Moodle 2: Bilancio Flashcards

1
Q

La gestione aziendale

A

La gestione può essere considerata:

  • Nell’aspetto tecnico —> ciclo tecnico;
  • Nell’aspetto economico —>ciclo economico;
  • Nell’aspetto finanziario —> ciclo finanziario o ciclo monetario;
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2
Q

La gestione aziendale: interna ed esterna

A

Gestione Interna

• Trasformazione delle Materie in
Prodotti/Servizi
• Gestione e Formazione delle Risorse Umane
• Logistica in entrata/uscita
• Innovazione

Gestione esterna si divide in
- Approvvigionamento (capitali, materie, risorse umane);
- Cessione (capitali, prodotti finiti o servizi)

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3
Q

Aspetto finanziario della gestione aziendale

A

Aspetto finanziario si collega alle variazioni di:

• Numerario certo: entrate ed uscite di denaro
• Numerico assimilato: Crediti e debiti di finanziamento in connessione con lo svolgimento delle operazioni del circuito dei finanziamenti;

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4
Q

Aspetto economico della gestione aziendale

A

Aspetto economico: si tratta di un aspetto derivato ed è connesso alla formazione della ricchezza aziendale

• Costi e ricavi legati all’acquisto dei fattori produttivi (materie prime, personale, attrezzature) e alla vendita
dei prodotti e/o servizi;
• Incrementi e riduzioni del capitale proprio;

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5
Q

L’analisi delle variazioni: VARIAZIONE FINANZIARIA POSITIVA (VFP)

A

Cosa Costituisce una Variazione Finanziaria Positiva (VFP):
• Aumento Cassa/Banca/Denaro
• Aumento Crediti di Funzionamento
• Riduzione di Debiti di Funzionamento
• Aumento Crediti di Finanziamento
• Riduzione di Debiti di Finanziamento

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6
Q

L’analisi delle variazioni: VARIAZIONE FINANZIARIA NEGATIVA (VFN)

A

Cosa Costituisce una Variazione Finanziaria Negativa (VFN):
• Diminuzione di Denaro/Cassa/Banca
• Aumento debiti di Funzionamento
• Diminuzione crediti di Funzionamento
• Aumento debiti di Finanziamento
• Diminizione crediti di Finanziamento

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7
Q

L’analisi delle variazioni: VARIAZIONE ECONOMICA POSITIVA (VEP)

A

• Ricavi di Vendita o Cessione di Beni —> Reddituale
• Riduzione dei Costi —> Reddituale
• Aumento del Capitale Proprio —>
di Capitale

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8
Q

L’analisi delle variazioni: VARIAZIONE ECONOMICA NEGATIVA (VEN)

A

• Costi di acquisto di beni o servizi —> Reddituale
• Riduzione dei Ricavi —> Reddituale
• Riduzione del Capitale Proprio —> di capitale

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9
Q

Le funzioni della contabilità

A
  • Punto di vista del contabile (prepara le informazioni): raccoglie,
    sintetizza e distribuisce all’interno di rendiconti (reports) le
    informazioni contabili;
  • Punto di vista del contabile (prepara le informazioni): raccoglie,
    sintetizza e distribuisce all’interno di rendiconti (reports) le informazioni contabili;
  • Punto di vista dell’utilizzatore: comprende, analizza e interpreta i
    report per assumere decisioni
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10
Q

Le INFORMAZIONI DI BILANCIO

A
  • Sono rivolte soprattutto all’esterno: ai creditori, alla proprietà, ai potenziali
    acquirenti, all’agenzia delle entrate e al management;
  • Sono costruite nel rispetto del codice civile e dei principi contabili (nazionali e
    internazionali);

Esempi di dati di bilancio:
○ Reddito dell’esercizio
○ Valore della produzione
○ Costi della produzione
○ Ammontare delle risorse possedute in un certo momento
○ Ammontare delle immobilizzazioni materiali e immateriali
○ Ricchezza generata attraverso la gestione e non distribuita
○ Trattamento di fine rapporto…

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11
Q

Definizione di CONTABILITÀ

A
  • La contabilità è il processo di rilevazione, misurazione, analisi, interpretazione, sintesi e comunicazione di informazioni economiche e
    finanziarie che consentano alla proprietà, ai manager e ai portatori di interesse di sviluppare giudizi, valutazioni e decisioni consapevoli
    riguardanti i loro rapporti diretti o indiretti con l’azienda.
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12
Q

Definizione di CONTABILITÀ

A
  • La contabilità è il processo di rilevazione, misurazione, analisi, interpretazione, sintesi e comunicazione di informazioni economiche e
    finanziarie che consentano alla proprietà, ai manager e ai portatori di interesse di sviluppare giudizi, valutazioni e decisioni consapevoli
    riguardanti i loro rapporti diretti o indiretti con l’azienda.
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13
Q

I rendiconti economico finanziari

A

Essi si dividono in due tipologie:

  1. Rendiconti di Stato o di stock: Rilevano la quantità o il valore di una risorsa in un determinato momento. Sono una sorta di «istantanea» (Stato patrimoniale)
  2. Rendiconti di flusso: Hanno a riferimento la quantità o il valore che fluisce in un determinato periodo. Sono una sorta di “filmato”. (Conto economico)
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14
Q

Lo stato patrimoniale

A
  • E’ un rendiconto di stato (di stock)
  • Descrive la composizione qualitativa (le singole voci) e quantitativa (gli importi) di attività, passività e capitale netto in un certo istante, come di seguito descritto.
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15
Q

Lo stato patrimoniale: attività, passività e capitale netto

A

Attività: Risorse di valore possedute dall’azienda.

Passività: Obblighi di comportamento nei confronti di terzi.

