IL GOVERNO (L’ORGANIZZAZIONE COSTITUZIONALE IN ITALIA) Flashcards

1
Q

. L’ORGANIZZAZIONE COSTITUZIONALE IN ITALIA

A

La razionalizzazione costituzionale del RAPPORTO DI FIDUCIA (ART.94) è diretta a garantire la stabilità del Governo, cioè la sua durata nella carica, attraverso la previsione di alcuni vincoli procedurali che dovrebbero rendere più difficoltosa l’approvazione di una mozione di sfiducia. La Costituzione contempla la MOZIONE DI SFIDUCIA, che è l’atto con cui il Parlamento interrompe il rapporto di fiducia con il Governo, obbligandolo alle dimissioni.
La mozione di sfiducia, al pari di quella iniziale di fiducia, deve essere motivata e votata per appello nominale (i parlamentari sono chiamati uno alla volta ad esprimere il proprio voto). Inoltre la mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione. Nell’esperienza repubblicana italiana ci sono stati dei casi di mozione di SFIDUCIA INDIVIDUALE, cioè presentata nei confronti di un singolo ministro: la Corte costituzionale, in riferimento al c.d. CASO DI FILIPPO MANCUSO DEL 1995, ha ritenuto che la sfiducia individuale si inquadra nella forma di governo parlamentare prevista dalla Costituzione. La sfiducia individuale permette di preservare il rapporto di fiducia tra Parlamento e Governo nel caso in cui sia minato esclusivamente dal comportamento di un singolo ministro.

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Q

Il governo cos’è

A

Il GOVERNO è un organo costituzionale complesso (complesso perché costituito al suo interno da più organi con competenze autonome, alcuni necessari altri no), al vertice del potere esecutivo con finalità di direzione politica e di cura degli interessi concreti dello stato. Il governo oltre ad essere un organo costituzionale e complesso è di parte: esprime, infatti, la volontà delle forze politiche di maggioranza che lo sostengono mediante la fiducia; ed ha funzioni politiche (partecipa alla direzione politica del paese attuando l’indirizzo segnato dalla maggioranza parlamentare), legislative (potendo emanare norme giuridiche mediante atti aventi forza di legge, ovvero i decreti legislativi e decreti legge), esecutive o amministrative (al vertice del potere esecutivo e ai singoli ministeri fanno capo tutti i settori amministrativi dello stato), di controllo (sulla attività di tutti gli organi amministrativi).

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Q

Le regole che disciplinano il governo (formazione)

A

Le regole che disciplinano il Governo possono essere così riassunte:
→ per quanto RIGUARDA LA SUA FORMAZIONE, avviene secondo le seguenti regole:
Dopo l’apertura della crisi di Governo (o dopo le elezioni), il Presidente della Repubblica procede alle consultazioni (per decidere a chi affidare l’incarico di formare il nuovo Governo) con cui si apre appunto il procedimento di formazione del Governo. Il Capo dello Stato (P.d.R.), nell’ambito delle consultazioni incontra i presidenti dei gruppi parlamentari e tutte le altre personalità che ritenga utile sentire per venire a conoscenza delle posizioni dei partiti.
L’incarico è conferito oralmente dal Presidente della repubblica e di regola viene accettato con “riserva” (RISERVA PRESIDENZIALE) che viene sciolta solo dopo che l’incaricato ha svolto con successo la sua attività. La quale quest’ultima consiste nell’individuazione della lista dei ministri da proporre al Capo dello Stato per la nomina e del programma di Governo, i cui contenuti siano tali da avere il consenso dei partiti della coalizione e, quindi, l’investitura fiduciaria da parte del Parlamento.
Esaurita l’attività dell’incaricato e formata la lista dei ministri,
· il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio;
· i ministri sono nominati dal Presidente della
Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio;
· i membri del Governo (Presidente del Consiglio ed i ministri) prima di assumere le loro funzioni devono giurare nelle mani del Capo dello Stato (P.d.R.);
· entro 10 gg. dal giuramento e quindi dalla sua formazione il Governo deve presentarsi alle Camere per ottenere la fiducia;
· la fiducia è accordata o revocata mediante mozione motivata votata per appello nominale. Il principio fondamenta della fiducia parlamentare comportano che l’intero procedimento di formazione del Governo sia orientato all’obiettivo di ottenere la fiducia del Parlamento

