Il sistema nervoso centrale Flashcards

1
Q

maturazione del sistema nervoso

A

o lo usi o lo perdi. I cambiamenti avvengono continuamente

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2
Q

divisione afferente

A

dal corpo al SNC

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3
Q

divisione efferente

A

dal SNC agli organi effettori

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4
Q

cosa innerva il snp efferente somatico

A

i muscoli scheletrici

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5
Q

cosa innerva il snp efferente autonomo

A

muscolatura liscia, muscolo cardiaco e ghiandole

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6
Q

sne

A

enterico: rete neuronale situata nelle pareti del tratto gastrointestinale

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7
Q

neuroni afferenti

A

SNP: recettore sensoriale che genera i potenziali d’azione e l’assone periferico e centrale
SNC: terminali assonali

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8
Q

neuroni efferenti

A

SNP: assone e terminali assonali che innervano gli organi effettori
SNC: corpo cellulare e dendriti

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9
Q

interneuroni

A

interamente nel snc. Collegano i neuroni efferenti e afferenti (99%)

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10
Q

ruolo degli interneuroni

A

NO generazione e conduzione degli impulsi nervosi

SI comunicano tra loro e con i neuroni per mezzo di segnali chimici

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11
Q

quali interneuroni

A
  • astrociti
  • oligodendrociti
  • microglia
  • cellule ependimali
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12
Q

astrociti

A

forma a stella. sono le cellule gliali più abbondanti

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13
Q

funzione degli astrociti

A
  • collante del snc: mantengono vicini i neuroni
  • impalcatura dei neuroni durante lo sviluppo fetale dell’encefalo
  • trasferiscono i nutrienti dal sangue ai neuroni
  • aiutano a riparare i danni cerebrali formando cerebrali formando cicatrici nervose
  • rimuovono l’eccesso di K dal lec dell’encefalo
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14
Q

olidendrociti

A

costituiscono la guaina mielinica isolante attorno agli assoni del snc. Esercitano un’azione inibitori che stabilizza la struttura del snc

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15
Q

microglia

A

difesa immunitaria nel snc -> cellule mobili che migrano verso l’area danneggiata e rimuovono per mezzo di fagocitosi

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16
Q

cellule ependimali

A

rivestono le cavità interne piene di liquido del snc e contribuiscono a produrre il liquido cefalorachidiano

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17
Q

protezione del snc

A
  1. cranio
  2. meningi
  3. liquido cefalorachidiano
  4. barriera ematoencefalica
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18
Q

cranio

A

o scatola cranica, racchiude l’encefalo. Strutture ossee resistenti

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19
Q

meningi

A

3 membrane protettive e nutritive tra la copertura ossea e il tessuto nervoso

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20
Q

liquido cefalorachidiano

A

liquido ammortizzante che racchiude l’encefalo

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21
Q

barriera ematoencefalica

A

regola gli scambi tra il sangue e l’encefalo

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22
Q

cervello e ossigeno

A

non è in grado di produrre atp senza O2 quindi l’encefalo dipende da un apporto continuo e adeguato di O2

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23
Q

ruoli snc

A
  1. regolare l’ambiente interno per mezzo di segnali nervosi
  2. provare emozioni
  3. controllare in modo volontario il movimento
  4. percepire il proprio corpo e l’ambiente circostante
  5. impegnarsi in processi cognitivi
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24
Q

struttura snc

A
  1. tronco encefalico
  2. cervelletto
  3. diencefalo
  4. cervello
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25
Q

tronco encefalico

A

regione più antica dell’encefalo, è la continuazione del midollo spinare e controlla i processi vitali a livello inconscio e involontario

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26
Q

struttura del tronco encefalico

A

midollo allungato, ponte e mesencefalo

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27
Q

cervelletto

A

attaccato alla parte postero-superiore del tronco encefalico.

  • movimento e posizione del corpo
  • apprendimento di schemi complessi
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28
Q

diencefalo

A

sopra il tronco encefalico.
ipotalamo -> controlla funzioni omeostatiche
talamo -> primitiva elaborazione sensoriale

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29
Q

cervello

A

circonda il diencefalo ed è sopra il tronco encefalico e il cervelletto.

