Cicerone Flashcards
Biografia di Cicerone:
Nasce ad Arpino nel 106 a.C. da una famiglia equestre. Studia retorica e filosofia e inizia a frequentare il foro. Nell’89 partecipa alla guerra sociale e nell’81 inizia la sua carriera di avvocato. Nel 63 sventra la congiura di Catilina e nel 58 è esiliato per questo ma nel 57 è richiamato a Roma, nel 51 scrive il De oratore, il De re publica e il De legibus. Nel 44 torna in politica dopo la morte di Cesare e nel 43 viene ucciso dai sicari di Antonio.
Quali sono le caratteristiche delle argomentazioni di Cicerone? In cosa consiste la “contraddizione” del pensiero ciceroniano?
Cicerone, nelle sue orazioni, mette a frutto l’uso delle parole ai fini della persuasione e li teorizza nei trattati teorici. Col passare degli anni, ha avvertito la necessità di riflettere, rifacendosi al pensiero ellenistico, sui fondamenti della politica e della morale: il suo obiettivo è dare una solida base ideale, etica, politica a una classe dominante il cui bisogno di ordine non si traduca in chiusure, cui il rispetto del mos maiorum non impedisca l’assorbimento della cultura greca. Cicerone ricerca un difficile equilibrio tra istante di “ammodernamento” e necessità di conservazione dei valori tradizionali.
Argomenti del Pro Roscio Amerino:
È un’orazione di difesa a favore di Sesto Roscio, il cui padre è stato ucciso da due suoi parenti alleati con Lucio Cornelio Crisogono, liberto di Silla. Pur provando disgusto verso il governo sillano, Cicerone cerca di coinvolgere Silla il meno possibile per motivi di prudenza e opportunità politica. È portavoce della nobiltà che, pur apprezzando l’operato di Silla, si doleva per aver assecondato che tutto il potere finisse nelle mani di un solo uomo.
Le Verrinae:
Cicerone le compose dopo aver ottenuto la questura in Sicilia nel 75 a.C. : il popolo gli chiese infatti di sostenere l’accusa nel processo contro l’ex governatore Verre, il quale fuggì in Italia dopo la “prima parte” dell’orazione. Cicerone pubblicò poi l’Actio secunda in Verrem. Lo stile è maturo: il periodare è armonioso e complesso, a sintassi duttile, la narrazione semplice ma ricca di pathos. In più, Cicerone si mostra abile maestro dell’arte del ritratto.
Perché è importante la Pro lege Manilia di Cicerone?
Perché Cicerone, nel 66 a.C., parlò in favore del progetto di legge del tribuno Manilio, che proponeva di dare a Pompeo poteri straordinari su tutto l’Oriente per affrontare Mitridate (in tal modo, c’era una possibilità di difendere i vectigalia, i tributi che affluivano a Roma dalle province orientali). Gli aristocratici non vedevano di buon’occhio la concessione dei poteri a una sola persona, mentre i repubblicani costituivano un gruppo leader nell’ordine equestre, di cui Cicerone aveva bisogno per cementare la concordia di senatori e cavalieri.
Qual è l’errore di Cicerone nell’esporre la prima Catilinaria?
Dopo aver accusato con toni minacciosi Catilina di fronte al Senato, Cicerone giustifica la propria decisione di far giustiziare gli accusati senza processo.
Cosa spicca nella Pro Murena?
È un’orazione difensiva per Lucio Licinio Murena, in cui Cicerone sperava di riscontrare un continuatore della propria politica di resistenza all’eversione. Si serve di ironia e scherzo, ma in quest’orazione troviamo il ritratto di un modello in cui il rispetto del mos maiorum sia contemperato dall’addolcimento dei costumi e di aperture delle gioie della vita.
Che idea nuova propone Cicerone nella Pro Sestio?
Sestio era un tribuno accusato di violenza da parte di Clodio. In quest’orazione, Cicerone propone non la “concordia ordinum”, ma il “consensus omnium bonorum”, cioè la concordia attiva di tutte le persone agiate. Il dovere dei “boni” e del Senato è quello di non rifugiarsi nel proseguimento dei propri interessi privati, ma di affidarsi a personaggi eminenti che rappresentino la loro causa. Quest’idea verrà affrontata nel De re publica.
Pro Caelio:
Cicerone espone un’orazione difensiva a favore del giovane Marco Celio Rufo, amante di Clodia, moglie del fratello di Cicerone. L’oratore ha modo di sfogare il suo astio nei confronti del fratello e di dipingere Clodia come una meretrice bugiarda. Per quanto riguarda Celio, Cicerone giustifica i modi del giovane asserendo che i tempi sono cambiati e istituendo un nuovo modello: ricondurre i nuovi comportamenti all’interno di una scala di valori che continui a essere dominata dalle virtù tradizionali, spogliate del loro eccesso di rigore.
Quale fu il “fallimento” oratorio di Cicerone?
La Pro Milone, in cui Cicerone difende l’imputato accusato di aver ucciso Clodio, insistendo sulla legittima difesa e sull’esaltazione del “tirannicidio”.
Perché le orazioni cesariane di Cicerone sono poco credibili?
Cicerone ottenne il perdono di Cesare dopo la vittoria di quest’ultimo e tra il 46 e il 45 a.C. compose queste orazioni che abbondano di elogi al politico.
Quale fu la posizione politica di Cicerone dopo la morte di Cesare?
Cicerone cercò inutilmente di staccare Ottaviano da Antonio e di porlo sotto la tutela del Senato. Per condurre il Senato a dichiarare guerra ad Antonio e a dichiararlo nemico pubblico, Cicerone compose le Filippiche.
In cosa consiste la coerenza del progetto ciceroniano? Quali sono le cause del suo fallimento?
Cicerone proseguì con fedeltà il suo ideale politico di concordia nel contesto di un generale riavvicinamento fra senato ed equites e si occupò sempre di salvaguardare le priorità del Senato. Il fallimento è dovuto alla mancanza di Cicerone di condizioni necessarie a crearsi il seguito clientelare o militare necessario a far trionfare la sua linea politica, non si avvalse di eserciti personali durante la crisi, ponendo troppe speranze nei boni.
Quale fu la risposta “letteraria” di Cicerone al periodo di crisi?
Fu la composizione di opere retoriche a partire dal 55 a.C.
Dibattito del De inventione ciceroniano:
Per un oratore è più importante l’abilità retorica o una larga cultura nell’ambito del diritto, della filosofia e della storia? L’eloquenza è senz’altro necessaria, ma la sapientia è fondamentale per la formazione morale dell’oratore.
De oratore ciceroniano:
Dibattito ambientato nel 91 a.C. tra Marco Antonio e Lucio Licinio Crasso. Antonio si schiera a favore di un oratore “istintivo” e “autodidatta” + espone le problematiche legate all’inventio, dispositio e memoria.