Capitale netto: capitale apportato, ricchezza generata e non distribuita come dividendo.

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16
Q

Formule attività , passività e capitale netto

A

Attività (componenti positive del capitale) = passività (componenti negative del capitale) e capitale netto.

Attività= passività + capitale netto
Capitale netto= attività - passività

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17
Q

I due sistemi normativi diversi che disciplinano il bilancio

A
  • Codice civile interpretato dalla prassi contabile italiana (OIC)
  • Principi contabili internazionali IAS/IFRS
    ○ Il codice civile e la prassi OIC si applica al 99% di tutte le imprese di capitali;
    ○ I principi contabili internazionali riguardano obbligatoriamente solo le società quotate in borsa;
    ○ Riguarda facoltativamente società di capitali che non siano PMI;
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18
Q

Che cos’è il BILANCIO?

A

È il documento:
- sul quale confluiscono le rilevazioni sistemiche effettuate tramite la contabile generale durante l’esercizio;

  • attraverso il quale si ricavano informazioni esaurienti ed attendibili
    sulle vicende economico-aziendali dell’impresa per determinare il
    reddito d’esercizio e il capitale di funzionamento dell’azienda;
  • finalizzato al soddisfacimento delle esigenze informative di un insieme eterogeneo di soggetti;
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19
Q

Il BILANCIO D’ESERCIZIO

A
  • Un “pacchetto” informativo in senso ampio;
  • Sintesi di periodo del sistema di contabilità generale;
  • Strumento di rilevazione della gestione aziendale;
  • Sistema di dati periodicamente elaborati volto nel suo complesso ad illustrare lo svolgimento della vita aziendale ad un insieme di un insieme eterogeneo di Soggetti che vantano interessi legittimi verso l’azienda
    (stakeholder)
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20
Q

Finalità del bilancio d’esercizio

A

Finalità: rappresentare le risultanze di
esercizi amministrativi al fine di
valutare i risultati aziendali espressi in termini economico-finanziari.

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21
Q

Quadro di riferimento normativo a livello italiano del bilancio d’esercizio

A
  • Sezione nona del titolo V del Libro V del Codice civile – artt. 2423 – 2435-ter

-D. Lgs. 127/1991 – recepimento della IV direttiva CEE

-D. Lgs. 3/2003 con decorrenza dal 01.01.2004 - Riforma

  • D. Lgs. 139/2015 con decorrenza dal 01.01.2016 – riforma recepimento direttiva europea 2013/34/UE
  • D. Lgs. 38/2005 – Applicazione degli IAS (International accounting standards) e IFRS (International Financial Reporting Standards) obbligatorio per società quotate, società con strumenti finanziari
    diffusi, banche e intermediari finanziari e imprese di assicurazione
  • Art. 20 D.L. 91/2014. OIC – funzioni di emanazione, consulenza e rappresentanza
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22
Q

I soggetti che devono redigere il bilancio d’esercizio

A
  • Tutte le società di capitali e le società cooperative;
  • Gli enti pubblici, gli enti creditizi e finanziari, le compagnie assicurative;
  • Per le società di persone non è previsto un obbligo normativo che imponga l’applicazione degli schemi di bilancio previsti dal Codice Civile (anche se l’OIC 12 ne consigli l’adozione).
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23
Q

Differenze del bilancio d’esercizio in case alla dimensione aziendale

A

Per quanto riguarda le società di capitali, la forma con cui presentare il bilancio è stabilita per legge.
Questa forma varia in base a tre parametri che riguardano la dimensione aziendale:
• numero medio di dipendenti occupati (ULA);
• totale dei ricavi;
• totale dei ricavi;
• totale attivo di stato patrimoniale.
A seconda che la tua sia una micro, piccola o una media impresa, il tuo bilancio aziendale avrà una struttura specifica.

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24
Q

L’ art. 2423 c.c I comma

A

L’ art. 2423 c.c I comma, prevede:

  1. La composizione;
  2. Il bilancio d’esercizio (stato patrimoniale, conto economico, nota integrativa e rendiconto finanziario);
  3. Relazione sulla gestione e altri allegati
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25
Q

Cosa indica L’ art. 2423 c.c., II comma

A

L’ art. 2423 c.c., II comma, indica lo “SCOPO”:

“Il bilancio di esercizio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio”

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26
Q

La rappresentazione del quadro di bilancio

A

Il bilancio prevede la rappresentazione CHIARA, VERITIERA E CORRETTA del risultato economico, della situazione patrimoniale e della situazione finanziaria.

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27
Q

La situazione economica

A

La situazione economica è il complesso di informazioni circa lo stato degli elementi di ricavo e costi di un’impresa che determinano il risultato
(utile/perdita) d’esercizio bilancio.

• Le informazioni sono fornite dal conto economico sotto il profilo numerico, e dalla nota integrativa sotto il profilo descrittivo e numerico.

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28
Q

La situazione patrimoniale

A

La situazione patrimoniale è il complesso di informazioni circa lo stato
degli elementi dell’attivo (attività) e del passivo incluso il patrimonio netto di un’impresa.
• In bilancio è fornita dallo stato patrimoniale sotto il profilo numerico, e
dalla nota integrativa sotto il profilo descrittivo e numerico.

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29
Q

La situazione finanziaria

A

In termini generali, la situazione finanziaria guarda la capacità di
produrre liquidità (denaro) e il contenimento del livello di debito entro
limiti accettabili e di fisiologico equilibrio.

Le informazioni sono fornite dallo stato patrimoniale sotto il profilo
numerico, e dalla nota integrativa sotto il profilo descrittivo e numerico.

