Il sistema nervoso periferico: la divisione afferente e i sensi speciali Flashcards

1
Q

stimolo

A

cambiamento rilevabile dall’organismo

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2
Q

recettori sensoriali

A

rispondono agli stimoli sia del mondo esterno sia dell’ambiente interno

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3
Q

unica modalità di trasmissione degli stimoli tra neuroni afferenti e snc

A

potenziali d’azione

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4
Q

trasduzione sensoriale

A

conversione dell’energia

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5
Q

a chi risponde un recettore

A

è specializzato per rispondere ad un solo tipo di stimolo

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6
Q

tipi di recettore

A
  • fotorecettori
  • meccanocettori
  • termocettori
  • osmocettori
  • chemocettori
  • nocicettori
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7
Q

fotorecettori

A

rispondono alle lunghezze d’onda della luce

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8
Q

meccanocettori

A

sono sensibili all’energia meccanica (muscoli scheletrici e recettori dell’orecchio)

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9
Q

termocettori

A

sono sensibili al caldo e al freddo

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10
Q

osmocettori

A

rilevano le variazioni della concentrazione di soluti nel lec

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11
Q

chemocettori

A

sensibili a sostanze chimiche specifiche (includono il gusto e l’olfatto)

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12
Q

nocicettori

A

i recettori dolorifici, sensibili ai danni tissutali, come un taglio o un’ustione

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13
Q

informazioni rilevate dai recettori

A
  • segnali afferenti in ingresso
  • elaborazione delle informazioni sensoriali
  • alcune informazioni possono essere immagazzinate per riferimenti futuri
  • gli stimoli sensoriali possono avere un forte impatto sulle emozioni
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14
Q

un recettore può essere

A
  • terminazione specializzata del neurone afferente

- cellula associata alla terminazione periferica del neurone

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15
Q

risposta dei recettori a stimoli più intensi

A

vengono influenzate aree maggiori a cui rispondono più recettori
QUINDI maggiore sarà il potenziale di recettore, maggiore sarà la frequenza dei potenziali d’azione generati

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16
Q

adattamento dei recettori

A

il recettore può ‘adattarsi’ allo stimolo non rispondendo più allo stesso modo

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17
Q

tipi di recettori a seconda della velocità di adattamento

A

tonici e fasici

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18
Q

recettori tonici

A

non si adattano o si adattano lentamente. Sono utili quando è necessario mantenere l’informazione sullo stimolo

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19
Q

recettori fasici

A

a rapido adattamento. Si adattano rapidamente cessando di rispondere allo stimolo

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20
Q

afferenza viscerale

A
  • informazioni che derivano dai visceri interni
  • informazioni inconsce
    MA l’individuo è cosciente dei segnali dolorifici
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21
Q

afferenza sensoriale

A
  • somatica

- sensi speciali

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22
Q

cosa succede quando l’informazione arriva al midollo

A
  • diventa parte di un arco riflesso
    o
  • trasmessa attraverso la via ascendente all’encefalo per la successiva elaborazione ed eventuale consapevolezza cosciente
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23
Q

vie somatosensoriali

A

un particolare stimolo viene proiettato in una regione specifica dell’encefalo

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24
Q

campo recettivo

A

ogni neurone sensoriale risponde ad uno stimolo soltanto entro una regione della superficie cutanea che lo circonda

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25
Q

acuità

A

capacità discriminativa

es. polpastrelli - polpaccio

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26
Q

che tipo di recettori sono i nocicettori

A

tonici perché utili alla sopravvivenza.

Consapevolezza conscia di un danno ai tessuti già avvenuto o che sta per avvenire

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27
Q

riposta alla sensazione del dolore (stimolazione dei nocicettori)

A

comportamentale: es. retrazione o difesa
emozionale: es. pianto o paura (percezione soggettiva -> influenzata da altre esperienze passate)

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28
Q

via dolorifica rapida

A

30 m/s. Vengono trasmessi attraverso piccole fibre mielinizzate

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29
Q

via dolorifica lenta

A

12 m/s. Risposta a sostanze chimiche rilasciate nel lec dai tessuti danneggiati. Piccole fibre non mielinizzate

