Principi di comunicazione nervosa e ormonale Flashcards

1
Q

polarizzazione

A

ogni volta che il potenziale di membrana è diverso da 0mV è in uno stato di polarizzazione riferito all’interno della cellula

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2
Q

depolarizzazione

A

la membrana diventa meno polarizzata = interno meno negativo rispetto al riposo o addirittura positivo
QUINDI vengono separate meno cariche rispetto al potenziale di riposo

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3
Q

ripolarizzazione

A

la membrana ritorna al potenziale di riposo dopo essere stata depolarizzata

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4
Q

iperpolarizzazione

A

la membrana diventa più polarizzata = interno più negativo che al potenziale di riposo
QUINDI vengono separate più cariche

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5
Q

quando si depolarizza la membrana

A

ingresso ioni Na

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6
Q

quando si iperpolarizza la membrana

A

uscita ioni positivi K

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7
Q

variazione del movimento di ioni

A

variazioni della permeabilità di membrana in risposta ad eventi stimolanti

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8
Q

canali fuga

A

sempre aperti

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9
Q

canali regolati

A
  • voltaggio dipendenti
  • chimicamente
  • meccanicamente
  • termicamente
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10
Q

canali regolati voltaggio dipendenti

A

in risposta a variazioni del potenziale di membrana

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11
Q

canali regolati chimicamente

A

risposta al legame di uno specifico messaggero chimico extracellulare

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12
Q

canali regolati meccanicamente

A

risposta a deformazioni meccaniche

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13
Q

canali regolati termicamente

A

risposta a variazioni locali di temperatura

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14
Q

potenziale graduato

A

variazione locale del potenziale di membrana

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15
Q

potenziale graduato più intenso

A

quando l’evento stimolante è stato più intenso

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16
Q

propagazione dei potenziali graduati

A

zona attiva: regione temporaneamente depolarizzata

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17
Q

flusso dalla zona attiva

A

corrente elettrica

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18
Q

resistenza al flusso del potenziale graduato

A

ostacolo opposto al movimento delle cariche elettriche

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19
Q

maggiore differenza di potenziale fra zona attiva e zone vicien

A

maggior flusso di corrente

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20
Q

che tipo di conduzione ha il potenziale graduato

A

decrementale

QUINDI comunicazione a distanze molto brevi

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21
Q

a cosa servono i potenziali graduati

A

a generare i potenziali d’azione

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22
Q

potenziale d’azione

A

variazioni brevi, rapide ed ampie del potenziale di membrana. Non è decremementale

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23
Q

potenziale graduato sufficientemente ampio

A

genera un potenziale d’azione che però non avviene nella stessa porzione di membrana del potenziale graduato

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24
Q

a cosa sono sensibili i canali voltaggio dipendenti

A

alle variazioni di potenziale

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25
Q

canali per il Na struttura

A
  1. porta di attivazione: si apre e si chiude
  2. porta di inattivazione: (catenella nel lic) può chiudere il canale
    Per consentire il passaggio entrambe le porte devono essere aperte
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26
Q

conformazione dei canali per il Na

A
  1. chiuso ma in grado di aprirsi: attivazione chiusa e inattivazione aperta
  2. aperto: entrambe aperte
  3. chiuso e non in grado di aprirsi: attivazione aperta e inattivazione chiusa
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27
Q

canali per il K

A

chiuso o aperto (non ha la porta di inattivazione)

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28
Q

movimento di ioni durante il potenziale di riposo

A

K -> chiusi

Na -> chiusi ma in grado di aprirsi

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29
Q

conseguenza del afflusso di Na nella membrana

A

depolarizza la membrana facendo aprire altri canali Na

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30
Q

movimento di ioni durante il potenziale di soglia

A

membrana più permeabile al Na

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31
Q

movimento di ioni durante il potenziale d’azione

A
  • i canali per il Na iniziano a chiudersi ma lentamente

- i canali per il K cominciano lentamente ad aprirsi

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32
Q

3 eventi correlati durante il potenziale d’azione

A
  1. rapida apertura della porta di attivazione per il Na
  2. lenta chiusura della porta di inattivazione del Na
  3. lenta apertura della porta del K
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33
Q

distribuzione ionica subito dopo il potenziale d’azione

A

distribuzione ionica leggermente alterata e la pompa Na-K la ripristina nel lungo termine ma non dopo ogni potenziale d’azione.
Può essere generato un nuovo potenziale d’azione

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34
Q

struttura neurone

A
  • corpo cellulare
  • dendriti
  • assone
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35
Q

corpo cellulare del neurone

A

dove sono il nucleo e gli organelli. Da qui sporgono come antenne i dendriti. Integra il segnale

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36
Q

dendriti

A

ricevono il segnale dagli altri neuroni

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37
Q

assone

A

singola estroflessione che trasmette i potenziali d’azione su altre cellule

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38
Q

struttura dell’assone

A

cono di emergenza e terminali assonali

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39
Q

cono di emergenza

A

dove vengono generati i potenziali d’azione dai potenziali graduati. Zona di origine del neurone, si trova subito dopo il corpo cellulare

