Introduzione, correnti teoriche e terminologie Flashcards
Che cos’è la Psicologia e come è nata?
Def. e radici Def. -> cos’è (bandiera e il martello giudice) -> funzioni psichiche -> termine da greco Radici (Condottiero) -> autonomia -> Lab.
La psicologia è la scienza che studia gli stati mentali e i suoi processi emotivi, cognitivi, sociali e comportamentali, nelle loro componenti consce e inconsce. Si avvale dell’uso del metodo scientifico, e/o appoggiandosi ad una prospettiva soggettiva intrapersonale; si occupa anche dello studio e del trattamento delle funzioni psichiche, sia in condizioni di benessere, sia di sofferenza o disagio mentale, dovute a dinamiche soggettive (intra-psichiche), ambientali e/o relazionali (inter-psichiche). Il termine “psicologia” deriva dal greco psyché (spirito, anima) e da logos (discorso, studio), letteralmente ad indicare quindi lo studio dello spirito o dell’anima.
/////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
Le radici della psicologia possono essere ricondotte agli antichi greci e romani. Per secoli, quelli che oggi sono gli oggetti di studio della psicologia sono stati indagati dalla filosofia e dalle scienze naturali. La psicologia è nata rendendosi autonoma da filosofia e neurofisiologia. La psicologia si è resa autonoma dalla filosofia col passaggio dallo studio della mente sul piano filosofico allo studio della relazione tra mente e corpo sul piano naturalistico. Si è resa inoltre indipendente dalla neurofisiologia passando dallo studio del cervello sul piano meramente fisiologico allo studio dell’unità cervello-mente e delle sue interazioni con l’ambiente. La moderna psicologia scientifica nasce applicando le metodologie applicate alle scienze naturali allo studio della mente.
La psicologia nasce formalmente nel 1879, quando Wundt, fisiologo e docente di Filosofia, fondò a Lipsia il primo laboratorio sperimentale di psicologia fisiologica.
Quali sono le principali correnti teoriche della Psicologia?
- Strutturalismo;
- Funzionalismo;
- Psicofisica;
- Associazionismo;
- Gestalt;
- Costruttivismo;
- Psicoanalisi;
- Comportamentismo;
- Neo-comportamentismo;
- Cognitivismo;
- Nuova Psicofisica;
- Prospettiva Sistemica;
- Neo-cognitivismo;
- Modularismo;
- Connessionismo;
- Neuropsicologia;
- Neuroscienze Cognitive.
SFPAGC - “Sono Felici, Parliamo Ancora, Guardando Cieli”
PCNNCP - “Parole Comuni, Nessuna Cura, Nessun Problema”
NMCNN - “Nessuno Mangia Cibo, Nessun Nutrimento”
Parla dello strutturalismo
Definizione strutturalismo e periodo storico -> Termine -> Oggetto psicologia secondo wundt -> Focus strutturalismo -> Metodo -> Critiche
Wundt, Titchener
Lo strutturalismo è una corrente fondamentale della psicologia che ebbe inizio nel 1879, quando Wundt istituì il primo laboratorio sperimentale di psicologia fisiologica. Il suo obiettivo principale era studiare gli elementi fondamentali della mente attraverso un approccio descrittivo, sistematico e atomistico, utilizzando il metodo scientifico sperimentale. Edward Titchener, allievo di Wundt, coniò il termine “strutturalismo” per definire questo approccio. Wundt sostenne che l’oggetto della psicologia fosse lo studio dell’esperienza diretta o immediata, ovvero il “contenuto di coscienza” che il soggetto aveva riguardo alla sua attività mentale conscia. Il focus dello strutturalismo era l’analisi degli elementi di base che costituiscono la struttura di attività e stati mentali. Gli strutturalisti utilizzarono il metodo introspettivo per comprendere la struttura della mente. In questa procedura, i soggetti venivano addestrati all’introspezione e successivamente esaminati mediante stimoli controllati, descrivendo dettagliatamente le loro sensazioni. Si riteneva che analizzando queste verbalizzazioni fosse possibile comprendere meglio la struttura della mente. Critiche: approccio elementarista e il metodo introspettivo non adeguato (accuratezza dei resoconti introspettivi non verificabile, soggetti non variabili controllabili, dubbio se i contenuti di coscienza siano uguali in presenza o assenza di introspezione)
Parla del funzionalismo
Definizione funzionalismo e periodo storico -> Differenza strutturalismo e funzionalismo -> Pragmatismo -> Teorie evoluzionistiche Darwin
William James
William James istituì un laboratorio funzionalista a Harvard alla fine del XIX secolo, interpretando i fenomeni psichici come funzioni che consentono all’organismo di adattarsi all’ambiente. Contrariamente allo strutturalismo, considerava la mente come un sistema dinamico che si adatta all’ambiente. Il funzionalismo si concentra sulle capacità cognitive e comportamentali che favoriscono l’adattamento e la sopravvivenza individuale. Questa prospettiva ha influenzato molte moderne teorie psicologiche, focalizzandosi sull’aspetto pratico della psicologia. Radicato nel pragmatismo, che valorizza l’attività pratica rispetto alla teoria astratta, questo approccio è influenzato dalle teorie evoluzionistiche di Darwin, sottolineando l’importanza dell’adattamento all’ambiente per lo sviluppo delle attività psichiche.
