micosi Flashcards

1
Q

miceti

A

Possono essere unicellulari (lievitluricellulari (M. filamentosi o muffe)i), Posseggono una parete cellulare rigida costituita da chitina.

Si riproducono mediante spore (sessuata) e conidi (asessuata)

Si trovano nell’ambiente, in rapporto all’uomo possono stabilire dei rapporti di:

commensalismo, simbiosi, parassitismo, saprofitismo.

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2
Q

importanza miceti

A

cologica: degradano e riciclano il materiale organico

Industriale: produzione di cibi e alcolici

Medica: produzione di metaboliti secondari biologicamente attivi come antibiotici e immunosoppressori (ciclosporina).

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3
Q

metabolism micotico

A

Svolgono reazioni di fermentazione e di ossidazione per cui
sono spesso aerobi o anaerobi facoltativi.

-Sono chemiotrofi eterotrofi, necessitano quindi di molecole organiche preformate essenziali come carboidrati e nitrati, e la loro nutrizione avviene per assorbimento di sostanze organiche e sali.

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4
Q

OPPORTUNISMO FUNGINO

A

Patogenicità “condizionata” → possono causare l’infezione in un organismo nel quale sia loro offerta un’opportunità, che in genere è rappresentata da una riduzione delle capacità difensive dell’organismo stesso.i fattori predisponenti all’opportunismo fungino sono tutti legati ad una riduzione delle capacità di reazione antimicrobica dell’organismo e possono essere:

  • fattori intrinseci cioè legati a situazioni organiche preesistenti come malattie gravi debilitanti
  • fattori estrinseci come interventi esogeni farmacologici o terapeutici.
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5
Q

Morfologia funghi

A

Cellula fungina: nucleo, membrana nucleare, reticolo endoplasmico, mitocondri, apparato secretore.
Caratteristica è la presenza della parete cellulare rigida costituita da chitina.

Tallo (soma cellulare)
Unicellulare
Pluricellulare (molti filamenti o ife che formano il micelio. Le ife contengono molti nuclei)

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6
Q

Patogenesi, miceti

A

a malattia nell’uomo è un evento accidentale nel ciclo vitale di quasi tutti i miceti patogeni.

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7
Q

tipi micosi

A

superficiali, profonde, rare

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8
Q

micosi superficiali

A

ffezioni da funghi che parassitano le strutture cornee della cute e annessi.

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9
Q

micosi profonde

A

Comprendono le affezioni da funghi che parassitano tessuti e organi profondi.

  • Micosi granulomatose (localizzate o sistemiche)
  • Micosi micetomatose o Micetomi
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10
Q

micosi opportunistiche e rare

A

Possono essere superficiali e profonde a sempre legate ad
acquisito potere patogeno, in soggetti debilitati, da parte di miceti, normalmente innocui per un soggetto sano (Candida)

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11
Q

Micosi superficiali da funghi

che non inducono risposta infiammatoria,

A

tinea nigra, piedre, pityriasis versicolor

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12
Q

Tinea nigra, ag eziologico

A

(Cladosporium werneckii)

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13
Q

tinea nigra

A

nfezione superficiale asintomatica delle mani, più rara nei piedi. Talvolta al dorso. Volto no

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14
Q

fattori rischio tinea nigr

A

+ regioni tropicali

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15
Q

terapia tinea nigra

A

erapia: applicazioni locali antimicotici

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16
Q

piedre

A

ono micosi in cui si formano concrezioni sui peli,piedra nera, tregioni tropicali, africa, america, asia piedra bianca, america europa,

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17
Q

dove piedre

A

Lesioni limitate al fusto del pelo (capelli, barba, baffi, + raro pube)
Noduli bianchi, marroni o neri lungo il fusto (nella piedra nera molto adesi,
In quella bianca più molli e talora asportabili
Il capello si rompe per traumatismo (accrescimento anche all’interno)

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18
Q

Pityriasis Versicolor

A

Micosi superficiale della cute, molto diffusa, non contagiosa, con evoluzione cronico-recidivante.
E’ causata da un lievito cheratinofilo

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19
Q

eziologia pityrias

A

Eziologia: Pityrosporum orbicolare, lievito dimorfo

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20
Q

pityrias , epidemiologia

A

Ubiquitaria. paesi tropicali 50% della popolazione. Climi temperati 3-4%

Età: soprattutto giovani adulti

Fattori predisponenti: iperidrosi, ipersecrezione sebacea, clima caldo umido

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21
Q

clinica pitir

A

Piccole macule finemente desquamanti con
tendenza a confluire in chiazze di colorito
variabile (giallo-brunastro, ipocromico).

