Il ruolo della percezione nei processi di consumo Flashcards

1
Q

Quale fu il primo laboratorio di ricerca di psicologia?

A

I primi esperimenti di psicologia sulla percezione e sull’attenzione vennero condotti nel 1879 nel LABORATORIO DI LIPSIA, fondato da WUNDT nel 1832

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2
Q

Chi furono i primi autori di testi di psicologia nella pubblicità?

A

Nel 1895 SCRIPTURE fu il primo a scrivere un testo di psicologia della pubblicità, ispirandosi alle teorie sull’attenzione involontaria di Wundt;

GALE nel 1896 utilizzò il tachistoscopio (strumento in grado di mostrare una serie di immagini in un arco temporale molto breve che può arrivare ad alcuni millisecondi) per studiare l’attenzione e la memorizzazione;

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3
Q

Che cos’è la cecità percettiva (Inattentional Blindness)?

A

Incapacità di percepire stimoli presenti nel campo visivo a causa di una percezione selettiva. L’esempio più affidabile è quello di somministrare l’esercizio di contare i passaggi di basket quando nel frattempo appare un gorilla, del quale le persone spesso non si accorgono

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4
Q

Qual è la differenza fra percezione e sensazione?

A

La SENSAZIONE è un’attivazione dei sensi, intesa come la fase iniziale dell’elaborazione dell’informazione che giunge ai nostri sensi, che comprende l’ATTIVAZIONE DEGLI ORGANI RECETTORI e la TRASMISSIONE DEI SEGNALI ALLE AREE CORTICALI del nostro cervello. La sensazione è la risposta immediata dei nostri sensi ad uno stimolo di base, che possono arrivare al cervello in maniera incoerente con la realtà.

La PERCEZIONE è un processo di ricostruzione dell’informazione ce perviene ai nostri organi di senso. Le sensazioni vengono quindi processate, organizzate e interpretate dalla percezione. La percezione non è mai una perfetta sintesi di ciò che ci sta davanti, entrano in gioco aspettative, interpretazioni, il valore del colore, del profumo, della forma, bisogni, motivazioni, stati emotivi.

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5
Q

Quali sono i nostri sensi?

A

I nostri sensi sono otto: tatto, vista, udito, olfatto, gusto, SENSO VESTIBOLARE, SENSO CINESTETICO E SENSO ORGANICO.

Il senso VESTIBOLARE permette di capire se il corpo è equilibrato sul piano e viceversa. Il senso CINESTETICO dà il senso di movimento. Il senso ORGANICO si attiva quando sentiamo qualcosa dentro al nostro corpo.

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6
Q

Qual è una seconda definizione di sensazione?

A

La sensazione è definibile anche come l’effetto a livello corticale di una stimolazione sensoriale periferica.

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7
Q

Quali sono i tre tipi di stimolazione?

A
  1. Sensazioni ESTEROCETTIVE (5 sensi + dolore e temperatura): variazioni sensibili dell’energia ambientale;
  2. Sensazioni ENTEROCETTIVE (viscere): derivano da informazioni nervose provenienti da organi interni;
  3. Sensazioni PROPRIOCETTIVE (posizione, cinesia e cinestesia): segnalano la posizione del corpo nello spazio e il movimento degli arti
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8
Q

Teoria dell’integrazione delle caratteristiche (Treisman e Gelade)

A

La percezione dell’oggetto è prodotto di due stadi di elaborazione:
1. Individuazione delle qualità primarie;
2. INTEGRAZIONE delle qualità secondarie
, che compongono il prodotto cognitivo che percepiamo

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9
Q

La dominanza visiva: Effetto McGurk

A

Tra due stimolazioni sensoriali simultanee, la vista è quella che predomina sull’altra. Ad esempio, il visivo ci fa capire ciò che stiamo ascoltando

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10
Q

Qual è la zona visiva primaria?

A

La zona OCCIPITALE è la zona visiva primaria, ma c’è anche quella secondaria, quella terziaria. Il cervello visto dal basso mostra che la zona visiva primaria, secondaria e terziaria si attivano in modo diverso in base a cosa vediamo.

Di fronte ad uno stimolo, questo viene “spezzettato” in tanti pezzi ed analizzato da diverse parti del cervello. C’è infatti l’area che ci dice qual è il colore, qual è un oggetto e via dicendo. Aree diverse sono responsabili di una medesima funzione.

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11
Q

Come avviene il processo della visione?

A

La quantità di luce che entra nella PUPILLA viene controllata dai muscoli deputati (IRIDE) a determinarne la dilatazione attraverso il sistema nervoso autonomo. La luce, entrando attraverso la CORNEA TRASPARENTE, attraversa il CRISTALLINO ed è messa a fuoco sulla superficie fotosensibile della RETINA. Da qui lo stimolo giunge tramite impulsi elettrici al cervello. L’impressione visiva di cui facciamo esperienza diretta è diversa dalla distribuzione fisica della luce sulla retina perché è il risultato di un processo interpretativo.