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30
Q

Il quadro di riferimento normativo: la chiarezza

A

Con il termine chiarezza si vuole intendere l’immediata comprensibilità
dell’informazione fornita.
• Si tratta di rendere facilmente comprensibili i dati esposti nei documenti di bilancio al fine di una più semplice lettura e comprensione da parte degli stakeholder aziendali.

• In buona sostanza la leggibilità di un dato per i vari soggetti interessati e la
comprensibilità del processo di formazione del risultato economico e della situazione patrimoniale della società, rappresentano l’obiettivo da raggiungere con questo postulato.

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31
Q

Cosa significa rispettare il principio di chiarezza

A

Rispettare il principio di chiarezza, in sostanza significa:
• Escludere compensazioni di voci. In bilancio deve esserci una precisa indicazione delle singole componenti di reddito e di patrimonio, senza compensazioni di partite, anche di segno
opposto;

• Separata classificazione delle voci. Significa effettuare un’indicazione separata di costi e di ricavi della gestione caratteristica tipica, rispetto ad altre covi di costo e di ricavo, magari derivanti da componenti accessoria (vedere slide successiva).

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32
Q

La gestione caratteristica

A

Si definisce gestione caratteristica l’insieme delle componenti positive e negative di reddito collegate all’attività economica tipica svolta dall’impresa.

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33
Q

La gestione accessoria

A

La gestione accessoria comprende i proventi e gli oneri relativi alle operazioni di natura operativa, ma che non rientrano nella gestione caratteristica.

In altre parole, alla gestione accessoria appartengono tutti quei costi e ricavi che hanno carattere operativo ma che non sono attinenti all’attività primaria svolta dall’impresa.

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34
Q

Rappresentazione veritiera e corretta

A

La rappresentazione veritiera e corretta riguarda l’attendibilità dei valori e la conseguente correttezza delle valutazioni. Il bilancio è utile quando le informazioni ivi contenute sono
attendibili. Questo significa che i valori di bilancio devono essere stimati nel rispetto delle norme previste dai principi contabili e cosi come emerge dalla contabilità generale.

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35
Q

La nota integrativa

A

Il bilancio d’esercizio non assolve in modo completo la sua funzione informativa se non riesce a
trasmettere informazioni su impegni e rischi in corso, ma anche future strategie di gestione.
• In questo senso assume importanza fondamentale la corretta compilazione della nota integrativa.
• Questa, infatti, ha la funzione di offrire un’adeguata funzione informativa sulle linee guida sulla lettura dei valori esposti in bilancio, nonché integrare le informazioni contenute nello Stato patrimoniale e nel Conto economico.

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36
Q

I principi di redazione del bilancio d’esercizio ex art. 2423 c.c.

A

Sulla base dei due postulati di bilancio sopra indicati è possibile, a questo punto, individuare quali sono,
ex art. 2423 c.c. i principi di redazione del bilancio. In particolare:
• Continuità aziendale;
• Prudenza;
• Competenza;
• Prevalenza della sostanza sulla forma;
• Continuità di redazione/criteri utilizzati;
• Valutazione separata degli elementi patrimoniali;

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37
Q

I documenti del bilancio d’esercizio

A

Il bilancio d’esercizio è regolato dall’articolo 2423 C.c. e prevede:

  1. Stato patrimoniale (art. 2424 C.c.);
  2. Conto economico (art. 2425 C.c.);
  3. Nota Integrativa (art. 2427 C.c) ;
  4. Rendiconto finanziario (art. 2425-TER C.c)
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38
Q

Il principio del duplice aspetto

A

Attività= capitale netto + passività

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39
Q

LA PROSPETTIVA DELLE FONTI DI FINANZIAMENTO E DEGLI IMPIEGHI

A

Interpretazione
- Ogni euro investito è stato finanziato dai creditori (passività) o dalla proprietà (capitale proprio);
- Ogni euro finanziato è investito in un euro di impieghi (in un investimento) (attività);

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40
Q

IL SIGNIFICATO DI ATTIVITÀ E PASSIVITÀ CON LE DUE PROSPETTIVE

A

Attività :

○ Risorse economiche possedute dall’azienda oppure,
○ Impieghi o investimenti aziendali

Passività :

○ Diritti dei creditori nei confronti delle
attività oppure,
○ Fonti finanziarie messe a disposizione dai creditori.

Capitale netto:

o Fonti finanziarie messe a disposizione dalla proprietà oppure,
○ Capacità di autofinanziamento dell’azienda;

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41
Q

Stato patrimoniale art. 2424

A

Attivo

A) Crediti v/soci per versamenti ancora
dovuti
B) Immobilizzazioni
C) Attivo circolante
D) Ratei e risconti

(Impieghi)

Passivo

A) Patrimonio netto
B) Fondi per rischi e oneri
C) Trattamento di fine rapporto di lavoro
subordinato
D) Debiti
E) Ratei e risconti

(Fonti di finanziamento)

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42
Q

ATTIVO, QUAL’E’ IL CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE DELLE
POSTE?

A

CRITERIO MISTO, INFATTI:
Per il livello distinto dalle lettere maiuscole (macroaree) le poste sono
classificate in base alla destinazione economica loro attribuita dagli
amministratori rispetto all’attività ordinaria, che si concretizza nel
tempo di utilizzo del bene nel processo produttivo.
All’interno di ciascuna macroarea si segue il criterio finanziario a liquidità crescente, dunque vengono fornite anche indicazioni di carattere finanziario.
Il principale criterio di classificazione delle voci dell’attivo non si fonda
sulla natura tecnica dei beni ma sulla destinazione che viene loro data
dagli amministratori.

