PATOLOGIA MAMMELLA Flashcards
ANATOMIA MAMMELLA
è costituita da 15 18 lobi, ognuno dei quali presenta piu’ lobuli, ed un dotto galattoforo principale che si apre nel capezzolo. Ciascun dotto principale si suddivide in dotti dal calibro progressivamente inferiore, fino all’unità funzionale di base, rappresentata dall’unità dottolobulare terminale.
DEFINIZIONE CARCINOMA MAMMELLA
e’ un tumore maligno che origina dalle cellule epiteliali, tubulari e lobulari della ghiandola mammaria
EPIDEMIOLOGIA K MAMMELLA
si stima che nel 2013 ci siano stati in italia nuovi 48 000 casi e 12 500 decessi, solo il 2% erano maschi, incidenza 114/ 100 000 donne, mortalità 24/100 000
SOPRAVVIVENZA A 5 AA TUMORE ALLA MAMMELLA
80%
FATTORI DI RISCHIO K MAMMELLA
- Età. Rischio aumenta con aumentare dell’età,
- Precedente rt toracica, specie se eseguita prima dei 30 aa
- Storia personale di tumore alla mammella
- Precedenti patologie mammarie
- Anomalie mammografiche, microcalcificazioni
- Storia familiare di tumore della mammella
- Menarca precoce,
- Nulliparità
- Mancato allattamento al seno
- Prima gravidanza a termine in età avanzata superiore ai 30 aa
- Menopausa tardiva
- Stile di vita, obesità, scarsa attività fisica, uso di alcol, elevato consumo di carbo e grassi saturi,
- Terapia ormonale sostitutiva, aumento del rischio è correlato alla durata della somministrazione ed è reversibile alla sospensione
COME VIENE SPESSO INDIVIDUATO UN NODULO MAMMARIO
Un nodulo mammario viene spesso individuato dalla paziente stessa, attraverso la autopalpazione.
COME VIENE GUIDATA LA VALUTAZIONE DELLA PATOLOGIA MAMMARIA
Nella valutazione di un nodulo mammario, la condotta del medico è in parte indirizzata dall’età della donna che a lui si rivolge. Mentre infatti nelle pazienti giovani, sotto i 35 anni, la patologia benigna (fibroadenomi, cisti, steatonecrosi traumatiche) è la regola (peraltro con dolorose eccezioni), con il progredire dell’età le forme maligne divengono sempre più frequenti, fino ad essere la causa più comune di noduli patologici nelle donne sopra i 50 anni. Questa considerazione serve naturalmente come indicazione generica: un nodulo sospetto, quindi, deve essere considerato tale e opportunamente indagato (ecografia, mammografia, eventuale esame cito‐istologico) anche in una donna giovane.
SCREENING, DA QUALI STEP E’ COSTITUITO,
- Autopalpazione, non evidenza di efficacia nello screening
- Valutazione clinica della mammella, non evidenza di efficacia nello screening
- Ecografia, non evidenza di efficacia nello screening, non è nota al momento la quantificazione degli effetti collaterali negativi derivanti dall’applicazione dell’eco mammaria nello screening, per frequenti falsi positivi, aumento degli interventi chirurgici per overdiagnosis
- Mammografia bilaterale, popolazione generale,
MAMMOGRAFIA BILATERALE, DONNE A CUI E’ RIVOLTA
- Donne in fascia di età 50 69 aa, mammografia con cadenza biennale;
- donne in fascia d’età 40-49 anni: la mammografia con cadenza personalizata (in corso studi) sulla base anche dei fattori di rischio (storia familiare e densità del tessuto mammario);
- donne d’età ≥ 70 anni: nessuna evidenza di efficacia nello screening
QUAL E’ LA PRIMA COSA DA FARE DI FRONTE AD UNA PZ CON UN SOSPETTO NODULO AL SENO
La prima cosa che bisogna fare davanti a un sospetto nodulo riferitoci dalla paziente è l’esame obiettivo.
CARATTERISTICHE CHE SPESSO IDENTIFICA LA NATURA DEL NODULO
Una tumefazione di forma e superficie regolari, a contorni ben definiti, di consistenza teso‐elastica, mobile sui piani superficiali e profondi, è probabilmente benigna.
- Viceversa, un nodulo irregolare, a contorni mal definiti, di consistenza duro‐lignea, aderente alla parete toracica o ai piani cutanei, associato a retrazioni della cute o del capezzolo e a linfoadenomegalie ascellari, sarà quasi sicuramente maligno.
