4_Intenzione comunicativa da parte del parlante Flashcards
Quali sono i livelli di intenzione?
L’intenzione globale del parlante nell’atto comunicativo è di comunicare qualcosa ad un destinatario, costituendo un confine tra mondo interno, esterno e il messaggio prodotto. Grice, distinguendo tra what is said e what is ment individua l’intenzione informativa, rendere manifesto un contenuto, e l’intenzione comunicativa ovvero rendere consapevole destinatario e parlante che il parlante ha una determinata intenzione comunicativa
Che caratteristica ha l’intenzione comunicativa? Cosa consente?
E’ una variabile continua e non un’entità discreta. La gradualità intenzionale consente di calibrare gli atti comunicativi nel corso dell’interazione.
Quali sono gli elementi della gradualità comunicativa?
- Forza dell’intenzione: più è forte più l’atto comunicativo è definito e a fuoco.
- Gerarchia delle intenzioni: un atto comunicativo può essere governato da una pluralità di intenzioni disposte in modo gerarchico;
- Principio della pars pro toto;
- Opacità intenzionale;
In cosa consiste il principio della pars pro toto
essendo la laringe un vincolo biologico, il soggetto deve selezionare un certo livello di intenzionalità per trasmettere ciò che ha in mente.
Cosa determina la gradualità delle intenzioni comunicative?
Aumenta il grado di libertà di un soggetto nella scelta di un percorso di senso ma rende complesso l’atto comunicativo che necessita di una regia cognitiva ed emotiva;
inoltre è passibile di errore determina opacità intenzionale: l’intenzione del parlante è implicita e definita dal destinatario attraverso un processo inferenziale (no trasparenza comunicativa).
Quale processo cognitivo è importante nella gestione della gradualità intenzionale? In che modo presiede all’elaborazione delle informazioni?
L’attenzione che consente la selezione delle informazioni salienti e pertinenti e sostiene la messa a fuoco.
Due tipi di processamento: automatico (rapido, memoria a breve termine, non richiede risorse attentive)
controllato (lento, notevole attenzione, si svolge sotto costante controllo del soggetto). L’esercizio rende possibile l’acquisizione di abitudini e quindi il passaggio dal processamento controllato a quello automatico.
Come si caratterizza l’intenzione comunicativa durante un atto comunicativo? Come può essere segmentata?
Come una variabile continua segmentabile in 3 categorie ossevabili. in questo modo si passa da atti routinari automatizzati a atti complessi e impegnativi.
Quali sono i 3 livelli di intenzionalità comunicativa?
0: livello notizia non c’è intenzione e individuo reagisce in modo involontario senza controllo attentivo (rossore, sudore, delirio febbrile);
Tra 0 e 1 lapsus, amnesie momentanee, azioni sbadate: fenomeni di disattenzione
1: livello comunicazione standard; atti intenzionali semplici o stereotipizzati; attenzione orientata (automatismo ripristinabile); (saluti, richieste semplici)
2: livello comunicazione focalizzata; consapevolezza di comunicare e richiede una attenzione focalizzata assidua.
Da cosa è reso possibile l’unitarietà del significato? Cos’è il significato modale?
Dal processo di sintonia semantica e pragmatica, che coordina in modo coerente la pluralità di sistemi di significazione e segnalazione verbali e non.
Nel processo di significazione si elabora quindi il significato modale, che è il prevalente e dominante in condizioni standard quando è applicato il principio dell’assumere per garantito.
Quali due indirizzi emergono dallo studio dell’articolazione e della produzione del messaggio?
Modello olistico funzionale (top Down): l’intenzione comunicativa e la pre programmazione cognitiva sono fondamentali per la costruzione del messaggio (Levelt);
Modello gestione locale e situata (bottom up): il messaggio non è pianificato e eseguito secondo una serie di regole astratte e universali ma secondo le condizioni del contesto di riferimento: in particolare la produzione del messaggio dipende dalla capacità di gestione locale dei pensieri e del contesto da parte del parlante in rispondenza ad una data intenzione comunicativa e ad un destinatario.
Quali concetti emergono dall’idea di gestione locale del messaggio?
Il fuoco comunicativo come processo attivo e selettivo di concentrazione dell’attenzione su certi aspetti in modo condiviso col destinatario, producendo pertinenza sia in relazione agli aspetti esterni che interni tra intenzione e pensiero.
Il percorso comunicativo che il soggetto compie attraverso il campo delle proprie rappresentazioni mentali.
Cos’è dunque il messaggio?
e’ un insieme di concetti che rispondono in modo contingente e situato alle circostanze e alle attese dei partecipanti mettendo a fuoco certi aspetti della realtà
Cosa comporta l’articolazione del messaggio?
La scelta di una strategia comunicativa: una selezione dei contenuti e delle modalità espressive
Quali sono i caratteri di una strategia comunicativa? Cosa implica?
Contingenza: si riferisce a situazioni precedenti dimili e le adatta al contesto
Novità: implica la generazione di un percorso comunicativo ad hoc
Creatività: anche quando è ripetuta comporta variazioni locali
Questo implica una calibrazione cognitiva e affettiva del messaggio che è di difficile gestione in quando l’efficacia è riconoscibile sono a posteriori: aprendimento ed esperienza rendono più competenti ma non si traducono in percorsi precostituiti a priori.
Che configurazione assume dunque la strategia comunicativa? Che rapporto ha con l’intenzione?
E’ dinamica e un rapporto di uno a molti: a una data intenzione possono corrispondere vari percorsi strategici e viceversa.