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43
Q

Le immobilizzazioni

A

Le immobilizzazioni sono fattori produttivi pluriennali destinati a rimanere durevolmente nell’impresa per un lungo periodo di tempo;
• Esse concorrono alla formazione del reddito d’esercizio per più periodi amministrativi;
• Esistono diverse tipologie di immobilizzazioni;

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44
Q

Le immobilizzazioni materiali

A

Risorse tangibili aventi una vita pluriennale (produrranno la loro utilità oltre l’esercizio successivo)
Esempi:
○ Terreni e fabbricati
○ Impianti e macchinari
○ Attrezzature e stampi
○ Mobili, pc, tablet …
Sono valorizzate al costo storico al netto del fondo di ammortamento (la funzionalità del bene «consumata» alla
data del bilancio).

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45
Q

Definizione di AMMORTAMENTO

A

L’ammortamento è un procedimento amministrativo-contabile con cui il costo di un bene viene ripartito nel corso di
più esercizi.

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46
Q

Cos’è oggetto di ammortamento?

A

Oggetto del procedimento di ammortamento sono i cosiddetti
beni a fecondità ripetuta, ovvero, che mantengono la loro utilità nel corso del tempo; attraverso la procedura di ammortamento, infatti, il costo di tali beni viene spalmato su più anni in ragione della loro durata economica.

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47
Q

Come viene messo in pratica l’ ammortamento?

A

La decisione da parte di un’azienda di ripartire il costo di un bene su più anni viene messa in pratica suddividendo il costo del bene in più quote, il cui numero varia in funzione del numero di esercizi in cui il bene (impianto, macchinario etc.)
sarà utilizzato.

48
Q

Principio contabile della competenza economica

A

Ad imporre l’ammortamento è anche il principio contabile della competenza economica delle componenti reddituali,
secondo cui non è possibile imputare un bene che viene utilizzato in più esercizi interamente all’esercizio in cui è stato
acquistato.

49
Q

Cosa può essere oggetto di ammortamento?

A

Oggetto dell’ammortamento possono essere:
• Le immobilizzazioni materiali ovvero l’insieme di tutti i fattori produttivi ad utilità pluriennale fisicamente tangibili (ad esempio, fabbricati, macchinari, impianti, automezzi, attrezzature industriali e commerciali, computer, mobili d’ufficio ecc.).

• Le immobilizzazioni immateriali come l’insieme di tutti i fattori produttivi ad utilità pluriennale non fisicamente
tangibili (ad esempio, brevetti e marchi, diritti di utilizzo di opere dell’ingegno, concessioni governative, costi di ricerca e sviluppo, costi di pubblicità ecc.).

50
Q

Le immobilizzazioni immateriali

A

Sono immobilizzazioni immateriali:
- Risorse intangibili che non si trasformeranno in denaro bensì (come quelle materiali) produrranno la loro utilità oltre l’esercizio successivo;
- Non sono attività monetarie

Esempi:
○ Avviamento
○ Costi di sviluppo capitalizzati
○ Concessioni, licenze e marchi
○ Diritti di brevetto industriale
○ Oneri pluriennali di natura diversa…

51
Q

Le concessioni

A

Concessioni: diritti attribuiti dalla Pubblica Amministrazione che consentono all’azienda di:
○ sfruttare beni pubblici quali miniere, suolo demaniale e altro ancora …
○ gestire servizi pubblici in condizioni regolamentate …

52
Q

Licenze

A

Licenze: conferiscono il diritto di:
○ utilizzare a seguito di specifici contratti: software sviluppato di terzi; sistemi e procedure
commerciali …
○ esercitare un diritto, come per esempio una licenza di gestione di un esercizio pubblico …

53
Q

Marchi

A

Marchi: sono emblemi, denominazioni o segni che caratterizzano i prodotti valorizzando l’immagine dell’azienda sul mercato.

54
Q

Brevetti

A

Brevetti: sono diritti in base ai quali le imprese possono impedire ad altri di beneficiare, per un determinato periodo, di un prodotto o di un processo sviluppati con tecnologia originale.

55
Q

Le immobilizzazioni finanziarie

A

Sono immobilizzazioni finanziarie:
- Risorse intangibili che rappresentano diritti a incassare denaro.

Esempi:
○ Depositi bancari attivi gravati da vincoli di prelievo;
○ Titoli azionari o buoni del tesoro, ma
destinati a permanere nel patrimonio;
○ Partecipazioni destinate a permanere nel patrimonio;
○ Crediti finanziari di medio lungo termine …

56
Q

Attivo circolante

A
  • Liquidità in senso stretto;
  • Attività che si trasformeranno in liquidità entro l’esercizio successivo;
  • Attività che si produrranno la loro utilità entro l’esercizio successivo;

Esempi:
○ Cassa e titoli in portafoglio
○ Crediti commerciali
○ Cambiali commerciali attive
○ Rimanenze
○ Anticipi a fornitori
○ Costi anticipati

57
Q

Rimanenze

A
  • Rimanenze di prodotti finiti, semilavorati e materie prime;
  • Sono in sostanza fattori produttivi impiegati nel processo di trasformazione fisico-tecnica;
  • Esistono differenti metodologie (FIFO, LIFO, costo medio ponderato) per determinare il valore economico di questi beni al 31/12.
58
Q

I crediti

A
  • I crediti sono diritti verso terzi per prestazione legate alla vendita di beni e e servizi rispetto ai quali dobbiamo
    ancora incassare il relativo ammontare;
  • I crediti si dividono nell’attivo circolante secondo codice civile tra crediti a breve termine (che saranno incassati entro i 12 mesi) e crediti a medio/lungo termine (che saranno incassati oltre i 12 mesi);
59
Q

Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni

A
  • Sono beni sotto forma di denaro (esempio BTP a breve termine) che l’azienda acquista e rivende entro 12 mesi.
  • Sono forme di titoli che l’azienda acquista e che generano
    l’incasso di interessi attivi.
60
Q

Disponibilità liquide

A
  • Denaro o valori assimilabili al denaro quali conto correnti bancarie, postali e altri valori/beni simili;
  • Sono espressi in denaro;
61
Q

Ratei e risconti

A

Ratei e risconti sono voci contabili che, a seconda dei casi, integrano oppure
rettificano costi o ricavi la cui competenza si trova “a cavallo” di due annualità.
• Possono esistere sia ratei e risconti attivi sia ratei e risconti passivi;
• Si registrano al termine dell’esercizio al 31/12, fanno parte delle scritture di
assestamento e contribuiscono alla corretta applicazione del principio di
competenza.

