IL DIRITTO NELL'ETA' DELL'INFORMAZIONE - CAP. 6 Flashcards
privacy
Quando e dove viene solennemente riconosciuto il diritto alla privacy?
1) 1948 - DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO
2) 1950 - CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO: in cui si mettono a punto i limiti posti all’intervento dell’autorità pubblica –> parliamo di un intervento necessario al fine di garantire: sicurezza nazionale, prevenzione dei reati, protezione della salute, etc..
3) 2000 - CARTA DEI DIRITTI FOND. DELL’UE in cui si distingue
a) DIRITTO ALLA PRIVACY (art. 7) –> ogni individuo ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e delle proprie comunicazioni
b) DIRITTO ALLA PROTEZIONE DEI DATI DI CARATTERE PERSONALE (art. 8) –> i dati devono essere trattati secondo il principio di lealtà, per finalità determinate e in base al consenso della persona interessata; ogni individuo ha anche il diritto di accedere ai dati raccolti che lo riguardano e richiederne la rettifica
Qual è la definizione di Privacy?
E’ molto complesso dare una definizione univoca di privacy poiché questa può essere intesa come:
1)PRIVACY COME NON INTRUSIONE –> diritto dell’individuo di NON essere DISTURBATO ed essere libero senza intrusioni pubbliche/private NON autorizzate
!MA! in questo modo si equipara la privacy alla libertà…. NO: la privacy è ciò che rende possibile l’esercizio di una libertà NON è la libertà in sé e per sé
2)PRIVACY COME ESCLUSIONE –> Diritto dell’individuo di ESCLUDERE gli altri dalla propria vita (questo profilo descrittivo dell’istituto evita la confusione tra privacy e libertà)
!MA! disponiamo di privacy anche quando NON siamo soli o NON VIVIAMO APPARTATI
3)PRIVACY COME LIMITAZIONE –> l’accesso all’informazione personale è ristretto o limitato :Secondo tale concezione la privacy PERFETTA è quando nessuno ha informazione su un soggetto determinato
!MA! così c’è un difetto: si identifica la privacy con la segretezza (solo chi ha privacy può condividere una certa informazione) COSI’ FACENDO IL risultato è di perdere divista il ruolo che il controllo e le scelte personali svolgono nell’occasione
4) PRIVACY COME CONTROLLO –> CONTROLLO degli individui sulle proprie informazioni: qui si pone l’accento sul RUOLO delle scelte personali –> : la privacy “non è la semplice assenza di informazione su di noi da parte di altri, ma piuttosto è il controllo sull’informazione che abbiamo su noi stessi”
!MA! si confondono privacy e autonomia –> arrivando a sancire che chi svela VOLONTARIAMENTE ogni dato della propria vita a tutti NON ha perso la propria privacy (perché scelta autonoma)
5)PRIVACY TRA ACCESSO RISTRETTO E CONTROLLO LIMITATO –> si è cercato di porre rimedio ai limiti e paradossi delle precedenti teorie della privacy, proponendo una via di mezzo tra “accesso ristretto” e “controllo limitato” –> rispetto alla teoria della privacy come limitazione, è riconosciuto il ruolo del controllo e delle scelte personali,
- perché se è “possibile avere privacy senza avere controllo completo” sui propri
dati personali,
- allora si può “avere controllo sull’informazione senza avere privacy”. Pertanto in questo contesto si fa riferimento alla privacy come protezione rispetto ad una situazione determinata per la quale è dato graduare il controllo mediante la scelta , il consenso o la revoca da parte dell’interessato
!MA! non sappiamo se la privacy sia un diritto autonomo o derivato da un insieme di ulteriori diritti
Cosa dice Hanna Arendt sulla privacy?
Realizza una definizione minimale del concetto di Privacy –> ritiene che si debba pensare alla privacy come a ciò che rendendo visibile e profonda la nostra vita nel rapporto con gli altri, deve come tale rimanere opaco, invisibile o nascosto sullo sfondo, per non rendere la vita piatta (ciò che rende profonda la nostra vita deve rimanere nascosto) –> criticata da Zuckerberg
Qual è stata la primissima formulazione giuridica dell’istituto della privacy?
la primissima formulazione giuridica dell’istituto della privacy risale al saggio “The Right to Privacy” pubblicato da Warren e Brendais sull’Harvard Law Review (1890).
Al tempo la privacy si presentava:
- ora come il diritto di essere lasciati alone cioè indisturbati
- ora come la necessità di ritirarsi dal mondo e vivere isolati in casa propria
Qual era il problema?
Il problema riguardava la mancanza di precedenti (NECESSARI NEL SISTEMA DI COMMON LAW) –> quindi bisognava trovare un modo per produrre legittimamente tale diritto senza ricorrere al legislatore.