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Q

Le regole che disciplinano il governo (funzionamento e rapporti con la pubblica amministrazione)

A

Le regole che disciplinano il Governo possono essere così riassunte:
→ Per quanto RIGUARDA IL FUNZIONAMENTO, all’art.95, il quale poi rinvia alla legge sull’ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri per una più puntuale disciplina dell’organizzazione e del funzionamento del Governo.
→ Per quanto concerne i RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, le regole costituzionali sono fissate dagli artt. 95, 97 e 98.
L’art 95 della Cost. prevede che il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile e mantiene l’unità dell’indirizzo politico ed amministrativo del Governo, promuovendo e coordinando l’attività dei ministri; i ministri rispondono collegialmente per gli atti del Consiglio dei ministri e individualmente per gli atti dei loro ministeri. Per lo svolgimento dei suoi compiti, il Presidente del Consiglio dispone di una struttura amministrativa di supporto, che è la Presidenza del Consiglio dei ministri (ha sede a Palazzo Chigi a
Roma). Gli uffici di diretta collaborazione del Presidente del Consiglio siano organizzati nel Segretariato generale della Presidenza del Consiglio dei ministri.

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Q

Le regole che disciplinano il governo (struttura)

A

Le regole che disciplinano il Governo possono essere così riassunte:
→ Per ciò che RIGUARDA LA STRUTTURA, ci sono, organi governativi necessari e gli organi governativi non necessari.
Sono necessari quegli ORGANI che concorrono a determinare in via diretta la volontà del governo unitariamente considerato, e sono: Presidente del Consiglio ed i ministri che insieme danno vita ad un terzo organo, il Consiglio dei Ministri.
Sono NON NECESSARI gli organi del governo che non partecipano alla determinazione del suo indirizzo politico generale e conseguentemente non fanno parte del consiglio dei ministri.
A. il Vice-presidente del Consiglio dei ministri è un ministro avente ruolo vicario (sostituto) nei confronti del presidente, nell’ipotesi di supplenza per assenza di quest’ultimo.
B. il Consiglio di Gabinetto, istituito per coadiuvare (aiutare) il Presidente del Consiglio nell’esercizio delle sue competenze.
C. i Comitati interministeriali, possono essere di due tipi: quelli istituiti per legge (che ne fissa composizione e competenze; e quelli istituiti con decreto del P. del C. con compiti provvisori per affrontare questioni definite.
D. i ministri senza portafoglio sono ministri partecipanti al Consiglio senza avere un dicastero (o ministero).
E. i sottosegretari di Stato, coadiuvano il ministro (o il Presidente del Consiglio) ed esercitano i compiti che
quest’ultimo delega loro con apposito decreto.
F. i vice-ministri sono quei sottosegretari (che non possono superare il numero di dieci) cui vengono conferite deleghe relative all’intera area di competenza delle strutture amministrative all’interno dei ministeri.
G. i commissari straordinari del Governo, nominati al fine di realizzare obiettivi specifici

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5
Q

Cosa sono gli organi ausiliari

A

Gli organi ausiliari sono quegli organi cui sono attribuite funzioni di ausilio nei confronti di altri organi; tali funzioni sono prevalentemente riconducibili a compiti di iniziativa, di controllo e consultivi. Questi organi ausiliari sono:
A) Il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro CNEL (art. 99 Costituzione) è composto di esperti e di
rappresentanti delle categorie produttive.
B) Il CONSIGLIO DI STATO (ART.100 COSTITUZIONE) è organo di consulenza giuridico-amministrativa del Governo ed organo giurisdizionale di appello della giustizia amministrativa. Esso si articola in sette sezioni, quattro con competenze consultive e tre con competenze giurisdizionali. Per quanto concerne la funzione consultiva bisogna distinguere i pareri che il Consiglio di Stato deve rendere obbligatoriamente su determinati atti, da quei pareri facoltativi che vengono resi su richiesta di un’amministrazione statale.
C) La CORTE DEI CONTI (ART.100.2 COST.) esercita: il controllo preventivo di legittimità su alcuni atti delle
amministrazioni statali; ed il controllo successivo sulla gestione del bilancio dello Stato.

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6
Q
A
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