
Q

CHE COSA ESCLUDONO LE CAUSE SOPRAVVENUTE

A

Le cause sopravvenute escludono il rapporto di causalità, quando sono state da sole sufficienti a determinare l’evento. In tal caso, se l’azione od omissione precedentemente commessa costituisce per sé’ un reato, si applica la pena per questo stabilita. Le disposizioni precedenti si applicano anche quando la causa preesistente o simultanea o sopravvenuta consiste nel fatto illecito altrui.

27
Q

QUANDO REATO NON E’ PUNIBILE

A

In sostanza quindi nessuno può essere punito per un fatto che non dipende dal suo comportamento, né se è incapace di intendere o di volere. Non c’è differenza tra comportamento attivo o passivo, quindi se io non pongo in essere un trattamento terapeutico/diagnostico che era necessario, sono comunque responsabile
delle conseguenze.

28
Q

DEFINIZIONE OCCASIONE

A

definiamo come tale l’ultimo antecedente causale che ha una seppur minima efficienza concausale, può essere vista come la classica goccia che fa traboccare il vaso.

29
Q

CARATTERISTICHE OCCASONE

A

Le caratteristiche dell’occasione sono quindi quelle di avere un ruolo concausale, anche se minimo, di essere
sostituibile, di non avere capacità lesive nell’uomo sano e di essere di entità molto esigua rispetto alla gravità
dell’effetto lesivo che produce.

30
Q

DIFFERENZA TRA MOMENTO SCIOGLIENTE O RILEVATORE ED OCCASIONE

A

L’occasione va distinta dal momento sciogliente o rilevatore che non ha invece nessuna efficienza causale: un paziente che subisce un trauma toracico fa un Rx che rivela la presenza di un tumore del polmone nella genesi
del quale il trauma non è assolutamente coinvolto.
Altre due definizioni che aiutano a cogliere gli aspetti principali

31
Q

DEFINIZIONE CONDIZIONE

A

è definibile come il substrato (non un fenomeno, quindi tale da indurre modifiche quale è la causa o la concausa) sul quale l’antecedente dotato di valenza causale (causa o concausa) agisce per determinare o
concorrere a determinare l’effetto.

32
Q

DEFINIZIONE COINCIDENZA

A

si ha quando un evento si interseca con un altro in modo assolutamente casuale senza che vi sia
cioè, tra i due eventi, alcuna o interdipendenza causale, se non apparente.

33
Q

DIFFERENZA TRA UNA COLTELLATA E DELLE COLTELLATE

A

La differenza tra una coltellata (lesione personale) e le coltellate (tentato omicidio) dipende da:

1) Se della coltellata
2) Numero di colpi sferrati
3) Intensità del gesto

34
Q

SULLA BASE DI CHE COSA SI EVIDENZIA OMICIDIO COLPOSO O LESIONI PERSONALI

A

Per cui il giudice o PM parlerà di lesioni personali od omicidio a seconda dell’oggettività che il medico legale riscontra.

35
Q

tipi di omicidio

A

preterintenzionale, evento piu- grave da quello voluto dal colpevole,
volontario, intenzione di uccidere

36
Q

AGGRAVANTI OMICIDIO

A

premeditato, efferato, etc. Se noi dobbiamo punire un soggetto che ha commesso un reato, devo capire il comportamento umano, quindi non è importante che quell’evento tu l’abbia causato o concausato,

37
Q

CHI RISPONDE DEL L’ATTO

A

uello che viene punito è il comportamento umano, indipendentemente dalle concause nel diritto della tutela dell’individuo. Che tu lo causi o lo concausi rispondi dell’evento come se l’avessi causato.

38
Q

COSA DEVE FARE UN MEDICO LEGALE CON LA RICOSTRUZIONE DEL NESSO

A

1 VALUTAZIONE DELLA CONDIZIONE ATTUALE DEL SOGGETTO
2 CALURAZIONE DELLO STATO PRECEDENTE AL DANNO
3 PARAGONE TRA LE DUE

COSI SI POSSONO STABILIRE LE MODIFICAZIONI AVVENUTE E STABILIRE QUALI DI ESSE SI POSSA RIFERIRE CAUSALMENTE

39
Q

criteri per individuare il nesso causale

A
criterio cronologico, 
criterio qulitativo
criterio quantitativo
criterio modale e o topografico 
criterio continuita- fenomenologica 
criterio di esclusione delle altre cause 
criterio di attendibilita- statistica
40
Q

criterio cronologico

A

compatibilita- temporale tra evento ed effetto,

41
Q

CRITERIO QUALITATIVO

A

QUALITA’ EVENTO INIZIALE DEVE ESSERE COMPATIBILE CON LA QUALITA’ EVENTO DETERMINATO

42
Q

CRITERIO QUANTITATIVO

A

che si considera soddisfatto, allorchè possa dimostrarsi che la presunta causa era teoricamente idonea a cagionare l’effetto; ovvero dotata di una potenzialità causale
adeguata ad attualizzarlo.gravita’ evento copatibile a gravita’ lesione

43
Q

criterio modale o topografico

A

stabilire se vi è compatibilità tra la sede di applicazione della presunta causa e quella dove si manifesta l’effetto. Compatibilità o corrispondenza non significano necessariamente identità, posto che il criterio può intendersi soddisfatto anche se topograficamente non si ha coincidenza

44
Q

CRITERIO CONTINUITA- FENOMENOLOGICA

A

L-EFFETTO DEVE ESSERE SEGUITO IMMEDIATAMENTE DALLA CAUSA, MA ANCHE CONSEGUENZIALITA- CLINICO DIAGNOSTICA E SINTOMATOLOGICA