IN CHE MODO? Come difendere la tesi della necessità di tutelare un nuovo diritto, come quello alla privacy,
all’interno di un sistema che s’ispira al principio dello stare decisis?
la risposta dei due giuristi è tanto semplice quanto brillante: secondo essi il diritto è qualcosa di vivo che si evolve in relazione alle nuove esigenze sociali sorte anche dal progresso tecnologico.
si inizia ad inserire una legge che offriva rimedio (in senso negativo) soltanto contro l’ingerenza FISICA nella vita e nei beni, contro gli atti violenti di trasgressione.
Solo successivamente sarebbe stata riconosciuta la natura spirituale, e non solo fisica, dell’uomo, per cui alla protezione da immissioni o minacce fisiche vennero aggiunte le garanzie a tutela della reputazione nei confronti di
affermazioni diffamatorie o non veritiere, e la protezione dei beni e diritti immateriali, come quelli che scaturiscono dai prodotti dell’intelletto. –> grazie allo scorgere dunque di questo significato POSITIVO è possibile rispondere alle sfide poste dalle nuove scoperte:
Es:
FOTOGRAFIE –> Con il sorgere delle prime fotografie istantanee (della eastman Kodak Company) ai due giuristi (Warren e brandeis) fu presto chiaro che il mancato controllo della persona sulle proprie foto avrebbe sollevato questioni giuridiche nuove….
Warren e Brandeis, infatti, alla base del nuovo diritto alla privacy, scorgono un nesso tra PROGESSO TECNOLOGICO, ESIGENZE SOCIALI e MUTAMENTI NECESSARI DEL DIRITTO.
BANCHE DATI –>A partire dagli anni 50/60 del secolo scorso, banche dati sempre più massicce e potenti vennero introdotte negli apparati burocratici e amministrativi del welfare state… Proprio gli schedamenti e controlli di massa dei regimi totalitari hanno portato i legislatori a far fronte ai nuovi problemi posti dalla raccolta ed elaborazione di dati personali in una società democratica. In tale contesto non possiamo non fare riferimento alla protezione della privacy informativa delle persone come tutela dei loro dati personali (che si affianca alla tradizionale tutela della vita privata degli individui (1948, 1950).
- IN ITALIA LA PRIMA FORMA DI TUTELA LEGISLATIVA SI HA CON LA LEGGE 300/1970 (statuto dei lavoratori) –> vieta di fare indagini sulle opinioni dei lavoratori
- Nel 1995 viene introdotta la prima disciplina sulla privacy a livello comunitario
WEB 2.0 –>Tra le reti di internet, il world wide web (www) è una delle più note (introdotto da BARNERS-LEE nel 1989 –> egli ha messo a punto il trasferimento ipertestuale http).
Il web è una rete di risorse informazionali che sfrutta e potenzia l’architettura di internet.
All’inizio si parlava di WEB 1.0: IL RUOLO DEGLI UTENTI IN RETE ERA QUELLO DI ESSERE un passivo ricettore di dati e informazioni
All’inizio del XXI sec si inizia a parlare di WEB 2.0 in cui i contenuti sono sempre + PRODOTTI dagli utenti della rete, con la possibilità di immettere e condividere direttamente le informazioni nel sistema
Tuttavia il web 2.0 ha concorso ad una serie di problemi giuridici derivanti dal fatto che gli utenti NON controllano affatto i loro dati
nell’età dell’informazione –> (es. ha condotto a problemi come virus informatici, spam, furti di ID, etc..).
INSOMMA: il web ha modificato profondamente il modo di concepire la tutela della vita privata:
vecchia idea –> stare al sicuro ed essere garantiti in casa propria…. spiazzata dalla crescente digitalizzazione
Cosa s’intende per “RIPOSIZIONAMENTI ASSICURATIVI”?
Parliamo di ciò che tende a garantire sicurezza a livello nazionale che sappiamo costituire un LIMITE alla tutela e alla protezione della vita privata (infatti oggi il rapporto fondamentale è quello tra diritto alla privacy e il suo “opposto”: il fine della sicurezza nazionale)…
esempio: attacchi alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 ha provocato un riposizionamento assicurativo=
- la guerra al terrore all’indomani degli attacchi ha prodotto una mole di provvedimenti normativi, senza i quali sarebbe impossibile, oggi, inquadrare il tema della privacy
-questi provvedimenti hanno messo in discussione alcuni capisaldi della tradizione costituzionale dei moderni - affrontare i temi della privacy costringe ad approfondire il ruolo della tecnologia: a computer e banche dati bisogna aggiungere altre modalità di controllo e di sorveglianza come i dispositivi di geo-localizzazione e le intercettazioni delle comunicazioni –> al punto tale che si parla di società della nuova sorveglianza:
- c’è chi sostiene che la tecnologia provocherà la morte della privacy
Perché si fa l’esempio dell’attacco alle torri gemelle (guerra del terrore) in tema di riposizionamenti assicurativi?