Tutto parte dal SISITEMA LIMBICO per arrivare alla zona OCCIPITALE. Lo stimolo viene “spezzettato” ed analizzato in aree diverse del cervello:

  • VIA TEMPORALE DEL COSA: analisi del volto, oggetti e paesaggi. Di fronte ad uno stimolo visivo, capiamo che cosa c’è di fronte a noi.
  • VIA DORSALE DEL DOVE: capiamo come muoverci davanti allo stimolo visivo e che comportamento motorio avere nei confronti dello stimolo.
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12
Q

Quando appaiono il face reader e l’eye-tracker? Che cos’è la prosopagnosia?

A

Il primo face reader appare nel 2005. Abbiamo una maggior predisposizione al riconoscimento dei volti, soprattutto per quelli simmetrici e la prosopagnosia è quella malattia per cui le persone non riescono a riconoscere i volti. Paul Ekman scopre le MICROESPRESSIONI DEL VOLTO, segno di veridicità emozionale (possibilità di rilevare il grado di fiducia in 250 millisecondi). Il primo eye-tracker appare negli anni ‘40.

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13
Q

Vista: coni e bastoncelli

A

I CONI sono cellule sensibili ai colori (bassa sensibilità alla luce, alti dettagli). i BASTONCELLI invece percepiscono il chiaroscuro (alta sensibilità alla luce, basso dettaglio, non percepiscono i colori)

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14
Q

Che cosa sono le cellule ipRGCs?

A

INTRINSICALLY PHOTOSENSITIVE RETINAL GAUGLION CELLS: cellule scoperte recentemente particolarmente sensibili alla luce naturale (non artificiale) e sono responsabili della visione dei contrasti tra luce e buio. Questi recettori, inoltre, contengono una proteina, la MELANOPSINA, che è coinvolta anche nei processi di memoria a breve termine.

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15
Q

Luce naturale/luce artificiale

A

L’esposizione alla luce artificiale procura il rilascio di ormoni dello stress e si associa a livelli di funzionamento cognitivo più bassi, mentre la luce naturale favorisce processi di memorizzazione e apprendimento (MEMORIA FOTOSENSIBILE)

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16
Q

Effetto stroop

A

Ritardo del processamento del colore della parola osservabile tramite il rallentamento dei TEMPI DI REAZIONE e l’aumento di errori nella condizione incongruente (parola verde scritta in rosso) rispetto alla condizione congruente (parola rosso scritta in rosso).

La zona temporale SINISTRA (zona del linguaggio) dà un nome; la zona temporale DESTRA (zona del riconoscimento delle immagini) percepisce il colore.

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17
Q

Quando vennero condotti i primi studi sul funzionamento della zona occipitale?

A

Molti dati sul funzionamento della zona occipitale vennero dagli studi di George Riddoch nel 1917 su soldati inglesi la cui percentuale di traumatici sulla zona occipitale era altissima a causa di elmetto poco efficace. Studiò il caso del Colonnello Lieutenant T. che ricevette un colpo nella parte occipitale destra. Cieco della parte sinistra del semicampo riusciva però a riconoscere qualcosa in movimento in quella parte senza sapere descrivere cosa fosse. La visione coinvolge più parti del cervello. Alcune in modo inconsapevole.

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18
Q

Quale parte del volto ci da più informazioni sull’emotività di una persona?

A

La parte SINISTRA del volto di una persona, ad esempio in un’immagine pubblicitaria, è più capace di dare informazioni riguardo le emozioni perché percepita dalla parte DESTRA del nostro cervello, che elabora le immagini.

Al contrario la parte sinistra del nostro cervello elabora più facilmente le parole posizionate nella parte destra del campo visivo.

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19
Q

Cosa sono i neuroni specchio?

A

Osserviamo un simile compiere un gesto e si attivano nel nostro cervello gli stessi neuroni di quando noi compiamo l’azione.

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20
Q

Che cos’è il marcatore somatico?

A

Il marcatore somatico è quel cambiamento strutturale che avviene nel sistema limbico quando un emozione viene associata ad uno stimolo cosicché tutte le volte che lo stimolo si ripresenta, proverò quella stessa emozione.

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21
Q

Che cos’è il tachitoscopio?

A

Il tachistoscopio è uno strumento in grado di mostrare una serie di immagini in un arco temporale molto breve che può arrivare ad alcuni millisecondi.

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22
Q

Olfatto: quali sono i due sentori che influiscono nella recezione degli odori?

A

Il sentore RETRONASALE (quello più sviluppato) e quello ORTONASALE.

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23
Q

Quali sono i passaggi che si attivano quando sentiamo un odore?

A
  1. BULBO OLFATTIVO: istintivo, discrimina gli odori e filtra quelli riconosciuti e le note odorose più presenti. In questa prima fase vi è l’attivazione delle aree cerebrali deputate all’attenzione.
  2. CORTECCIA OLFATTIVA: primo riconoscimento in memoria, avviene una prima memorizzazione ASSOCIATIVA in cui si conservano le memorie degli odori. Nella corteccia non ci sono le parole, quindi riconosciamo l’odore ma non lo riusciamo ad associare al nome. Nella corteccia MEDIANA ci sono gli odori PIACEVOLI, in quella LATERALE gli odori SPIACEVOLI;
  3. SISTEMA LIMBICO: miglioramento della percezione olfattiva e riconoscimento degli odori. Qui avviene il MARCATORE SOMATICO, con cui diamo valenza al profumo.
  4. NEO CORTECCIA PREFRONTALE: percezione conscia e riconoscimento percettivo, valutazione e ragionamento
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24
Q

Udito: che sistema di raggruppamento utilizzano gli individui?

