Paziente politraumatizzato Flashcards
Valutazione primaria del trauma
Airway and Cervical Area
Breathing
Circulation
Disabilty
Environment/exposure
Airway and cervical spine
(cosa è fondamentale avere in queste manovre)
indicazioni all’intubazione
In tutte le manovre citate da qui in poi, è fondamentale la somministrazione di ossigeno ad alta concentrazione + monitoraggio con pulsossimetro.
- Ostruzione delle vie aeree post-traumatica
- Vomito con rischio di inalazione
- Ipoventilazione in respiro spontaneo o ipossia nonostante somministrazione di ossigeno [appartengono al punto “B”, quindi tornare al punto A ed eseguire
l’intubazione!] - Stato di coma con GSC < 9
INTUBAZIONE
Se quindi indicata, opportuna e fattibile, procedere con l’intubazione. Tuttavia:
i. Suggerito il ricorso alle manovre di manipolazione laringea esterna (OELM) se un primo tentativo di intubazione risulta fallimentare.
ii. Ricorrere ad un presidio extraglottico (PEG) es. LAM o tubo faringeo se intubazione fallimentare dopo 3 tentativi o non rispettato il criterio di fattibilità.
iii. Ricorrere alla ventilazione con pallone e maschera se i metodi prima citati risultano inefficaci.
iv. Infine, ricorso all’accesso tracheale diretto (cricotirotomia percutanea) se nessuno dei metodi precedentemente citati riescono ad essere applicati.
Breathing (2 opzioni)
Se la vittima non è cosciente e non respira, o non respira normalmente e non presenta segni di circolazione → RCP
Se la vittima respira, cosciente o non, procedere con lo schema OPACS:
O (osservare il respiro)
P (palpare, tipo enfisema, espansibilità, lembo costale)
A (auscultare MV)
C (contare FR)
S (SpO2%)
Circulation
(se circolazione assentei)
Se circolazione assente → RCP, tranne nei seguenti casi:
i. Lesioni incompatibili con la vita (decapitazione, carbonizzazione ecc.), Segni di morte certa (rigor, macchie ipostatiche), Emergenze plurime in cui il numero dei soccorritori è limitato e vi siano vittime in gravi condizioni (triage), Vittime incarcerate in posizione seduta o semiseduta prima dell’estricazione (MCE inefficace).
Durante l’RCP cercare di riconoscere le cause potenzialmente reversibili es. ipossiemia, PNX iperteso, ipovolemia, ** il riconoscimento e trattamento delle cause ha priorità rispetto allo stesso RCP in quanto la rianimazione ha scarsa efficacia se arresto da ipovolemia, TC o PNX.**
RCP da iniziare sul luogo, qualunque sia l’esito [es. eccetto se trauma penetrante vicino alla struttura ospedaliera]
se la circolazione è presente
Controllo di importanti emorragie
Valutazione emodinamica
- Controllo del polso radiale e tempo di riempimento capillare [tempo > 2 sec indica
un rallentamento della circolazione con capillaroparesi]
- Misurazione della PA e monitoraggio ECG
Duplice accesso:
- Le vene tendono a collassare nelle condizioni di shock.
- L’incannulamento potrebbe infatti non essere più possibile in fase avanzata.
terpia infusionale
Controllo importanti emorragie
- Controllo di emorragie esterne
- Controllo delle emorragie interne difficile [Wrapping della pelvi → ipovolemia e sospetta frattura instabile del bacino: avvolgimento della pelvi in modo da ridurre il volume tamponando temporaneamente l’emorragia venosa]
valutazione secondaria
a. Esame completo della vittima (esame testa-piedi)
b. Verifica della dinamica dell’evento
c. Immobilizzazione delle fratture e della colonna per preparare la vittima ad essere trasportata
d. Rivalutazione continua dell’ABCD
ESAME TESTA PIEDI
segni da danno alla base cranica
otoliquorrea/rino
otorragia/rino
ematoma periorbitario da procione
Ematoma dietro al processo mastoideo (segno di Battle)
ESAME TESTA PIEDI
LESIONI ENCEFALO
anisocoria
midriasi
deficit emilato
riflesso pupillare abolito
ESAME TESTA PIEDI
LESIONI RACHIDE CERVICALE
i. Segni e sintomi di lesione midollare:
1. Parestesia
2. Priapismo
3. Alterazione della sensibilità e motilità agli arti
4. Ipotensione con bradicardia
ESAME TESTA PIEDI
bacino
a. Cingolo pelvico
i. Valutare la stabilità della pelvi attraverso leggera e simmetrica compressione delle ali iliache.
ii. In presenza di lesioni ossee, considerare il trasporto ad un Centro dove sia possibile arrestare l’emorragia mediante embolizzazione.
b. Organi pelvici
i. Ricercare ferite penetranti, ematuria, soffusione emorragica dei genitali esterni
L’approccio al paziente con fratture vertebrali implica una valutazione in termini di:
o Deficit neurologici
o Stabilità (lesione stabile/instabile) → classificazione di Denis
o Caratteristiche radiologiche della lesione
fratture del rachide cervicali più comuni
in caso di:
Tamponamento → iperestensione acuta seguita da iperflessione
Incidente frontale → iperflessione da decelerazione brusca seguita da iperestensione per contraccolpo.
c. Fratture dell’atlante specie per sollecitazione assiale sul rachide cervicale; spesso associate a fratture di C1 e C2; in questo contesto → Frattura di Jefferson (18%) [interessamento
contemporaneo di arco anteriore e posteriore dell’atlante]
d. Fratture del dente dell’epistrofeo (20%) di grado variabile, da fratture stabili ad instabili
e. Fratture dell’arco neurale posteriore dell’epistrofeo
Fratture del rachide dorsale cause
a. Mobilità molto limitata, quindi meccanismi in genere rappresentati da:
Iperflessione
Carico assiale
b. Possono essere distinte in:
- Fratture da compressione a cuneo anteriore [carico assiale + flessione]
- Da scoppio [compressione assiale]
- Fratture di Chance, lesioni che attraversno trasversalmente il corpo vertebrale
- Fratture-lussazioni