Tubercolosi Uro-genitale Flashcards
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EPIDEMIOLOGIA della TBC urogenitale
Massima incidenza tra 20-40 anni nelle zone dove la malattia è endemica.
Alle nostre latitudini si presenta per fenomeni di riattivazione del bacillo per immunodeficienza primitiva e secondaria; in particolare è importante l’associazione con HIV.
EZIOPATOGENESI della TBC urogenitale
Il RENE è la forma tipica ematogena post-primaria. Si ha la formazione del tubercoloma a livello del capillare arterioso del glomerulo, dove da luogo a necrosi caseosa della papilla renale. Da qui raggiunge le vie escretrici e per via retrograda anche le vie seminali, dove può essere causa di epididimite indolente e prostatite.
Si ha dunque la deformazione del tessuto, che va a cavitarsi per il danno tissutale indotto dalla risposta immunitaria cellulo-mediata. Si forma dunque il granuloma tubercolare che tende a dare fibrosi e quindi STENOSI; può inoltre fistolizzare verso l’esterno.
LESIONI della TBC urogenitale a livello di: rene, uretere, vescica, uretra e prostata.
RENE
Si può presentare in varie forme:
1. Ulcero-caseosa
2. Idro-pio-nefrotica: per ostruzione necrotica e stenosi
3. Rene mastice: rene raggrinzito contenente materiale caseoso
4. Piccolo rene cicatriziale: completamente necrotico, sede di infezione e potenziale produttore patologico di renina.
URETERE
1. Tubercoli, vegetazioni verrucoidi ed ulcerazioni
2. Stenosi sclero-cicatriziali, con dilatazione a monte.
VESCICA
1. Tubercoli ed ulcere in prossimità degli sbocchi ureterali
2. Ulcere profonde e vegetazioni polipoidi
3. Piccola vescica tubercolare dovuta ai processi di fibrotizzazione.
A livello dell’uretra abbiamo:
1. Uretrite posteriore: ulcere e vegetazioni
2. uretrite anteriore: ascessi freddi
A livello della prostata abbiamo prostatite tubercolare (rara).
CLINICA della TBC urogenitale
SINTOMI
1. Colica renale
2. Nefralgia, per espulsione di coaguli
3. Cistite tubercolare
4. Pollachiuria, stranguria e tenesmo vescicale
REPERTI URINARI
1. Piuria con urine acide
2. IVU recidivanti
3. Macroematuria (sanguinamento ulcere).
ESAMI DI LABORATORIO per la diagnosi di TBC urogenitale
- TEST DI MANTOUX (TUBERCOLINA)
- Sedimento urinario
- Coltura, per la diagnosi di certezza, ma richiede quaranta giorni
- Inoculazione del batterio in peritoneo di cavia, quaranta giorni.
ESAMI STRUMENTALI per la diagnosi di TBC urogenitale
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ECOGRAFIA
Rene normale in fase iniziale, si possono osservare idronefrosi e calicectasia in fase tardiva. -
RX
Rene con estese calcificazioni a livello del tessuto necrotico e granulomi, si distinguono forme aperte e forme chiuse. -
UROGRAFIA e URO-TC
Si osservano molteplici quadri.
RENE
- Interessamento bilaterale
- Scarsa eliminazione del mdc
- Fistole intrarenali tra calici e caverne
- Coartazione della pelvi
URETERE
- Ostruzione dell’uretere iuxtavescicale
- Aspetto della parete simil-neoplastico
- Minus radiologici a corona di rosario
- Stenosi serrata dell’uretere terminale (PATOGNOMONICA)
VESCICA
- Irregolarità del lume vescicale -
PIELOGRAFIA ASCENDENTE
Eseguita per completare lo studio radiologico delle vie escretrici che non hanno captato mdc. -
ENDOSCOPIA
Consente di vedere direttamente le lesioni e di effettuare biopsia. Può essere eseguita una uretrocistoscopia o ureterorenoscopia.
EZIOPATOGENESI della TBC GENITALE
- VIA CANALICOLARE RETROGRADA a livello del collicolo seminale
- DIFFUSIONE EMATOGENA
È contemporanea nell’uomo ad altre localizzazioni, poiché il micobatterio arriva solo tardivamente all’epididimo e al testicolo.
Quali sono le SEDI ed i corrispettivi SINTOMI della TBC GENITALE?
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PROSTATA E VESCICHETTE
- Pollachiuria
- Disuria
- Secrezione uretrale
Prostata bernoccoluta e dura. -
EPIDIDIMO
Non dolente (PATOGNOMONICA). Può essere motivo di infertilità maschile; può inoltre fistolizzare all’esterno dando ascesso freddo (tramite fistoloso con fuoriuscita di secreto biancastro caratteristico in cui è possibile ritrovare il micobatterio). -
TESTICOLO
Viene interessato tardivamente.
TERAPIA medica e chirurgica della TBC GENITALE
TERAPIA MEDICA
Farmaci di prima line per almeno 6 mesi, con controlli per ulteriori 5 mesi per escludere eventuali recidive.
In caso di resistenza si possono utilizzare farmaci di seconda e terza scelta, di maggiori costo e tossicità.
TERAPIA CHIRURGIA
Tutti gli interventi volti a ripristinare la pervietà o continuità delle vie escretrici vengono eseguiti dopo sterilizzazione, per evitare che la malattia possa recidivare e riprendere a dare stenosi.
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RENE
a) Nefrectomia: piccolo rene che produce renina
b) Nefrectomia polare parziale: interessamento bilaterale
c) Splelectomia: rimozione delle caverne per salvaguardare il parenchima renale. -
URETERE
a) Reimpianto vescicale: stenosi dell’uretere terminale
b) Ureteroileoplastica: per coinvolgimento diffuso, sostituzione con mucosa intestinale
c) Ureterocistostomia: ostruzione iuxtavescicale o ampiamente stenosato, sostituzione con ansa intestinale. -
VESCICA
Enterocistoplastica di ampliamento
In caso di piccola vescica tubercolare si può aumentare la capacità vescicale con un patch di mucosa dell’ileo detubularizzata. Questi soggetti perdono la sensazione urinaria e lo stimolo ad urinare.