62
Q

PASSIVO, QUAL’E’ IL CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE DELLE POSTE?

A

Le poste sono classificate in base alla natura delle fonti di finanziamento: capitale proprio e capitale di terzi (di credito).

A) Patrimonio netto;
B) Fondi per rischi e oneri: incertezza rispetto all’an e al quantum delle uscite future;
C) Trattamento di fine rapporto;
D) Debiti;
E) Ratei e risconti;

63
Q

Il capitale netto

A

Sono elementi costituenti il capitale netto:

  • Il capitale versato
    ○ Ammontare di denaro o beni apportati direttamente dalla proprietà (azionisti se SpA)
  • Riserve di utili
    ○ «Ricchezza» generata attraverso la gestione e non distribuita sotto forma di dividendi;
    ○ Si tratta degli utili complessivamente realizzati al netto dei dividendi complessivamente distribuiti;

attività = passività + capitale versato + riserve di utili

64
Q

Fondo per rischi e oneri

A

I Fondi per rischi e oneri accolgono gli accantonamenti destinati a coprire perdite o rischi aventi le caratteristiche di: i) natura determinata,
ii) esistenza certa o probabile, iii) ammontare o data di sopravvenienza
indeterminati alla chiusura dell’esercizio.

• Sono rappresentati da valori finanziari presunti che devono essere
inseriti a fine dell’esercizio poiché si prevedono costi o perdite future.
• Solitamente sono costi di breve termini ma possono essere anche di
medio/lungo termine.

65
Q

Trattamento di fine rapporto (TFR)

A

TFR è l’acronimo del trattamento di fine rapporto, ossia la prestazione economica che compete al lavoratore subordinato all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, per qualsiasi motivo (licenziamento, dimissioni, o raggiungimento dell’età della pensione).

Si tratta di un compenso con corresponsione differita al momento della cessazione del rapporto di lavoro, una sorta di salario posticipato calcolato per quote annuali.

• Dal punto di vista aziendale si tratta di un finanziamento improprio ovvero di un debito verso i dipendenti;
• Può essere sia di breve termine sia di medio/lungo termine;

66
Q

I debiti

A

Si suddividono tra passività (debiti) di funzionamento legati alla normale attività di gestione dell’azienda e passività (debiti) di finanziamento legati all’ottenimento di denaro di terzi da parte dell’azienda.

Lo stato patrimoniale prevede comunque la sola distinzione per natura e distinguendo tra:
• passività a breve
• debiti a medio/lungo
ovvero entro il tempo di pagamento (rimborsabilità) del debito.

67
Q

Tipo di debiti

A

1) Obbligazioni;
2) Obbligazioni convertibili;
3) debiti verso soci per finanziamenti;
4) Debiti verso banche;
5) Debiti verso altri finanziatori;
6) Acconti;
7) Debiti verso fornitori;
8) Debiti rappresentati da titoli di credito;
9) Debiti verso imprese controllate;
10) Debiti verso imprese collegate;
11) Debiti verso controllanti;
12) Debiti tributari;
13) Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale;
14)Altri debiti.

Classificazione dei debiti per
natura. Per ogni voce è richiesta la separata indicazione degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo.

68
Q

Conto economico art. 2425

A
  • È il documento contabile deputato ad evidenziare l’ammontare del reddito
    attribuibile al periodo amministrativo, ed il suo processo di formazione mediante il confronto tra ricavi e costi.
  • Lo schema obbligatorio di conto economico presenta la forma scalare;
  • La struttura scalare permette la ricostruzione progressiva del risultato di
    esercizio, attraverso l’aggregazione dei suoi componenti positivi e negativi per
    aree gestionali e l’evidenziazione di risultati intermedi.
69
Q

Caratteristiche del conto economico (art. 2425)

A
  • Troviamo sia componenti positivi di reddito (ricavi) sia componenti negativi (costi) che sono confrontati al fine di determinare il risultato economico d’esercizio.
  • Contiene informazioni riguardanti la gestione caratteristica, la gestione
    accessoria e la gestione finanziaria;
70
Q

Composizione conto economico

A

A) Valore della produzione
B) Costi della produzione differenza A - B
C) Proventi e oneri finanziari
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
E) Proventi e oneri straordinari
Risultato prima delle imposte (A-B+/-C+/-D+/-E)
22) Imposte sul reddito dell’esercizio
23) Utile / Perdita di esercizio

71
Q

Valore della produzione (conto economico)

A
  • Ricavi di vendita
  • Incremento di produzione interna (variazioni di magazzino, costruzioni interne)
  • Proventi di gestioni accessorie

Contiene tutti gli elementi che concorrono alla determinazione della produzione ottenuta indipendentemente dall’effettiva vendita
del prodotto. Sono presenti ricavi che appartengono sia alla gestione caratteristica che alla gestione accessoria.

72
Q

Costi della produzione

A
  • differenti tipologie di costi relativi all’attività caratteristica ed accessoria
    classificandoli per natura, ovvero in base alla causa economica che li ha generati.
  • che comprende tutti i costi di competenza dell’esercizio, sostenuti
    dall’impresa per svolgere la propria attività caratteristica.

