Metodi diagnostici nella pratica clinica Flashcards
Cosa si intende per diagnosi psicologica?
La diagnosi psicologica consiste nella valutazione di una situazione problematica di una persona, compresa dei suoi atteggiamenti e comportamenti. Può riguardare diverse aree come le capacità cognitive, sociali, la personalità o altre, a seconda del problema individuale.
La diagnosi psicologica fornisce una conoscenza approfondita delle condizioni mentali e dei dinamismi psichici di un individuo, necessaria per indirizzare con precisione il trattamento riabilitativo. La comprensione dei vissuti, delle difficoltà e delle risorse dell’individuo è essenziale per un intervento efficace.
Cosa si intende per anamnesi?
L’anamnesi è il processo di ricostruzione della storia biologica, psicologica e sociale del paziente/cliente e del contesto nel quale è cresciuto. Questa ricostruzione serve sia a conoscere il paziente, sia a conoscere i cambiamenti avvenuti nel suo ambiente di vita. Possiamo suddividere il colloquio anamnestico delle tappe evolutive in due macro-aree: infanzia e adolescenza.
Cosa si intende per diagnosi nosografica?
La diagnosi nosografica ha come riferimento il modello medico per la diagnosi delle malattie somatiche, e si basa sull’assunto che i disturbi psicologici, al di là della loro origine organica, psichica o socio ambientale, possano essere descritti come entità distinte l’una dall’altra sulla base di specifici insiemi di segni e sintomi.
Quest’assunto, anche se non è accettato in modo unanime e acritico, ha comunque il merito di favorire la ricerca di criteri condivisi che permettono ai clinici di comunicare fra loro i risultati delle loro osservazioni e trattamenti. Per una corretta comunicazione fra clinici, è infatti necessario che essi s’intendano sul quadro psicologico dei loro pazienti e, per rendere valida e affidabile quest’intesa, è indispensabile possedere un sistema condiviso di categorizzazione delle varie situazioni cliniche.
Quali sono gli assi utilizzati nella diagnosi multiassiale secondo il DSM?
Asse I: disturbi clinici e altre condizioni oggetto di attenzione clinica
Asse II: disturbi di personalità
Asse III: condizioni mediche generali
Asse IV: problemi psicosociali e ambientali
Asse V: valutazione del funzionamento sociale e lavorativo
Passi Per Costruire Saggi Fondamenti
Che cos’è il DSM?
Il DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) e l’ICD International Classification of Diseases) , che copre non solo i disturbi psichici, ma la salute in generale, sono i principali riferimenti per le diagnosi. Caratteristiche del DSM sono l’ateoreticità, cioé il non prendere posizione sulle cause dei vari disturbi psicologici, limitandosi ad una prospettiva puramente descrittiva, e la diagnosi multiassiale, che prevede la valutazione di ogni soggetto rispetto a cinque diversi assi, obbligando il clinico a prendere in considerazione altre importanti informazioni oltre la raccolta dei sintomi.
Cosa comporta la prospettiva psicodinamica?
Nella prospettiva psicodinamica, il processo diagnostico ha lo scopo di comprendere quali fattori della vita dell’individuo siano intervenuti a creare la problematica esistente. L’indagine psicodinamica ha lo scopo di comprendere in che modo la dinamica degli eventi (eventi di vita, ma anche eventi interni e inconsci) ha determinato quella situazione. L’individuo viene considerato nella sua globalità ed unicità, e la diagnosi è un’attività a carattere conoscitivo e trasformativo.
Sebbene questa attività non produca necessariamente un reale cambiamento, può comunque avviarlo, prospettando al paziente una possibile via d’uscita attraverso la riformulazione dei suoi problemi.
Cosa si intende con il termine transfert?
Con il termine transfert ci si riferisce alla tendenza del paziente a proiettare sull’analista aspettative e rappresentazioni che traggono origine dalle interazioni con i propri genitori durante l’infanzia. Così, nel corso del trattamento, il paziente ama, odia, desidera, teme, invidia l’analista. Freud espone la teoria del transfert declinandolo sia come ostacolo, sia come agente della cura.
