Psicometria, reattivi mentali e intelligenza Flashcards
Che cosa comporta la psicodiagnosi?
La psicodiagnosi è un processo complesso che coinvolge la valutazione e la diagnosi di aspetti psicologici, personologici e psicopatologici di un individuo. Questo processo implica l’utilizzo di una varietà di strumenti e tecniche: Osservazione (monitorare comportamento e le interazioni per raccogliere informazioni su abilità sociali, emotive e comportamentali dell’individuo), Questionari e inventari di personalità (strumenti standardizzati utilizzati per valutare i tratti di personalità, i sintomi psicopatologici e altri aspetti della funzione psicologica. Possono fornire una valutazione quantitativa dei tratti e dei sintomi), Colloqui clinici (incontri diretti con discussione questioni rilevanti per la valutazione), Esami neuropsicologici (test per valutare le funzioni cognitive utilizzati per identificare deficit cognitivi o disfunzioni cerebrali), Batterie e tecniche di valutazione psicometrica (strumenti utilizzati per misurare specifiche abilità e forniscono misure quantitative), Tecniche proiettive (strumenti dove l’individuo risponde a stimoli ambigui o suggestivi per fornire informazioni sulle dinamiche interne)
Le tecniche e gli strumenti utilizzati nella psicodiagnosi possono variare base a tanti fattori. L’obiettivo principale della psicodiagnosi in ambito clinico è individuare una strategia di trattamento adeguata alle esigenze dell’individuo, fornendo una valutazione accurata dei suoi bisogni psicologici e psicopatologici.
Che cos’è la psicometria?
La psicometria è una disciplina scientifica che si concentra sulla teoria e sulla pratica della misurazione in psicologia. Questo campo utilizza i test psicometrici, che sono strumenti progettati per valutare in modo standardizzato e obiettivo il comportamento e le caratteristiche psicologiche di un individuo. Questi test, derivati da rigorosi processi di ricerca, devono presentare standardizzazione nei procedimenti di somministrazione per garantire uguale opportunità di prestazione a tutti i soggetti. Devono inoltre essere oggettivi, riducendo al minimo l’influenza di giudizi soggettivi, e basarsi su dati normativi per consentire il confronto dei punteggi tra individui. L’attendibilità, che implica coerenza nei risultati ripetuti dello stesso individuo, e la validità, che assicura che il test misuri ciò che afferma di misurare, sono essenziali per garantire l’affidabilità e la validità dei test psicologici. Queste proprietà sono fondamentali per l’utilità dei test nella valutazione individuale nei vari contesti applicativi.
Come si può effettuare la verifica dell’attendibilità?
La valutazione dell’attendibilità dei test psicologici può essere effettuata utilizzando diversi metodi:
- Metodo test-retest: Questo metodo coinvolge la somministrazione del medesimo test due volte a distanza di tempo, e quindi il calcolo della correlazione tra i punteggi ottenuti nelle due somministrazioni. Se il coefficiente di stabilità r di Pearson è superiore a 0.80, il test viene considerato attendibile.
- Metodo delle forme parallele: Questo metodo prevede la somministrazione di due forme simili (parallele) dello stesso test in momenti diversi. Successivamente, si calcola la correlazione tra i punteggi ottenuti dalle due forme parallele. Le due forme parallele devono misurare lo stesso costrutto e avere lo stesso numero di item, difficoltà, media e varianza. Se il coefficiente di equivalenza è superiore a 0.80, il test è considerato attendibile.
- Metodo Split-Half: In questo metodo, il test viene somministrato una sola volta. Successivamente, il test viene diviso a metà e le due metà vengono considerate come forme parallele. Si calcola quindi la correlazione tra le due metà, analogamente al metodo test-retest.
La costruzione, la somministrazione, l’attribuzione dei punteggi e l’interpretazione dei risultati di un test richiedono una formazione e una competenza specialistica. La selezione di uno o più test specifici dipende strettamente da ciò che si intende misurare e dagli obiettivi della valutazione.
È importante notare che i test psicologici possono essere criticati per la loro artificiosità, poiché possono avere scarsa attinenza con l’esperienza quotidiana degli individui. Possono anche essere considerati tautologici, nel senso che le variabili misurate sono definite dal metodo stesso di misurazione. Inoltre, l’atteggiamento del soggetto nei confronti del test può influenzare le risposte, introducendo un possibile bias.
