Consumo nell'infanzia e nell'adolescenza Flashcards

1
Q

Quali sono secondo McMillan i tre ruoli del bambino nei confronti del mercato?

A
  1. CONSUMATORE IMMEDIATO
  2. MEDIATORE DEI CONSUMI DEGLI ADULTI
  3. CONSUMATORE FUTURO
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2
Q

Epistemologia genetica di Piaget - Stadi evolutivi dello sviluppo cognitivo

A

Piaget considera la crescita come un processo CONTINUO nel senso che si tratta di una costante relazione ed esperienza, ma anche DISCONTINUO perché il bambino attua dei salti di crescita, chiamati STADI EVOLUTIVI DELLO SVILUPPO COGNITIVO :

  1. 0-2 anni STADIO SENSOMOTORIO= il bambino usa un approccio MULTISESNORIALE e le abilità MOTORIE per orientarsi nel mondo e reagisce agli stimoli attraverso comportamenti fissi;
  2. 2-7 anni STADIO PREOPERAZIONALE= l’esperienza è ancora di tipo sensoriale e questa ha un ruolo fondamentale nell’immaginario mentale del bambino e si sviluppano le abilità linguistiche e di pensiero in modo più organizzato. Il pensiero è ancora di tipo intuitivo e questo periodo è caratterizzato dal GIOCO SIMBOLICO (il bambino trasforma l’uso degli oggetti) e dell’EGOCENTRISMO INTELLETTUALE (esiste solo il suo punto di vista);
  3. 7 - 12 anni STADIO OPERAZIONALE CONCRETO= sviluppo di processi di ragionamento e decentramento dell’attenzione (il bambino comprende che oltre al suo vi sono più punti di vista) e si sviluppa l’ABILITA’ DI ASTRAZIONE (generalizzazione degli stimoli) e si presta attenzione a stimolazioni provenienti da stimolazioni diverse contemporaneamente;
  4. 12 in poi STADIO OPERAZIONALE FORMALE= capacità di pensiero astratto/ipotetico e completo sviluppo di attività cognitive
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3
Q

Bandura: teoria dell’apprendimento sociale

A

i comportamenti umani vengono appresi per OSSERVAZIONE attraverso il MODELLING: dall’osservazione degli altri ci si fa un’idea di come vengono eseguiti i nuovi comportamenti, e in occasioni successive queste informazioni codificate servono come guida per l’azione.

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4
Q

Teoria socioculturale di Vygotskij: apprendimento imitativo, istruito, collaborativo

A

Un altro aspetto relativo alla teoria dello sviluppo dei bambini è quello di cui parla Vygotskij (1931), secondo il quale la diversa cultura influenza il modo in cui il bambino vive, reagisce, percepisce il mondo e gli strumenti culturali permettono al bambino di ricevere informazioni sulle aspettative del gruppo di riferimento.

3 modalità di trasferimento di strumenti culturali: (1) apprendimento IMITATIVO, (2) apprendimento ISTRUITO, (3) apprendimento COLLABORATIVO

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5
Q

Quali sono i principali cambiamenti/trend attuali in termini fisiologici?

A

Si parla di anticipo dell’età puberale, sia per bambini che bambine. Questo fenomeno nasce dallo studio dell’Università di Copenhagen sui cambiamenti della voce dei bambini di un coro danese. Questa anticipazione è dovuta principalmente all’alimentazione dei bambini, carica di carni rosse che anticipano lo sviluppo dei bambini.

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6
Q

Quali sono i principali cambiamenti/trend attuali in termini familiari?

A

Crescita di famiglie omogenitoriali, ricomposte, omosessuali, etnicamente miste, aumento di divorzi e diminuzione del numero di figli per coppia.

E’ importante ricordare che sono cambiate anche le dinamiche nel rapporto autorità genitoriale-figli: se una volta era basato sull’autorità e sull’obbedienza alle regole, oggi le relazioni familiari si basano su un principio di COMPROMESSO e COMPRENSIONE.

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7
Q

Quali sono i principali cambiamenti/trend attuali in termini di relazioni con i media?

A
  1. L’accesso ai contenuti invita ad una ADULTIZZAZIONE del bambino. In questo processo di evoluzione del bambino c’è anche una rivoluzione del genitore; che tende a ringiovanire, a voler essere parte del mondo dei giovani.
  2. Helman - the HURRIED CHILD= i genitori spingono i bambini al successo precoce e si aspettano che questi riproducano i loro comportamenti come adulti in miniatura.
  3. Un fenomeno interessante è la DEMOCRAZIA DEL TELECOMANDO e spesso il controllo ce l’ha il bambino.
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8
Q

Thomas Cook: dichotomous child

A

Il bambino viene considerato in due modi:

  1. VULNERABILE E BISOGNOSO DI PROTEZIONE= tipico degli psicologi dell’età evolutiva. Il bambino manca degli strumenti per interpretare il mondo.
  2. EMPOWERED= esperto e capace di comprendere il mondo esterno

Questi due approcci in qualche modo non sono efficaci: se lo considerano come vulnerabile, per proteggerlo lo vincolo e lo limito, gli impediscono di esprimere il mondo. Dall’altro lato se lo considero esperto rischio di metterlo nella condizione di dargli accesso a contenuti per i quali non è pronto. La questione è intendere un bambino come l’insieme di questi due aspetti; esso è vulnerabile ed esperto.