Le violazioni e gli affronti alla privacy hanno a che fare, da oltre un decennio, con la guerra al terrore: il periodo successivo all’attacco ha visto l’entrata in vigore di una serie di atti con funzione anti terroristica
ma con un FORTE ACCENTRAMENTO DEI CONTROLLI X LA SICUREZZA NAZIONALE:
- Sono stati estesi i poteri investigativi dei giudici infatti, è richiesto un semplice motivo “significativo” per cominciare ad investigare su un soggetto sospetto con possibilità di ritardare la notifica delle delle ricerche sull’indagato e con la previsione di legittimità circa le intercettazioni delle comunicazioni elettroniche
- su queste basi giuridiche l’FBI ha accumulato una mole impressionante di dati sui propri cittadini (i quali si sono ritrovati in un fitto stato di sorveglianza)
In molti si sono ritrovati a denunciare la fine della privacy, sostenendo che la nostra è, appunto, la società della nuova sorveglianza, dove il suo essere ICT-dipendente rende particolarmente efficace la lotta al terrorismo (se è vero che i terroristi usano carte di credito e scrivono mail)
Parla di questa società della nuova sorveglianza
Con questa accezione si vuole mettere in evidenza il fatto che sia profondamente mutata la modalità di controllo (è del tutto nuova) messa a disposizione dalla tecnologia.
PROTAGONISTI DI QUESTA SOCIETA’:
1) LO STATO= Soprattutto l’esecutivo che si occupa di garantire la sicurezza e l’ordine pubblico –> Con la dichiarazione del 1948 è stata disciplinata, con un apposita disposizione, questa funzione del gubernaculum il quale rimane cmq tenuto a rispettare la vita privata dei cittadini…. questo bilanciamento tra privacy e sicurezza è stato messo a repentaglio con gli attacchi alle torri gemelle (introdotta una fitta rete di norme anche in Europa –> in Italia, ad esempio, si è prevista la possibilità di obbligare i provider e le società di telecomunicazioni a conservare i dati degli utenti per almeno 2 anni, in casi si investigazioni si aggiungono, ulteriormente, 6 mesi)
2)LE COMPAGNIE PRIVATE= quotidianamente cediamo volontariamente i nostri dati ai fornitori di servizi (es. Amazon sa i nostri gusti):
-la raccolta e lo sfruttamento dei dati sono oggi il cuore del modello di business per i giganti dell’economia: una delle principali fonti di guadagno è la compravendita di dati personali (sul piano giuridico il rapporto tra utente e fornitore è sancito dai termini del servizio offerto ma spesso sono proprio gli utenti, con un click ad autorizzare al trattamento più vario dei propri dati)
3)YOU= fa riferimento a nuove forme di controllo tra privati=es. esperienza quotidiana controllare l’ultimo accesso di qualcuno su Whatsapp
la rivoluzione informatica ha reso il processo di raccolta dati continuo, automatizzato, quotidiano… alcuni sono indotti a credere che la privacy sia in realtà morta
La privacy è morta?
ci sono 3 modi d’intendere la tesi della morte della privacy:
1) la prima riporta alle tesi del tecno-determinismo –> i mezzi tecnico a disposizione sono sufficienti per provocare la morte della privacyù
2)variante sempre del tecno-determinismo: sebbene molti sistemi giuridici invochino la protezione della privacy con la tutela dei dati personali, la forza della tecnologia è tale da aver investito le garanzie nell’ambito della iurisdictio e delle norme sociali e del kosmos
3)la visione di Hanna Arendt è ormai obsoleta, secondo Zuckerberg –>MORTA perché si fa riferimento ad un concetto vecchio e superato
CONCLUSIONE: la tesi della morte della privacy è più che altro una semplificazione che ha avuto successo perché riesce ad esprimere il senso dello spaesamento provocato dalle nuove tecniche della sorveglianza: pubblico-protettive.
Alla trasformazione tecnologica del diritto bisogna anche aggiungere la problematica della dimensione inter e transnazionale (c.d. globalizzazione giuridica)
Qual è la differenza tra privacy e dati personali?
Rispetto alla tutela tradizionale della privacy, la protezione dei dati personali presenta tre caratteristiche peculiari:
- OGGETTO: in primo luogo, il riferimento va ai “dati”, piuttosto che alle “informazioni”
- OBBLIGHI: In secondo luogo, il bene giuridico che si mira a proteggere (“diritto all’auto-determinazione informativa” degli individui) crea una corrispondente nuova serie di obblighi di “fare” in capo a coloro che trattano, usano e riusano i dati personali nell’era dell’informazione; mentre con la vecchia privacy, il dovere era soprattutto quello di “non fare”, (come nel caso classico di non farsi gli affari degli altri)
- PROTEZIONE: In terzo luogo, il regime della protezione dei dati ha di mira la trasparenza con cui l’informazione personale è processata lungo il suo intero ciclo di vita
Il ciclo di vita dei dati personali è:
1. raccolta del dato (previo consenso)
2. trattamento del dato (leale, lecito)
3. Le modalità d’uso (esplicite e chiare)
4. Fine del dato (eventuale cancellazione senza back-up)