Moodle 3: Programmazione E Controllo Flashcards

1
Q

Attività di direzione dell’impresa

A

GOVERNARE/DIRIGERE UN’ORGANIZZAZIONE VERSO IL PERSEGUIMENTO DELLE PROPRIE
FINALITÀ ISTITUZIONALI SIGNIFICA SVILUPPARE E REALIZZARE TRE DIFFERENTI TIPOLOGIE DI ATTIVITÀ, TRA LORO COMPLEMENTARI (ANTHONY, 1965):
- PIANIFICAZIONE STRATEGICA:
VENGONO DEFINITE SIA LE FINALITÀ DELL’ORGANIZZAZIONE SIA LE LINEE-GUIDA PER IL LORO RAGGIUNGIMENTO; IN ALTRI TERMINI SI DEFINISCE LA STRATEGIA AZIENDALE.E RELATIVI OBIETTIVI

  • CONTROLLO DIREZIONALE:
    VENGONO INDIVIDUATE LE MODALITÀ ATTRAVERSO LE QUALI RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI STRATEGICI E VENGONO REALIZZATE LE AZIONI A TAL FINE PRESCELTE.
  • CONTROLLO OPERATIVO: SI VERIFICA CHE I COMPITI SPECIFICAMENTE ATTRIBUITI VENGANO ESEGUITI IN MODO EFFICACE ED EFFICIENTE
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2
Q

Le finalità dell’attività di direzione dell’impresa

A

SE CORRETTAMENTE PROGETTATI, PREDISPOSTI E “FATTI FUNZIONARE”, I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO SONO IN GRADO DI OFFRIRE UN CONTRIBUTO INDISPENSABILE ALLA GESTIONE DI UN’ORGANIZZAZIONE IN TERMINI DI:

•CONTROLLO ECONOMICO
•CONTROLLO ESECUTIVO
•SUPPORTO AL PROCESSO DECISIONALE

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3
Q

Gli attori del controllo

A

INTERVENGONO NEL PROCESSO DECISIONALE PRECEDENTEMENTE PROPOSTO, IN TEMPI E
CON MODALITÀ DIVERSI, DIFFERENTI TIPOLOGIE DI ATTORI:

  • IL TOP MANAGEMENT;
  • I RESPONSABILI DEI DIVERSI CENTRI DI RESPONSABILITÀ;
  • I COLLABORATORI DEI RESPONSABILI DI CUI AL PUNTO PRECEDENTE;
  • LA DIREZIONE AMMINISTRATIVA/CONTROLLO DI GESTIONE
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4
Q

L’importanza dell’etica nella contabilità

A

• Le pratiche contabili etiche creano fiducia e promuovono rapporti leali e produttivi con gli utenti delle informazioni contabili.

• Molte società e organizzazioni professionali, come l’Institute of
Management Accountants (IMA), hanno scritto codici deontologici che servono da guida per i dipendenti/operatori della contabilità direzionale.

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5
Q

Contabilità generale

A

I costi sono utilizzati per dare un valore alle rimanenze (materie prime, semilavorati, prodotti finiti) e per
determinare i componenti negativi di reddito.

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6
Q

Programmazione e controllo (costi)

A

I costi sono utilizzati per pianificare, controllare, dirigere e assumere decisioni.

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7
Q

Perché analizzare i costi

A
  • PROGRAMMAZIONE delle attività
  • RESPONSABILIZZAZIONE delle persone e delle unità organizzative
  • RAZIONALIZZAZIONE delle risorse economiche
  • VALUTAZIONI DI REDDITIVITA’ delle linee/prodotti
  • BENCHMARKING tra unità interne alla stessa azienda
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8
Q

Le principali classificazioni dei costi

A

I COSTI POSSONO ESSERE CLASSIFICATI OSSERVANDO LE RELAZIONI CHE
ESISTONO CON:
1) IL LIVELLO DI ATTIVITÀ DELL’IMPRESA; 2) L’OGGETTO DI CALCOLO PRESCELTO;
3) LE ESIGENZE DI CONTROLLO DIREZIONALE.

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9
Q

Le principali classificazioni dei costi

A

I COSTI POSSONO ESSERE CLASSIFICATI OSSERVANDO LE RELAZIONI CHE
ESISTONO CON:
1) IL LIVELLO DI ATTIVITÀ DELL’IMPRESA; 2) L’OGGETTO DI CALCOLO PRESCELTO;
3) LE ESIGENZE DI CONTROLLO DIREZIONALE.