  • strato più esterno: corteccia cerebrale e ospita i nuclei del talamo
  • funzioni nervose più sofisticate
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30
Q

cosa c’è fra l’emisfero destro e sinistro

A

corpo calloso

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31
Q

cos’è il corpo calloso

A

banda di assoni neuronali che connettono i 2 emisferi per farli comunicare

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32
Q

strato esterno della corteccia cerebrale

A

sostanza grigia -> corpi cellulari e dendriti e cellule gliali che ricopre il nucleo centrale
(elaboratori del snc)

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33
Q

nucleo centrale

A

sostanza bianca -> composizione lipidica della mielina

cavi che connettono gli elaboratori

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34
Q

attività lobo frontale

A

attività motoria

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35
Q

attività lobo parietale

A

segnali sensoriali

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36
Q

attività lobo temporale

A

udito

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37
Q

attività lobo occipitale

A

vista

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38
Q

sensibilità somatosensoriale

A

sensazioni che arrivano dalla superficie del corpo e proiettate alla corteccia somatosensoriale

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39
Q

dov’è la corteccia somatosensoriale

A

subito dopo il solco centrale

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40
Q

propriocezione

A

consapevolezza della posizione del corpo

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41
Q

cosa controlla l’emisfero destro

A

l’elaborazione del lato sinistro del corpo

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42
Q

corteccia motoria primaria

A

prima del solco centrale.

Controllo volontario sui movimenti prodotti dai muscoli scheletrici

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43
Q

cosa NON può fare la corteccia motoria

A

iniziare i movimenti volontari

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44
Q

cosa fa il cervelletto

A

invia segnali alle aree motorie corticali

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45
Q

3 aree superiori della corteccia

A
  • area motoria supplementare
  • corteccia premotoria
  • corteccia parietale posteriore
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46
Q

area motoria supplementare

A

davanti alla corteccia motoria primaria

  • ruolo preparatorio nella programmazione di sequenze complesse di movimenti
  • lesioni in quest’area NO paralisi SI interferenza di movimenti complessi
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47
Q

corteccia premotoria

A

davanti a corteccia motoria primaria

  • orienta il corpo e le braccia verso un obiettivo
  • viene guidata dai segnali della corteccia parietale posteriore
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48
Q

corteccia parietale posteriore

A

dietro la corteccia somatosensoriale

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49
Q

dove si trovano gli aspetti del linguaggio

A

solo nell’emisfero sinistro: area di Broca e area di Wernicke

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50
Q

area di Broca

A

governa l’abilità linguistica. Nel lobo frontale, in prossimità delle aree motorie (muscoli necessari alla fonazione)

51
Q

area di Wernicke

A

in prossimità della giunzione dei lobi parietali, temporale ed occipitale. Implicata nella comprensione del linguaggio scritto e parlato

52
Q

aree associative corticali implicate nelle funzioni superiori

A
  • corteccia associativa prefrontale
  • corteccia associativa parietale temporo-occipitale
  • corteccia associativa limbica
53
Q

corteccia associativa prefrontale

A

appena davanti la corteccia premotoria (nel lobo frontale)

  • pensiero creativo
  • pianificare l’attività volontaria
  • prendere decisioni
54
Q

corteccia associativa parietale temporo-occipitale

A

situata fra i 3 lobi da cui prende il nome

- visione generale delle relazioni tra le diverse parti del corpo e il mondo

55
Q

corteccia associativa limbica

A

accanto alla porzione interna di ogni lobo

- motivazione, emozioni e memoria

56
Q

specializzazione emisfero sinistro

A

dominante per il controllo motorio fine. Eccelle nella attività logiche e analitiche

57
Q

specializzazione emisfero destro

A

eccelle nelle attività non linguistiche, nel talento artistico e musicale

58
Q

elettroencefalogramma

A

rileva il flusso extracellulare di corrente applicando elettrodi sullo scalpo
NO onde cerebrali dovute ai potenziali d’azione
SI attività collettiva dei potenziali postsinaptici

59
Q

nuclei della base

A

masse di sostanza grigia localizzata nella sostanza bianca

60
Q

nucleo nel snc

A

insieme funzionale di corpi cellulari neuronali

61
Q

ruolo dei nuclei della base

A

inibitorio nel controllo motorio

62
Q

talamo

A

stazione di trasmissione per l’elaborazione preliminare degli impulsi sensoriali. Individua e blocca i segnali senza significato

