Tumori cavo orale e faccia pt. 8 cavo orale 3 Flashcards
I tumori vengono trattati sia in T che in N e M.
Se ci sono metastasi a distanza tipicamente i pazienti non vengono trattati dai chirurghi maxillo-facciale/otorino ma da altri specialisti (oncologo, radiologo,..)
Il trattamento spesso viene fatto, pur sapendo di non poter essere curativi, per un discorso di tipo palliativo,
perché un copioso sanguinamento della lesione può portare al soffocamento. Questi casi sono abbastanza rari ma se si presentano la lesione viene tolta completamente o parzialmente.
Il chirurgo Maxillo-facciale tratta tendenzialmente
la T e la N della stadiazione dei tumori.
Trattare la T significa togliere il tumore primitivo:
la parte distruttiva è anche abbastanza semplice, il problema è tappare il buco che si forma e questo è un passaggio cruciale per poter garantire al paziente una qualità di vita adeguata. Un difetto post operatorio molto grosso gli impedirà di parlare, mangiare, ecc…
Ci porta il caso di una lesione alla lingua visibile ad occhio nudo e in un’immagine RMN con taglio assiale:
non è particolarmente grossa però darà luogo ad un difetto molto grande poiché, durante la resezione, il chirurgo deve allontanarsi dai bordi di almeno 2cm. Sulla lingua 2cm sono molti.
In sede di intervento si ipotizza un margine macroscopico dal quale vengono prelevati frammenti per l’estemporanea. Se l’anatomopatologo dice che i bordi sono negativi si mantiene con tranquillità il disegno originale, se però uno dei bordi è positivo è necessario rivedere il progetto iniziale ed estenderlo per non lasciare parti malate. Il difetto sulla lingua cresce ulteriormente ma il mio scopo primario è di sicuro togliere tutto il tumore.
È sempre meglio chiedere l’estemporanea sia per un motivo medico legale,
perché se il paziente sporge denuncia per un tumore non rimosso completamente il giudice potrebbe dire che si sarebbe dovuta fare l’estemporanea, sia perchè dà sicurezza. Inoltre non modifica i tempi operatori perché l’estemporanea richiede 30 minuti circa e l’intervento non si risolve in così poco tempo.
Operando sulla lingua è possibile incontrare il nervo linguale (3mm di diametro) che è un ramo della terza branca del trigemino ed è il nervo che dà sensibilità alla lingua.
Dov’e possibile lo si mantiene perché, nonostante venga tolta metà lingua, rimanga almeno la sua innervazione sulla punta. In alcuni casi il nervo è infiltrato ed è necessario asportarlo. Le tecniche di imaging non permettono di vedere se è preso ma in corso di intervento si incide e se ci si accorge che il nervo è infiltrato lo si asporta: in questi casi si deve preferire la radicalità e sacrificare la sensibilità della lingua.
La chemioterapia ha poche indicazioni,
soprattutto come primo step.
Tumori di piccole dimensioni (T1 e T2):
i dati della letteratura indicano uguale efficacia sia che si utilizzi la radioterapia sia che si proceda con un intervento chirurgico.
T1 e T2, sopravvivenza con radio o chemio
La sopravvivenza a 5 anni è in entrambi i casi dell’ 80-90%.
Tumori di grandi dimensioni (T3 e T4):
è necessario un trattamento bimodale. La sola chirurgia dà 20% di sopravvivenza, la sola radioterapia del 5%. La loro azione combinata (chirurgia come primo step e radioterapia entro 90 giorni) dà una sopravvivenza del 55%. Il secondo step può utilizzare la radioterapia ma anche la chemio-radioterapia a seconda dei casi.
Gli step devono seguire questo ordine (chirurgia, poi radio ndr) perché
il tessuto radiotrattato è più debole e più rigido in quanto la radio brucia le cellule lasciando ulcerazioni e atrofia delle ghiandole salivari. Il paziente ha poca saliva, ha le mucose secche e deve spesso inumidire la bocca per riuscire a parlare e a mangiare.
I tessuti trattati, anche quelli sani prima della terapia, sono diversi. Un tessuti rigido è difficile da trattare chirurgicamente. Inoltre fare prima la chirurgia permette all’anatomopatologo di fare una corretta stadiazione che non si potrebbe fare su un tessuto modificato dalla radioterapia.