Tumori cavo orale e faccia pt. 6 cavo orale 1 Flashcards
In questa lezione ci concentreremo sui tumori del cavo orale
perché sono quelli con la maggiore frequenza.
TUMORI MESENCHIMALI:
ad esempio sarcoma e linfoma. Hanno la tendenza a disseminare per via ematica e raggiungono principalmente
- fegato,
- polmone,
- osso e
- cervello.
TUMORI EPITELIALI
sono i più frequenti. Tendono a metastatizzare per via linfatica e per questo si rende necessario indagare i linfonodi del collo, sede di drenaggio del cavo orale.
Tumori epiteliali: suddivisione
- Spinocellulare (90%)
- Altri (10%): tumori maligni che colpiscono le mucose del cavo orale
✓ Adenoidocistico
✓ Mucoepidermoide
Tumore Adenoidocistico:
è molto aggressivo localmente perché tende a seguire a ritroso il decorso dei nervi fino a raggiungere la base cranica
Tumore Mucoepidermoide
ha un’aggressività minore dello spinocellulare.
FATTORI DI RISCHIO:
- Fumo e alcol: sono fattori di rischio indipendenti ma la loro assunzione concomitante aumenta enormemente il rischio di sviluppare un tumore in questa sede.
- Stimoli irritativi cronici: ad esempio le protesi che poggiano in modo non corretto e sfregano sulle mucose. Possono determinare una flogosi cronica che alla lunga può trasformarsi in un tumore. E’ molto importante che il dentista controlli e adatti le protesi in modo da non creare irritazioni persistenti.
PREVENZIONE
consiste principalmente nell’evitare i fattori di rischio.
DIAGNOSI:
La diagnosi si compone di tre fasi:
- Ispezione
- Sospetto diagnostico
- Diagnosi istopatologica
Il concetto fondamentale è che la diagnosi deve essere precoce
perché la lesione deve essere trattata quando è piccola, millimetrica. Una lesione di 1 cm è già grande (se la pensiamo in uno spazio piccolo come è la bocca) e questo crea problemi nelle fasi post chirurgiche in quanto il trattamento e la resezione di grosse lesioni possono dare successivi problemi di masticazione, fonazione e a volte di respirazione, problemi che non devono essere sottovalutati.
Il trattamento deve avvenire il prima possibile ma deve essere successivo ad un’attenta valutazione della lesione.
Per le diagnosi di lesioni del cavo orale è fondamentale ricorrere all’indagine istologica di tessuto prelevato tramite biopsia
ma non tutte le lesioni devono essere biopsiate:
in particolare è utile capire il tempo di insorgenza della lesione e valutarne le modificazioni a distanza di 14 giorni (durante i quali il paziente ha usato un collutorio con scopo disinfettante). In questa fase potrebbe essere utile avvalersi di fotografie che oggettivino il successivo eventuale miglioramento. Se dopo 14 giorni la lesione è regredita parzialmente si può attendere ulteriormente e rivalutare il paziente.
Se dopo 14 giorni non è regredita si procede con la biopsia.
È bene sottolineare che molti pazienti si presentano con lesioni insorte mesi prima,
in questo caso si deve procedere immediatamente.
Nella fase di ispezione si valuta la lesione in tutte le sue componenti.
Particolare attenzione si deve porre alla
- consistenza, valutabile mediante palpazione, perché spesso la consistenza indurita della mucosa fa già pensare ad un tumore. Oltre a questo si valutano le
- dimensioni della lesione,
- le sue caratteristiche macroscopiche (lesioni esofitiche, piane, ulcerate, sanguinanti) e
- la delimitazione dei bordi che nel tumore saranno irregolari e sfumati.
Per avere un esame obiettivo completo
si procede con la palpazione del collo per individuare la presenza di linfonodi sospetti.