Raramente prurito.

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22
Q

sedi pitiryasis

A

tronco, collo, arti superiori, più raro

interessamento di viso e cuoio capelluto

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23
Q

Micosi superficiali da funghi

che inducono risposta infiammatoria

A

DERMATOFITi

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24
Q

Dermatofiti

A
Funghi filamentosi
Riproduzione per via asessuata mediante spore
Cheratinofili 
Sono ripartiti in 3 generi:
   Microsporum
   Trichophyton
   Epidermophyton
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25
Q

lassificazione ecologica dermatofiti

A

geofili, zoofili, antropofili

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26
Q

SPECIE DI DERMATOFITI PIU’ FREQUENTEMENTE PATOGENE IN ITALIA

A
T. rubrum
E. floccosum
antropofili T. mentagrophytes
Var. interdigitale
ZoofiliM. canis
T. verrucosum
T. mentagrophytes
Var. mentagrophytes
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27
Q

dermatofiti

A
Invadono e parassitano solo
gli strati cheratinizzati della
cute, dei peli e delle unghie,
per ottenere una sorgente di
azoto per fini nutritivi
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28
Q

contagio

A

Contagio interumano

Trasmissione da animali

Trsmissione dal terreno

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29
Q

Classificazione Clinica

A
Tinea corporis
Tinea faciei
Tinea manus
Tinea cruris
Tinea pedis
Tinea capitis
Tinea barbae
Tinea unguis
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30
Q

Tinea corporisEziologia:

A

zoofili, antropofili e geofili. Più frequenti: Microsporum canis, Trichophyton rubrum, T. mentagrophites.

Contagio: diretto, indiretto, autocontagio

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31
Q

Clinica tinea corporis

A

Chiazza rotondeggiante, eritemato-desquamativa, con tendenza ad estendersi perifericamente e risoluzione centrale.

Chiazze uniche o multipleForme intensamente vescicolose
talora essud
anti parassitamento pelo lanugine, paulo pustole follicolari anche in assenza chiazze

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32
Q

Tinea faciei

A

Lesioni eritemato-desquamative, spesso figurate

> bambini e donne adulte

Spesso contagio da animali

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33
Q

Tinea manus

A

esioni ovalari o figurate, eritemato-desquamative

> uomini adulti

Contagio esogeno o da autoinoculazione

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34
Q

Tinea cruris

A

Lesioni unilaterali o simmetriche della piega inguinale
Chiazze eritemato-desquamative, con margini microvescicolo-squamosi estendentisi verso le cosce
Talvolta papule o pustole all’interno delle lesioni
Prurito
>maschi
Contagio diretto, indiretto (biancheria), autoinoculazione

Fattori predisponenti: obesità, amb. caldo-umido

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35
Q

ntertrigo da candida

A
nizio: fondo piega macerata e fissurata
Non tende ad estendersi
Presenza di papulo-pustole satelliti
Eritema rosso-lacca
Dolore e bruciore
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36
Q

diagnosi differenziale dermatofitosii

A

intertrigo da candida, eritrasma,

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37
Q

diagnosi diff eritrasma

A

ausa da infezione da Corynebacterium minutissimum, colorazione rosso corallo wood

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38
Q

Tinea pedis (piede d’atleta

A

uomo e donna,

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39
Q

tinea pedis varietà interdigitale

A

spesso tra 4° e 5° dito con essudazione e macerazione e tende ad estendersi agli altri spazi interdigitali e al solco digito-plantare. spesso erosioni di colore rosso vivo, dolorose

