POTERE COMPUTAZIONALE - CAP. 5 Flashcards
Dato, informazione e conoscenza
Come definisce i dati Floridi?
li definisce come “mancanza di uniformità”.
Egli sostiene che i dati rappresentano delle differenze (diaphore) o delle discontinuità nel mondo.
Questa diversità è ciò che rende i dati interessanti e significativi. La mancanza di uniformità, che caratterizza e definisce il dato, può declinarsi in 3 modalità:
- DATI COME DIAPHORA DE RE=
differenza percepita nel mondo reale e nella realtà circostante (es. Un suono che rompe il silenzio) - DATI COME DIAPHORA DE SIGNO= differenza percepibile tra due stati fisici di un sistema (es. La temperatura da caldo a freddo)
- DATI COME DIAPHORA DE DICTO=
Differenza percepibile tra due simboli (es. tra 2 lettere dell’alfabeto)
qual è la differenza tra dati, metadati e dati derivati?
i dati sono quelli già descritti, i metadati, invece, sono dati che costituiscono indicazioni circa la natura di altri dati (es. L’ora e il luogo)
Diversi ancora sono i dati derivati i quali invece sono dati estratti da altri dati (es. Info tratte dalle carte di credito)
Qual è la differenza tra informazione e conoscenza?
Secondo Floridi, l’informazione semantica è costituita da DATI ben strutturati e dotati di significato.
Affinché essa possa rivelarci qualcosa sul mondo è necessario che i dati che la costituiscano siano collegati tra loro in modo da rivelare un significato SINTATTICO e SEMANTICO.
I dati vengono dunque processati tramite:
- motori sintattici (computer) che si occupano della struttura e forma, dando un senso logico,
- motori semantici (umani) che si occupano dei contenuti, dando un significato
POSSEDERE INFORMAZIONI SIGNIFICA CONOSCERE ELEMENTI DI UNA REALTA’, MA NON IL MOTIVO DIETRO DI ESSI –> dunque questo non ci consente di raggiungere una vera e propria conoscenza.
La diffusione delle info su internet aumenta il numero di persone che sanno cose, ma non necessariamente comprendono il motivo per cui sono così.
DUNQUE LA CONOSCENZA NON E’ SEMPLICIMENTE L’ACCUMOLO INDISCRIMINATO DI INFORMAZIONI CHE SI TRADUCE IN SAPERE: la conoscenza è vita come una ricerca di domande e risposte che ci permette di comprendere il mondo che ci circonda.
La fase più ardua nella costituzione del sapere è proprio la costruzione della domanda: NON c’è descrizione o rappresentazione possibile della realtà che non sia stata preliminarmente oggetto di una domanda.
Per creare una rappresentazione organica della realtà dobbiamo:
- partire da tanti pezzi di informazione ottenuti per vie diverse
- dobbiamo ricercare il perché le cose stanno in un certo modo
- e infine spiegare ragionevolmente in che modo i pezzi siano collegati tra loro (però affinché le info semantiche diventino conoscenza NON basta solo accumularle, è necessario inoltre indagarle)
Qual è la differenza tra motori sintattici e motori semantici?
Per ciò che concerne i motori semantici facciamo riferimento al fatto che gli esseri umani SONO CAPACI di attribuire un significato alle cose, tale capacità deriva dal capitale semantico di cui gli esseri umani sono dotati.
CAPITALE SEMANTICO= qualsiasi contenuto in grado di INCREMENTARE IL POTERE di ciascuno di attribuire significato e di dare senso a qualcosa. Tuttavia la formazione, conservazione, trasmissione di questo capitale è messo a rischio dalle tecnologie che producono una rappresentazione della realtà concorrente con quella umana. Tuttavia, le tecnologie offrono anche nuove opportunità e possibilità di attingere al capitale semantico
Per quanto riguarda i motori sintattici: le tecnologie sono dotate di un potere computazionale con cui processano sintatticamente quantità di dati. Tramite tale capacità di processare dati producono INPUT e OUTPUT e producono una forma di sapere che è ampiamente sfruttata in ambito eco, politico, sociale.
Tale forma di sapere consente di preveder i comportamenti e influenzarli attraverso la c.d. FILTER BUBBLE (bolla di filtraggio) –> con l’analisi computazionale di questi dati, ogni dispositivo va ad analizzare e profilare l’utente così da capire cosa deve offrirgli in termini di pubblicità, notizie, passioni etc..
Per cui ad ognuno vengono offerte informazioni diverse a seconda dei propri gusti, preferenze e comportamenti.
Le tecnologie digitali NON sono in grado di processare dati in chiave di semantica, ciò comporta 2 tendenze:
- affrontare e risolvere problemi semantici in chiave sintattica
- fare affidamento sui motori semantici umani x affrontare problemi semantici.