Vengono così rivissute una serie di esperienze psicologiche come se appartenessero non al passato ma al presente, e fossero in relazione con lo psicoanalista. Il trattamento, sebbene ostacolato da tali distorsioni, può procedere normalmente poiché non c’è differenza se l’impulso da dominare è diretto alla persona dell’analista o a un’altra qualsiasi, infatti la psicoanalisi non genera il transfert ma lo scopre.
Cosa si intende con controtransfert?
Si tratta della tendenza dell’analista, più o meno inevitabilmente, a proiettare aspetti inconsci della sua psiche nella relazione col paziente: si parla allora di controtransfert. Il controtransfert era inizialmente visto come un problema nevrotico dell’analista, che interferiva con il lavoro analitico. La reazione soggettiva dell’analista può informarlo sulla realtà interna del paziente. Sullivan introdusse l’idea dell’analista come “osservatore partecipe”, che presuppone nell’analista l’abilità di occuparsi e di valutare attentamente anche la propria partecipazione rispetto al paziente.
Cosa sono i meccanismi di difesa?
I meccanismi di difesa sono strumenti utilizzati dall’Io per proteggersi da richieste libidiche e esperienze di pulsioni intense o spiacevoli che l’individuo non riesce a gestire direttamente. Freud li identificò come il principale modo in cui l’individuo gestisce gli istinti e gli affetti, essendo guidati dall’inconscio. Durante lo sviluppo, i meccanismi di difesa si suddividono in due categorie: primari (immaturi) e secondari (maturi). I primari si sviluppano precocemente e sono primitivi, legati alla prima infanzia e alla confusione tra il Sé e il mondo esterno. Tendono a essere “totalitari”. Invece, i meccanismi di difesa secondari emergono in età adulta durante conflitti tra Io, Super Io ed Es o tra desideri e la capacità di osservare senza agire.
Secondo Freud, l’utilizzo adattivo dei meccanismi di difesa è comune a tutti, ma possono diventare eccessivi e patologici, compromettendo il normale funzionamento dell’individuo e portando a disturbi mentali come le nevrosi, causate dall’angoscia.
Cosa si intende per resistenza?
La resistenza è la manifestazione dell’opposizione dell’analizzando nel processo terapeutico, volta a impedire l’accesso ai propri contenuti inconsci e a ostacolare il cambiamento e la comprensione del significato di pensieri, emozioni, sintomi e comportamenti. Secondo Freud, la resistenza aumenta quando il trattamento si avvicina al nucleo patogeno, svolgendo una funzione difensiva attuata dall’Io (rimozione = allontanare dalla coscienza contenuti dolorosi o conflittuali), dal Super-Io (bisogno di punizione = auto-punirsi per presunti fallimenti) e dall’Es (coazione a ripetere = rivivere situazioni dolorose o traumatiche per risolverle o raggiungere esito diverso).
Parla dei sogni
Freud considerava i sogni come una via per accedere all’inconscio e sosteneva che rappresentassero i desideri repressi che l’individuo vorrebbe realizzare. Tuttavia, poiché tali desideri possono essere minacciosi per la coscienza vigile, essi vengono mascherati nei sogni attraverso il processo di condensazione e di spostamento, rendendo il loro vero significato nascosto nel contenuto latente del sogno. Il contenuto manifesto del sogno, cioè ciò che viene effettivamente ricordato al risveglio, non corrisponde direttamente al vero significato del sogno. Per comprendere il vero significato del sogno, Freud suggeriva l’analisi dell’armatura del contenuto manifesto attraverso il lavoro onirico.
Il lavoro onirico (onirico: che riguarda il sogno), un processo in cui il paziente viene incoraggiato a raccontare i suoi sogni e il terapeuta cerca di interpretare e associare i simboli presenti nei sogni con eventi del passato del paziente. Inoltre, i sogni sarebbero soggetti a una sorta di censura onirica (processo psichico che impedisce ai desideri inconsci di emergere direttamente nella coscienza. Questo fenomeno è il corrispettivo notturno della rimozione). Nella scuola psicodinamica, l’interpretazione svolge un ruolo centrale
Cos’è l’ICD-10?
Acronimo di “International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems - 10th Revision” è una classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati alla salute, pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).