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40
Q

tinea pedis, varietà disidrosiforme

A

vescicole plantari, scarsamente eritematose, con tendenza a confluire con gli elementi vicini.pesso tali elementi si erodono
e si ricoprono di squamo-croste
Contenuto limpido e denso, diventa successivamente purulento

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41
Q

varietà tinea pedis

A

disidrosiforme,squam ipercheratosica,

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42
Q

Varietà squamo-ipercheratosica

(o psoriasiforme

A

cumuli squamosi aderenti su cute di solito non eritematosa. Nei casi in cui le lesioni si estendono fino ai bordi: “mocassin foot” o “sandal footresenza inizialmente di aree circoscritte di desquamazione lamellare, pure, nella forma conclamata, chiazze rotondeggianti-ovalari eritemato-desquamative

43
Q

tinea capitis

A

nfezione dei capelli e del capillizio con conseguente rottura dei fusti e comparsa di aree alopeciche desquamanti

44
Q

chi interessa tinea capitis

A

ibuzione mondiale, incidenza varia per condizioni geografiche e socio-economiche

45
Q

Tinea capitis microsporica

A

Eziologia: M.canis, M. audouini,M. gypseum

Bambini in età scolare

Molto contagiosa (estese epidemie)

Parassitismo ecto-endothrix.

46
Q

Tinea capitis microsporica

A

Di solito chiazza unica (o poche chiazze),

a limiti netti, di 5-6 cm di diametro

47
Q

manifestazioni tinea capitis microsporica

A

con capelli opachi, “impolverati” e troncati a 3-4 mm dall’emergenza (aspetto a “prato falciato”), che si strappano facilmente.l cuoio capelluto appare lievemente eritematoso e ricoperto da desquamazione pitiriasica.

48
Q

capelli a cavaturacciolo,

A

tinea capitis microsporica ,capelli, troncati a 3-4 mm dall’emergenza, mostrano un aspetto “glassato” e si lasciano estrarre facilmente. Alla dermatoscopia
si osservano caratteristicamente capelli troncati “a virgola” e/o “a cavaturacciolo”

49
Q

Tinea capitis tricofitica, eziologia

A

T.tonsurans, T. violaceum, T. soudanense (tutti antropofili)

50
Q

tinea capitis tricofitica, soggetti

A

bambini in età scolare

51
Q

clinica tinea capitis tricofitica

A

Presenza di numerose chiazze eritemato-desquamative a limiti indistinti, con capelli troncati all’emergenza (“punti neri”) e capelli indenni.Sono frequenti fenomeni infiammatori, con intenso eritema, lesioni pustolose e squamo-croste.

52
Q

Tinea capitis infiammatoria

(tinea capitis tonsurante profonda suppurativa) clinica

A

Risposta infiammatoria molto intensa a funghi geofili, zoofili, più raramente antropofili
Area eritematosa desquamante con perdita localizzata dei capelli e bordo infiammatorio.Pustole e infiltrazione profonda, talvolta noduli e fistolizzazioneSpesso distruzione completa del follicolo conseguente a nodulo infiammatorio acuto
noto come kerion celsi (lesioni rotondeggianti con tanti piccoli crateri dai quali fuoriesce liquido purisimile frammisto ai capelli).
Ci può essere linfoadenopatia satellite e rialzo termico).
Alopecia cicatriziale residua

53
Q

tinea favosa, eziologia

A

ricophyton schoenleini

54
Q

epidemiologia tinea favosa

A

Attualmente molto rara in Italia

Contagio interumano,in condizioni di promiscuità e carenze igieniche

Bambini tra i 4 ei 10 aa. Interessa gli adulti (infez. contratta nell’infanzia)

Evoluzione cronica con esiti cicatriziali

Parassitismo endothrix

55
Q

clinica tinea favosa

A

Lesione caratteristica è lo scutulo, piccolo ammasso di filamenti miceliali, di 0,5-1,5 cm di diametro di colore giallo-zolfo, a forma di scodella, con una depressione centrale, centrata da un pelo.

Caratteristico odore di urina di topo.