Parla della psicofisica
Definizione psicofisica e periodo storico (studio rel. S-R) -> Metodologie e legge psicofisica
Fechner, Weber
Fechner e Weber introdussero la psicofisica nel XIX secolo, studiando le relazioni tra stimoli fisici e la percezione umana. Questo campo utilizza metodologie empiriche per esplorare i correlati psicologici delle funzioni mentali. La psicofisica ha sviluppato metodi sperimentali per misurare i processi psichici e ha formulato la principale legge della psicofisica, che descrive la relazione tra stimoli e sensazioni percepite. Questa legge è cruciale per il campo della sensazione e percezione.
Parla dell’associazionismo
Definizione associazionismo e periodo storico (nostre esperienze = associazione idee e impressioni delle esperienze passate) -> Ebbinghaus -> leggi principali
Ebbinghaus (1890 Rivista “Psicologia e Fisiologia degli Organi di Senso”, studi sulla curva dell’apprendimento e la curva dell’oblio, conducendo anche esperimenti su se stesso)
L’associazionismo, nato nel 19° secolo, postula che eventi psichici complessi derivino da elementi più semplici che si associano tra loro. Hermann Ebbinghaus, precursore della psicologia sperimentale, ha applicato il metodo sperimentale allo studio della memoria, contribuendo alla comprensione di come le esperienze passate influenzino il comportamento attuale. Le leggi principali dell’associazionismo includono la contiguità (legame temporale o spaziale tra eventi), la similarità e il contrasto, spiegando come le idee si associno nella mente umana. La legge di Ebbinghaus sostiene un rapporto costante tra l’ampiezza del materiale da memorizzare e il tempo di apprendimento.
Parla della psicologia della Gestalt
Definizione Gestalt e periodo storico (nostre esperienze = associazione idee e impressioni delle esperienze passate) -> Percezione insieme e studi -> Pensieri e teorie principali esponenti Gestalt
Wertheimer, Brentano, Kohler, Wertheimer
La psicologia della Gestalt, radicata nel pensiero di Brentano, distingue tra realtà fenomenica e fisica, considerando i fenomeni psichici come unitari e non scomponibili. Essa studia come il cervello interpreta modelli visivi e sensoriali, basandosi su principi come figura/sfondo e somiglianza. La teoria enfatizza l’importanza della percezione organizzata, suggerendo che le percezioni sono configurate in modelli complessi.
Von Ehrenfels definì le qualità Gestaltiche come caratteristiche percettive invarianti nonostante le variazioni degli elementi. Wertheimer, fondatore della Gestalt, teorizzò il movimento apparente, sottolineando l’organizzazione percettiva globale. Kohler, altro esponente, studiò l’apprendimento negli scimpanzé, definendo l’apprendimento per insight come un’improvvisa intuizione che ristruttura gli elementi del problema.
Parla del costruttivismo
Definizione costruttivismo e periodo storico (conoscenza costruita attivamente dall’individuo, piuttosto che semplicemente assorbita dall’ambiente) -> Percezione insieme e studi -> Pensieri e teorie principali esponenti Gestalt
Kelly
Il costruttivismo nasce nei primi anni del 20° secolo ed è un approccio che deriva dalla concezione della conoscenza come costruzione dell’esperienza personale, piuttosto che come riflesso o rappresentazione di una realtà indipendente. Si concentra sul ruolo attivo del soggetto nel processo di apprendimento, suggerendo che le persone interpretino e diano significato alle informazioni sulla base delle loro esperienze pregresse e della loro comprensione del mondo. Anche l’osservazione diretta dei fenomeni non è più considerata una fonte privilegiata di conoscenza obiettiva. Il linguaggio svolge un ruolo fondamentale in questo processo.
George Kelly suppone che le attività di una persona siano guidate dalle sue anticipazioni sugli eventi, chiamate “costrutti”, e queste anticipazioni vengono verificate attraverso il comportamento che le conferma o le smentisce.
Parla della psicanalisi
Definizione psicanalisi e periodo storico (comportamenti e dei nostri pensieri sono guidati da motivazioni inconsce) -> teoria psicodinamica -> visione topica dell’apparato psichico
Sigmund Freud
La psicanalisi, sviluppata da Freud nel 19° e 20° secolo, si focalizza sull’inconscio e sull’infanzia nel plasmare la personalità e i disturbi mentali. Utilizza tecniche come l’associazione libera e l’interpretazione dei sogni per rivelare desideri e conflitti nascosti. Il trattamento mira a rendere consapevoli i pazienti dei loro conflitti interiori, promuovendo la crescita psicologica. La teoria psicodinamica vede i fenomeni psichici come il risultato di forze inconscie e comprende tre sistemi nella prima topica (inconscio, preconscio, conscio, mente come un iceberg, dove solo una piccola parte, il conscio, è visibile) e tre istanze nella seconda topica (Es = il principio del piacere, Io = il principio della realtà, Super-Io = norme sociali interiorizzate). La psicoanalisi cerca di risolvere i conflitti attraverso l’indagine dell’inconscio, analizzando associazioni libere, atti mancati e sogni.