CARATTERISTUCHE CLINICHE SUGGESTIVE DI PATOLOGIA DELLA MAMMELLA,
- Nodulo palpabile,
- Tumefazione in regione ascellare,
- Secrezione dal capezzolo ,
- Dolore locale,
- Segni di metastasi a distanza, coinvolgimento osseo, versamento pleurico
- Retrazione cutanea, astenia, cachessia, calo ponderale
- Malattia di paget
SIGNIFICATIVITA’ REALE DEI REPERTI OBIETTIV
Va tuttavia chiarito che anche i reperti obiettivi non hanno un valore assoluto: non è raro infatti il riscontro di neoplasie maligne che presentano forma regolare e contorni definiti (ciò accade abbastanza spesso, per esempio, in particolari varianti istologiche, come il carcinoma colloide ed il carcinoma midollare, che possono simulare clinicamente un fibroadenoma); così come va segnalata l’esistenza di lesioni benigne, come le steatonecrosi traumatiche, che per la consistenza aumentata, la scarsa mobilità e la frequente associazione con una retrazione cutanea possono far sospettare una forma neoplastica
COSA FARE CON LA PRATICA DI FRONTE AL RISCONTRO DI LESIONI CON CARATTERISTICHE BENIGNE
Quando l’esame obiettivo evidenzia un nodulo con caratteristiche che fanno propendere per un giudizio di benignità, è utile continuare le indagini con un esame ecografico, al fine di stabilire se la lesione in oggetto è di natura liquida (area anecogena, con coni d’ombra laterali) o solida (area per lo più ipoecogena,). Se invece il nodulo ha caratteristiche di dubbia malignità, occorre proseguire le indagini sia con una mammografia che
con una ecografia mammaria. Questi due sono gli esami principali, a cui possono aggiungersene altri, e pre-
cedono, qualora ve ne sia bisogno, la biopsia mammaria.
COME EFFETTUARE DIAGNOSI DI K MAMMELLA
- Anamnesi accurata, ricerca di fattori di rischio
- Eo,
- Indagini di laboratorio, marcatori cea, ca 15 3,
- Ecografia
- Mammografia
- Rmn
- Biopsia mammaria
a) Chirurgica su lesione palpabile, chirurgica su repere metallico
b) Chirurgica radioimmunoguidata
c) Agobiopsia con ago sottile, fna
d) Agobiopsia core biopsy, - Con ago automatico
- Vacuum assisted
MAMMOGRAFIA, DEFINIZIONE
La mammografia è la tecnica cardine della diagnostica radio‐senelogica,
IN QUALI CONDIZIONI LA MAMMOGRAFIA E’ IL GOLD STANDARD
per cui è l’indagine di prima scelta, dopo i 35 anni, sia nella donna sintomatica (mammografia clinica) che in quella asintomatica (mammografia
di screening programmato o spontaneo).
COSA SFRUTTA LA MAMMOGRAFIA
Utilizza i raggi X, quindi è potenzialmente dannosa (potenzialmente
perché i raggi X sono dannosi quando sono inutili). Considerando che è l’unico esame che consente di valu‐
tare piccole lesioni è bene iniziare a fare regolarmente la mammografia come minimo a 40 anni, anche a 35
se c’è familiarità.
VANTAGGI MAMMOGRAFIA
È un esame di semplice esecuzione, a basso costo, ad elevata sensibilità, è obiettivo, infatti può essere letto da più radiologi (a differenza dell’ecografia che è un esame soggettivo perché è l’operatore che fa la diagnosi), è innocua perché la quantità di radiazioni erogate è minima, è ben tollerata anche se fastidiosa perché la mammella va compressa (con un peso di 8‐13 kg) perché la quantità di radiazioni è legata anche allo spes‐
sore e la compressione riduce lo spessore e la quantità di radiazioni necessaria, e inoltre spalma il contenuto
all’interno della mammella, favorendo la dissociazione delle varie strutture.
PROIEZIONI USATI DA MAMMOGRAFIA
Viene eseguita nelle due proiezioni classiche:
❖ la cranio‐caudale: eseguita stirando in avanti la mammella in modo da visualizzare, il contorno del mu‐
scolo pettorale
❖ la medio‐laterale obliqua: realizzata inclinando il fascio di raggi X di 45°.
Nell’indicare la sede di una lesione dividiamo la mammella in quattro quadranti con riferimento alla regione
retroareolare, superoesterno (QSE), inferoesterno (QIE), inferointerno (QII) e superointerno (QSI).
LESIONI DA RICERCARE AL MAMMOGRAMMA
- Calcificazioni
- distorsioni architettoniche
- lesioni nodulari
EPIDEMIOLOGIA CALCIFICAZIONI
molto frequenti e per la maggior parte benigne (processi infiammatori, fibroadenomi, lesioni post‐traumatiche),
SIGNIFICATIVITA’ CALCIFICAZIONI
possono però talvolta essere l’unica spia di tumore (soprattutto le micro‐
calcificazioni), soprattutto quando si trova nelle prime fasi, e la mammografia è l’unico esame capace
di metterle in evidenza.
DISTORSIONI ARCHITETTONICHE , A CHE COSA SONO DOVUTE,
dovute a deformazione della normale architettura fibro‐ghiandolare della mammella.
ASPETTO DISTORSIONI ARCHITETTONICHE
Presentano un aspetto a falla, come un carciofo aperto.
EZIOLOGIA DISTORSIONI ARCHITETTONICHE
Questa manifestazione è legata nella maggior parte dei casi a una patologia benigna come l’adenosi sclerosante o la cicatrice radiale, però può anche essere un carcinoma in situ o infiltrante. In generale si può dire che la presenza di un’area centrale radiopaca orienta verso la malignità e, viceversa, se vi sono componenti radiotrasparenti spesso si tratta di lesioni benigne che è bene comunque asportare perché possono nascondere aree maligne anche in sede eccentrica non visibili alla mammografia.