TECNICHE CHIRURGICHE Flashcards

1
Q

TECNICHE CHIRURGICHE MAMMELLA , TIPO DI APPROCCIO CHIRURGICO POSSIBILE

A
  • Demolitivo Mastectomia radicale
  • Conservativo, tumorectomia, quadrantectomia,
    Linfoadenectomia
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2
Q

TECNICHE CHIRURGICHE,

A

MASTECTOMIA SECONDO HASTELD
MASTECTOMIA RADICALE SECONDO PATEY
MASTECTOMIA RADICALE SECONDO PATEY MODIFICATA
QUADRANTECTOMIA

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3
Q

COSA COMPORTA LA MASTECTOMIA RADICALE SECONDO PATEY

A

consiste nell’asportazione di tutta la ghiandola mammaria e del muscolo piccolo pettorale con risparmio del grande pettorale, associata alla linfadenectomia ascellare.

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4
Q

MASTECTOMIA RADICALE SECONDO PATEY MODIFICATA , COSA COMPORTA

A

comporta l’asportazione della ghiandola mammaria conservando sia il muscolo grande che piccolo pettorale. In questo caso è possibile effettuare delle ricostruzioni plastiche. Questa metodica è indicata nel caso di tumori infiltranti superiore a 2‐2,5 cm o nel
caso di tumori multicentrici.

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5
Q

STEP MASTECTOMIA RADICALE SECONDO PATEY MODIFICATA

A
  • Asportazione di tutta la ghiandola mammaria
  • Risparmio dei muscoli grande e piccolo pettorale
  • Linfoadenectomia ascellare
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6
Q

INDICAZIONI MASTECTOMIA RADICALE SECONDO PATEY

A
  • Tumori infiltranti superiori ai 2 2,5 cm
  • Forme multicentriche
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7
Q

IN CHE COSA CONSISTE QUADRANTECTOMIA

A

tecnica che consiste nell’asportazione di un settore della ghiandola mammaria, sede della neoplasia, e della sottostante fascia muscolare.

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8
Q

COME ORIENTARE LA QUADRANTECTOMIA

A

Se il nodulo si trova al di sotto dell’area centrale, cioè sotto l’areola mammaria, bisogna asportare il quadrante centrale ma di solito non si fa quadrantec-
tomia.

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9
Q

QUANDO E’ INDICATA LA QUADRANTECTOMIA

A

QUADRANTECTOMIA Questa tecnica è indicata nel caso di tumori infiltranti di dimensioni inferiori a 2‐2,5 cm, unifocali, uni centrici e che non hanno dato metastasi. In America questa stessa tecnica è definita tumorectomia e consiste nell’asportazione della lesione tumorale con almeno 2 cm di tessuto sano; quindi nella sostanza la tecnica è la stessa, però l’asportazione del quadrante è più sistematica, didattica, categorica.

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10
Q

DEFINIZIONE QuART

A

quadrantectomia + linfoadenectomia Ascellare I,II, III livello+ RadioTerapia

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11
Q

INDICAZIONI QUADRANTECTOMIA

A

tumori infiltranti inferiori a 2 2,5 cm

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12
Q

CHE COSA DEVE ESSERE ASSOCIATA ALLA QUADRANTECTOMIA

A

Alla quadrantectomia va sempre associata una tecnica detta QUART (QU: quadrantectomia, A: linfadenectomia ascellare di I, II o III livello; R: radioterapia), che rappresenta oggi l’intervento più importante sia dal punto di vista della terapia che dell’estetica, inoltre numerosi studi statistici hanno ampiamente dimostrato che il QUART, in confronto alla mastectomia, ha un pari valore di validità.

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13
Q

APPROCCIO CHIRURGICO QUADRANTECTOMIA

A

Per quanto riguarda l’approccio chirurgico, la quadrantectomia può essere eseguita anche con tecniche differenti: in alcune situazioni è utile fare un taglio radiale, in altre è utile un taglio circolare.

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14
Q

VANTAGGI DELLA QUADRANTECTOMIA

A

vantaggi della quadrantectomia sono: la radicalità chirurgica, la rapida ripresa funzionale, i tempi di degenza ridotti, risultati estetici buoni o comunque accettabili e il minor trauma psicologico da parte della paziente.