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30
Q

sostanzaP

A

neurotrasmettitore nocicettivo serve per la localizzazione del dolore QUANDO raggiunge l’encefalo e arriva nella corteccia somatosensoriale

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31
Q

sistema di analgesia

A

sopprime la trasmissione nelle vie nocicettive appena entrano nel midollo spinale -> blocca il rilascio della sostanza P

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32
Q

oppioide

A

morfina = componente del papavero da oppio, un potente analgesico

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33
Q

oppioidi endogeni

A

endorfine, encefaline e dinorfina

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34
Q

modulazione degli oppioidi endogeni

A
  • esercizio
  • stress
  • agopuntura
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35
Q

cosa fa la retina

A

cattura l’immagine che viene trasmessa attraverso le tappe dell’elaborazione visiva e arriva alla percezione cosciente

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36
Q

struttura occhio

A

struttura sferica piena di liquido circondata da 3 strati

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37
Q

3 strati dell’occhio

A

membrane esterna, intermedia e interna

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38
Q

membrana esterna dell’occhio

A

sclera (bianca) e cornea (trasparente) in cui passano i raggi luminosi

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39
Q

membrana intermedia dell’occhio

A

coroide (pigmentata), corpi ciliari e iride

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40
Q

membrana interna

A

retina (nutrita dai vasi sanguigni della coroide)

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41
Q

strati della retina

A

strato esterno: pigmentato
strato interno: tessuto nervoso con i fotorecettori che convertono l’energia luminosa in impulsi nervosi (coni e bastoncelli)

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42
Q

interno dell’occhio

A

2 cavità piene di liquido separate dal cristallino, sono trasparenti e permettono alla luce di passare attraverso l’occhio dalla cornea alla retina

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43
Q

cavità posteriore dell’occhio

A

umore vitreo

  • tra cristallino e retina
  • contiene una sostanza limpida e gelatinosa
  • contribuisce a mantenere la forma sferica del bulbo oculare
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44
Q

cavità anteriore dell’occhio

A

umore acqueo

  • tra cornea e cristallino
  • contiene una sostanza limpida e acquosa
  • trasporta i nutrienti alla cornea
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45
Q

pigmento dell’iride

A

responsabile del colore degli occhi

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46
Q

pupilla

A
  • apertura circolare al centro dell’iride
  • attraverso cui la luce entra nella porzione posteriore dell’occhio
  • dimensione dell’apertura = contrazione variabile dei muscoli lisci dell’iride
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47
Q

da chi sono controllati i muscoli lisci dell’iride

A

dal sistema nervoso autonomo

  • stimolazione parasimpatica: costrizione pupillare
  • stimolazione simpatica: dilatazione pupillare
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48
Q

luce

A

radiazione elettromagnetica che viaggia sotto forma di onde

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49
Q

lunghezza d’onda luminosa

A

distanza fra due picchi d’onda

  • più corte: violetto e blu
  • più lunghe: arancione e rosso
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50
Q

raggio di luce

A

propagazione di un’onda luminosa in una particolare direzione

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51
Q

processo di rifrazione

A

velocità della luce più nell’aria e men nell’acqua o nel vetro

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52
Q

superficie convessa

A

curva all’infuori: avvicinano i raggi luminosi

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53
Q

superficie concava

A

curva all’indentro

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54
Q

strutture rifrangenti dell’occhio

A

cornea: prima struttura che la luce attraversa
cristallino: cambia curvatura a seconda della necessità

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55
Q

astigmatismo

A

curvatura disomogenea della cornea: i raggi luminosi vengono rifratti in modo diverso

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56
Q

raggi provenienti da una sorgente vicina

A

convergono in un punto a maggior distanza dietro il cristallino

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57
Q

da cosa è regolata la forma del cristallino

A

dai muscoli ciliari

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58
Q

cosa sono i muscoli ciliari

A

strutture specializzate della coroide, attaccati al cristallino per mezzo di legamenti sospensori

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59
Q

muscolo ciliare rilasciato

A

i legamenti sospensori sono tesi ed esercitano tensione sul cristallino appiattendolo e rendendolo poco rifrangente

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60
Q

muscolo ciliare contratto

A

la sua circonferenza diminuisce, allentando la tensione nei legamenti sospensori e il cristallino è più sferico e rifrangente