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10
Q

La classificazione in base al livello di attività

A

OSSERVANDO IL COMPORTAMENTO DELLE DIFFERENTI CLASSI DI COSTO AL VARIARE DEL LIVELLO DI ATTIVITÀ
AZIENDALE E’ POSSIBILE DISTINGUERE TRA:

  • Costi variabili: SI DEFINISCONO VARIABILI I COSTI CHE VARIANO, NEL LORO AMMONTARE COMPLESSIVO, IN MISURA STRETTAMENTE PROPORZIONALE AL VARIARE DEL VOLUME DI ATTIVITÀ;
  • Costi fissi: SI DEFINISCONO FISSI I COSTI CHE NON VARIANO, NEL LORO AMMONTARE COMPLESSIVO, IN MISURA STRETTAMENTE PROPORZIONALE AL VARIARE DEL VOLUME DI ATTIVITÀ.
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11
Q

Area di rilevanza

A

È un definito intervallo di attività entro cui analizzare la variabilità dei costi rispetto al variare del volume di produzione

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12
Q

Rappresentazione costo fisso

A

Linea parallela all’asse delle ordinate (orizzontale)

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13
Q

Rappresentazione costo variabile

A

Linea diagonale che parte dall’origine

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14
Q

I costi misti

A

I costi misti si dividono in due categorie:

  1. Semivariabili: componente fissa e componente variabile (tutti e due i tipi di rette;
  2. A scalini: scala che aumenta al volume di attività;
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15
Q

Il calcolo del margine di contribuzione

A

MARGINE DI CONTRIBUZIONE
MdCunitario = Prezzo – Costo Variabile[un]
MdCtotale = (P[un]– Cv[un]) x Quantità

I valori da calcolare per trovare il MCu possono essere:
• Ricavi
• Costi variabili (materie prime, semilavorati, componenti, MOD, commissioni sulle vendite dei prodotti, ecc.)

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16
Q

L’analisi del punto di pareggio: analisi di Break Even

A

Questo modello di analisi ci consente di mettere in relazione:

  • struttura dei costi (variabili - fissi);
  • volume di attività

Che insieme consistono nei risultati economici.

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17
Q

Ipotesi del modello di break even

A

• Nessuna variazione delle rimanenze di prodotti finiti
Ø (Q prodotte = Q vendute)

• Linearità delle funzioni di costo e di ricavo, cioè:
Ø costanza dei prezzi costo
Ø costanza dei prezzi ricavo
Ø costanza dei livelli di efficienza
Ø costanza dei costi fissi

• Le relazioni di linearità ipotizzate assumono significato solamente se:
Ø si considera un ambito temporale limitato
Ø si considera un ambito spaziale limitato (AREA DI RILEVANZA)

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18
Q

La relazione fondamentale

A

• Con le ipotesi formulate è possibile costruire la seguente relazione:
Ø RE = P x Q - [ (Cvu x Q) - CF]

• RE = ricavi totali - costi totali
Ø RE = (MdCu) x Q - CF

• RE = margine di contribuzione totale - costi fissi

Ø dove:
• RE = risultato economico
• P= prezzo unitario di vendita
• Cvu= costo variabile unitario
• Q= quantità prodotte/vendute
• CF = costi fissi

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19
Q

La relazione fondamentale: punto di pareggio

A

• Ipotizzando un risultato economico pari a zero (pareggio) avremo:
(P-Cvu) x Q - CF =0

• Quindi la quantità che garantisce tale risultato (QBE, quantità di break-even) è la seguente:

QBE = CF/ (P- Cvun) = CF/ MDCun

• Della relazione fondamentale è possibile determinare qualsiasi variabile attraverso le opportune formule inverse

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20
Q

Il budget

A
  • È un documento formale, approvato e firmato dalla Direzione
  • È l’output del processo di budgeting.
  • È un programma d’azione espresso in termini quantitativo-monetari relativo ad un definito orizzonte temporale, variamente articolato su periodi più brevi.
  • Si colloca naturalmente in un “sistema di budget”.
  • È collegato al sistema di premi ed incentivi (MBO)
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21
Q

Il budget: ruolo in azienda

A
  • Strumento economico: efficienza/efficacia nelle operazioni di trasformazione;
  • Strumento organizzativo: efficacia nei comportamenti organizzativi;

Si tratta di uno strumento di guida ed orientamento e non di previsione.

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22
Q

Il budgeting

A

Espressione formalizzata di un processo
organizzativo-contabile finalizzato, in fase preventiva, all’allocazione delle risorse coerentemente con quanto definito in sede di pianificazione e programmazione, e di costituire, in fase consuntiva, lo strumento per la verifica dell’andamento della gestione ed il grado di perseguimento degli obiettivi prefissati.

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23
Q

Il master budget

A

Risultato finale dell’attività di budgeting;
riepiloga tutti i programmi elaborati dall’impresa suddivisi in budget
operativo, budget degli investimenti e budget finanziario.