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15
Q

IMPORTANZA LINFADENECTOMIA

A

La linfadenectomia ascellare è una metodica importante perché permette di analizzare lo stato linfonodale e in base alle informazioni che si ottengono si può valutare la prognosi della paziente e si può programmare la terapia post‐operatoria.

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16
Q

PERCHE’ RICONOSCERE LO STATO LINFONODALE E’ FONDAMENTALE

A
  • Stabilire la prognosi
  • Programmare il tipo di terapia postoperatoria
  • È dimostrata una correlazione diretta tra le dimensioni del tumore ed il numero di linfonodi metastatizzati
17
Q

COSA FARE POST OP

A

La radioterapia post‐chirurgica va eseguita sistematicamente per‐
ché riduce il tasso di recidive, infatti permette di eliminare eventuali focolai residui.

18
Q

FORMA PARTICOLARE DI RADIOTERAPIA UTILE DOPO QUADRANTECTOMIA

A

Una particolare
forma di radioterapia è la IORT, radioterapia intraoperatoria, che consente di associare la radioterapia
all’intervento chirurgico, somministrando una dose di radioterapia direttamente sul tumore o nei residui
tumorali postchirurgici.CO

19
Q

COSA CONSENTE LA IORT

A

La IORT consente di ridurre il tasso di frequenza della radioterapia e, poiché è
fatto a diretto contatto con i tessuti tumorali, permette una buona salvaguardia dei tessuti sani, tuttavia
non sostituisce la radioterapia postoperatoria.

20
Q

MASTECTOMIA, QUANDO E’ INDICATA

A

La mastectomia è indicata quando il k duttale in situ è diffuso o multicentrico, quando ha dimensioni superiori a 3 cm (o comunque di diametro tale da non permettere una escissione locale con buoni risultati estetici), in pazienti che non possono essere sottoposte a radioterapia, oppure quando il CDIS insorge in pazienti già sot-toposte a radioterapia, o se le pazienti lo richiedono espressamente.

21
Q

PREVENZIONE K MAMMARIO , COME SI ESEGUE LA PREVENZIONE

A

Essendo il carcinoma mammario un tumore a lenta crescita (1 cm in 6 anni), è possibile attuare una prevenzione secondaria, cioè con la diagnosi precoce. Questa viene fatta attraverso uno fra questi due tipi di metodi: screening mammografico e unità funzionale di senologia diagnostica.

22
Q

SCREENING MAMMOGRAFICO IN QUALE DONNE

A

Lo screening mammografico è organizzato dalla Asl su input della regione: è rivolto alle donne asintomatiche, perché ovviamente le sintomatiche non devono aspettare la lettera d’invito ma devono spontaneamente andare in un centro di senologia, comprese nella fascia di età tra i 50 e i 69 anni. A queste pazienti viene inviato a casa un invito personalizzato per presentarsi in un giorno e ad un’ora definita presso il centro screening dove sarà effettuata la mammografia ma non la visita clinica (perché chi esegue la mammografia è il tecnico).

23
Q

COSA SUCCEDE SE LA DIAGNOSI ALLO SCREENING E’ NEGATIVA

A

Se la diagnosi è negativa la paziente viene mandata a casa una lettera con il risultato dell’esame e la si invita ad effettuare un successivo esame dopo 24 mesi, a meno che non insorgano delle anomalie alla palpazione e in tal caso la paziente deve recarsi prima in un centro di diagnostica; se invece c’è un dubbio viene fissato un appuntamento a breve per eseguire un’ecografia e altre integrazioni.

24
Q

COS’E’ L’ UNITA’ FUNZIONALE DI SENOLOGIA DIAGNOSTICA

A

L’unità funzionale di senologia diagnostica è una sede dove non si effettua lo screening organizzato dallo stato, ma si va sotto appuntamento preso al CUP. In esso si effettuano l’anamnesi, la visita, l’ecografia e la mammografia e, se necessario, si fanno anche le biopsie percutanee e si prende un appuntamento con il chirurgo per una biopsia istologica. Mentre nello screening si fanno numerosi esami in un giorno, nell’unità funzionale si visitano solo una ventina di pazienti, perché gli esami sono molti di pi

25
Q
A