A

gli individui utilizzano un sistema di raggruppamento basato su VALENZA (valore emozionale positiva o negativa) e INTENSITA’ o AROUSAL simolata dai suoni

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25
Q

A cosa servono le tecniche di Time Compression?

A

Permettono di manipolare la velocità con cui lo speaker pronuncia il messaggio. Una comunicazione più rapida solitamente è indice di credibilità e affidabilità.

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26
Q

In che modo il tipo di musica fa percepire diverso il gusto?

A

Charles Spencer scopre che la musica ad ALTA FREQUENZA con sottobicchiere morbido fa percepire un vino o cioccolato più dolce rispetto ad una musica a bassa frequenza con sottobicchiere rigido, che stimola i sensori dell’amaro.

Il PACKAGING RUMOROSO fa alzare la percezione della croccantezza e della qualità.

Una birra con tappo a vite viene percepita di qualità minore rispetto alla stessa birra con tappo più difficile da aprire.

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27
Q

In che modo il tatto influisce nella percezione della qualità di un prodotto?

A

Una bottiglia o un contenitore più pesanti fanno percepire il prodotto come di qualità maggiore e, sebbene abbiano la stessa quantità di kcal di prodotti con packaging più leggero, vengono percepiti come più sazianti.

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28
Q

Che cos’è l’endocianina?

A

E’ un colorante inodore e insapore, se coloro una bevanda come un succo di frutta con endocianina le persone affermeranno che questo è più acido, fruttato e zuccheroso

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29
Q

Che cos’è la neurogastrofica?

A

Nel campo della gastronomia vi è un nuovo campo, la neuro gastrofisica, che studia come far modificare le stimolazioni per avere diverse percezioni sullo stesso prodotto. La gastrofisica un recente ambito di studi volto a spiegare come sia possibile modificare quello che si ritiene oggettivo (ciò che percepiamo) in qualcosa di soggettivo come la musica di sottofondo, le luci, la forma di un piatto, la forma di un prodotto. La neuro gastrica studia con tecniche neuro ciò che fa la gastrofisica.

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30
Q

Cosa succede se dico a delle persone che una bevanda è meno amara rispetto al primo assaggio?

A

L’INSULA, una ghiandola che ha a che fare con il disgusto, in questo caso legata al sapore amaro di un vino, si attiva di meno, anche se in realtà la stimolazione sensoriale è identica al primo assaggio.

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31
Q

Che cos’è la superadditività?

A

è quel meccanismo cerebrale secondo cui se creiamo COERENZA tra due stimolazioni sensoriali diverse (ad esempio olfatto e vista) l’una potenzia l’altra. Un succo Danacol in blind fa attivare l’olfatto per x, ma con coerenza visiva l’area olfattiva quando vede il colore si attiva per x + 1. Il contrario è la SUBADDITIVITA’, ovvero un contrasto tra quello che mi aspetto e quello che mi sento (il mondo degli chef crea disrupting e in controtendenza pone stimolazioni sensoriali contrastanti - MULTISENSORY PERCEPTION/SENSPLORATION)

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32
Q

Che cos’è la soglia assoluta?

A

E’ quella stimolazione minima che può essere rilevata dagli organi di senso, quel limite necessario da superare affinché uno stimolo sia percepito.

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33
Q

Che cos’è la soglia di percezione cosciente?

A

Quel valore al di sopra del quale lo stimolo è percepito molto forte, il soggetto è prevalentemente conscio della presenza dello stimolo, lo percepisce e reagisce di conseguenza. Dipende dall’età, dalla sensibilità per i diversi organi sensoriali, dalla presenza simultanea di altri stimoli e dalla motivazione.

Sopra la soglia assoluta ma sotto quella di percezione cosciente sono situati gli stimoli troppo deboli per essere percepiti consciamente e per far sì che il soggetto li percepisca in maniera spontanea, ma hanno intensità sufficiente per farsi riconoscere quando l’attenzione si sposta su di essi.

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34
Q

Che cos’è la soglia assoluta di coscienza per DIxon?

A

Livello di energia più debole entro il quale un individuo può percepire lo stimolo.

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35
Q

Che cos’è la soglia fisiologica?

A

Sotto al livello di percezione cosciente, al di sopra della quale si trovano stimoli troppo deboli per essere percepiti dalla coscienza, volontariamente e non. Sotto la soglia fisiologica lo stimolo non può avere risposta.

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36
Q

Che cos’è la percezione subliminale?

A

Sopra la soglia fisiologica ma sotto la soglia di percezione cosciente, lo stimolo possiede energia sufficiente per essere captato dagli organi di senso e produrre una risposta, ma questa energia rimane insufficiente per raggiungere la coscienza. Evoca dunque una riposta senza essere diventato cosciente.

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37
Q

Che cosa si intende per difesa percettiva?

A

quel fenomeno secondo cui il tempo di riconoscimento degli stimoli si innalza per parole spiacevoli o tabù

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38
Q

Che cos’è la soglia differenziale?