Parla del comportamentismo
Pavlov, Skinner, Watson
Il comportamentismo, nato nel 1900, studia il comportamento osservabile, trascurando i processi mentali interni. Watson e Skinner sono figure chiave: il primo enfatizzò l’apprendimento tramite associazioni stimolo-risposta, mentre il secondo sviluppò la teoria dell’apprendimento operante. Il comportamentismo ha influito sulla psicologia sperimentale e terapie comportamentali, postulando che il comportamento sia modellato esclusivamente dall’esperienza ambientale, senza influenze innate.
Parla del neo-comportamentismo
Definizione neo-comportamentismo e periodo storico (comportamentismo + scienze cognitive, S R + processi mentali interni) -> Stimolo-Organismo-Risposta -> Assembramenti neuronali autonomi Hebb -> Rappresentazioni mentali Tolman
Hebb, Tolman
Il neo-comportamentismo, in risposta al comportamentismo classico, integra elementi delle scienze cognitive e riconosce i processi mentali interni. Oltre allo schema Stimolo-Risposta, adotta il modello Stimolo-Organismo-Risposta, considerando variabili interne come le pulsioni. Figure come Hull e Hebb aggiungono dimensioni neurologiche, mentre Tolman propone le mappe cognitive come rappresentazioni interne dell’ambiente.
Parla del cognitivismo
Definizione cognitivismo e periodo storico -> HIP -> esperimenti di Hebb -> modello TOTE -> simulazione del comportamento e scienze cognitive
Hebb, Miller, Galanter, Pribram
Il cognitivismo, emerso negli anni ‘60, ridefinisce la mente umana come un elaboratore di informazioni sensoriali, simile a un computer. Inizialmente noto come Human Information Processing (HIP), focalizza sull’analogia mente-computer e sui processi di elaborazione dei dati. Gli esperimenti di Hebb introducono il concetto di “variabili intervenienti”, processi mentali tra stimolo e risposta, avviando la tradizione cognitivista. Miller, Galanter e Pribram sviluppano il modello TOTE, superando il paradigma S-R del comportamentismo. Neisser conia il termine “cognitivismo”, formalizzando la nuova corrente. La ricerca privilegiata è la simulazione del comportamento, creando le scienze cognitive, sebbene ci siano controversie sulla sua validità e sulla distanza dalla vita quotidiana.
Parla delle neuroscienze
Definizione cognitivismo e periodo storico -> HIP -> esperimenti di Hebb -> modello TOTE -> simulazione del comportamento e scienze cognitive
Santiago Ramón, Kandel, Milner
Le neuroscienze, campo interdisciplinare, esplorano struttura, funzione e sviluppo del cervello, collegando mente e comportamento. Con tecniche avanzate, studiano circuiti neurali e processi psicologici, da funzioni biologiche a cognizione ed emozioni. Grazie alla biologia molecolare e alle neuroscienze computazionali, si comprendono dettagliatamente processi neuronali e disturbi correlati. A livello sistemico, si analizza come i circuiti neurali regolino funzioni biologiche e comportamentali, mentre a livello cognitivo, si indaga su come i processi psicologici si riflettano nei circuiti neurali. Le neuroscienze, in continua evoluzione, offrono una visione integrata del rapporto tra mente e cervello.
Cosa sono i neuroni specchio?
I neuroni specchio sono una classe di neuroni motori che si attiva sia quando un individuo compie un’azione che quando osserva qualcun altro compiere la stessa azione. Questi neuroni sono stati identificati principalmente nell’area premotoria del cervello, ma si trovano anche in altre regioni, e si pensa siano importanti per la comprensione delle intenzioni e delle emozioni altrui. Il loro nome deriva dal fatto che tali neuroni “rispecchiano” la stessa azione, eseguita da sé stessi o da altri individui.
Parla dell’epistemologia genetica
L’epistemologia genetica, sviluppata da Jean Piaget, studia il processo di sviluppo cognitivo nei bambini. Piaget postula che i bambini costruiscano attivamente la loro comprensione del mondo attraverso l’interazione con l’ambiente. Questo processo avviene attraverso l’assimilazione (incorporare nuove informazioni in schemi esistenti) e l’accomodamento (modificare gli schemi esistenti per adattarsi alle nuove informazioni). Piaget identifica quattro stadi del pensiero infantile: sensomotorio, preoperatorio, pensiero intuitivo, operatorio concreto e operatorio formale (“Sono Persone Intelligenti, Operano Felicemente” mnemonica), ciascuno caratterizzato da modi unici di pensiero e comprensione del mondo.