Come possono essere suddivisi i test psicologici?
I test psicologici, o più raramente reattivi mentali, possono essere suddivisi in due macro-categorie: Test di prestazione massima e Test di prestazione tipica. Sia i test di prestazione massima che quelli tipici sono utilizzati per una varietà di scopi, tra cui la valutazione psicologica, la ricerca scientifica, la selezione del personale e la diagnosi e il trattamento clinico. La scelta del test dipende dall’obiettivo della valutazione e dalle caratteristiche specifiche dell’individuo sottoposto al test.
Test di prestazione massima:
Valutano il potenziale massimo di un individuo in un’area specifica di competenza. Sono Test di abilità (valutano capacità individui in ambiti specifici, come il ragionamento logico. Es. Paper Folding Test (PFT), che valuta l’abilità visuo-spaziale richiedendo di piegare e disegnare figure di carta in determinati modi), Test di profitto (misurano il grado di acquisizione di abilità o conoscenze dopo un periodo di formazione o istruzione. Sono utilizzati per valutare l’efficacia di programmi educativi o di interventi formativi), Test attitudinali (predire futura prestazione in un’area in cui l’individuo non ha ancora ricevuto una formazione specifica, psicologia del lavoro), Test di intelligenza (misurano l’intelligenza generale o specifiche abilità cognitive. Il Quoziente d’Intelligenza è una misura comune dell’intelligenza, calcolata in base al rapporto tra l’età mentale e l’età cronologica. I test più noti includono le scale di Wechsler e le matrici di Raven), Test neuropsicologici (valutare funzioni cognitive in individui con sospetti deficit dovuti all’invecchiamento o a danni cerebrali), Test di prestazione tipica (valutazione aspetti personalologici, clinici e atteggiamenti degli individui per misurare tratti di personalità, atteggiamenti e comportamenti
Test di prestazione tipica:
Valutano le abilità cognitive di un individuo rispetto a quelle della sua fascia di età o del suo gruppo di pari. Sono Inventari di personalità (valutano una vasta gamma di tratti di personalità. Es. California Personality Inventory CPI), Test proiettivi di personalità (Richiedono ai soggetti di rispondere a stimoli ambigui o poco strutturati, fornendo informazioni sulle loro percezioni, emozioni e pensieri. Es. Test di Rorschach), Scale di personalità (valutano specifici tratti di personalità. Es. 16PF 16 Personality Factors).
Cos’è l’intelligenza?
L’intelligenza è una capacità complessa che coinvolge la percezione, l’inferenza e la conservazione delle informazioni, al fine di applicarle in modo adattativo all’interno di un determinato contesto.
-
Teoria dell’intelligenza generale di Spearman:
Charles Spearman postulò l’esistenza di un’unica intelligenza generale, il fattore g, che influenzava le prestazioni in diversi compiti cognitivi. -
Teoria delle attitudini intellettive primarie di Thurstone:
Louis Thurstone contestò l’idea di un’unica intelligenza generale, identificando sette attitudini intellettive primarie attraverso l’analisi fattoriale. -
Intelligenza fluida e cristallizzata:
Distinse tra intelligenza fluida, che riguarda l’adattamento rapido a nuove situazioni, e intelligenza cristallizzata, che si basa sulla conoscenza accumulata. -
Teoria delle intelligenze multiple di Gardner:
Howard Gardner propose diverse forme di intelligenza, tra cui la musicale, la visuo-spaziale e la linguistica, ciascuna rappresentando un modo di apprendimento. -
Intelligenza pratica di Sternberg:
Robert Sternberg sviluppò la teoria dell’intelligenza triarchica, includendo l’intelligenza pratica, legata alla risoluzione di problemi nella vita quotidiana. -
Intelligenza emotiva:
Daniel Goleman introdusse l’idea di intelligenza emotiva, che comprende la gestione delle emozioni, l’empatia e le abilità relazionali. -
Altri tipi di intelligenza:
Alcuni studiosi hanno proposto concetti come l’intelligenza creativa, astratta ed esistenziale, riflettendo diversi modi di pensare e comprendere il mondo. -
Test di intelligenza:
I test, come la Stanford-Binet e le scale di Wechsler, valutano le abilità cognitive, tra cui memoria, ragionamento e comprensione verbale.