A

E’ quella quantità minima di stimolazione necessaria per distinguere due stimoli diversi, è quel cambiamento minimo percepibile dello stimolo. Nel marketing il calcolo della soglia differenziale permette di risparmiare su costi di produzione, per capire quanto diminuire lo stimolo senza alterare il gusto.

39
Q

Che cosa afferma la legge di Weber?

A

Dati Delta I, che è l’energia da sommare per raggiungere la soglia differenziale e I, che è l’intensità originale dello stimolo, più forte è l’intensità dello stimolo originale, tanto più deve essere grande la quantità addizionale di stimolazione affinché questa venga percepita.

Il livello minimo necessario per far percepire la variazione è direttamente proporzionale al livello iniziale.

40
Q

Quali sono le tipologie di stimoli subliminali?

A
  1. Immagini inserite nei messaggi pubblicitari,
  2. messaggi uditivi in audio registrazioni,
  3. basso livello della stimolazione uditiva: prossimi alla soglia assoluta
41
Q

quando nasce il tema della persuasione delle masse?

A

Già nel 1884 Pierce e Jastrow notano delle differenze di pressione sulla pelle senza che ve ne sia consapevolezza.

Agli inizi del ‘900 (1919) Otto Poetzl, come riportato nel volume di Freud, l’interpretazione dei sogni, ha fatto vedere ai suoi pazienti delle immagini crude, per vedere se queste potessero avere un effetto sulla consapevolezza delle persone. Le persone consapevolmente dicono di non aver visto nulla di particolare nel subliminale, ma nella narrazione dei sogni, riducendosi la carica protettiva del super io, si verificano cose indicibili. Si andarono poi ad analizzare i sogni nei giorni successivi e riscontra nella narrazione delle immagini sub-viste durante l’esperimento subliminale. È rimasto qualcosa nell’inconscio delle persone e lo ha trasformato in sogno. Questa è la prima testimonianza ufficiale in un testo para-scientifico.

Il tema della persuasione delle folle prende piede negli anni ‘50, in particolare con Packard e il suo volume “The Hidden Persuaders”.

42
Q

Esperimenti: Lazarus e McCleary

A

Nel 51 Lazarus e McCleary hanno somministrato cariche elettriche quando venivano presentate delle sillabe senza senso in maniera subliminale. Dopo qualche giorno venivano mostrate le sillabe e tutte le volte che venivano mostrate, vennero nascoste in mezzo a tante altre, che anche se non le avevano riconosciute in maniera subliminale la settimana prima, vi è una reazione psicofisiologica. -> sillabe shock perché associate ancora alla scarica elettrica.

43
Q

Esperimenti: Libet

A

LIBET dimostra con l’encefalogramma che ci può essere un’attività corticale anche quando ho delle stimolazioni tattili senza che la persona dica di aver sentito quella stimolazione. Abbiamo una registrazione di un’attività corticale simile in risposta a stimolazioni tattili, anche quando sono così lievi da non essere percepite

44
Q

Che cos’è la mera esposizione? (Zajonc)

A

E’ quel meccanismo per cui ciò che viene presentato diventa familiare e quindi più piacevole. La Mera Esposizione contribuisce a rendere più familiare e accettabile un messaggio (aumenta il ricordo e la disponibilità.

Zajonc prese delle persone e presentò ad un sottogruppo le immagini una volta, ad un altro più volte, e ad un altro ancora per molte più volte. Coloro che hanno visto le immagini più volte le trovavano più piacevoli.

45
Q

Esperimenti: Merickle e Daneman

A

somministrando in soggetti in anestesia generale delle parole, al risveglio vene chiesto di completare alcune frasi con delle parole incomplete. Le parole erano quelle presentate in maniera subliminale.

46
Q

Quale fu il testo di Key del 1970?

A

Subliminal Seduction

47
Q

Spiegare l’esperimento del 1957 di James Vicary

A

Nel settembre del 1957 a New York il ricercatore di mercato James Vicary presentò dei risultati di un esperimento in cui durante la proiezione di un film erano stati immessi fotogrammi non percepibili con comandi scritti che incitavano a mangiare pop corn e bere coca cola e si notò che durante l’intervallo i consumi sarebbero aumentati del 57% e del 18%. In realtà i dati ufficiali non vennero mai resi pubblici e nel 1962 Vicary avrebbe confessato che si trattava di una montatura: non ha detto infatti che il bancone di vendita durante l’intervallo fu aumentato e prolungato, i venditori erano più numerosi e quindi vennero inserite variabili intervenienti. In genere aveva falsato i dati.

48
Q

Che cos’è lo strutturalismo?

A

E’ il metodo di studi e di ricerche che si era soliti utilizzare prima dell’avvento delle neuroscienze secondo cui dobbiamo studiare la mente umana in maniera scientifica riducendola nelle sue strutture di base, nel positivismo si pensa che l’uomo risponda alle leggi della natura. Si parla di strutturalismo perché obiettivo è ridurre la mente umana nella sua struttura di base (stimolazione percettiva). La mente veniva studiata come un fascio di sensazioni e un sistema di associazioni (è una struttura da scoprire).

49
Q

Che cos’è l’introspezione obiettiva?