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9
Q

Che cos’è la socializzazione ai consumi (Ward)

A

La socializzazione ai consumi è il processo attraverso il quale i minori acquisiscono conoscenze, competenze e atteggiamenti rilevanti per il loro ruolo da futuri consumatori. In realtà il bambino deve venire inteso anche e soprattutto come consumatore del qui ed ora (from crudle to grave).

La socializzazione ai consumi include aspetti DIRETTI e INDIRETTI (come la pubblicità).

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10
Q

Che cos’è la socializzazione retroattiva o inversa?

A

Esiste anche una socializzazione inversa o retroattiva: il bambino oggi ha ruolo di SOCIALIZZATORE ai consumi, che insegna ai genitori che cosa fa tendenza, che cosa acquistare e non, quali sono i prodotti più interessanti.

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11
Q

Quali sono le fasi del processo di socializzazione ai consumi?

A

La socializzazione ai consumi è un processo che ha come apici da una parte le agenzie di socializzazione fino ad arrivare agli output di socializzazione.

  1. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE: scuola, genitori, insegnanti etc
  2. AGENZIE PERTURBANTI ESTERNE che possono frapporsi fra l’agenzia di socializzazione e il soggetto (tentativi genitoriali di filtrare gli stimoli della pubblicità, educazione ai consumi da parte delle istituzioni, strategie aziendali come l’uso di TREND SPOTTERS o INSIDERS= ragazzi che tengono costantemente aggiornate le imprese sui principali trend che investono la loro cultura di consumo)
  3. PROCESSI DELL’IO: sviluppo cognitivo, conoscenze comportamentali e relazionali;
  4. OUTPUT DI SOCIALIZZAZIONE in termini di conoscenza delle marche, acquisizione delle competenze, interpretazione della pubblicità…
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12
Q

3 prospettive della socializzazione al consumo: individuale, socio-attivo e culturale

A
  1. INDIVIDUALE= basata sull’impianto stadiale di Piaget, vede la socializzazione come un processo individuale e cognitivo;
  2. SOCIO-ATTIVA= considera l’impianto sociale e delle relazioni ma non considera le variabili ambientali culturali;
  3. CULTURALE= l’oggetto di consumo acquisisce, attraverso la cultura, significati che vanno oltre all’oggetto stesso
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13
Q

Quali sono i tre stadi di sviluppo degli item di socializzazione (Roedder)?

A
  1. PERCEPTUAL STAGE (3-7 anni)= i bambini hanno familiarità con i concetti di marca, spesa e negozio. Le conoscenze in materia di consumi sono elementari e si basano sulle caratteristiche FISICO-SENSORIALI dei beni e fanno riferimento spesso ad un attributo o una caratteristica distintiva;
  2. ANALYTICAL STAGE (7-11 anni)= gli oggetti iniziano ad essere valutati in termini di performance e si sposta l’attenzione alle CARATTERISTICHE FUNZIONALI. Aumenta la complessità dei processi decisionali: le informazioni vengono processate in maniera multidimensionale e si sviluppano meccanismi di pensiero IPOTETICO, considerando più punti di vista diversi dal proprio;
  3. REFLECTIVE STAGE (11-16 anni)= il passaggio all’adolescenza indica il perfezionamento delle competenze relazionali e porta il focus sulla dimensione sociale del consumo. Consumare diventa un atto consapevole per esprimere la propria identità ed essere accettati dal gruppo dei pari.
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14
Q

Qual è il rapporto tra bambini e senso del denaro e dei prezzi?

A

Fino all’adolescenza vengono dedicate scarse attenzioni ai prezzi, infatti, pochissimi bambini si preoccupano del prezzo di un bene. Durante la prima e la seconda infanzia i prezzi vengono dunque ricondotti alle caratteristiche fisiche dei prodotti. Intorno agli 8-10 anni si sviluppa la consapevolezza minima che il prezzo di un prodotto possa corrispondere alla quantità di lavoro necessaria per produrlo, mentre solo nella PREADOLESCENZA il prezzo viene collegato alla soddisfazione delle preferenze dei potenziali consumatori.

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15
Q

Prensky: distinzione tra nativi digitali, immigrati digitali, tardivi digitali

A

I bambini oggi, in maniera progressiva, utilizzano i media in maniera consistente. Ciò che ha scatenato la riflessione su questa riflessione è stato Marc Prensky (2001), che parla per la prima volta della distinzione fra:

  1. NATIVI DIGITALI: bambini considerati estremamente esperti nel muoversi attraverso l’uso della tecnologia;
  2. IMMIGRATI DIGITALI: non sono nati con gli strumenti in mano ma hanno acquisito le competenze;
  3. TARDIVI DIGITALI: tendono a rifiutare l’approccio con gli strumenti mediatici.