40
Q

terminali assonali

A

zona di uscita del potenziale d’azione

41
Q

dove si originano i potenziali graduati nel neurone

A

nei dendriti e nel corpo cellulare in risposta a segnali chimici

42
Q

metodi di conduzione del potenziale d’azione lungo l’assone

A

conduzione contigua e conduzione saltatoria

43
Q

conduzione contigua

A

propagazione del potenziale in ogni porzione della membrana per tutta la lunghezza dell’assone.
NO stesso potenziale d’azione propagato lungo tutta la membrana
SI induzione di un nuovo potenziale d’azione identico all’originale

44
Q

conduzione saltatoria

A

negli assoni rivestiti di mielina (isolante) quando è assente (nodi di Ranvier) in cui avviene la conduzione del potenziale.
Più veloce della conduzione contigua quindi per informazioni più urgenti

45
Q

periodo refrattario

A

durante il quale eventi normali non sono in grado di generare un nuovo potenziale d’azione in una regione che ne è appena stata sede. I potenziali d’azione non possono sovrapporsi

46
Q

periodo refrattario assoluto

A

intervallo di tempo in cui una porzione di membrana attivata di recente è completamente refrattaria ad una nuova stimolazione, non importa quanto sia intenso l’evento stimolante
Na chiuso e non in grado di apriris

47
Q

periodo refrattario relativo

A

segue quello assoluto. Può essere prodotto un secondo potenziale d’azione solo in risposta ad un evento stimolante più intenso del normale
meno canali Na chiusi e non in grado di apriris

48
Q

fenomeno tutto o nulla

A

evento stimolante più intenso -> NO potenziale d’azione più ampio ma sì più potenziali d’azione al secondo = più neuroni raggiungono la soglia. O è abbastanza forte da produrre un potenziale d’azione o non lo produce

49
Q

potenziale d’azione nei terminali assonali

A

rilasciano un messaggero chimico che modifica l’attività delle cellule su cui il neurone termina

50
Q

su cosa termina un neurono

A
  • muscolo
  • ghiandola
    = innervazione
  • altro neurone
    = sinapsi
51
Q

bottone sinaptico

A

espansione del terminale assonale del neurone presinaptico. Contiene le vescicole sinaptiche che immagazzinano uno specifico messaggero chimico = neurotrasmettitore

52
Q

dove si trova il bottone sinaptico

A

in prossimità ma non in contatto diretto con il neurone postsinaptico

53
Q

spazio tra i 2 neuroni

A

fessura sinaptica

54
Q

potenziale d’azione nel terminale assonale

A

apertura dei canali Ca nel bottone (voltaggio dipendenti)

55
Q

cosa promuove il Ca

A

il rilascio del neurotrasmettitore

56
Q

cosa fa il neurotrasmettitore

A

attraversa la fessura e si fonde con i recettori della membrana subsinaptica

57
Q

membrana subsinaptica

A

porzione della membrana postsinaptica situata al di sotto del bottone

58
Q

sinapsi eccitatorie

A

i recettori permettono il passaggio contemporaneo di Na e K -> piccola depolarizzazione del neurone postsinaptico e porta il postsinaptico vicino alla soglia quindi la membrana è più eccitabile

59
Q

EPSP

A

potenziale postsinaptico eccitatorio

60
Q

sinapsi inibitorie

A

i recettori permettono più al K o Cl a seconda della sinapsi -> piccola iperpolarizzazione del postsinaptico quindi ancora più lontano dalla soglia = membrana meno eccitabile

61
Q

IPSP

A

potenziale postsinaptico inibitorio

62
Q

quanto perdurano IPSP e EPSP

A

fino a quando il neurotrasmettitore rimane legato ai recettori-canali

63
Q

come vengono rimossi i trasmettitori chimici

A
  • diffondono via dalla fessura sinaptica
  • vengono inattivati da specifici enzimi
  • vengono ricaptati nel terminale assonale
64
Q

che tipo di potenziali sono EPSP e IPSP

A

graduati, di grandezza variabile e si possono sommare in GPSP

65
Q

GPSP

A

grande potenziale postsinaptico grazie alla sommazione temporale o spaziale

66
Q

sommazione temporale

A

sommazione di più EPSP che insorgono a brevissimi intervalli di tempo uno dall’altro a causa della scarica di un singolo neurone presinaptico

67
Q

sommazione spaziale

A

sommazione degli EPSP che vengono generati contemporaneamente da differenti contatti presinaptici

68
Q

annullamento di EPSP e IPSP concomitanti

A

impulsi eccitatori e inibitori si annullano l’un l’altro se attivati contemporaneamente e dipende dalla loro ampiezza relativa