A

Significa scoprire le unità basilari della coscienza (atomi di pensiero) e studiare la struttura della mente. Riconoscimento dei sentori attraverso una cartina tornasole (prop). I super taster sono circa il 20% della popolazione, soprattutto donne.

50
Q

Che cos’è metodologia dei limiti?

A

Uno degli strumenti utilizzati prima delle tecniche neuro si basava su un soggetto a cui vengono presentati stimoli sotto una soglia e si fanno aumentare di potenza fino a quando la persona la percepisce. Oppure si parte da stimoli sopra soglia. Quel punto esatto tra lo stimolo subliminale e sopraliminare si trova il confine, la soglia.

51
Q

Che cos’è il metodo dell’aggiustamento?

A

prima delle tecniche neuro per indagare il subliminale si usava chiedere alla persona di aggiustare la potenza del peso di un oggetto finché quello non lo sente più pesare sulla mano.

52
Q

Che cos’è il metodo degli stimoli costanti?

A

viene presentato un numero di stimoli e ogni volta si invita il soggetto a riferire se ha sentito o meno una sensazione. Lo stimolo che ottiene il 50% delle risposte corrisponde al valore della soglia.

53
Q

Little black box (Becker, 1966)

A

La Little black box, brevettata da Hal Becker nel 1966, era un dispositivo capace di leggere cassette audio e mescolare segnali da diverse fonti audio rendendole percettibili solo in forma subliminale. Costruisce una macchina per poter inserire nelle audiocassette dei messaggi subliminali, venduta moltissima nella grande distribuzione. -> “io sono onesto, io non rubo”. Queste operazioni venivano fatte per smettere di fumare, per perdere peso, ridurre lo stress, migliorare l’autostima, potenziare le abilità sessuali e altro.

54
Q

In cosa consisteva l’esperimento delle cassette di Pratkanis nel 1992?

A

Esperimento condotto da Pratkanis (1992): distribuisce due tipi di cassette subliminali per migliorare l’autostima e potenziare la memoria a dei volontari a cui erano stati somministrati dei test sulla memoria e sull’autostima. Il ricercatore invertì volontariamente le etichette di metà dei nastri e dopo aver somministrato i test a distanza di 5 settimane i volontari dichiarano di avvertire un miglioramento delle loro capacità mnemoniche anche se la cassetta era, in realtà, per l’autostima, e viceversa.

55
Q

Che cos’è l’effetto placebo? Quando vennero condotti i primi studi?

A

Il fatto che noi percepiamo cose diverse da come in realtà sono. L’ effetto placebo suggerisce che il cambiamento dei comportamenti non è imputabile alle tecniche subliminali, ma solo alla suggestione personale degli individui. Sono effetti di alcune medicine che crediamo abbiano un certo effetto ma che in realtà non sono altro che acqua zuccherata. Presentare una pillola al prezzo più alto, fa sì che l’effetto chimico, uguale a quella meno costosa, viene percepita più efficace ed attivante.

I primi studi sull’effetto placebo vengono fatti negli anni 50 (operazioni su soldati in mancanza di morfina); far credere ai propri militari che una soluzione salina fosse morfina ha ridotto la percentuale di morte per shock cardiocircolatorio.

56
Q

Esperimenti sull’effetto placebo: Pasquale-Leone e Cohen

A

Il nostro cervello è plastico, cambia continuamente e può essere potenziato o ridotto. E’ possibile modificare il cervello con i pensieri. Pasquale-Leone ha fatto muovere mentalmente per cinque giorni le dita per due ore e mezza in soggetti non pianisti. Si riscontrano delle crescite di neuroni paragonabile a quelle che si riscontrano ad un cervello di un pianista: il solo pensiero di fare qualcosa modifica il nostro cervello.

Cohen (2001) hanno fatto muovere mentalmente il bicipite 5 volte la settimana e misurarono la forza muscolare. I soggetti che avevano solo immaginato di muovere il bicipite aumentarono la loro forza in quel bicipite del 13.5%

57
Q

Esperimenti sull’effetto placebo: Wheatley

A

Wheatley (1973) “Putting colour into marketing” - modificando le luci di un ristorante si è somministrato carne blu, patate verdi e piselli amaranto senza che le persone si siano accorte del colore. Solo dopo la visione del colore con luci normali le persone si sono accorte del colore Il gusto cambia con le luci normali e alcune persone sostengono anche di essere state male (ma dopo la visione del colore alterato).

58
Q

Quale esperimento è stato fatto da Assefi e Garry sulla suggestione?

A

Effetto della suggestione: Assefi e Garry (2003) fecero assaggiare ad un gruppo di 148 studenti dell’acqua tonica presentandola come cocktail di acqua tonica e vodka. A metà dei soggetti si disse che era solo acqua tonica. I soggetti furono inseriti in un contesto bar e per creare un effetto credibile i baristi sfregano sui bicchieri del limone con un poco di vodka. I soggetti che credevano di bere vodka hanno dichiarato di essere brilli e di non essere in grado di dare risposte efficaci a domande in cui occorreva concentrazione.

59
Q

Qual è la differenza tra subliminale e suggestivo?

A

Il subliminale non si vede e non si sente, ma ha i suoi effetti, mentre il suggestivo si vede. “Amazon: vende tutto dalla A alla Z” non è subliminale ma è suggestivo.