24
Q

I budget operativi

A

budget delle varie aree aziendali

25
Q

Caratteristiche del budget

A
  • completezza
  • flessibilità
  • articolazione per intervalli di tempo infra-annuali
  • articolazione per centri di responsabilità
  • traduzione dei risultati di gestione in termini economico- finanziari e prestazionali
26
Q

Completezza e flessibilità del budget

A
  1. Completo: il budget è un sistema completo in quanto investe tutti gli
    aspetti di funzionamento e tutte le aree dell’Azienda;
  2. Flessibilità: si concretizza nella possibilità di revisione periodica (infra-
    annuale) del budget;
27
Q

Articolazione per intervalli di tempo infra-annuali

A

Come strumento di supporto alla funzione di programmazione il budget deve essere in grado di guidare in maniera appropriata il comportamento delle persone formulando obiettivi intermedi dalla verifica del raggiungimento dei quali chi ha la titolarità della gestione può intervenire apportando i correttivi del caso;

28
Q

Articolazione per Centri di Responsabilità

A

Il budget deve guidare il comportamento non solo dell’alta direzione per ciò che attiene alla gestione complessiva dell’Azienda, ma anche e soprattutto dei responsabili delle singole unità organizzative;

29
Q

Funzioni del budget

A
  1. Funzione di programmazione
  2. Funzione di coordinamento/integrazione organizzativa
  3. Funzione di motivazione
  4. Funzione di valutazione e controllo
  5. Funzione di comunicazione interna
30
Q

Budget: funzione di programmazione

A

• Esprime gli obiettivi aziendali (rappresenta il parametro-obiettivo per eccellenza);
• È strumento di implementazione e controllo delle scelte strategiche;
• Oltre ad avere una funzione contabile svolge anche una funzione di allineamento organizzativo e comportamentale.

31
Q

Budget: funzione di coordinamento/ integrazione organizzativa

A

Processo di negoziazione tra i diversi responsabili in modo che le differenti
attività programmate, rappresentate attraverso i relativi sub-obiettivi, si
coordinino nella realizzazione delle condizioni di efficacia e di efficienza
complessive.

32
Q

Budget: funzione di motivazione e funzione di valutazione e controllo

A

Motivazione: Presuppone il coinvolgimento nella fissazione dei
parametri-obiettivo da parte dei responsabili di unità;

Valutazione e controllo: Serve per verificare ed analizzare risultati raggiunti
in relazione agli obiettivi assegnati;

33
Q

Funzione di comunicazione interna

A

Rappresenta un veicolo privilegiato attraverso il quale trasmettere i
messaggi di indirizzo delle politiche aziendali a tutti i livelli della struttura organizzativa.

34
Q

Conflitti di ruolo tra le funzioni di budget

A

Pianificazione vs motivazione

Motivazione vs valutazione

Programmazione vs valutazione

35
Q

Fasi del processo di budgeting

A
  1. Formulazione delle linee guida;
  2. Predisposizione delle proposte;
  3. Consolidamento delle proposte;
  4. Approvazione del budget;
36
Q

Alta direzione

A
  1. Indica gli obiettivi di lungo termine
  2. Identifica gli obiettivi di breve periodo
  3. Esplicita le linee guida da seguire
37
Q

Responsabili di unità organizzative (vendite, produzione, ecc.)

A
  1. Identifica le azioni da compiere per il raggiungimento degli obiettivi e i piani di contingenza in caso di mancato raggiungimento degli stessi;
  2. Esprime il contenuto delle azioni in valori economico-finanziari;
38
Q

Funzioni di supporto (amministrazione, personale e IT)

A
  • Predispongono le strutture di raccolta dati;
  • Mettono a disposizione le informazioni chiave per la stima dei valori;
  • Consolidano i dati raccolti
  • Comunicano i risultati ottenuti all’alta direzione e ai responsabili di unità
    organizzative (accesso selettivo);
39
Q

Consulenti esterni/formatori

A
  • Facilitano il processo razionale
  • Collaborano alla progettazione delle strutture ed alla elaborazione dati.
40
Q

Top- down budgeting

A

+ Veloce
+ I manager di alto livello controllano il risultato finale
- Può essere meno realistico
- Può generare poco coinvolgimento ed accettazione nell’organizzazione

41
Q

Bottom-up budgeting

A

+ Maggiore coinvolgimento ed accettazione nell’organizzazione
+ Probabilmente più realistico
- Può includere delle riserve di risultato da parte dei livelli operativi
- Non vi è un controllo da parte sul risultato finale da parte del management

42
Q

Iterative budgeting

A

+ Combina i punti di forza di entrambi i metodi
- Le differenti revisioni possono ridurre il coinvolgimento
- Vi è una negoziazione tacita tra le parti
- Richiede molto tempo

