rcu Flashcards

1
Q

definizione

A

La rettocolite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica del colon . Malattia ulcero-infiammatoria della mucosa a decorso ricorrente acuto e cronico

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Q

epidemiologia

A

È una malattia che presenta maggiore incidenza nei paesi occidentali (in Europa sono maggiormente colpiti i paesi del Nord mentre in Italia l’incidenza è molto più bassa, probabilmente a causa di fattori genetici), interessa principalmente i giovani (picco in III decade) e mostra predilezione per il sesso femminile (3:2), principalmente bianchi,

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3
Q

eziologia e patogenesi

A

L’eziologia è sconosciuta e la patogenesi è multifattoriale. Probabilmente si hanno dei fattori genetici predisponenti spesso associati con agenti esterni ed alterata immunologia dell’ospite. Molto importante è la FAMILIARITÀ,associata a fattori ambientali e alterazioni del sistema immunitario. L’ ipotesi più accreditata considera infatti la presenza di un’alterazione genetica responsabile di una disregolazione della risposta immunitaria nei confronti della flora batterica intestinale.

I fattori scatenanti sono in gran parte sconosciuti, talora l’esordio è preceduto da uno stress psicologico importante che può essere anche causa di recidive, talora l’esordio può insorgere in seguito dopo aver smesso di fumare. Il fumo è un fattore protettivo.
Si ha inoltre un’ipotesi eziopatogenetica infettiva a causa della presenza di anticorpi anti Escherichia coli, M. Kansasii, streptococcus, eubacterium.
Anche l’allergia al latte vaccino è stata messa in campo
Ipotesi chimica, inoltre si ritiene che il muco secreto in cindizioni di RCU possa presentare una riduzione delle solfomucine e mucine anomale.
Ipotesi immunitaria, malattia mediata da Th 2 compatibile con un incremento di IL-23 nella mucosa dei pazienti con RCU, protezione data da polimorfismi del recettore IL-23 e efficacia terapia anti-TNF supporta l’ipotesi di ruoli delle cellule Th1 e Th17 nella RCU. E’ probabile che una combinazione tra squilibri che attivano l’immunità della mucosa e sopprimono l’immunoregolazionde contribuisca allo sviluppo di RCU
Le cellule T helper vengono attivate nella malattia di Crohn e la risposta è polarizzata verso il Th1. Le cellule T Th17 contribuiscono molto probabilmente alla patogenesi della malattia. Alcuni pleomorfismi del recettore di IL-23, coinvolto nello sviluppo e nella manutenzione delle cellule Th 17, conferiscono una riduzione marcata del rischio sia delle malattia di Crohn che della CU e suggeriscono che polimorfismi protettivi del recettore IL-23 possono attenuare le risposte proinfiammatorie nella malattia di Crohn e RCU. Inoltre le immunoglobuline circolanti normali sono elevate con evidenza di attivazione del complemento, e linfociti t circolanti citotossici contro le cellule della mucosa colica, con aumento dell’attività delle cellule b della mucosa. Aumento delle IgE nella proctite allergica, aumento di mast cellule ed eosinofili (markers di reazione tipo I RCU. E’ probabile che una combinazione tra squilibri che attivano l’immunità della mucosa e sopprimono l’immunoregolazionde contribuisca allo sviluppo di RCU

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4
Q

localizzazione rcu

A

Nella RU si ha un processo infiammatorio limitato al colon con interessamento esclusivo della mucosa (a differenza del Crohn dove invece abbiamo interessamento segmentario potenzialmente di tutto il tratto gastro-intestinale e in cui il processo infiammatorio coinvolge la parete del canale alimentare a tutto spessore).
- interessa primitivamente il RETTO e il COLON SINISTRO e si diffonde prossimalmente, con andamento prevedibile, fino all’interessamento continuo e diffuso dell’intero colon.
- Interessamento rettale,
- Solo retto 55%
- Tutto il colon sinistro 25%
- Pan Colite: 20%

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5
Q

manifestazioni extraintestinali

A
  • Uveite,
  • Poliarterite migrante
  • Sacroileite,
  • Spondilite anchilosante
  • Eritema nodoso
  • Ippocratismo digitale
  • Lesioni cutanee
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6
Q

prognosi a lungo termine

A

dipende da gravità malattia attiva e sua durata,

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7
Q

clinica , rcu

A
  • Sintomi intestinali Da un punto di vista clinico si caratterizza per l’esordio insidioso e un DECORSO RICORRENTE, con periodi di acuzie alternati a periodi di remissione. I sintomi più comunemente osservati nelle fasi attive di malattia sono rappresentati da diarrea infiammatoria ed ematica con filamenti mucosi, e dolori addominali.
    Si manifesta spesso con diarrea ematica con abbondante muco, dolore ai quadranti inferiori nell’addome, spesso di tipo crampiforme, con durata variabile, giorni, settimane o mesi, con anemia, perdita di peso ed affaticabilità. Il dolore è crampiforme con i crampi che si attenuano con la defecazione.
    I sintomi persistono per giorni, settimane e mesi, attacco di esordio di solito molto grave. Più della metà delle forme sono lievi, tendono a determinare almeno una recidiva entro dieci anni e nel 30% necessitano di colectomia entro 3 anni.
  • Manifestazioni extraintestinali,artrite, pericardite, uveite, spondilite anchilosante, eritema nodoso, amiloidosi,
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8
Q

gravita’

A

variabile, rappresenta emergenza medica o chirurgica, fino a determinare rottura del colon. Oltre il 50% dei casi sono rappresentati da emergenza medica o chirurgiche fino a rottura del colon, spesso recidiva, e talora necessita di colectomia per intrattabilità dei sintomi.

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9
Q

terapia

A

Colectomia, che comunque non risolve le manifestazioni extraintestinali,

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10
Q

complicanze

A
  • nella RU si ha una tendenza alla diminuzione del calibro e della lunghezza del colon e del retto, che nel tempo può portare anche a scomparsa dell’ansa sigmoidea.
  • Complicazioni epatiche
  • Pericolangite e colangite sclerosante 7,5% delle due forme associate a CU, carcinoma dotti biliari (0,4 - 1,4 % ) , cirrosi (5 %), granulomi epatici, epatite cronica attiva
  • Complicanze intestinali
  • carcinoma del colon, insorge in pz con storia ultradecennale di malattia, i carcinomi insorgono in maniera subdola a livello di aree displastiche della mucosa flogistica in rigenerazione e sono spesso multipli, diagnosi spesso tardiva. Il tumore ha spesso un comportamento aggressivo. La trasformazione carcinomatosa della colite ulcerosa si verifica nel’1% dei pz. I fattori di rischio che si associano alla colite ulcerosa per la sua trasformazione sono l’estensione della malattia, la durata della malattia,la sua età di insorgenza e la displasia epiteliale, che deve essere valutata osservando il nucleo, la cromatina, il nucleolo e le mitosi, il nucleo in rapporto al citoplasma, la presenza o menod i cellule caliciformi e presenza di infiammazione
  • grave sanguinamento
  • megacolon tossico
  • rottura dell’intestino
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11
Q

PROGRAMMA DI PREVENZIONE DEL K IN CU

A

Presenza di displasia non è indicativa di colectomia a meno che
- Sia una displasia grave
- Sia presente in diverse biopsie
- Possibilmente non sia accompagnata da flogosi
* Richiede grande esperienza e cautela e una stretta collaborazione tra clinico e patologo.

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12
Q
A
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