60
Q

Quali sono gli aspetti che rendono la pubblicità subliminale inefficace?

A

Gli aspetti che rendono inefficace la pubblicità subliminale sono diversi
1. Diversa soggettività e l’influenza di altri fattori sociali e contestuali sulla soglia assoluta

  1. Elevata attenzione verso il canale comunicativo al fine di cogliere gli stimoli subliminali
  2. Difficoltà a determinare uno specifico comportamento d’acquisto (il rischio di generalizzazione dell’effetto è molto alto).

Quindi, i fattori che influenzano l’efficacia dei messaggi subliminali sono: differenze individuali di soglia, posizione rispetto alla fonte subliminale, significato attribuito dal soggetto, effetti generalizzanti e necessità di attenzione continua.

Spesso la presenza di un prodotto in un filmato (product placement) viene erroneamente classificato come caso di pubblicità subliminale.

61
Q

Che cos’è la selezione percettiva?

A

La funzione primaria del processo percettivo è quella di selezionare tra tante stimolazioni quelle più interessanti. Un primo processo di selezione avviene attraverso il meccanismo PRE ATTENTIVO secondo il quale in maniera inconsapevole, i consumatori riescono a filtrare le informazioni più utili e più cariche di effetto. Scegliere tra una serie di alternative è legato all’emozione. La selezione è dunque un processo adattivo, per contenere il disagio da sovrabbondanza di dati.

Se un consumatore ha sviluppato una preferenza di marca, allora tenderà a notare la pubblicità di quel prodotto.

62
Q

Quali sono le soluzioni per attivare la vigilanza percettiva nei consumatori?

A

L’attenzione specifica è chiamata VIGILANZA PERCETTIVA. Spesso occorre trovare soluzioni per attivarla nei consumatori:

  • utilizzo di domande negli spot
  • presentazione di una storia che continua nel tempo
  • uso di messaggi che rimandano ad una soluzione alla domanda
  • Esselunga: associazione dei prodotti a nomi famosi
63
Q

Che cos’è la selezione difensiva e a che cosa serve?

A

L’uso dei filtri personali attivati da desideri, interessi, emozioni può dare vita anche ad una forma di selezione difensiva; tendenza a non rilevare la presenza di stimoli ritenuti non graditi, minacciosi o spiacevoli. Le persone percepiscono ciò che intendono o preferiscono vedere al fine di ridurre al minimo la spiacevole situazione della DISSONANZA COGNITIVA.

64
Q

Che cos’è la dissonanza cognitiva?

A

Gli individui pur di non soffrire il disagio determinato dalla dissonanza tra atteggiamenti e comportamenti, tendono a selezionare le informazioni al fine di rendere coerenti le azioni agite con i propri comportamenti. La dissonanza, intesa come INCOERENZA tra PROCESSI COGNITIVI, o come DISCORDANZA tra atteggiamento dichiarato e comportamento agito, provoca condizioni di disagio che spinge l’individuo ad adottare possibili soluzioni per recuperare un equilibrio e una coerenza. Per ristabilire l’equilibrio, ad esempio, quando spendiamo molto per un prodotto, tendiamo a sminuire gli aspetti negativi, a leggere i commenti positivi.

65
Q

Cosa sono i processi di pre-selezione e pre-giudizio?

A

Sono quei processi che mettiamo in atto quando attuiamo una deformazione della realtà per elaborarla senza che essa contrasti con la nostra immagine e autostima.

In una società dove la relazione sociale è alla base della costruzione del Sé i processi di pre-selezione, di pre-giudizio e deformazione della realtà assumono ruolo dominante. Non a caso, percepiamo ed elaboriamo diversamente le informazioni che contrastano con la nostra immagine e autostima.

66
Q

Come intende Bruner la percezione?

A

Bruner più di altri studiosi ha contribuito ad approfondire il grado di influenza dei processi psicologici “caldi”, la motivazione, le aspettative, i bisogni, sulla percezione degli altri e degli oggetti.
Intervento in un convegno in Colorado nel 1955: “Going beyond the information given.” afferma che la percezione non è altro che un PROCESSO di CATEGORIZZAZIONE, un processo di rielaborazione delle informazioni sensoriali attraverso la guida dettata dai nostri desideri ed emozioni.

67
Q

Esperimento value and need as organising factors in perception (brumer)

A

Consisteva nel chiedere a un gruppo di ragazzi di 10 anni di giudicare la grandezza di alcune monete dove metà del gruppo veniva da una zona benestante di Boston, l’altra metà dai sobborghi. I bambini del secondo gruppo tendevano a sovrastimare la grandezza delle monete rispetto al primo, soprattutto per quelle di maggior valore, contrastando il PRINCIPIO DELLA TENDENZA CENTRALE, secondo cui un gruppo di valutatori tende a confluire verso un giudizio di valore medio indipendentemente dall’oggetto da valutare.

Bruner studia i processi di sviluppo nei bambini per comprendere come questi imparano ad andare oltre all’informazione data. Lo stesso principio valga per il consumatore; presta maggiore attenzione a una marca o prodotto in funzione dei propri interessi (ATTENZIONE SELETTIVA).