69
Q

ampiezza del GPSP

A

determina se il neurone postsinaptico genererà o meno un potenziale d’azione per trasmettere l’informazione alle cellule seguenti

70
Q

ruolo del neurone postsinaptico nel potenziale d’azione

A
  • integra le informazione (dendriti)

- decide se trasmettere oltre l’informazione

71
Q

neuromodulatori

A

neurotrasmettitori che agiscono lentamente per indurre variazioni a lungo termine (apprendimento, motivazione)

72
Q

chi agisce come neuromoduatore

A

neurotrasmettitori ed alcuni ormoni

73
Q

farmaci e sinapsi

A

alcuni farmaci e patologie possono modificare la trasmissione sinaptica. O bloccare un effetto indesiderato o potenziare un effetto desiderato
es. cocaina e dopamina

74
Q

vie convergenti e divergenti

A

collegamento dei neuroni tra loro

75
Q

convergenza

A

una singola cellula viene influenzata da migliaia di altre cellule

76
Q

divergenza

A

ramificazione dei terminali assonali. Una singola cellula influenza molte altre cellule

77
Q

comunicazione diretta tra le cellule interagenti

A
  1. giunzioni comunicanti: scambio di materiale senza che questi entrino mai nel lec
  2. legami temporanei tra marcatori superficiali: si legano con cellule che hanno marcatori compatibili
78
Q

comunicazione indiretta tra le cellule interagenti

A
  1. messaggeri paracrini
  2. neurotrasmettitori
  3. ormoni
  4. neurormoni
79
Q

messaggeri paracrini

A

le cui cellule bersaglio sono nelle immediate vicinanze. NO in grado di entrare nel sangue perché vengono inattivati subito dagli enzimi

80
Q

neurotrasmettitori

A

messaggeri chimici a corto raggio ma in risposta a segnali elettrici

81
Q

ormoni

A

messaggeri chimici a grande distanza secreti nel sangue dalle ghiandole endocrine in risposta ad un segnale approppriato

82
Q

neurormoni

A

ormoni rilasciati nel sangue dai neuroni neurosecretori.

  • in grado di rispondere a segnali e condurli
  • ma anche rilasciati nel sangue
83
Q

trasduzione del segnale

A

processo attraverso il quale i segnali in ingresso vengono condotti alle cellule bersaglio, dove vengono trasformati nei comandi che inducono le risposte cellulari

84
Q

trasduttore

A

strumento che riceve energia da un sistema e la trasmette in maniera diversa ad un altro sistema

85
Q

sistemi di secondi messaggeri

A
  • primo messaggero con un recettore sulla superficie della membrana
  • recettore accoppiato con proteina G (avanti e indietro dalla membrana) -> modifica le attività di proteine di membrana
  • proteine effettrici alterate: inducono i cambiamenti voluti dal primo messaggero
86
Q

endocrinologia

A

studio delle regolazioni chimiche omeostatiche e delle altre attività svolte dagli ormoni

87
Q

ormoni idrofili

A

solubili in acqua.

peptidici: catene più corte es insulina
proteici: catene più lunghe

88
Q

ormoni lipofili

A

solubili nei lipidi. es tiroidei, secreti dalla ghiandola tiroide e steroidei, derivati dal colesterolo

89
Q

caratteristiche ormoni

A
  • come viene processato dalle cellule endocrine
  • come viene trasportato nel sangue
  • come esercita il proprio effetto sulla cellula bersaglio
90
Q

elaborazione degli ormoni peptidici idrofili

A
  1. pre-pro-ormoni: vengono sintetizzati dai ribosomi del RE e vanno nel golgi
  2. vengono convertiti in ormoni attivi
  3. in seguito ad una stimolazione vengono captati dal sangue
91
Q

elaborazione degli ormoni steroidei lipofili

A
  1. il colesterolo è il precursore comune per tutti gli ormoni steroidei
  2. ogni conversione dal colesterolo all’ormone richiede enzimi specifici
  3. non vengono immagazzinati, diffondono immediatamente attraverso la membrana
  4. dopo la loro secrezione nel sangue, subiscono ulteriori conversioni diventando ormoni più potenti
92
Q

ormoni nel sangue

A

idrofili: si sciolgono
lipofili: sono legati a proteine plasmatiche

93
Q

cosa possono trasportare le proteine plasmatiche

A

sia un solo ormone che più ormoni

94
Q

ormoni idrofili e membrana

A

NO solubili nei lipidi quindi attivazione dei secondi messaggeri e modificazione delle proteine intracellulari

95
Q

ormoni lipofili e membrana

A

SI solubili nei lipidi quindi formazione di nuove proteine intracellulari

96
Q

punti comuni fra sistema endocrino e nervoso

A

modificano e influenzano le proprie cellule bersaglio

97
Q

confronto tra sistema endocrino e nervoso

A
  • impulsi rapidi/ormoni nel sangue
  • cablato/senza fili
  • risposte rapide e precise/controlla attività che necessitano di durata