63
Q

ipotalamo

A
localizzato sotto il talamo.
svolge funzioni omeostatiche
- temperatura corporea
- sensazione di sete e produzione di urina
- assunzione di cibo
- ciclo sonno-veglia
64
Q

sistema limbico

A

NO struttura separata

SI anello di strutture che circondano il tronco encefalico

65
Q

ruolo del sistema limbico

A

sulle emozioni che sono

  • sentimenti emotivi soggettivi
  • toni dell’umore
  • risposte fisiche associate a quei sentimenti
66
Q

apprendimento e memoria

A

sistema limbico e corteccia superiore

67
Q

apprendimento

A

acquisizione di conoscenze o di abilità in seguito alle esperienze e/o all’istruzione

68
Q

parti integrali di alcuni apprendimenti

A

punizione e ricompensa

69
Q

cambiamento del comportamento

A

risultato dell’esperienza

70
Q

memoria

A

immagazzinamento delle conoscenze acquisite affinché possano essere richiamate in seguito

71
Q

memoria a breve termine

A

da qualche secondo a qualche ora

72
Q

memoria a lungo termine

A

per giorni o anni

73
Q

memoria di lavoro

A

funzione integrativa. Fondamentale per ragionare, pianificare, prendere decisione e collega insieme i pensieri in una sequenza logica

74
Q

quale memoria lavora con le nuove informazioni

A

inizialmente depositate nella memoria a breve termine poi o dimenticate o trasferite nella memoria a lungo termine

75
Q

modificazioni molecolari nella memoria a breve termine

A

modificazioni transitorie nelle funzioni di sinapsi preesistenti

76
Q

modificazioni molecolari nella memoria a lungo termine

A

attivazione di geni che controllano le sintesi proteiche per produrre cambiamenti duraturi e funzionali a livello di sinapsi
QUINDI la memoria a lungo termine provoca cambiamenti fisici permanenti nell’encefalo

77
Q

ippocampo (sistema limbico) e memoria

A

memoria dichiarativa -> cosa

78
Q

cervelletto e memoria

A

memoria procedurale -> come

es. abilità motorie acquisite con l’allenamento ripetuto

79
Q

corteccia prefrontale e memoria

A

memoria di lavoro

80
Q

cervelletto

A

localizzato sotto il lobo occipitale
importante per
- mantenimento dell’equilibrio
- programmazione ed esecuzione dei movimenti volontari

81
Q

diverse parti del cervelletto

A
  • vestibolo cerebello
  • spino cerebello
  • cerebro cerebello
82
Q

vestibolo cerebello

A

mantenimento dell’equilibrio e controllo dei movimenti oculari

83
Q

spino cerebello

A

coordina i movimenti volontari che richiedono abilità

84
Q

cerebro cerebello

A

programmazione e inizio dell’attività volontaria. Regione che immagazzina la memoria procedurale

85
Q

funzioni del tronco encefalico

A
  • tutti i nervi cronici hanno origine nel tronco encefalico tranne il nervo vago (sn parasimpatico, innerva gli organi della cavità toracica e addominale)
  • controllo della funzione del cuore, dei vasi sanguigni, la respirazione e attività gastrointestinali)
  • controllo dei riflessi muscolari
  • ras: sistema reticolare attivante, riceve ed integra i segnali sinaptici in ingresso che arrivano
  • centri che controllano il sonno
86
Q

massima vigilanza

A

ras attivato da uno stimolo e innalza il livello di attività di tutto il snc

87
Q

coma

A

totale assenza di reazione da parte di una persona

88
Q

ciclo sonno-veglia

A

variazione normale della consapevolezza dell’ambiente circostante

89
Q

sonno

A

processo attivo: il livello complesso dell’attività dell’encefalo non diminuisce durante il sonno

90
Q

tipi di sonno

A

sonno ad onde lente e sonno paradosso (o sonno rem)

91
Q

sonno ad onde lente

A

suddiviso in 4 stadi per un intervallo di tempo di 35/45 minuti e poi si ripercorrono al contrario

92
Q

sonno paradosso

A

episodio di 10-15 minuti che segue la fine di ogni ciclo di sonno ad onde lente (tracciato eeg simile a quello della veglia) poi gli stadi del sonno ad onde lente si ripetono

93
Q

comportamento durante il sonno ad onde lente

A
  • mantenimento del tono muscolare
  • cambiamento della posizione del corpo
  • regolarità nella frequenza cardiaca e respiratoria
  • raramente si sogna
  • l’individuo può essere svegliato con facilità
94
Q

comportamento durante il sonno paradosso

A
  • muscoli completamente rilassati
  • non ci sono movimenti tranne quelli oculari
  • irregolarità nella frequenza cardiaca e respiratoria
  • attività onirica
  • aumento dell’attività del sistema limbico (emozioni)
  • aumento dell’attività della corteccia cerebrale (ragionamento)
95
Q

ciclo sonno-veglia

A
  1. sistema di attivazione
  2. centro del sonno ad onde lente
  3. centro del sonno paradosso
96
Q

sistema di attivazione

A

neuroni nell’ipotalamo generano potenziali d’azione e mantengono lo stato di veglia