45
Q

CRITERIO DI ESCLUSIONE ALTRE CAUSE

A

ESCLUDERE IMPORTANZA DI ALTRI FATTORI CAUSALI DIVERSI DA QUELLO CONSIDERATO, SODDISFATTO NEL CASO IN CUI L-ANTECEDENTE DI CUI CI SI OCCUPI L-UNICO DOTATO DI POTENZIALE LESIVO

46
Q

✓ Criterio di attendibilità statistica:

A

llo studio del nesso causale, soprattutto per quanto attiene la patologia professionale. Il criterio può ritenersi soddisfatto nel momento in cui l’effetto rappresenti, secondo parametri probabilistici, una conseguenza attendibile della presunta causa, nel senso che all’applicazione di essa, con frequenza dotata di significatività percentuale, consegue la comparsa dell’effetto.
Tale criterio è addirittura alla base di teorie sulla considerazione del nesso causale che fondano la dimostrazione del rapporto di causalità sulla identificazione della causa come antecedente cui nella
maggior parte dei casi segue l’effetto di cui si occupa

47
Q

QUALI LEGGI SCIENTIFICHE DEVE USARE IL MEDICO LEGALE NELLO STABILIRE IL NESSO

A

in merito alla valutazione del nesso causale può individuare un nesso esistente con assoluta certezza o sicuramente non esistente anche
se frequentemente si deve ragionare in termini probabilistici.

48
Q

Rapporto di causalità psichica

A

Oltre che la presenza di un rapporto di causalità materiale che riconduca al comportamento di un soggetto un eventuale effetto lesivo è necessario, affinché esso possa essere condannato, accertare che sussista anche il
rapporto di causalità psichica: cioè che il colpevole fosse in grado di comprendere il significato antigiuridico del comportamento tenuto.

49
Q

QUALE ARTICOLO SANCISCE LA PUNIBILITA’DEL REATO IN CASO DI COSCIENZA DEL COMPORTAMENTO TENUTO

A

Solo in caso lo fosse il soggetto è imputabile del reato ad esso attribuito e per esso punibile come sancito dall’art. 42 del C.P. Il concetto di imputabilità è ripreso dall’art. 85 del C.P

50
Q

COSA DECRETA RIGUARDO ALL’IMPUTABILITA’ L’ARTICOLO 85 DEL C P

A

identifica l’imputabilità con la presenza della capacità di intendere e di volere

51
Q

CONDIZIONE NECESSARIA AL FINE DI VERIFICARE L’IMPUTABILITA

A

Affinché il reo sia imputabile essa deve essere presente non solo al momento in cui il reato è commesso, ma anche durante l’accertamento giudiziario delle responsabilità e durante tutta l’esecuzione della condanna. In caso il soggetto non sia imputabile deve essere prosciolto, se l’imputabilità
viene meno durante l’esecuzione della condanna essa deve essere interrotta.

52
Q

COSA AVVIENE NEL CASO IN CUI IL SOGGETTO NON IMPUTABILE SIA RITENUTO PERICOLOSO PER LA SOCIETA’

A

In caso il giudice ritenga il soggetto pericoloso per la società può applicare specifiche misure di sicurezza (ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario).

53
Q

COSA ACCADE NEL CASO IN CUI IL COLPEVOLE PRESENTI UN PARZIALE VIZIO DI MENTE

A

In caso il vizio di mente in cui si trova o si è trovato il soggetto sia non totale ma parziale il soggetto è imputabile e punibile ma la pena applicata sarà ridotta e una volta che essa sarà scontata il giudice deve predisporre una nuova valutazione della pericolosità e nel caso può disporre il ricovero in case di cura e di custodia.

54
Q

COSA ACCADE NEL CASO IN CUI IL COLPEVOLE SIA UN MINORENNE

A

Per quanto riguarda il minorenne, se esso è imputabile sconta la sua pena e poi può essere inviato in riformatorio giudiziario o posto in libertà vigilata, in caso esso non sia imputabile ma socialmente pericoloso
può essere assegnato al riformatorio giudiziario o posto in libertà vigilata.

55
Q

definizione pericolosita’ sociale

A

si intende la notevole probabilità che il soggetto, anche se non imputabile, commetta nel futuro altri reati che pongano in pericolo la sicurezza della collettività.

56
Q

quando e’ presente pericolosita’ sociale

A

Essa va sempre accertata dal magistrato e mai presunta in quanto anche se esiste una malattia mentale non per forza vi deve essere anche pericolosità sociale

57
Q

TIPI DI PERICOLOSITA’ SOCIALE

A
il C.P. riconosce 4 forme di pericolosità sociale:
1 recidivo, 
2 criminale abituale,
3 professionalità nel reato 
4 tendenza a delinquere.
58
Q

finalita’ misure di sicurezza

A

d La finalità delle misure di sicurezza non è solo quella di punire il colpevole del reato e di difendere da esso la società ma ha anche la valenza di trattamento e cura del vizio mentale alla base del comportamento e della rieducazione del soggetto.

59
Q

durata misure di sicurezza e della persistenza pericolosita

A

Per ogni reato la legge stabilisce un periodo minimo di durata della misura di sicurezza e il giudice può ordinare l’applicazione di un periodo senza limite in caso si dimostri la persistenza della pericolosità.

60
Q

termine pericolosita’ sociale

A

In qualunque
momento, anche se non è trascorsa la durata minima, si dimostri che il soggetto è clinicamente guarito e non più socialmente pericoloso la misura di sicurezza è revocabile.