IL DIRITTO NELL'ETA' DELL'INFORMAZIONE - CAP. 8 Flashcards
Test
A cosa ci si riferisce quando si parla della “TOLLERANZA DEL TEST”?
A partire dalle visioni di Hart e Dworkin,
- Locke scrive “l’epistola sulla tolleranza”
e
- Mill un testo “Saggio sulla tolleranza”
Emerge che il principio di giustizia legittima le peggiori atrocità (es. concetto di guerra giusta) – alla base della convivenza NON violenta dovrebbe esserci la TOLLERANZA.
Popper introduce però il paradosso della tolleranza: A furia di tollerare l’intollerante, chi tollera sarà ucciso senza neanche rendersene conto. (es. Repubblica di Weimar dove Hitler vince le elezioni: A furia di tollerare si sfocia nel razzismo)
Infatti Rawls afferma che sebbene una società giusta debba essere tollerante , bisogna riconoscere il diritto all’auto-conservazione .
cosa s’intende per TOLLERARE?
rispettare il dire o fare altrui anche :
- se si è in disaccordo
- nonostante quando volendo è possibile impedire quel dire o fare altrui
io se voglio sono in grado di impedire che tu dica una cosa su cui non sono d’accordo ma lo rispetto –> sto tollerando (sono A)
Fino a che punto si può tollerare?
Questa domanda se la pone Popper…
Tollerare fintanto che è permesso dal principio di giustizia.
Il più riuscito tentativo di venire a capo del paradosso della tolleranza si deve a Floridi (professore) il quale presenta una tesi:
Quando parliamo di tolleranza, sorge spontaneo pensare solo a due soggetti: CHI TOLLERA (A) e CHI VIENE TOLLERATO (B)
L. Floridi modifica questa tesi del rapporto a due e afferma che in realtà la tolleranza implica un rapporto a tre (dove il terzo è chi subisce -C- le conseguenze del dire/fare dell’intollerante-B-), il paradosso viene così superato, spostando il focus su tre possibili casi:
1) che non ci si affatto un C: Quindi A potrò tollerare B senza problemi particolari
2) che C esiste ma non risenta di B: A non ha problemi di tolleranza
3) C è coinvolto dall’estrinsecazione di B: A potrà tollerare B solo previo consenso, libero e informato, di C – es pag 34
Floridi nei suoi libri di etica dell’informazione pone l’accento su un fatto chiave: nella nostra tradizione occidentale spesso ci chiediamo cosa sia giusto fare –> il problema (su cosa sia giusto fare) è sempre stato posto, però, dal punto di vista di chi sta per agire. QUESTO E’ UN MADORNALE ERRORE…
non dobbiamo concentrarci su di noi (agenti) ma su chi subirà la nostra decisione (pazienti) –> questo schema comporta schemi minori (nel senso che affinchè C prenda una decisione è necessario che abbia tutti gli elementi necessari - deve esserci il consenso informato)…
Il problema è quando C rappresenta una forma di collettività … in tal caso la scelta potrebbe essere oggetto di conflitto data la presenza di diverse vedute
Qual è la differenza tra DENTOLOGIA e UTILITARISMO?
Siamo in ambito di giustizia e complessità giuridica ed entrambe sono 2 teorie morali:
DENTOLOGIA (kant) –> l’azione giusta / doverosa NON DIPENDE SOLO DAGLI OBIETTIVI CHE S’INTENDON O RAGGIUNGERE ma dipende DAI MOTIVI DELLE AZIONI –>agire secondo ciò che è giusto, al di là dagli obiettivi che potremmo perseguire.
CIO’ SI BASA SUL TEST DELL’UNIVERSALIZZAZIONE –> implica l’azione che dovrebbe essere valida per tutti, in ogni situazione simile
UTILITARISMO (Bentham) = Questa teoria si sofferma sugli ESITI (NON sugli scopi)L’importante è il bilanciamento tra costi e benefici (l’utilitarismo considera le questioni in base alla massimizzazione del benessere complessivo)
E’ necessario trovare un modo per valutare la validità dei compromessi (i quali diventano necessari data l’incompletezza dell’ordinamento). Inoltre possiamo affermare che la ragionevolezza informativa può aiutare a definire i limiti di una tollerabile indeterminatezza