43
Q

I centri di responsabilità

A

• Sistemi di risorse (persone e beni) che
operano al fine di raggiungere un determinato obiettivo aziendale dirette da un responsabile;

• L’attività del centro può essere sottoposta ad un controllo grazie alla presenza del responsabile

44
Q

Tipologie di centri di responsabilità

A

(in base alla “variabile di controllo”)
a) centri di ricavo
b) centri di costo
c) centri di profitto
d) centri di spesa
e) centri di investimento

45
Q

Le macro tipologie di budget

A
  1. Budget operativo;
    2: Budget economico;
  2. Budget degli investimenti;
  3. Budget finanziario;
46
Q

Il budget operativo

A

Caratteristiche:

Pianificazione della gestione caratteristica in termini di flussi fisici ed economici in entrata ed in uscita.

Grandezze obiettivo:

• Quota di mercato
• Prezzo dei prodotti
• Prodotti da realizzare

47
Q

Il budget economico

A

Caratteristiche:

Espone il reddito netto atteso
derivante dai cosi e ricavi programmati nei budget settoriali.

Grandezze obiettivi:

• Ricavi di vendita
• Costi di produzione
• …

48
Q

Budget degli investimenti

A

Caratteristiche:

Definizione degli investimenti programmati in immobilizzazioni tecniche ed immateriali.

Grandezze obiettivi:

• Politiche relative agli investimenti in tecnologia di processo o in formazione delle risorse umane.

49
Q

Budget finanziario

A

Caratteristiche:

Definizione della gestione dei
finanziamenti a disposizione dell’azienda.

Grandezze obiettivi:

• Livello di indebitamento
• Scelta della politica di distribuzione dei dividendi
• Redditività minima dell’azienda

50
Q

Da cosa è composto il budget di conto economico?

A
  • Budget commerciale;
  • Budget della produzione;
  • Budget degli acquisti;
  • Budget del personale;
  • Budget dei costi generali;
51
Q

Le determinanti del budget delle vendite

A
  • evoluzione storica delle vendite;
  • previsioni sull’evoluzione del mercato;
  • strategia competitiva
52
Q

Il budget dei ricavi

A

VALORIZZAZIONE DELLE QUANTITA’ FISICHE ESPRESSE NEL BUDGET DELLE
VENDITE ATTRAVERSO IL PREZZO DI VENDITA

Che porta

DETERMINAZIONE DEL RAPPORTO OTTIMALE PREZZO-QUANTITA’ FISICA CHE CONSENTA IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI AZIENDALI

Che porta

RISOLUZIONE DI DIVERSI PROBLEMI: Es. scelta del mix di prodotti, decisione di intervenire sul prezzo per aumentare le vendite, etc.

53
Q

Cosa definisce il budget della produzione

A

• quantità da produrre
La quale si suddivide a sua volta tra:

  • quantità da vendere (budget delle vendite)
  • politica delle scorte (Velocità di risposta alle richieste dei clienti, livello di sicurezza, costo dell’immobilizzazione
    finanziaria del detenere scorte)

• scorte di prodotti finiti
• costi di produzione

54
Q

Budget degli acquisti

A

Dalla definizione, nel budget della produzione, dei consumi di fattori a
fronte dei volumi produttivi programmati, segue la programmazione degli acquisti e dunque il concetto di budget degli acquisti.

Esso si riferisce alle materie prime e ai materiali diretti negoziati sul mercato,
nonché i componenti e gli eventuali semilavorati e prodotti finiti acquistati
da altre imprese.

55
Q

Budget degli acquisti

A

Dalla definizione, nel budget della produzione, dei consumi di fattori a
fronte dei volumi produttivi programmati, segue la programmazione degli acquisti e dunque il concetto di budget degli acquisti.

Esso si riferisce alle materie prime e ai materiali diretti negoziati sul mercato,
nonché i componenti e gli eventuali semilavorati e prodotti finiti acquistati
da altre imprese.

56
Q

Cosa prevede il budget degli acquisti?

A

Esso prevede la definizione di quantità da acquistare, tempi di approvvigionamento, qualità tramite un’analisi di mercato.

Ciò porta alla scelta del fornitore e alla fissazione delle condizioni ed in particolare all’individuazione del PREZZO STANDARD DI RIFERIMENTO.

57
Q

Budget degli investimenti

A

• Quantifica le azioni necessarie per adeguare la struttura aziendale alle esigenze imposte dai programmi di azione.

• Sono inserite voci di carattere duraturo: investimenti materiali, immateriali e finanziari (generalmente si inseriscono solo le prime due voci)

• Attraverso le informazioni di questo budget, integrate con i dati attuali, si
verifica la fattibilità tecnica (strutturale) dei programmi di azione