I capelli parassitati sono opachi e scoloriti e si spezzano a qualche mm dall’ostio follicolare

56
Q

tinea capitis nell’adulto

A

Molto rara
Interessa + donne in età postmenopausale
(variazione quantitativa e qualitativa del sebo, con perdita delle caratteristiche fungistatiche)
+ soggetti affetti da malattie sistemiche (mal. autoimmuni) o in terapia immunosoppressiva
Quadro clinico spesso atipico (in conseguenza a terapie non appropriate)

57
Q

tinea barbae, caratteristiche

A

Eziologia T. menthagrophytes, T. verrucosum, T. violaceum
Adulti maschi
Fattori favorenti: contagio da animali domestici, ambienti rurali

Forme cliniche:

  a)forma rara, con chiazze parzialmente alopeciche piccole e disseminate o più ampie squamo-crostose;
58
Q

forma più frequenti tinea barbae

A

forma più frequente acuta, infiammatoria, con lesioni papulo-pustolose follicolari, tendenti a formare placche nodulari, suppuranti, molto dolorosE’ possibile la guarigione spontanea, generalmente con esito cicatriziale

Spesso infezione mista micotica e batterica e

59
Q

ONICOMICOSI

A

nfezioni del complesso ungueale sostenute da dermatofiti, lieviti e muffe

60
Q

onicomicosi, eziologia

A

Dermatofiti: T. rubrum, T. mentagrophytes

Lieviti: C. albicans

Muffe: scopulariopsis brevicaulis, hendersonula toruloidea

61
Q

fattori predisponenti onicomicosi

A

Abitudini di vita (att. sportiva, lavorativa, etc)

Patologie: alterazioni circolatorie, diabete, insuf. vascolare, inf. fungine in altri distretti

Microtraumi

Alterazioni del pH

62
Q

clinica onicomicosi

A

Macchia biancastra che si allarga a partire dal bordo libero o dai margini laterali della lamina ventrale.
La lamina ungueale diviene opaca, grigio-giallastra o verdastra, si ispessisce, diviene friabile con superficie irregolare e striata

Evoluzione:
lenta. Di solito interessata una o poche unghie (molto raramente tutte le unghie) accumulo di materale cheratinico sotto il bordo libero

63
Q

CANDIDOSI

A

l genere Candida comprende 140 specie ma circa 7 possono essere patogene x l’uomo
( C. albicans, C. tropicalis, C stellatoidea, C. pseudotropicalis, C. parapsilosis,
C. guilliemondii, C krusei).

La candidosi è una infezione causata nella maggior parte dei casi dalla Candida albicans.

La Candida albicans può far parte della flora normale della cavità orale, del tratto gastrointestinale e dei genitali esterni. Le altre specie di Candida provengono dall’ambiente esterno.

Fattori fisiologici predisponenti: età e gravidanza
(neonato: sist. immunitario immaturo; età avanzata: sist. immunitario in esaurimento;
gravidanza: immunosoppressione evita rigetto del trapianto allogenico rappresentato dal prodotto
del concepimento)

Fattori predisponenti : diabete, obesità, gravidanza, terapie antibiotiche, situazioni immunodepressive, pat. dermatologiche con barriera cutanea alterata.

64
Q

Candidosi superficiali della cute

A

Intertrigini delle grandi pieghe

Intertrigini delle piccole pieghe

Follicoliti

65
Q

ntertrigini delle grandi pieghe

A

++inguinali e sottomammarie (donne obese, diabetiche) ; + interglutee e ascellari

Eritema, cute liscia, a volte modicamente essudante o macerata

Possibili ragadi sul fondo della piega

Vescicolo-pustole biancastre integre in periferia

Nel lattante spesso localizzazione area pannolino

66
Q

intertrigini delle piccole pieghe

A

candidosi interdigitale della mano, dei piedi, cheilite angolare

67
Q

candidosi interdigitale della mano

A

3° spazio interdigitale mano sn

Lesione ragadiforme al centro della piega, cicondato da cute biancastra, macerata

68
Q

Candidosi intedigitale dei piedi

A

pazio, eventuale estensione superficie ventrale e dorsale dita
Spesso associata a dermatofiti e/o germi gram-negativi
Lesioni eritemato-vescico-pustolose delimitati da cute biancastra
Sovrapposizione batteri gram- : colore verdastro, odore fetido

