Sociologia dei new media - Cap. 1 Flashcards
Ricostruire i passaggi attraverso i quali sono nati storicamente i new media
Nascita storica dei nuovi media:
• 1969 – ARPANET collega 4 campus USA
• 1986 – Ateneo di Pisa e altre università italiane si collegano ad ARPANET
• 6 aprile 1991 – primo sito web ‘ufficiale’ al CERN di Ginevra
• 2000 circa – boom di connessioni, risorse disponibili non soltanto a vantaggio di specialisti ed esperti
• Larga diffusione di supporti di connessione (pc, smartphone, …) destinati a integrarsi in un unico grande medium, scomponibile a seconda del bisogno e delle capacità d’uso
La sostituzione dei vecchi media con i ‘nuovi’ non si può dire effettivamente completa (o almeno necessita di riflessione) in quanto, storicamente, l’avvento di un nuovo media (es. cinema) non comporta la totale scomparsa di quello vecchio (es. teatro), bensì la sua rielaborazione e integrazione.
Le questioni su cui verte la discussione sono: supporti, organizzazione di linguaggi e contenuti, accesso e produzione. Queste sono tre prospettive a cui si può guardare nel riferirsi alle ‘novità’ dei nuovi media, con distinte funzioni e conseguenze, interrelate, ma che non si muovono necessariamente in parallelo (al progredire di una non consegue il progredire dell’altra)
Come evolve nel tempo il significato dei termini di “massa”, “cultura di massa” e “società di massa”?
Il concetto di massa si sviluppa a partire dai cambiamenti storici (inurbamento e industrializzazione) che hanno influito sulle condizioni di vita degli strati medio-bassi della popolazione (occidentale), che da semplice forza lavoro diventano consumatori (produzione e consumo di massa). A ciò si aggiunge la scolarizzazione di massa e la nascita dei partiti di massa (con conseguente battaglia per il suffragio universale). Un ruolo trasversale in tutti questi cambiamenti l’hanno avuto i “mezzi di comunicazione di massa”, che hanno concorso in maniera preponderante allo sviluppo di un patrimonio di conoscenze e usanze ‘collettive’, definito poi cultura di massa. Questo tipo di visione, prettamente novecentesca, con l’avvento di Internet è andata modificandosi, in favore di una ridefinizione parziale del significato di “massa”. Van Dijk (2002):
• massa meno indivisa (segmentazione), che non comporta la disgregazione della stessa, ma la nascita di “componenti di massa”, non necessariamente più piccole della massa originale.
• Massa diversa da folla (meno identificazione in essa)
• Massa meno anonima (aumento del numero di interazioni pseudopersonali tra mittenti e riceventi)
• Massa meno passiva (più possibilità di interazione, risposta e selezione)
• Massa meno frazionata definitivamente (ovvero composta di individui o gruppi totalmente separati dal resto)
Il concetto di ‘cultura di massa’ cambia in funzione dello sviluppo dei Prosumer (producer e consumer). Produzione di cultura meno calata dall’alto (in teoria)
Cosa si intende quando si parla di “contiguità” tra vecchi e nuovi media?
Si intendono le caratteristiche condivise fra i nuovi media e quelli vecchi, o meglio, le modalità e gli stili dei vecchi media che non scompaiono completamente nei nuovi. In questo senso, la rivoluzione dei nuovi si colloca in una tradizione già esistente (es. neotelevisione).
Che cos’è l’allodoxia culturale?
È un falso riconoscimento, lo scambio di una cosa per un’altra. In ambito culturale, si riferisce all’incapacità di percepire la differenza tra due prodotti culturali, come ad esempio la divulgazione e l’erudizione scientifica, che vengono percepite come corrispondenti. La cultura di massa, la cultura media, diventa così portatrice di una confusione fra “livelli di cultura”, che diventano inscindibili, e offre a tutti “il senso di essere all’altezza dei consumi legittimi”. In tale modo si riuniscono due caratteristiche che normalmente si escludono: l’immediata accessibilità del prodotto offerto e i segni esteriori della legittimità culturale.
Cosa intende Bourdieu con la differenza tra conoscere e riconoscere un prodotto culturale?
Intende i diversi modi di approcciarsi al prodotto culturale che caratterizzano l’esperto e l’inesperto. Il primo riconosce varie caratteristiche di un oggetto e le inquadra in un modello, l’inesperto conosce nell’immediato ciò che si trova davanti. In quest’ottica, la cultura di massa perpetra l’illusione che non sia importante praticare distinzioni e differenze, che tutto sia immediatamente alla portata di tutti, facendo sentire tutti “all’altezza”. Questo metodo relega dunque l’inesperto ad assumere in continuazione il ruolo di inesperto, incapace di riconoscere le differenze.
Descrivete il funzionamento delle teorie del complotto in relazione al web
La possibilità di produrre “verità” alternative rispetto a quelle ufficiali che il web offre, porta con sé in dote il proliferare di teorie del complotto che spesso nascondono (o palesano) illogicità e falsi ragionamenti. Le connessioni permettono di diffondere la propria parola senza che essa sia preceduta dalla “vecchia” routine di produzione dell’informazione, e senza dunque la “tutela” che secoli di esperienza dei vecchi media possono comportare. Valutare l’affidabilità di una fonte è sempre compito dell’utente, sia in un giornale che sul web, ma in quest’ultimo diviene una prerogativa ancora più importante, considerata la mancanza di organismi o istituzioni specificatamente volti alla garanzia di tale qualità e il numero esponenziale di possibili fonti.
