Sociologia dei new media - Cap. 4 Flashcards

1
Q

Com’è cambiata la posizione dell’individuo all’interno del processo comunicativo?

A

Il passaggio di ruolo va da l’essere oggetto della comunicazione (pubblico, consumatore) all’essere soggetto. Il web sociale ha enfatizzato ancora di più questa svolta: l’individuo entra in una comunicazione personale di massa, in cui il contenuto mediale nasce nell’esperienza personale e nella vita concreta della persona, ma il linguaggio con cui è distribuito (soprattutto tramite social media), con cui poi la persona pensa alla propria comunicazione, risulta in funzione dei potenziali lettori.

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2
Q

In che modo i media tradizionali sono intervenuti nel “processo identitario”? E i nuovi media?

A

I media tradizionali intervenivano nel processo identitario fornendo possibilità di contatto (tramite romanzi, serial televisivi) con modelli ed esperienza non direttamente osservabili nella vita quotidiana.
I nuovi media non si discostano da questa funzione, ed anzi la amplificano, presentando dimensioni pubbliche e private (a volte mescolate) con un pervasività prima non possibile. I nuovi media sono dunque “vere e proprie infrastrutture simbolico-relazionali in grado di oggettivare il ‘cantiere identitario’”.

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3
Q

Che differenza c’è tra i primi studi che si sono occupati di “identità” e “nuovi media” e gli approcci più recenti?

A

Nei primi studi si sottolineava la netta differenza tra mondo offline e online, in cui il “virtuale” assumeva connotati estremamente negativi o estremamente positivi a seconda dell’autore che ne parlava (o luogo di iper-realizzazione del reale o “brutta copia”). In questo contesto, i pericoli maggiori erano la dipendenza o l’inquinamento del reale da parte del virtuale. Le analisi dei sé online definivano tale costrutto come separato dall’identità individuale.
I nuovi studi hanno invece sottolineato che la vita virtuale non sia mai davvero decontestualizzata o disincarnata. Lo spazio digitale è materialmente reale, socialmente regolato e discorsivamente costruito.
Spazi fisici e digitali si fondono, andando a definirsi come esperienza e interazione, che sia mediata o no. “Le regole simboliche di mantenimento della faccia si riproducono nella rete e hanno una valenza importante nella vita di tutti i giorni”.
“Gli identity playground si trasformano spesso da territori in cui giocare l’identità in spazi dove metterla alla prova, performarla, modificarla, anche e soprattutto, rispetto agli altri.”

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4
Q

Cosa vuol spiegare Wellman quando parla di networked individualism?

A

Vuole spiegare il mutamento delle forme di socialità (del legame sociale) che si può osservare nell’epoca dei nuovi media. L’individuo non è più legato ad uno specifico gruppo o vincolato dal luogo di appartenenza, quanto piuttosto alle sue reti di contatti. E’ possibile dunque costruire una propria comunità personale, delle connessione indipendenti dal face to face, che non sono socialmente dense ma permeabili: si costruiscono in fretta e si abbandonano altrettanto velocemente. Questi tipi di relazione sono omofili e deboli, ma non significa che non siano strategici

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5
Q

Qual è la lettura del consumo della rete di Bakardjieva?

A

E’ una visione che pone distinzioni fra di diversi modi di usare la rete, che si muovono su un continuum tra uso strumentale e sociale:

  • infosumer: si comportano da “lurker”. Si cercano info, ma non si interagisce
  • instrumental relations: internet come fonte di info, e interazione funzionale allo scopo.
  • People and ideas in virtual public sphere: rete come luogo di raccolta di info ma anche scambio e confronto con gli altri.
  • Chatter: si usa internet per condividere qualcosa con gli altri utenti
  • communitarian: rete come fonte di sostegno sociale. La rete può fornire una comunità con cui integrarsi e tramite cui esperire appartenenza.
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6
Q

Quali sono le caratteristiche dei networked publics di boyd?

A

secondo boyd è più corretto parlare di pubblici connessi e non di comunità, in quanto in rete spesso si appartiene a gruppi di cui non si conoscono i membri e gli interessi e i comportamenti condivisi sono limitati.
Sono gruppi meno vincolanti e densi, ma comunque offrono ai membri la possibilità di ottenere riconoscimento e una causa comune.
Secondo boyd ci sono tre dinamiche proprie della socialità in rete:
- audience invisibili, cioè non tutti i pubblici sono visibili quando si creano contenuti
- mancanza di confini spaziali e temporali e sociali
- opacità del confine tra pubblico e privato

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7
Q

Cosa sono i social media?

A

I media sociali sono piattaforme digitali, molto variegate, nelle quali la centralità è data alla comunicazione e all’interazione piuttosto che alla sola gestione delle informazioni. La partecipazione, almeno potenziale, offerta dalle tecnologie digitali è un’altra caratteristica chiave dei social media. Una tassonomia generica definisce: i wiki, i blog, i social network site

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8
Q

Quali sono secondo Blood le differenti tipologie di blog?

A
  • Log-style: breve diario pubblicato online in cui si racconta la propria vita quotidiana.
  • Filter-style: orientato al mondo esterno, fornisce ai lettori vari link tramite cui approfondire svariati temi. Spesso è incentrato su problematiche sociali e connesso con altre piattaforme di informazione.
  • Notebook-style: una sorta di mix tra le due precedenti. Si identifica maggiormente con gli interessi del blogger, ha uno stile narrativo e tratta in genere un tema specifico.

Tassonomia del cazzo secondo boyd

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9
Q

Cosa si intende con natura relazionale dei SNS?

A

Gli SNS assolvono per lo più a funzioni di natura relazionale. Possono essere usate all’interno di cerchie amicali già esistenti offline, oppure, in una modalità più propria del web 2.0, per generare relazioni più intense e radicate, più vicine a quelle offline.
Queste piattaforme diventano quindi strumenti di gestione relazionale utile per rimanere connessi con tutti, per farsi ricordare e ricordare persone lontane.

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10
Q

Che significa distanza relazionale e in che modo i SNS aiutano a gestirla?

A

I SNS permettono di gestire in maniera più flessibile la distanza relazionale, nel senso che è alla portata di ogni utente decidere cosa mostrare o non mostrare di sé.

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11
Q

Cosa si definisce quando parliamo di intimità digitali?

A

E’ uno stato in cui si possono vivere forti condivisioni emotive senza che vi sia un preludio alla capacità di dare vita a relazioni profonde. E’ uno stato nuovo di sperimentazione della relazione, in cui si produce un vicinato digitale senza necessità di profondità relazionale.
C’è quindi una tensione continua tra pratiche di esibizione e forme di intimità, tensione che si traduce in un intreccio perenne tra spazi online e offline.

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