Orazio Flashcards
A che fase appartengono gli Epodi di Orazio?
Gli Epodi, dunque la poesia giambica, appartengono alla fase giovanile della poesia di Orazio e agli eventi immediatamente successivi alla battaglia di Filippi (42 a.C.).
Cosa differenzia gli Epodi dalle successive opere oraziane?
Asprezze polemiche, toni carichi, linguaggio poetico violento. Gli Epodi ci restituiscono un’immagine singolare di Orazio che si distacca dal suo stereotipo.
Quali sono i modelli degli Epodi?
I poeti greci Paro e Archiloco (=abilità versificatoria). Orazio rivendica però la sua originalità: dichiara di aver mutato da Archiloco i metri e l’ispirazione aggressiva ma non i contenuti. In più, Orazio si rivolge verso avversari “minori”: personaggi scarsi o fittizi (=es. epodo 10).
Per quale motivo Orazio considera Lucilio il vero iniziatore della satira?
- esametro come forma metrica
- utilizzo della satira come strumento di aggressione personale
- aggressività = elemento caratteristico
- maggiore varietà di temi e interessi
- elemento autobiografico.
Nelle Satire, Orazio in cosa si differenzia da Lucilio?
- Orazio rimprovera a Lucilio la facilità di stile
- In Orazio l’attacco personale è sempre collegato con un’intenzione di ricerca morale
- Orazio analizza i vizi delle persone
- La satira oraziana si collega al circolo di Mecenate perché individua una strada per pochi attraverso le storture di una società in crisi
- Orazio, da figlio di liberto, non aggredisce personaggi eminenti, ma si rivolge a “irregolari”.
Quali sono le caratteristiche della morale oraziana?
Orazio si ispira all’educazione tradizionale ma aggiunge dei concetti delle filosofie ellenistiche, come l’autàrkeia e la metriotes.
Quali sono le differenze tra la prima e la seconda raccolta delle Satire di Orazio?
- Prima raccolta: confronto tra un modello positivo e tanti modelli negativi
- Seconda raccolta: meno rappresentazione autobiografica, utilizzo del dialogo, ruolo dominante all’interlocutore del poeta, la denuncia sovrasta la morale.
Qual è, teoricamente, l’opinione di Orazio riguardo il genere satirico?
Orazio asserisce che la satira non sia vera poesia, perché quest’ultima necessita di ispirazione divina e voce sublime. La satira si distingue dalla prosa solo per la metrica. Ciò non toglie che Orazio prestasse molta cura nello stile delle Satire.
Per un poeta latino, cos’è l’imitazione? In che opera Orazio riprende molti autori greci?
1) L’imitazione è la messa in opera delle vaste possibilità espressive offerte dalle diverse forme di memoria poetica.
2) Nelle Odi.
Rapporto Alceo/Orazio:
- Orazio riprende il carattere gnomico di Alceo
- I componimenti oraziani iniziano con una ripresa evidente di Alceo
- Alceo: amori e odi di un aristocratico di Lesbo impegnato in contese politiche e sociali
- Orazio: vive la poesia come un ristoro dall’impegno politico.
Cosa separa in maniera importante Orazio dai suoi modelli?
Orazio al mondo ellenistico (Alceo, Saffo, Anacreonte, Pindaro, lirica corale, alessandrini) attinge elementi centrali della sua cultura, ideologia e sensibilità di poeta.
Temi della lirica oraziana:
- consapevolezza della brevità della vita, da cui deriva la necessità di appropriarsi delle gioie del momento senza perdersi nelle speranze del futuro
- consapevolezza del potere delle passioni e dunque della “fugacità” dell’aurea mediocritas.
Perché la lirica civile di Orazio non può essere considerata esclusivamente propagandistica?
Perché anche dove riflette con fedeltà l’ideologia del principato sa sfruttare la vastità di temi di quest’ultima per evitare l’enfatizzazione della magnanimità del singolo e perché Orazio sa farsi portavoce dei sentimenti profondi della società contemporanea. Tuttavia, l’ideologia augustea dà spesso occasione al poeta di esprimere la propria morale.
Come appare la lirica amorosa oraziana?
La poesia amorosa di Orazio sembra nutrire un distacco verso la passione: vengono osservate le situazioni tipiche dell’innamoramento, ma non senza una velata ironia.
Come appare l’inno oraziano?
La lirica religiosa oraziana si distacca da quella greca in quanto priva del legame con un’occasione religiosa/rituale. L’inno oraziano conserva formulario e andamento ma i suoi sviluppi sono di carattere letterario.
Cos’è l’angulus?
È lo spazio delimitato, chiuso e modesto del podere personale; è il luogo destinato al canto, al vino e alla saggezza. Inoltre, si allaccia a due temi fondamentali: la morte e l’amicizia.
Quali sono le caratteristiche dello stile oraziano?
- vocabolario semplice
- sintassi molto simile a quella greca
- callida iunctura = arte della collocazione delle parole
- effetto di sobrietà e limpidezza classica.
Cosa differenzia le Epistole dalle Satire?
Orazio chiama entrambe le sue opere “Sermones”, ma le Epistulae acquisiscono la loro identità proprio come raccolta di lettere: tutte loro hanno un destinatario, formule di saluto e commiato. Ovviamente è da escludere una funzione esclusivamente privata. Una raccolta di lettere in versi si tratta probabilmente di una raccolta sperimentale e in più le epistole richiedono un trasferimento dalla dimensione cittadina a quella rustica dell’angulus.
Come rielabora Orazio nelle Epistulae il modello lucreziano?
Orazio ripropone il rapporto autore-lettore, imponendo un impianto comunicativo rivolto verso l’ingiunzione e l’esortazione, manca l’aggressività comica. Orazio sembra non più capace di costruire un modello di vita soddisfacente, oscilla tra morale ed edonismo.
Cos’è la strenua inertia?
È un torpore smanioso che logora il poeta, l’insoddisfazione di sé e della noia impaziente.
Quali sono i temi dell’Ars poetica?
Problemi di critica letteraria, di poetica e di politica culturale.
Orazio propone il proprio contributo di critico letterario in merito alla questione del teatro, predica un’arte colta, paziente e raffinata. Infine, ha occasione di disegnare i tracciati di storia della cultura e della letteratura sia greca che romana nonché squarci di vita quotidiana del letterato romano e dei circoli letterati di Roma.
Perché è importante l’epistola 2,1 di Orazio?
Perché il poeta si rivolge ad Augusto e polemizza contro il favore indiscriminato di cui godono i poeti teatrali. Invita il princeps a prestare più attenzione alla poesia destinata alla lettura, l’unica che potesse raggiungere i livelli di eccellenza formale che la Roma augustea richiedeva.