Quali sono le interpretazioni che van Dijk dà del termine massa dopo la diffusione di Internet?
La visione novecentesca della cultura di massa, con l’avvento di Internet è andata modificandosi, in favore di una ridefinizione parziale del significato di “massa”. Van Dijk (2002):
• massa meno indivisa (segmentazione), che non comporta la disgregazione della stessa, ma la nascita di “componenti di massa”, non necessariamente più piccole della massa originale.
• Massa diversa da folla (meno identificazione in essa)
• Massa meno anonima (aumento del numero di interazioni pseudopersonali tra mittenti e riceventi)
• Massa meno passiva (più possibilità di interazione, risposta e selezione)
• Massa meno frazionata definitivamente (ovvero composta di individui o gruppi totalmente separati dal resto)
Il concetto di ‘cultura di massa’ cambia in funzione dello sviluppo dei Prosumer (producer e consumer). Produzione di cultura meno calata dall’alto (in teoria)
Perché è importante utilizzare il concetto di “conoscenza normativa” di Berger e Luckman per definire il ruolo di un utente di Internet?
Definita come “ciò che si deve sapere per perseguire degli scopi pratici nella vita quotidiana”, la conoscenza normativa è un costrutto utile in quanto riporta l’attenzione dal mezzo (il media) alle persone, che del media usufruiscono. In questo senso, ciò che appare chiaro è che, senza un’adeguata conoscenza normativa, il semplice accesso ad Internet non garantisce un’apertura al nuovo e all’acculturazione, ma rappresenta, anzi, una “gabbia” tra ciò che era ed è il “vecchio” media (televisivo) e le possibilità del “nuovo”.
Come si declinano le posizioni apocalittiche e integrate nell’ambito di considerazione dei new media?
E’ una distinzione nata sin dagli anni Quaranta-Cinquanta, ma probabilmente riscontrabile in ogni discorso che abbia affrontato la questione delle “novità” nel campo della comunicazione. Nel quadro specifico dei new media, gli integrati sono quelli che vedono (e hanno visto) nei nuovi media la concretizzazione (o le potenzialità) di una maggiore democratizzazione, distribuzione di pratiche e saperi elitari verso la popolazione generale, a cui attualmente ci si riferisce come “ottimisti”.
Gli apocalittici sono quelli che consideravano (e considerano) invece tali “conquiste” delle diverse forme di oppressione (in una visione estremamente negativa della cultura di massa), che si declinano in “pessimisti” relativamente al web (es. andrologi contro il porno)
Spiegate il concetto di “cultura digitale codificata” di Manovich
Secondo questo autore, la relazione uomo-computer non equivale a una relazione uomo-macchina, bensì a un rapporto tra l’essere umano e una “cultura codificata in forma digitale”.
La persona si relaziona dunque a costrutti sociali elaborati per essere veicolati attraverso il computer, ed a questi si abitua, si confronta, “parla”.
Ne è un esempio la creazione di un “profilo” su Facebook, che non è un processo libero, ma vincolato dalle possibilità offerte dalla piattaforma e dal linguaggio e dallo stile che la caratterizza. Tale processo ha anche effetto su quello che è la persona al di fuori dal contesto digitale, influenzandone i linguaggi e le pratiche. Questo cambiamento ha, poi, effetti anche sulla piattaforma, che potrà a sua volta modificarsi e adattarsi (stesso iter con cui le culture materiali e le pratiche d’uso evolvono nel tempo)
Che cos’è l’economia dei prodotti immateriali?
E’ un tipo di economia come quello occidentale, in cui i sistemi industriali e produttivi si spostano sempre più verso la produzione di servizi. A questo fenomeno sono state legate numerose bolle speculative legate ai new media.
Perché la costruzione della propria “faccia” su Facebook è un buon esempio per spiegare che il web funziona come un linguaggio?
Poiché per la sua costruzione è necessario utilizzare un sistema formalizzato (la piattaforma o la lingua) e delle regole che ne gestiscono l’utilizzo (la cultura digitale e la competenza linguistica) e che permettono un numero finito ma enorme di possibilità. Le stesse regole e lo stesso sistema, che permettono gli usi che se ne fanno (il profilo su Facebook o la comunicazione linguistica) saranno però modificati da questi ultimi (lo sviluppo di nuove funzionalità o l’aumento del vocabolario).
Qual è la definizione che Sonia Livingstone dà dei new media?
I new media sono un’entità composta dall’interazione di tre elementi o dimensioni, che sono:
- gli artefatti o dispositivi, utilizzati per comunicare o trasmettere il significato
- le attività e le pratiche, in cui gli individui comunicano o condividono le informazioni
- l’organizzazione sociale o le forme organizzative, che si sviluppano intorno ai dispositivi e alle pratiche
