Uropatie ostruttive Flashcards
Definizione
Patologie caratterizzate da ostacolo organico o funzionale allo scarico delle urine in qualsiasi punto.
Principali sede di ostruzione delle vie urinarie
- Giunzione pielo-ureterale
- Giunzione uretero-vescicale
- Uretra posteriore
Epidemiologia ed entità del riscontro di ostruzioni delle vie urinarie in epoca neonatale
Con l’uso dell’ecografia prenatale queste condizioni vengono diagnosticate in maniera relativamente frequente ma di fatto solo nel 5% dei casi si sviluppano anomalie della funzione renale
Principale differenza clinica tra ostruzione delle alte vie urinarie e delle basse vie urinarie
le ostruzione delle basse vie urinarie possono causare grave insufficienza renale sin dalla vita fetale
Definizione, eziologia ed epidemiologia della idronefrosi
Condizione caratterizzata da dilatazione delle cavità calico-pieliche per ostruzione collocata a livello del giunto pielo-ureterale. 50% delle anomalie diagnosticate in epoca pre-natale. Reale associazione con ostruzione clinicamente significativa dello 0.2%
Due principali tipologie di idronefrosi
- Meccanica intrinseca da papillomi, polipi, pliche mucose. Meccanica estrinseca come nel caso di inserzione alta dell’uretere, vasi anomali polari inferiori, briglie
- Funzionali senza evidenza di lesione macroscopica
Caratteristiche delle ostruzioni da vasi polari inferiori anomali
Prima causa di ostruzione inferiore. Spesso determinano ostruzioni intermittenti subdole che possono anche causare episodi dolorosi simili a coliche renali
Clinica idronefrosi
L’ecografia ha modificato notevolmente la storia clinica.
Nel neonato la patologia tende a presentarsi con massa palpabile (a causa della sede sottocostale del rene nel neonato e della sottigliezza della parete addominale) e segni/sintomi di IVU
Intorno all’anno di vita nausea, vomito, arresto di crescita ed IVU
SOpra 1 anno è facile avere le manifestazioni correlate a vaso polare inferiore anomalo con episodi di dolore lombare, ematuria, vomito.
Cosa bisogna valutare in caso di riscontro prenatale di idronefrosi
L’EG perchè più precoce è il riscontro maggiore è il rischio di progressione
L’entità della dilatazione (Urinary Tract Dilatation essendo più alto il rischio per UTD A2 e A3)
In caso di riscontro di idronefrosi quando va ripetuta l’ecografia alla nascita
Al terzo giorno perché la fisiologica oliguria dei primi giorni può determinare falsi positivi. Fa eccezione il sospetto di megavescica, oligo-anuria e il sospetto di IR; in questi casi si fa subito. In genere il secondo controllo si fa ad 1 mese
Percentuali di idronefrosi non confermate alla nascita e caratteristiche delle forme confermate
1/3. Le restanti per un 20% dipendono da RVU il resto da altre cause. Del totale solo un 20% richiedono terapia chirurgica.
Relazione tra i diametri antero-posteriori della pelvi e clinica e follow-up
Per diametri sotto i 20 mm una progressione è molto rara ed inesistente addirittura sotto 12. In tali casi si fanno ecografie ripetute a 3-6-12 mesi.
Per diametri tra 20 e 40 mm eco trimestrali e scintigrafie semesrali
Per diametri sopra 40 mm spesso il danno è già presente all’esordio
Quando si può eseguire la scintigrafia renale sequenziale
Solo dopo il primo mese di vita
Caratteristiche e modalità di esecuzione della scintigrafia renale sequenziale
Come radioisotopo si usa la mercapto-acetil-triglicina che esprime bene l’entità del flusso ematico renale e la capacità di estrazione tubulare renale permettendo di combinare una discreta valutazione morfologica con una buona determinazione della funzione renale. Il tracciante viene seguito nelle vie escretrici fino alla sua dismissione. L’uso del test di stimolazione con diuretico è importante per stabilire la reale capacità di scarico della pelvi o dell’uretere e s usa la furosemide iniettata a 20 mnuti massimo dal radiofarmaco; questa dovrebbe indurre un rapido wash-out in caso di dilatazione non ostruttiva. Se invece la dilatazione è ostruttiva il wash-out non si verifica
Come può essere classificato scintigraficamente il rene idronefrotico
In particolare dal punto di vista scintigrafico il rene idronefrotico è classificabile come poco funzionante (sotto il 10%), moderatamente funzionante (10-39%) ben funzionante (sopra il 40%)
Atteggiamenti da adottare sulla base dei risultati della scintigrafia
Se ad un primo controllo la funzione renale è sopra il 40% vi è indicazione ad un atteggiamento inizialmente conservativo; se però al successivo controllo ecografico si ha un decremento della funzione renale del 10% circa ai controlli a 3-6 mesi è utile usare un atteggiamento interventistico. Se invece sin dall’inizio la funzione renale è sotto il 40% è necessario indirizzare subito il paziente all’intervento di pieloplastica.
Per funzioni renali sotto il 10% è inutile la pieloplastica e anzi andrà valutata la necessità di una nefrectomia nel caso in cui non si abbia involuzione dell’idronefrosi.