Esempi di costi: salari e stipendi, costi per servizi, ammortamenti, costi di acquisto materie.
Differenza tra valore e costi della produzione (A – B) = risultato operativo.

  • costi relativi all’attività caratteristica ed accessoria classificandoli per natura, ovvero in base alla causa economica che li ha generati.
  • costi inerenti al valore della produzione, quindi risultano strettamente correlati con i valori inseriti nella lettera A.

> Differenza tra valore e costi della produzione (A – B) = risultato operativo

73
Q

Il risultato operativo

A

È il risultato della gestione caratteristica di un’impresa in un determinato periodo di tempo ed è pari alla differenza tra il valore della produzione ottenuta (ricavi netti di vendita più ricavi delle prestazioni accessorie) e il costo della produzione stessa (acquisti di merci e di materie di consumo, più o meno variazione delle rimanenze, più costi per servizi, costi per godimento di beni di terzi, ammortamento, ecc.), indipendentemente dalle modalità con
cui mi finanzio (oneri finanziari)

• In inglese: EBIT (Earnings Before Interests and Taxes).

74
Q

Proventi e oneri finanziari

A
  • componenti reddituali connessi alla gestione finanziaria, ovvero costi e ricavi che si generano in seguito a finanziamenti ottenuti o concessi e dalle attività finanziarie.
75
Q

RETTIFICHE DI VALORE DELLE ATTIVITA’ E PASSIVITA’ FINANZIARIE

A

Componenti reddituali attinenti alle attività finanziarie di origine valutativa in sede di assestamento (svalutazioni e rivalutazioni di partecipazioni, immobilizzazioni, titoli)

76
Q

La gestione finanziaria

A

• La gestione finanziaria è l’insieme delle costi (oneri) conseguenti ai finanziamenti richiesti, e dei ricavi (proventi) per interessi relativi a risorse finanziarie di cui l’azienda dispone.

• Separare l’area operativa/caratteristica da quella finanziaria permette di valutare l’efficienza dei principali processi gestionali dell’impresa. In questo senso è possibile fare confronti tra più aziende a prescindere dalla loro struttura finanziaria.
• Ad esempio, un’azienda potrebbe avere un risultato d’esercizio più basso di una sua concorrente, pur avendo un
risultato operativo migliore (efficienza operativa migliore), a causa dei costi finanziari derivanti da debiti finanziari verso terzi.

77
Q

Conto economico in schema

A

Utile = ricavi - costi

78
Q

Le tre funzioni della nota integrativa

A

Funzione analitico-descrittiva: illustrazione dei dati sintetici contenuti nei documenti quantitativo-contabili per la comprensione del reale significato.

Funzione informativa: si presentano dati aggiuntivi rispetto a quelli contabili.

Funzione esplicativa: illustra i motivi dell’applicazione dei diversi criteri di valutazione ricollegandoli alle scelte gestionali dell’azienda.

79
Q

La relazione sulla gestione

A

La relazione della gestione, volta a sostituire le funzioni della ora abrogata normativa sulla relazione degli Amministratori, illustra:
¨ Situazione della società
¨ Andamento della gestione

80
Q

RELAZIONE SULLA GESTIONE
ART. 2428 C.C. (1)

A

Il bilancio deve essere corredato da una relazione degli amministratori contenente un’analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società e dell’andamento e del risultato della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti, nonché una descrizione dei principali rischi e
incertezze cui la società è esposta.

81
Q

Relazione sulla gestione: gli indicatori finanziari

A

1° LIVELLO DI RICHIESTE INFORMATIVE – DATI “NECESSARI”
Analisi della situazione reddituale:
serie storiche concernenti i principali aggregati economici
- Fatturato
- Valore della produzione ottenuta
- Valore aggiunto
- MOL
- Risultato operativo
- EBIT “normalizzato”
- EBIT “integrale”
- Risultato netto prima delle imposte
- Risultato netto dopo le imposte

82
Q

RELAZIONE SULLA GESTIONE
3- Informazioni attinenti all’ambiente e al personale

A

Informazioni “obbligatorie” sull’ambiente (CNDCEC)

-danni causati all’ambiente per cui la società è stata dichiarata colpevole in
via definitiva;
-sanzioni o pene definitive inflitte all’impresa per reati o danni ambientali;
- emissioni gas ad effetto serra ex legge 316/2004 (obbligatoria per gli impianti soggetti ad Emissions Trading Scheme (ETS) ed opzionale per le altre società).

83
Q

La riclassificazione del bilancio

A

La riclassificazione del bilancio è lʼesercizio di aggregazione delle
poste (voci di stato patrimoniale e di conto economico) dello Stato
patrimoniale e del Conto economico in classi che consentano:
• la confrontabilità di valori omogenee relativamente a differenti esercizi;
• una lettura sintetica e significativa delle poste derivanti dal bilancio civilistico.