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61
Q

funzione dell’occhio

A

focalizzare i raggi luminosi e convertirli in segnali elettrici da mandare al SNC

62
Q

da cosa è composta la porzione nervosa della retina

A

da 3 strati d cellule eccitabili

63
Q

strato esterno della retina

A

bastoncelli e coni

64
Q

strato intermedio della retina

A

cellule bipolari e interneuroni

65
Q

strato interno della retina

A

cellule gangliari, i cui assoni formano il nervo ottico

66
Q

ruolo del nervo ottico

A

lascia la retina in posizione leggermente decentrata, qui non viene focalizzata nessuna immagine perché non ci sono bastoncelli e coni

67
Q

fovea

A

depressione al centro della retina.
Cellule bipolari e gangliari spostate: la luce colpisce direttamente i recettori ed è l’area in cui si ha la visione più distinta

68
Q

segmento esterno dei fotorecettori

A

rivolto verso la coroide. rileva lo stimolo luminoso

69
Q

segmento interno dei fotorecettori

A

apparato metabolico della cellula

70
Q

terminale sinaptico dei fotorecettori

A

verso le cellule bipolari, varia la propria velocità di rilascio del neurotrasmettitore a seconda dell’entità dell’esposizione al buio o alla luce

71
Q

dove si trovano i fotopigmenti

A

segmento esterno

72
Q

cosa sono i fotopigmenti

A

dischi appiattiti sensibili alla luce. Subiscono modificazioni chimiche quando vengono attivati dalla luce

73
Q

da cosa è costituito un fotopigmento

A

opsina: proteina della membrana plasmatica. Fotopigmenti dei bastoncelli
retinale: derivato della vitamina A. Parte del fotopigmento che assorbe la luce

74
Q

fototrasduzione

A

processo di conversione degli stimoli luminosi in segnali elettrici

75
Q

bastoncelli

A

un fotopigmento. Visione del grigio. Elevata sensibilità, in grado di rispondere alla tenue luce notturna (più abbondanti dei coni)

76
Q

coni

A

3 fotopigmenti (blu, rossi, verdi). Visione a colori. Minor sensibilità alla luce, attivati solo dalla brillante luce diurna

77
Q

da cosa dipende la visione a colori

A

dalla stimolazione dei fotorecettori da parte della luce.

Alcuni oggetti emettono luce (sole, lampada, fuoco) e altri riflettono la luce

78
Q

daltonismo

A

individui privi di un tipo di cono, quindi la visione dei colori è il prodotto della diversa sensibilità degli altri 2 coni

79
Q

sensibilità degli occhi alla luce

A

dipende dalla quantità di fotopigmento presente nei bastoncelli e nei coni

80
Q

adattamento al buio

A

passaggio dall’intensa luce al buio -> i fotopigmenti degradati durante l’esposizione alla luce vengono gradualmente rigenerati

81
Q

adattamento alla luce

A

passaggio dal buio alla luce -> alcuni fotopigmenti vengono degradati dalla luce

82
Q

campo visivo

A

porzione dello spazio che può esser vista senza muovere gli occhi

83
Q

cosa succede quando la luce entra negli occhi

A

raggi luminosi della metà sinistra del campo visivo incidono sulla metà destra della retina di entrambi gli occhi

84
Q

dove si trova il chiasma ottico

A

sotto l’ipotalamo

85
Q

cosa succede nel chiasma ottico

A

le fibre della metà mediale di ogni retina passano dal lato opposto e le fibre della metà laterale di ogni retina restano nel lato originale

86
Q

cosa fa il talamo riguardo la vista

A

separa le informazioni provenienti dagli occhi e le invia a diverse zone della corteccia visiva nel lobo occipitale.
Il talamo è la prima tappa dell’encefalo per le informazioni nelle vie visive

87
Q

percezione della profondità

A

ogni occhio vede un oggetto da un punto di vista diverso

88
Q

campo visivo binoculare

A

fondamentale per la percezione della profondità. Una certa percezione di profondità è possibile anche utilizzando un solo occhio