68
Q

Selezione precoce o tardiva

A

L’attenzione selettiva delle informazioni può avvenire in maniera precoce o tardiva.

  • Secondo l’ipotesi PRECOCE l’attenzione agisce come FILTRO PERIFERICO che esclude dall’elaborazione gran parte delle informazioni provenienti dal mondo esterno. L’attenzione è in grado di INFLUENZARE I PROCESSI SENSORIALI E PERCETTIVI.
  • I sostenitori dell’ipotesi della selezione TARDIVA ritengono che il filtro attentivo intervenga più tardi, al momento della selezione della risposta. L’attenzione agisce a livello POST-PERCETTIVO.
69
Q

Condizione cocktail party - Hillyard

A

Alcune ricerche dimostrano che l’attenzione non è in grado di modulare l’elaborazione sensoriale. Hillyard dimostra tale ipotesi attraverso l’analisi psicofisiologica del sistema uditivo nella famosa condizione chiamata “cocktail party” ; anche se siamo ad una festa siamo in grado di concentrarci sulle parole di chi ci parla, specialmente se siamo interessati. Ciò si verifica quanto più il soggetto presta attenzione ad uno stimolo attivando un canale piuttosto che un altro.

70
Q

Che cosa sono gli schemi?

A

categorie e concetti intesi come rappresentazioni mentali e strutture di conoscenza più o meno condivise. L’uso di schemi può condurre a interpretazioni erronee.

71
Q

(APP) Selettività e distrazione: attenzione di mantenimento

A

La selettività è l’attività consistente nel focalizzare, fra i molteplici stimoli disponibili, quelli pertinenti al compito o alla situazione, mentre gli altri sono lasciati sullo sfondo. Interferenze interne come il calo di motivazione producono il cambiamento involontario di focus precedentemente stabilito (distrazione).

L’ATTENZIONE DI MANTENIMENTO equivale alla resistenza agli elementi distrattori, implica uno sforzo mentale misurabile in termini quantitativi.

72
Q

(APP) selettività e distrazione: attenzione sostenuta

A

lo sforzo attentivo è protratto nel tempo ed è misurabile in termini di ampiezza

73
Q

(APP) selettività e distrazione: attenzione divisa o multicanalizzata

A

badare allo stesso tempo a due categorie di stimoli diversi

74
Q

(APP) selettività e distrazione: switching o shifting

A

alternanza tra due focus attentivi non attenzionati contemporaneamente. si verifica quando occorre passare da uno stimolo all’altro perchè il compito lo richiede

75
Q

(APP) selettività e distrazione: apprendimento incidentale

A

Una serie di stimoli non fatti direttamente oggetto di attenzione - in quanto proposti in parallelo a un compito principale - vengono comunque immagazzinati e ripresi in periodi successivi.

76
Q

(APP) selettività e distrazione: Stimolazione subliminale

A

stimoli che non superano la soglia sensoriale minima per essere riconosciuti in maniera consapevole

77
Q

Che differenza c’è tra processi automatici e controllati?

A

Un processo AUTOMATICO è l’attivazione di una sequenza appresa di elementi che procede senza attenzione intenzionale. Un processo CONTROLLATO è un processo a capacità limitata e richiede monitoraggio

78
Q

Che cos’è il set?

A

Insieme di aspettative e predisposizioni mentali che guidano la percezione e l’attenzione verso una categoria di stimoli. Il set può essere automatico oppure guidato dal soggetto.

79
Q

Come contribuiscono nella decodifica la situazione in cui la prestazione avviene e la struttura della configurazione degli stimoli?

A

La situazione in cui la prestazione avviene e il tipo di struttura della configurazione globale degli stimoli, contribuiscono a determinare sia cosa si privilegia nella decodifica sia come gli stimoli vengono interpretati. Questo tipo di elaborazione contestuale è definita TOP-DOWN (conoscenze generali, di livello superiore, che determinano il riconoscimento di unità percettive di livello più semplice).

80
Q

Che cos’è l’assuefazione?

A

L’assuefazione è quella situazione in cui, dopo un periodo di esposizione prolungata, uno stimolo costante perde la sua capacità attrattiva. Diventiamo assuefatti agli oggetti quotidiani, messaggi abituali e rumori costanti. Come indicato da Williams percepiamo per DIFFERENZIAZIONE, ovvero la nostra attenzione è attirata da stimolazioni che differiscono dal nostro livello precedente di adattamento e assuefazione.

81
Q

Chi sono i sensation seekers e che cosa può spiegare la loro esistenza?

A

Si riconosce nell’uomo una voglia di esplorare (eccitamento e emozione del rischio). E’ dimostrata l’esistenza degli sensation seekers, soggetti con una soglia di annodabilità più bassa degli altri. Tra le varie spiegazioni vi è la SOCIETA’ DEL NO-LIMITS, che provoca una continua ricerca di emozioni ed esperienze estreme. La ricerca di novità e sorpresa e di attivazione è un fatto cognitivo perché intrinseco al modo di funzionare del sistema neurologico. La REGOLARITA’ e l’innovazione non si escludono a vicenda. La NOVITA’ produce attivazione positiva.

82
Q

Che proprietà fisiche deve avere lo stimolo per attirare l’attenzione?

