emergenza ipertensiva Flashcards
trattamento
Richiede un trattamento intensivo in ambiente ospedaliero del danno d’organo.
caratteristiche
anche con valori pressori non particolarmente elevati (es eclampsia).
trattamento, di chi e’ competenza
specialistica
metodica di somministrazione farmaci
Terapia parenterale specifica per ogni singolo problema, spesso in ambiente intensivo.
ENTITA’ DI RIDUZIONE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA
Nelle emergenze ipertensive la pressione arteriosa deve essere ridotta acutamente di non più del 20% del valore iniziale.
COSA PUO’ DETERMINARE RIDUZIONE ECCESSIVA PRESSIONE ARTERIOSA
si potrebbe avere ipoperfusione ed ischemia se la PAM scende al di sotto del limite di autoregolazione arteriolare (riduzione > 20% della PAM iniziale appunto) che è maggiormente importante a livello cerebrale.
- Si può inoltre avere il furto del sangue nei territori in cui i farmaci agiscono più rapidamente ed efficacemente (che sono quelli non lesi o ischemici)
- attivazione simpatica per il diminuito ritorno venoso al cuore con conseguente aumento del consumo di O2 cardiaco ed effetto rebound sulla PA. Per questo motivo è sconsigliato l’uso della nifedipina che è un potente vasodilatante ad effetto immediato ma questo è troppo potente, causa furto e importante reazione
adrenergica.
comportamento pz con emergenza ipertensiva
- Chiamare il 118.
- somministrare O2 con maschera.
- Posizionare accesso venoso periferico.
- In caso la diagnosi sia nota bisogna somministrare il farmaco più idoneo.
- Monitorizzare il pz.
- Accompagnarlo al più vicino ospedale se non fosse disponibile un medico sull’ambulanza.
da che cosa dipende il trattamento in ambiente intensivo a cui si accompagna emergenza
Il trattamento in ambiente intensivo dipende dal danno d’organo a cui si accompagna l’emergenza ipertensiva:
danno d’organo associato ad emergenza ipertendobbiamo ridurre il ritorno venoso, il postcarico del cuore ed il sovraccarico di volume.siva
- Scompenso cardiaco acuto
- Edema polmonare acuto
- Dissecazione aortica
- Stroke
- Encefalopatia
- IMA
- IRA
trattamento scompenso cardiaco acuto
nitroprussiato, B-bloccanti EV.
TRATTAMENTO EDEMA POLMONARE ACUTO OBIETTIVO
- dobbiamo ridurre il ritorno venoso, il postcarico del cuore ed il sovraccarico di volume.
Si deve progressivamente e gradualmente ridurre la PA fino alla normalizzazione.
- FARMACI PER TRATTAMENTO SCOMPENSO CARDIACO ACUTO
- Farmaci ad azione vasodilatatrice (anche venosa) in EV (nitroprussiato, nitroderivati, fenoldopam, furosemide) associati a diuretici EV (furosemide,torasemide).
- Si associa O2 ad alto flusso. Il pz deve essere rapidamente trasferito in ospedale per
terapia specifica.
DISSECAZIONE AORTICA, OBIETTIVO TRATTAMENTO
- Rallentare o bloccare la progressione della dissecazione, raggiungendo il minimo di pa possibile,
- Si inizia con una rapida riduzione della PAM del 25% e poi graduale raggiungimento dei valori minimi tollerati con copertura di B-bloccante per ridurre la frequenza cardiaca.
FARMACI DA SOMMINISTRARE IN DISSECAZIONE
I farmaci sono somministrati per via endovenosa: nitroprussiato, nitroderivati, fenoldopam + B-bloccante, labetololo. Necessario rapido trasferimento in ospedale con capacità diagnostiche e terapeutiche.
OBIETTIVO TERAPEUTICO IN STROKE, ENCEFALOPATIA, EMORRAGIA CEREBRALE
limitare il danno cerebrale,
- ridurre gradualmente la pressione, fino al valore di 160/100
- mai superare il 20% della PAM iniziale e far scendere la pressione di perfusione cerebrale sotto i 70
mmHg.
- Solo in caso di emorragia cerebrale in pz scoagulato possiamo ridurre ulteriormente la PA. In
caso di stroke ischemico si può anche attendere 1-2 ore senza trattare seguendo l’andamento
spontaneo della PA