89
Q

dove avviene l’elaborazione visiva

A
  • corteccia visiva primaria

- aree visive superiori: elaborazione e astrazione più complessa

90
Q

cosa non è noto nell’elaborazione visiva

A

come e dove viene alla fine composta l’immagine globale

91
Q

divisione orecchio

A

esterno, medio e interno

92
Q

dove avviene la trasmissione delle onde sonore

A

orecchio esterno e medio

93
Q

orecchio interno

A

pieno di liquido, amplifica l’energia sonora e ospita 2 sistemi sensoriali

94
Q

2 sistemi sensoriali posti nell’orecchio interno

A
  1. coclea: contiene i recettori che convertono le onde sonore in impulsi nervosi rendendo possibile l’udito
  2. apparato vestibolare: necessario per l’equilibrio
95
Q

onde sonore

A

vibrazioni che viaggiano nell’aria. Grazie alla pressione alta e bassa, cioè alla compressione e rarefazione delle molecole

96
Q

tono (altezza)

A

dipende dalla frequenza

97
Q

intensità (volume)

A

dipende dall’ampiezza

98
Q

timbro (qualità)

A

dipende dalle armoniche

99
Q

struttura orecchio esterno

A
  • padiglione auricolare
  • meato acustico
  • membrana del timpano
100
Q

padiglione auricolare

A

estroflessione cartilaginea coperta di pelle, raccoglie i suoni e convoglia nel meato acustico

101
Q

meato acustico

A

si addentra nell’osso temporale dall’esterno fino alla membrana del timpano

102
Q

membrana del timpano

A

membrana sottile che separa l’orecchio esterno dall’orecchio medio

103
Q

cosa fa la membrana timpanica

A

vibra quando viene colpita dalle onde sonore

104
Q

esterno della membrana timpanica

A

esposta alla pressione atmosferica presente nel canale auricolare

105
Q

interno della membrana timpanica

A

esposta alla pressione atmosferica grazie alla tuba di Eustachio che connette l’orecchio medio alla faringe

106
Q

da cosa può essere aperta la tuba di Eustachio

A
  • sbadiglio
  • masticazione
  • deglutizione
107
Q

struttura orecchio medio

A
  • martello: aderisce alla membrana timpanica
  • incudine
  • staffa: si affaccia sulla finestra ovale (punto di ingresso nella coclea piena di liquido)
108
Q

cosa fa l’orecchio medio

A

trasmette le vibrazioni della membrana timpanica al liquido nell’orecchio interno

109
Q

onda sonora e membrana timpanica

A

vibra attivando il movimento degli ossicini verso la finestra ovale che amplifica la pressione dell’onda e muove il liquido interno

110
Q

struttura coclea

A
  • dotto cocleare
  • finestra rotonda
  • membrana basilare
111
Q

dotto cocleare

A

compartimento intermedio

112
Q

finestra rotonda

A

separa il compartimento inferiore dell’orecchio interno

113
Q

membrana basilare

A

forma il pavimento del dotto cocleare e sostiene l’organo di Corti

114
Q

organo di Corti

A

organo sensoriale dell’udito

115
Q

struttura organo di Corti

A

poggia sulla membrana basilare e contiene cellule ciliate: recettori per il suono

116
Q

cosa fanno le cellule ciliate

A

generano segnali nervosi quando le ciglia sulla loro superficie subiscono deformazioni meccaniche a causa dei movimenti del liquido nell’orecchio interno. Prendono contatto con la membrana tectoria

117
Q

membrana tectoria

A

struttura flessibile che sovrasta l’organo ci Corti per tutta la sua lunghezza

118
Q

come viene dissipata la pressione quando la staffa spinge sulla finestra ovale

A
  • attraverso uno spostamento della finestra rotonda: non genera sensazione sonora ma si limita a dissipare la pressione
  • attraverso la deflessione della membrana basilare: la deformazione meccanica avanti e indietro delle ciglia apre e chiude in modo alternato alcuni canali ionici
119
Q

come il nervo acustico trasmette impulsi all’encefalo

A

i segnali acustici da ogni orecchio vengono trasmessi ad entrambi i lobi temporali (=/= dalle vie visive)

120
Q

discriminazione del tono

A

capacità di distinguere tra le diverse frequenze delle onde sonore in arrivo.
Ogni frequenza genera un picco di vibrazione in una posizione diversa lungo la membrana