84
Q

Processo di analisi di bilancio

A
  1. Lettura
  2. Riclassificazione
  3. Indici
  4. Interpretazione finale
85
Q

I criteri di riclassificazione

A

A. Stato Patrimoniale
1. Criterio finanziario 📍
2. Criterio pertinenza gestionale
3.Criterio Grandezze Capitale Circolante netto ed Indebitamento netto…

B. Conto Economico
1. Criterio di pertinenza gestionale (per natura e destinazione)
2. Criterio a valore aggiunto 📍
3. Criterio a margine di contribuzione

86
Q

Stato patrimoniale attivo e passivo

A

ATTIVO
A) Crediti verso i soci
B) Immobilizzazioni
C) Attivo circolante
D) Ratei e risconti

PASSIVO
A) Patrimonio netto
B) Fondi per rischi ed oneri
C) Trattamento di fine rapporto di
lavoro subordinato
D) Debiti
E) Ratei e risconti

87
Q

Riclassificazione dello stato patrimoniale: obiettivi e finalità

A

OBIETTIVI:
Ottenere informazioni su:
• autonomia finanziaria
• grado di rigidità/elasticità degli investimenti
• correlazioni tra le fonti e gli impieghi (equilibrio finanziario)

AL FINE DI:
• stabilire strategie di finanziamento:
• per durata
• per fonte di finanziamento
• supportare decisioni di investimento
• verificare le politiche di dilazione
incassi/pagamenti

88
Q

Riclassificazione dello stato patrimoniale: il criterio finanziario

A

• Grado liquidabilità dell’attività:
tempo di conversione in denaro
— Attivo fisso
— Attivo circolante

• Grado esigibilità della passività:
tempo di rimborso
— Mezzi propri
— Passività consolidate
— Passività correnti

89
Q

Riclassificazione dello stato patrimoniale: gli impieghi

A

Classificazione basata sulla velocità di circolazione

Attivi fisso: investimenti destinati a
riconvertirsi in moneta in un periodo pluriennale;

Attivo circolante: investimenti destinati a
riconvertirsi in moneta nel periodo successivo (ciclo operativo convenzionale)

90
Q

Impieghi (ATTIVO FISSO)

A

Immobilizzazioni materiali: fattori produttivi a fecondità ripetuta;

Immobilizzazioni immateriali: Costi sostenuti per l’acquisizione di componenti immateriali;

Immobilizzazioni finanziarie: Crediti con scad. oltre l’anno, Partecipazioni, titoli.

91
Q

Impieghi (ATTIVO CIRCOLANTE)

A

Magazzino: Scorte di Mat. I, Semilav., Prod. fin., Crediti per anticipi a fornitori;

Liquidità differite: Crediti commerciali, crediti diversi, ratei attivi, titoli a breve;

Liquidità immediata: Cassa, Banca, Titoli a vista.

92
Q

Riclassificazione dello stato patrimoniale: LE FONTI

A

CLASSIFICAZIONE BASATA SULLA
“VELOCITA’ DI SCADENZA”

  1. Mezzi propri: fonti “senza scadenza”;
  2. Passività consolidate: fonti a “scadenza lontana” (oltre l’anno successivo);
  3. Passività correnti: fonti a “scadenza vicina” (entro l’anno successivo)
93
Q

Le fonti: i MEZZI PROPRI

A

• Capitale sociale
• Riserve di capitale
• Utile di esercizio
• (Azioni in portafoglio)
• (Perdita di esercizio)
• (Crediti verso soci per versamenti
ancora dovuti)

94
Q

Le fonti: PASSIVITÀ CONSOLIDATE

A

Debiti di medio/lungo termine

•Debiti di funzionamento e di
finanziamento con durata > di un anno
• mutui
• TFR

95
Q

Le fonti: PASSIVITÀ CORRENTI

A

Debiti a breve termine

• Debiti di funzionamento e di finanziamento con scadenza inferiore all’anno
• debiti vs. fornitori, c/c passivi
• F.do imposte
• parte a breve dei debiti a m/l termine

96
Q

LA RICLASSIFICAZIONE
DELLO STATO PATRIMONIALE “FINANZIARIA”

A

Le fonti finanziano gli impieghi.

97
Q

La riclassificazione dello stato economico: obiettivi e finalità

A

OBIETTIVI:
• Evidenziazione di risultati parziali della
gestione e non solo del risultato finale di
esercizio
AL FINE DI:
• Effettuare giudizi più appropriati sulla natura dell’economicità della gestione
• Maggiore consapevolezza sulle fonti della economicità aziendale
• Supporto decisionale per interventi a livello di aree della gestione

98
Q

Le aree della gestione: gestione ordinaria e gestione straordinaria

A

La gestione ordinaria comprende tutte le operazioni normalmente svolte dall’impresa.

La gestione straordinaria, invece, comprende tutte le operazioni che non vengono svolte dall’impresa normalmente, ma hanno natura del tutto eccezionale o sono determinate da eventi occasionali.

99
Q

La gestione ordinaria

A

La gestione ordinaria comprende tutte le operazioni normalmente svolte dall’impresa.

Nell’ambito della gestione ordinaria distinguiamo una serie di ulteriori aree. Esse sono:
• la gestione caratteristica o gestione tipica;
• la gestione accessoria/atipica;
• la gestione finanziaria;
• la gestione fiscale (cioè il pagamento delle tasse ed imposte)

100
Q

La gestione caratteristica

A

La gestione caratteristica, detta anche gestione tipica, comprende tutte
quelle operazioni che fanno parte dell’attività tipica dell’impresa.

Es:
• per un’industria dolciaria sono operazioni che rientrano nella gestione
caratteristica l’acquisto di farina, zucchero, uova; l’acquisto dei macchinari; il pagamento di salari e stipendi; la vendita dei dolci ottenuti, e così via;

101
Q

La gestione accessoria/atipica

A

La gestione accessoria, detta anche atipica, comprende una serie di operazioni che non sono necessarie per lo svolgimento dell’attività tipica dell’impresa.

• Esempio: l’impresa industriale che decide di acquistare un fabbricato civile, cioè un fabbricato che non è destinato allo svolgimento dall’attività produttiva, al fine di darlo in locazione ed investire in modo economicamente conveniente i mezzi finanziari a sua disposizione compie un’operazione accessoria poiché tale acquisto non è necessario per svolgere l’attività industriale.