A

INTENSITA’: uno stimolo meno intenso tende a produrre maggiore assuefazione.

DURATA: gli stimoli che richiedono una maggiore esposizione per essere elaborati tendono a produrre più rapida assuefazione.

POSIZIONE: dimensioni e caratteristiche come la facilitata percezione di lettura da sinistra verso destra.

DISCRIMINAZIONE: stimoli semplici tendono a stancare perché non richiedono alta attenzione.

CONTRASTO: più alto è il livello di distinzione di uno stimolo rispetto a quelli tra i quali si trova, maggiore è la possibilità di attirare e mantenere l’attenzione.

RILEVANZA: stimoli ritenuti meno rilevanti o poco importanti tendono a produrre più velocemente assuefazione.

83
Q

Che cos’è il processo di categorizzazione? Che cosa sono le categorie e le rappresentazioni fototipiche?

A

La categorizzazione è il processo secondo cui classifichiamo ciò che è già appreso in memoria per economizzare gli sforzi per l’elaborazione delle informazioni.

Una CATEGORIA è un insieme di oggetti che hanno in comune una o più caratteristiche perfettamente rappresentate nell’oggetto che rappresenta il prototipo della categoria;

RAPPRESENTAZIONI PROTOTIPICHE: oggetti o persone che rispecchiano il prototipo di una specifica categoria

84
Q

Asch - modello configurazionale

A

Uno dei più noti sperimenti sul processo di categorizzazione e sull’organizzazione del processo percettivo è stato condotto da Asch nel 1946, che ha dimostrato come da una lista di aggettivi che descrivono una persona è possibile avere un’idea comune e condivisa delle caratteristiche di personalità della persona stessa (modello configurazionale). Dimostra l’esistenza di alcuni elementi centrali capaci di modificare radicalmente l’immagine della persona, sostituendo gli aggettivi caldi con degli aggettivi freddi.

Il modello configurazionale è una buona applicazione delle teorie gestaltiche in campo sociale: l’impressione che ci facciamo degli altri è sempre più della semplice somma delle parti.

85
Q

psicologia della Gestalt

A

I processi di categorizzazione e organizzazione sono studiati dalla psicologia della Gestalt. Il nostro cervello tende a elaborare automaticamente le informazioni, servendosi di schemi già immagazzinati per dare senso e significato a quanto viene percepito.

86
Q

psicologia della Gestalt: principio della vicinanza

A

Gli elementi tra loro vicini vengono percepiti come un tutt’uno all’interno di una scena visiva.

87
Q

principi gestaltici: principio della somiglianza

A

elementi tra loro simili per dimensione, forma o colore sono percepiti come collegati. vi è una tendenza a costruire unità percettive tra elementi simili

88
Q

principi gestaltici: chiusura

A

linee e forme familiari vengono percepite come chiuse e complete, anche se graficamente non lo sono, poiché le figure delimitate da margini chiusi sono percepite più facilmente di quelle con contorni aperti.

89
Q

principi gestaltici: figura-sfondo

A

le figure vengono percepite prima di tutto dal proprio contorno, mentre il resto viene inteso come sfondo. A seconda di cosa percepiamo come figura classifichiamo gli elementi restanti come sfondo

90
Q

principi gestaltici: continuità

A

si predilige un minor numero di cambiamenti di direzione e interruzione e a percepire una serie di elementi posti uno dopo l’altro verso un’unica direzione

91
Q

principi gestaltici: esperienza passata

A

il campo percettivo si segmenta in modo tale da favorire la costruzione di oggetti con i quali abbiamo familiarità, che abbiamo già visto, piuttosto che forme sconosciute.

92
Q

qual è secondo Siri uno dei maggiori difetti del sistema dell’io?

A

uno dei difetti maggiori del sistema dell’Io è rappresentato dal fatto che esso, quando più lavora sotto stress tanto più tende a IRRIGIDIRE GLI SCHEMI E I PREGIUDIZI che governano il suo operare, nel tentativo di garantirsi una rappresentazione rassicurante di sé e delle cose. Il sistema dell’Io è caratterizzato da processi di semplificazione e di sintesi che sembrano guidati dal principio di regolarità, dalla ricerca del noto e del conosciuto.

93
Q

Fear arousing appeals (Hovland, 1953):

A

Messaggi che inducono a confrontarsi con la paura, l’angoscia e il senso di impotenza che derivano dalla rappresentazione di situazioni a rischio, ovvero in cui l’individuo viene a trovarsi per aver adottato dei comportamenti irresponsabili. Mettono in scena accadimenti e le loro conseguenze negative e l’invito è quello di seguire le raccomandazioni implicite nel messaggio. Il fear arousing appeal ha avuto un ruolo importante nella pubblicità sociale, nella sua funzione didattico pedagogica.
Esiste il rischio che messaggi a impatto troppo forte attivino nell’individuo una sorta di meccanismo di difesa che lo porta a rimuovere un’esperienza traumatizzante.
Quanto la paura è elevata le persone possono respingere le informazioni, selezionandole, per difendersi dalla minaccia che esse contengono, mentre quando la paura è moderata le persone possono sentirsi più coinvolte e dedicare più attenzione.