Secondo Riva i bambini sono nativi digitali non perché posseggono capacità e abilità particolarmente sviluppate per maneggiare gli strumenti mediatici, ma perché il loro costante utilizzo gli permette di apprenderne l’uso intuitivamente e senza sforzo (in base al TEMPO DEDICATO).

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16
Q

Riva: le 4 generazioni di nativi digitali

A
  • GENERAZIONE TEXT: gli SMS segnano l’uso di un nuovo linguaggio e vi è un limitato controllo da parte dell’adulto;
  • GENERAZIONE WEB (anni 80): l’utente assume un ruolo più attivo (SPETTATORE)
  • GENERAZIONE SOCIAL MEDIA: lo spettatore diventa anche COMMENTATORE che si costruisce un’identità sociale;
  • GENERAZIONE TOUCH (a partire dall’entrata nel mercato di iPhone nel 2007 e iPad nel 2010): il bisogno di essere alfabetizzati sparisce.
17
Q

quali sono le due conseguenze principali dell’uso dei social media nei bambini?

A
  1. Modificano la capacità di RICONOSCERE LE EMOZIONI
  2. Alterano la capacità di ATTENZIONE SOSTENUTA: l’attenzione media durante la fruizione dei contenuti digitali si riduce infatti del 50% con conseguenze che riguardano disturbi dell’attenzione e minor capacità di distinguere la qualità delle informazioni reperite online.
18
Q

Fruizione televisiva: tv passione, tappezzeria e tappabuchi

A
  • TV passione= attenzione massima
  • TV tappezzeria= tv come sottofondo
  • TV tappabuchi= tv come passatempo per occupare i momenti morti
19
Q

Quali sono le fasi di comprensione della pubblicità, del suo ruolo persuasivo e delle sue strategie?

A

Il grado di fiducia e credibilità attribuita alla pubblicità diminuisce solo con l’aumentare dell’età.Gli studi sulla persuasione della comunicazione pubblicitaria si sono incentrati sul comprendere le capacità di distinguere la pubblicità dal resto della programmazione, di comprenderne la natura commerciale, l’elaborazione e il ricordo dei messaggi, lo sviluppo di difese cognitive dall’intento persuasorio e l’apprendimento di conoscenze sui meccanismi della comunicazione.

Verso i 3 anni il bambino si rende conto che le immagini sono RAPPRESENTAZIONI DELLA REALTA’, ma non comprende che potrebbe non corrispondere al reale.

A 5 anni il bambino riconsoce la pubblicità all’interno del programma

Verso gli 7/8 anni si riconosce la sua FINALITA’ PERSUASORIA

Solo nell’adolescenza (10/12 in poi) anni gli adolescenti riconoscono il gap tra il reale e il non, riconoscono l’esistenza di una fonte esterna da cui arriva il messaggio, capiscono che è rivolto ad un pubblico e riconoscono la natura simbolica della pubblicità (STRATEGIE E BIAS).

20
Q

Buijsen: intended e unintended effects

A

Buijsen nel 2003 effettua una differenziazione:

  • Ci sono una serie di INTENDED EFFECTS - obiettivo di informare, creare una brand knowledge, portare all’acquisto e alla fidelizzazione.
  • Ciò che rileva è che ci sono una serie di UNINTENDED EFFECTS, che variano dal MATERIALISMO, anche se in maniera indiretta, al CONSUMISMO, al CONFLITTO GENITORE-FIGLIO (che si manifesta per esempio attraverso il NAG FACTOR), l’ADULTIZZAZIONE, l’enfatizzazione degli STEREOTIPI e anche l’INFELICITA’.
21
Q

Che cos’è il nag factor? Assillo persistente/d’importanza

A

Il NAG FACTOR si esplicita attraverso un’azione di ASSILLO perpetrata dai figli contro i genitori, durante l’infanzia e prima adolescenza, per ottenere uno specifico bene di consumo, sotto la spinta del gruppo dei pari e/o della pubblicità. Il nag factor è stimolato dalla pubblicità e dal gruppo dei apri. E’ un CAPRICCIO PERSISTENTE del bambino che vuole ottenere dei prodotti, che avviene secondo una duplice modalità:

  • Assillo PERSISTENTE (più piccoli): pianto, continuo ripetersi della richiesta fino alla resa
  • Assillo D’IMPORTANZA - IMPORTANCE NAGGING (più grandi): argomentazione delle richieste facendo riferimento a importanza emozionale, educazione, sicurezza e risparmio.

In questa situazione ciò che emerge è che il genitore che aveva impostato il rapporto con il bambino sul COMPROMESSO, di cui parlavamo all’inizio, si trova in una situazione di frustrazione e difficoltà e crisi nell’affrontare il naging.