Le macchine sono programmate in modo tale da adattare la rappresentazione della realtà al loro funzionamento –> ciò comporta che l’esperienza della realtà NON è PIU’ IMMEDIATA E DIRETTA (es. andare in un posto), ma MEDIATA E INDIRETTA (es. guardare hotel su trip advisor) –> ciò avviene tramite la c.d. CULTURA DEL PROXY: cultura in cui una persona si basa su qualcun altro per prendere decisioni o agire. il proxy (rappresentante/sostituto) è il modello computazionale che proietta sul mondo la propria rappresentazione della realtà
Vi sono ambiti in cui le macchine hanno bisogno di accedere ad una comprensione della realtà in chiave semantica in tal caso può intervenire anche una forma di cooperazione tra uomo e macchina: una sorta di delegazione di compiti semantici agli esseri umani.
Cosa afferma Lynch circa la conoscenza?
Le tecnologie digitali mediano il nostro approccio alla conoscenza e alla rappresentazione del mondo.
ma perchè mediano?
1. perchè costituiscono i principali strumenti di acquisizione e diffusione del sapere
2. perchè costituiscono l’ambiente entro cui si svolge gran parte della nostra esistenza (l’infosfera)
Secondo LYNCH la conoscenza è INFORMAZIONE AZIONABILE.
Ciò ci permette di giungere ad una vera e propria definizione di conoscenza: conoscere è disporre di una credenza corretta che è fondata o giustificata, e che pertanto può guidare la nostra azione”
Il modo in cui una credenza può essere fondata varia, ciò dà luogo a diversi modi di conoscere:
A) CONOSCENZA RICETTIVA –> Quando recepiamo corrette info provenienti da fonti affidabili
B) CONOSCENZA PIU’ ATTIVA –> Quando apprendiamo info per esperienza diretta che ci permette di valutare l’affidabilità della fonti
C) CONOSCENZA COME COMPRENSIONE
–> quando non solo abbiamo appreso qualcosa, ma abbiamo anche capito il perchè
Secondo la tesi di LYNCH la digitalizzazione agisce in modo diverso su queste 3 forme della conoscenza, tuttavia, LYNCH mette in luce alcuni aspetti critici:
A) internet ha a ccresciuto la conoscenza ricettiva, rendendo:
- la conoscenza + ampiamente disponibile
- la produzione di conoscenza + inclusiva, coinvolgendo un numero crescente di persone nella formazione di contenuti online
- la conoscenza + trasparente mediante piattaforme + libere e - controllate
LYNCH HA PERO’ DEI DUBBI CIRCA QUESTA DEMOCRATIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA, POICHE’ TALI ASPETTI NON HANNO REALMENTE DIMINUITO LA DISUGUAGLIANZA/INGIUSTIZIA EPISTEMICA. (si ha giustizia epistemica solo quando i soggetti sono consapevolmente inclusi nelle decisioni)
B) internet incide sulla conoscenza + attiva che si lega alla nostra capacità di essere ragionevoli e fondare le nostre credenze…
LA DIGITALIZZAZIONE SECONDO LYNCH SOLLEVA IL PROBLEMA DI COORDINAZIONE INFORMATIVA: se non intendiamo essere solo meri ricettori passivi di conoscenza, dobbiamo fornire valide ragioni sul perché si debba ritenere vero qualcosa –> soluzione: avere un punto di vista dotato di un certo grado di oggettività
C)Internet incide sulla conoscenza come comprensione –> comprensione NON include solo la capacità di capire qualcosa, ma anche di afferrare la rappresentazione dell’intero mediante una trama di domande-risposte che ci permette di dare una spiegazione che non sia fondate solo su mere correlazioni.
La comprensione presuppone una dimensione attiva, riflessiva e intuitiva che mal si concilia con la passività e sistematicità delle ricerche online
Perché è importante preservare il nostro capitale semantico?
La nostra natura (di costruttori di strumenti) ci ha portati a sfruttare l’ambiente per il raggiungimento di fini.
Bisogna però notare come progressivamente siamo diventati NOI strumenti: se la tecnologia nasce con una funzione strumentale, sta acquisendo una natura AMBIENTALE (nel senso che ha il potere di ridisegnare l’ambiente e la nostra vita). Questo perché le deleghiamo sempre + compiti –> tuttavia “la comprensione di qualcosa è una cosa che NON possiamo delegare all’esterno” ecco perché è nostro onere preservare il nostro capitale semantico e vigilare su ciò che aspira a dare un senso alla nostra vita. La rete dovrebbe suggerire risponde alle nostre domande, non le domande, le nostre scelte o i nostri scopi.