69
Q

cheilite angolare piedi

A

ragade in commissure labiali, dolorosa in genre secondaria a stomatite candidosica, maggiore in anziani ed edentuli

70
Q

follicoliti da candida

A

++ uso EV di eroina
Ag. eziologico (c. albicans o c. parapsilosis) già presente nella droga o immesso
dal pz (ago, succo limone → ambiente acido favorisce sviluppo candida)

Follicoliti superficiali e profonde, dolorose

Cuoio capelluto, barba, cavi ascellari e pube

Manifestazioni simil-influenzali associate (febbre, brividi, mialgie, sudorazione)

71
Q

follicolite candidosica

A

al volto, di giovani acneici, trattati per lungo termine con atb

72
Q

Candidosi superficiali delle mucose

A

Sono rappresentate dalle candidosi che si localizzano

al cavo orale e alle regioni ano-genitali

73
Q

Candidosi del cavo orale

A

forma acuta o mughetto, più comune in neonati ed anziani

74
Q

clinica candidosi del cavo orale

A

ritema diffuso della mucosa, costellata da isolotti biancastri, cremosi,
con aspetto di “grumi di latte cagliato”, la cui asportazione lascia una superficie
erosa, facilmente sanguinante.
Interessa lingua, palato molle, gengive, mucosa geniena.
Estensione posteriore:logge tonsillari, retrofaringe esofago e laringe: spia
di grave immunodepressine (AIDS, linfomi, Neoplasie).

75
Q

candidosi cronica atrofica

A

Si localizza: palato duro e gengiva superiore (punti di contatto con protesi)
Clinica: eritema e atrofia della mucosa. Spesso associata a perlèche.
soggetti anziani

76
Q

candidosi cronica ipertrofica

A

Chiazze biancastre rilevate a superficie liscia, qualche volta parzialmente erose,
forma irregolare, circondate da lieve alone eritematoso. D.D. leucoplachia

77
Q

candidosi acuta erosiva

A

pz immunodepressi

78
Q

tipi di candidosi

A

cronica atrofica, cronica ipertrofica, acuta erosiva

79
Q

Vulvovaginite da Candida

A

nfezione opportunistica di origine endogena: gravidanza, diabete, th contraccettiva

  • Trasmissione sessuale
  • Prurito, bruciore e/o dolore

Vulva, vagina e portio: congeste, rosso-violacee, edematose, facilmente
sanguinanti, conseguenti a rottura di vescico-pustole ben evidenti nel
periodo iniziale. Nella vulva evidenti chiazze biancastre di aspetto caseoso

-Secrezione bianco giallastra densa

Lesioni possono estendersi → regioni inguino- crurali, perianali e
interglutee

80
Q

Balanopostite da candida

A

nfezione sessualmente trasmessa

Spia diabete

Lesioni vescico-pustolese → erosioni confluenti → ricoperte da induito
bianco giallastro

Bruciore e prurito

81
Q

Aniti e perianiti candidosiche

A

Chiazze eritematose a contorni irregolari, con orletto desquamativo e ricoperte
da induito biancastro.

Prurito e bruciore

82
Q

candidosi superficiali degli annessi

A

perionissi

83
Q

perionissi

A

Frequente in soggetti che tengno molto le mani in acqua

Eritema ed edema del perionichio: cute tesa, brillante, dolente, dopo spremitura → pus
denso e cremoso

Andamento cronico → alterazioni lamina ungueale → Onissi candidosica

84
Q

CANDIDOSI MUCO-CUTANEE CRONICHE

A

Molto rare. Gruppo eterogeneo di manifestazioni cliniche ad andamento cronico recidivante.
Causate in prevalenza da Candida Albicans
Interessano soggetti con immunodeficienze primitive e secondarie, endocrinopatie , timomi.
Insorgono di solito nell’infanzia, interessando in modo diffuso e progressivo la mucosa orofaringea, cute e unghie