97
Q

centro del sonno ad onde lente

A

l’ipotalamo inibisce il sistema di attivazione

98
Q

centro del sonno paradosso

A

il tronco encefalico spegne il sonno ad onde lente e induce il sonno paradosso

99
Q

deprivazione del sonno paradosso

A

allucinazioni

100
Q

struttura del midollo spinale

A

cilindro lungo e sottile di tessuto nervoso che si estende nel tronco encefalico. Racchiuso e protetto dalla colonna vertebrale. Coppie di nervi spinali emergono dal midollo spinale attraverso gli spazi che si formano tra gli archi ossei

101
Q

cosa succede alla colonna vertebrale durante lo sviluppo

A

la colonna vertebrale cresce 25 cm in più del midollo spinale QUINDI colonna e midollo non sono allineati con i corrispondenti spazi invertebrali

102
Q

encefalo

A

sostanza grigia forma uno scudo che copre il nucleo di sostanza bianca

103
Q

midollo spinale

A

la sostanza grigia forma una regione interna a forma di farfalla circondata dalla sostanza bianca

104
Q

sostanza bianca nel midollo spinale

A

formata da fasci di fibre nervose raggruppati in colonne che si estendono per tutta la lunghezza del midollo spinale

105
Q

tratti ascendenti

A

dal midollo all’encefalo. Trasmettono i segnali provenienti da impulsi afferenti

106
Q

tratti discendenti

A

dall’encefalo al midollo. Trasferiscono i messaggi ai neuroni efferenti

107
Q

fibre afferenti

A

portano i segnali in ingresso dai recettori periferici. Entrano nel midollo spinale attraverso la radice dorsale

108
Q

fibre efferenti

A

trasmettono i segnali ai muscoli e alle ghiandole. Inviano segnali all’esterno attraverso la radice ventrale

109
Q

funzione dei riflessi

A
  • funge da collegamento per la trasmissione di informazioni tra l’encefalo e il resto del corpo
  • integra l’attività riflessa tra gli impulsi in ingresso e in uscita senza il coinvolgimento dell’encefalo
110
Q

riflesso spinale

A

risposta che si verifica automaticamente senza uno sforzo cosciente

  • riflessi semplici
  • riflessi acquisiti
111
Q

riflessi semplici

A

risposte innate che non hanno avuto necessità di essere apprese

112
Q

riflessi acquisiti

A

sono il risultato della pratica e dell’apprendimento

113
Q

arco riflesso

A

circuito implicato nell’attività riflessa

114
Q

circuito dell’arco riflesso

A
  1. recettore sensoriale
  2. via afferente
  3. centro integratore
  4. via efferente
  5. effettore
115
Q
  1. recettore sensoriale
A

risponde ad uno stimolo sensoriale e genera un potenziale d’azione

116
Q
  1. via efferente
A

viene trasportato il potenziale d’azione

117
Q
  1. centro integratore
A

elaborazione del potenziale d’azione che prende una decisione

118
Q
  1. via efferente
A

trasmissione della risposta

119
Q
  1. effettore
A

(muscolo o ghiandola) che produce la risposta desiderata

120
Q

riflesso spinale

A

tutte le componenti necessarie a collegare l’impulso sono localizzate nel midollo spinale

121
Q

riflesso da stiramento

A

riflesso più semplice (monosinaptico). Un neurone afferente che ha origine in un recettore da stiramento nel muscolo scheletrico si collega direttamente al neurone efferente che innerva lo stesso muscolo inducendolo a contrarsi e a opporsi allo stiramento

122
Q

riflesso di retrazione

A

quando un individuo tocca un oggetto che scotta, si innesca un riflesso di retrazione per retrarsi dallo stimolo doloroso

123
Q

altre attività riflesse

A
  1. risposte almeno in parte mediate da ormoni: un determinato riflesso può essere mediato da neuroni o da ormoni o può coinvolgere un circuito che li utilizza entrambi
  2. risposte locali che non implicano nervi né ormoni: vasi sanguigni