121
Q

discriminazione del volume

A

dipende dall’ampiezza della vibrazione. Onde sonore generate da una sorgente sonora più intensa colpiscono il timpano e inducono una vibrazione più vigorosa

122
Q

sordità di conduzione

A

le onde sonore non vengono adeguatamente condotte attraverso l’orecchio esterno e medio per mettere in movimento il liquido nell’orecchio interno.
Causa -> ostruzione fisica del canale auricolare, presenza del cerume, rottura del timpano

123
Q

sordità neurosensoriale

A

le onde sonore vengono trasmesse all’orecchio interno, ma non vengono trasdotte nei segnali nervosi. Causa -> difetto all’organo di Corti o al nervo acustico

124
Q

apparato vestibolare

A

coordinazione dei movimenti della testa con i movimenti oculari e posturali. Rileva le variazioni della posizione e del movimento della testa. Tutte le componenti dell’apparato vestibolare contengono liquido

125
Q

ruolo dei canali semicircolari

A

rilevano le accelerazioni e le decelerazioni angolari della testa

126
Q

quanti canali semicircolari in ogni orecchio

A

3

127
Q

ciglia dei canali circolari

A

immerse in una sostanza gelatinosa a forma di coppa che le sovrasta (cupola)

128
Q

cupola dei canali semicircolari

A

si piega nella direzione del movimento del liquido (es. alghe e marea). Il movimento del liquido induce la cupola a piegarsi nella direzione opposta al movimento della testa

129
Q

ruolo degli organi otolitici

A

forniscono informazioni sulla posizione della testa rispetto alla gravità

130
Q

utricolo

A

cambiamento della posizione della testa, accelerazione lineare orizzontale

131
Q

sacculo

A

inclinazione della testa rispetto la posizione orizzontale (alzarsi). Accelerazioni lineari verticali

132
Q

che tipo di recettori hanno il gusto e l’olfatto

A

chemocettori con vita media di 10 giorni

133
Q

molecola gustativa

A

legame di una sostanza chimica che provoca una sensazione gustativa

134
Q

segnali gustativi

A

inviati all’ipotalamo e al sistema limbico: aggiunta di dimensione affettiva al gusto e per elaborare gli aspetti comportamentali associati al gusto e all’olfatto

135
Q

5 gusti primari

A

salato, acido, dolce, amaro e umami

136
Q

mucosa olfattiva

A

porzione di mucosa di 3cm2 nella parte superiore delle cavità nasali

137
Q

quanti tipi di cellule contiene la mucosa olfattiva

A
  1. cellule di supporto
  2. cellule basali
  3. cellule recettoriali olfattive
138
Q

cellule di supporto

A

secernono il muco che riveste le vie nasali

139
Q

cellule basali

A

precursori delle nuove cellule recettoriali olfattive, che vengono sostituite in media ogni 2 mesi

140
Q

cellule recettoriali olfattive

A

rilevano odori o profumi. Formano il nervo olfattivo

141
Q

nervo olfattivo

A

insieme degli assoni dei recettori olfattivi

142
Q

come deve essere una sostanza per poter essere odorata

A
  • facilmente vaporizzata e volatile

- sufficientemente idrosolubile da disciogliersi nel muco

143
Q

recettore olfattivo

A

risponde solamente ad un odore

144
Q

bulbo olfattivo

A

complessa struttura nervosa che contiene alcuni strati di cellule simili dal punto di vista funzionale agli strati retinici nell’occhio

145
Q

dove sono le fibre afferenti per l’olfatto

A

sono nei contatti sinaptici nel bulbo olfattivo

146
Q

da cosa è ricoperto il bulbo olfattivo

A

da glomeruli

147
Q

fibre che lasciano il bulbo

A
  • via subcorticale diretta al sistema limbico: coordinazione tra olfatto e reazioni comportamentali
  • via che dal talamo raggiunge la corteccia: percezione conscia e discriminazione fine degli odori
148
Q

discriminazione degli odori

A

basata sui diversi schemi di attivazione dei glomeruli dovuti ai diversi odori

149
Q

olfatto degli esseri umani

A

debole rispetto ad altre specie

150
Q

recettori del sistema olfattivo

A

fasici: si adatta rapidamente