85
Q

micosi indagini diagnostiche

A

osservazione alla luce di woapida esecuzione e basso costo; utilità limitata alle seguenti situazioni:
• ausilio diagnostico nella tinea capitis da M. canis fluorescenza verdastra delle chiazze
• diagnosi differenziale della pitiriasi versicolor (fluorescenza giallastra) vs. altre lesioni ipocromiche
• diagnosi differenziale della tinea cruris e altre forme intertriginose vs. eritrasma (fluorescenza rosa salmone/corallo)od,
Esame microscopico diretto di squame, peli, materiale ungueale dopo macerazione con KOH,
esame colturalesquame, peli, frammenti ungueali vengono inoculati in agar-destrosio di Sabouraud e incubati per
7-21 giorni.
3-4 giorni (candidosi) fino a 3 settimane (dermatofitosi), permette di confermare con certezza la diagnosi e di identificare la specie fungina responsabile, esame istologico di biopsia pas o

86
Q

gestione terapeutica fungina

A

Antifungini per uso topico, Allilamine
• Naftifina
• Terbinafina crema soluzione, azoliciBifonazolo, clotrimazolo,
econazolo, fenticonazolo,
fluconazolo, ketoconazolo,
isoconazolo, miconazolo,
sulconazolo, tioconazolo, crema soluzione, lozione, spray, gel, polvere, shampoo, soluzione ungueale, morfoline, amorolfina, crema e lacca ungueale, ciclopirox, crema, lozione, soluzione, spray, emulsione, polvere, smalto ungueale,

87
Q

farmaci antifungini

A

azolici, polienici, allilamine, morfoline, antimetaboliti, echinocandine, poliossine, sordarine

88
Q

azolici

A

Fluconazolo ; Itraconazolo
inibiscono la SINTESI DELL’ERGOSTEROLO bloccando l’enzima 14-alfa-demetilasi a livello del citocromo P450
embriotossici e teratogeni

89
Q

polienici

A

Amfotericina B ; Nystatina
Si legano agli steroli, e preferenzialmente all’ergosterolo della membrana cellulare fungina. Indicazioni Micosi siste

90
Q

allilamine

A

Terbinafina (infezioni da dermatofiti) inibisce la biosintesi dell’ergosterolo; Griseofulvina inibisce la mitosi
interagendo con i microtubuli e rompendo il fuso mitotico della cellula fungina

91
Q

morfoline

A

Amorolfina analoghi alle Allilamine

92
Q

antimetabolite

A

5-Fluorocytosina Agisce come inibitore della sintesi sia del DNA che dell’ RNA

93
Q

echinocandine

A

Cilofungina; Micafungina ;Caspofungina
Bloccano la sintesi del 1-3-beta glucano a livello della parete fungina

94
Q

poliossine

A

Nikkomicina Z

bloccano selettivamente la sintesi della chitina

95
Q

sordarine

A

blocco della sintesi proteica

96
Q

Terapia dermatofitosi della cute glabra

A

tinea corporis e tinea faciei)
- antimicotici locali → una o due volte al giorno x 20-giorni
(terapia eseguita con costanza, fino a totale scomparsa delle lesioni;
nel bambino è indispensabile la copertura delle lesioni con adeguata medicazione per diminuire le possibilità di contagio e per evitare l’autoinoculazione delle stesse.

Nelle forme diffuse è opportuno associare antimicotici per via sistemica.

97
Q

terapia dermatofitosi cuoio capelluto

A

terapia sistemica

98
Q

onicomicosi terapia

A

sistemica

99
Q

infezioni da candida

A

applicazione di topici antimicotici e nell’eliminazione dei fattori predisponenti.

100
Q

pityriasis versicolor

A

impiego antimicotici topici

101
Q

principali antimicotici sistemici

A

griseofulvina, derivati imidazolici, terbinafina

102
Q

derivati imidazolici

A

fluconazolo, itraconazolo

103
Q

candidosi terapia

A

Fluconazolo
150 mg/dose singola: candidosi vaginale
50-100 mg x 7 -14 gg: candidosi orale
50-100 mg x 2 - 8 settimane: candidosi unghie

Bambini di età > 4 settimane x candidosi mucose:
3mg/kg/die (1° giorno : 6mg/kg/die)

104
Q

candidosi sistemiche terapia

A

Nistatina; Amfotericina B, Echinocandine