102
Q

La gestione finanziaria

A

La gestione finanziaria comprende i proventi e gli oneri derivanti dalla gestione delle risorse finanziarie e relative per esempio a:
• l’acquisizione dei mezzi finanziari, ovvero a tutte le operazioni di
finanziamento
• all’impiego temporaneo di risorse finanziarie in titoli pubblici, azioni, ecc.

103
Q

Conto economico riclassificato, elementi

A
  1. Prodotto d’esercizio
    Costi esterni (per acquisti, servizi, ecc).
  2. Valore aggiunto
    Costo del lavoro
  3. Margine operativo lordo (EBITDA)
    Ammortamenti, Accantonamenti e Svalutazioni
  4. Reddito operativo (EBIT)
  5. Reddito ante imposte
  6. Risultato di esercizio
104
Q

Prodotto d’esercizio

A

Ricavi netti di vendita e delle prestazioni di servizi
- Altri ricavi dʼesercizio
- Incremento magazzino prodotti
- Capitalizzazione e lavori interni

105
Q

Margine operativo lordo (EBITDA)

A

È il valore di reddito caratteristico al lordo di ammortamenti ed accantonamenti. Un reddito, quindi, che non risente della discrezionalità con la
quale vengono quantificati questi valori contabili.

106
Q

Reddito operativo (EBIT)

A

Il risultato operativo esprime la
capacità “assoluta” dell’azienda di
produrre valore prescindendo dalla
struttura finanziaria e da eventi di
natura straordinaria.

± Saldo gestione accessoria (extracaratteristica/atipica)
± Saldo gestione finanziaria

107
Q

Gli obiettivi dell’analisi di bilancio

A

L’analisi di bilancio mira ad analizzare differenti aspetti della gestione, tra loro interconnessi e comunicanti.
A tal proposito sono svolte analisi:
• reddituali (equilibrio economico),
• finanziarie (equilibrio finanziario)
• patrimoniali (solidità dell’azienda).
Le tre analisi sono strettamente connesse e forniscono un quadro
piuttosto dettagliato della realtà aziendale.

108
Q

confronto nel tempo (analisi dinamica)

A
  • Serve per comprendere il grado di evoluzione della gestione aziendale nel tempo;
  • Può essere svolto con riferimento a:
    • Bilanci successivi
    • Confronto tra il bilancio attuale e quello di un anno tipo”
109
Q

confronto nello spazio (analisi di posizione)

A
  • Serve per comprendere le differenze e le analogie rispetto alla concorrenza
  • Possono essere utilizzati indici standard, (parametri di riferimento), indici medi del settore, bilanci delle
    aziende concorrenti.
  • Assume una valenza «strategica» perché consente di analizzare nel dettaglio la situazione dell’azienda con
    quelle dei concorrenti
110
Q

Le metodologie di analisi

A

Le tecniche di analisi normalmente impiegate sono:

  • Analisi per margini
    • Tende ad accertare le differenze esistenti tra le varie classi di attività e di passività e tra i costi e i ricavi
  • Analisi per indici
    • Si basa su rapporti tra grandezze ed è particolarmente utile per lʼanalisi spaziale
  • Analisi per flussi
    • Spiega i cambiamenti avvenuti e già indicati dalle due tipologie di analisi precedenti
111
Q

Gli indici reddituali

A

Scopo:
Valutare, anche in termini comparativi, l’entità e la qualità dei risultati reddituali raggiunti.

Principali indici reddituali:
ØROI
ØROE
ØROS

112
Q

ROI (return on investment)

A

ROI = Ro / CI
Esprime la redditività del capitale investito
• Il capitale investito è relativo alla sola area operativa caratteristica
• Da confrontare con il tasso medio di onerosità dei finanziamenti

113
Q

ROE (Return on equity)

A

ROE = RN (Utile) / MP
Esprime la redditività netta del capitale di rischio.

ROE SODDISFACENTE
Il livello minimo di remunerazione richiesto dagli azionisti
ROE = r + p
r = rendimenti investimenti privi di rischio
p= premio per il rischio

114
Q

Altri indicatori reddituali

A

• INCIDENZA ONERI FINANZIARI SU FATTURATO = Oneri finanziari/fatturato

Questo indice esprime la parte di fatturato consumato dagli oneri finanziari.

• INDICE DI COPERTURA DELLA LIQUIDITÀ = Margine operativo lordo/oneri finanziari.

Questo indice esprime la parte di margine operativo lordo consumato dagli oneri finanziari.

115
Q

PRINCIPI DA CONSIDERARE NELL’ANALISI DI BILANCIO

A

•Gli indici sono valori segnaletici e la loro interpretazione richiede sempre l’adattamento alle situazioni delle singole fattispecie aziendali.

•Gli indici, in un’ analisi riferita ad una singola azienda, dovrebbero essere calcolati sui bilanci di due o più esercizi e
confrontati tra loro, per poter rilevare e valutare le tendenze delle situazioni esaminate.

•Ogni indice non deve essere valutato singolarmente ma congiuntamente agli altri.

•I dati dei bilanci analizzati possono dover essere previamente rettificati, principalmente per la presenza di poste straordinarie e non ripetibili o per gli effetti distorsivi originati da interferenze
fiscali.

•Nel calcolare e nel valutare gli indici è necessario accertare se situazioni o fatti particolari alterino la loro significatività.

116
Q

Alcuni limiti dell’analisi

A
  • Lʼanalisi di bilancio soffre degli stessi limiti del documento, il bilancio
    civilistico, su cui si basa:
  • Incertezza dei valori che compongono il reddito, quelli stimati: soggettività
    soprattutto
  • Alcuni fattori critici del successo aziendale non sono rappresentati in
    bilancio, per esempio il capitale umano.