i contoidi Flashcards

1
Q

descrizione articolatoria dei contoidi

A

Nella pronuncia dei contoidi l’aria espiratoria trova sempre, lungo il suo percorso verso l’esterno, un ostacolo totale o parziale. Il superamento dell’ostacolo genera un rumore tipico

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Q

parametri per la classificazione dei contoidi

A
  1. modo di articolazione
  2. luogo di articolazione
  3. assenza/presenza di meccanismo laringeo (contoidi sonori e sordi)
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3
Q

quali sono i modi di articolazione?

A

ostruenti, sonoranti e approssimanti

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4
Q

sottodivisione delle ostruenti

A

occlusive: blocco totale del passaggio dell’aria causato dal contatto stretto tra due organi (due fasi: occlusione e esplosione). Facili da riconoscere nel tract perché lo spazio è bianco, non esce niente
fricative: l’ostacolo consiste in un avvicinamento senza contatto tra due organi articolatori, l’aria può continuare a fuoriuscire anche se in maniera forzata attraverso la stretta fessura che rimane aperta generando un rumore di frizione. I contoidi fricativi sono continui
affricate: l’ostacolo consiste in un’occlusione determinata dallo stretto contatto tra due organi. L’occlusione non viene rilasciata bruscamente ma gradualmente (occlusione e frizione)

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5
Q

sottodivisione delle sonoranti

A

nasali: nel canale orale si determina un ostacolo e contemporaneamente il velo resta abbassato, consentendo all’aria di defluire verso le cavità nasali (ostacolo orale e velo palatino abbassato)
vibrante: l’ostacolo è prodotto da una debole occlusione intermittente (TRILL) oppure da una breve interruzione dovuta ad un rapido contatto tra articolatori (TAP)
laterali: l’ostacolo è costituito da un’occlusione centrale del canale dovuta alla posizione della lingua. L’aria defluisce lungo i lati (ostruzione centrale + passaggio laterale aperto)

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6
Q

caratteristiche delle approssimanti

A

al confine tra articolazione di vocoidi e contoidi, sono consonanti continue senza turbolenza. Assomigliano molto alle vocali ma sono suoni brevi e non stazionari. La distinzione tra vocoidi e contoidi si situa lungo un continuum

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7
Q

Cos’è un luogo di articolazione e quali sono

A

il luogo di articolazione è il punto dell’apparato fonatorio dove si forma l’ostacolo
- bilabiale
- labiodentale
- interdentale, alveolare, post-alveolare
- retroflesso
- palatale
- velare
- uvulare
- faringale
- glottidale

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8
Q

occlusive bilabiali

A

[p] sorda
[b] sonora

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9
Q

occlusive dentali

A

[t] sorda
[d] sonora

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10
Q

occlusive retroflesse e palatali

A

retroflesse: il contatto avviene con la zona inferiore della lingua. ripiego in sé stessa la lingua e la parte inferiore raggiunge il bersaglio – rilascio come un’esplosione
palatali: non attestate in italiano, si trascrivono con [c]

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11
Q

occlusive velari

A

contatto completo con il velo
[k] sorda
[g] sonora

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12
Q

cosa sono i fenomeni di palatalizzazione

A

se ho una consonante seguita da una vocale bassa o comunque posteriore articolo in maniera normale; se davanti ho un suono di tipo palatale (=articolato più avanti), l’effetto è che anticipo anche la velare e la produco più avanti (il dorso della lingua non è nello stesso posto: il dorso della lingua viene palatalizzato -> si marca segnando che c’è la palatalizzazione: metto un indice, cioè un diacritico). Non cambia il suono in sé, ma il tipo di contatto che faccio per un fenomeno di assimilazione sul bersaglio successivo.

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13
Q

occlusive uvulari

A

non presenti nelle lingue europee. Contatto completo dell’articolatore con il proprio bersaglio che viene rilasciato in maniera esplosiva.

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14
Q

occlusive glottidali

A

detta anche colpo di glottide, può essere solo sorda. Diffusa in molte lingue anche con valore fonologico ma non in italiano

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15
Q

tecniche più frequenti sullo studio delle articolazioni

A
  1. UCAE (ecografia della lingua e come si muove)
  2. palatografo (apparecchio mobile che si infila sul palato: bite che si mette in bocca (tecnica molto costosa). All’interno del bite ci sono dei sensori che la lingua tocca muovendosi e riusciamo a vedere l’ampiezza del contatto del dorso della lingua sul palato. Il contatto è marcato con dei puntini neri)
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16
Q

nasale bilabiale

A

[m] sonora come in [‘ma:m:a]
!! in tutte le nasali il velo palatino è giù, l’aria esce sia dalla bocca sia dal naso e incontra un ostacolo di qualche tipo

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17
Q

nasale labiodentale

A

in italiano allofono, compare se la nasale è seguita da fricativa labiodentale
[ɱ] - seguita da [f] o [v], sonora

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18
Q

nasale alvelolare

A

[n] sonora, come in [‘na:no]
l’articolazione può essere più spostata verso la regione interdentale
(cfr. canzone/manzo) oppure post-alveolare (cfr. gancio/mangio), si può segnare la distinzione con i diacritici

19
Q

nasale retroflessa

A

non attestata in italiano, la ritroviamo nel subcontinente indiano

20
Q

nasale palatale

A

[ɳ] sonora, segna il suono /gn/ come in [‘reɳɳo]

21
Q

nasale velare

A

in italiano allofono, appare se la nasale è seguita da occlusiva velare
[ŋ] seguita da [k] o [g], sonora

22
Q

caratteristiche delle vibranti

A

le vibranti sono contoidi sonoranti che possono essere o polivibranti (occlusione intermittente in cui il movimento viene sostenuto dall’aria che esce alzando la lingua e tenendola in posizione) o monovibranti (il contatto è rapido, in realtà non vibra niente ma essendo nella classe delle rotiche siamo abituati ad associarle alle vibranti)

23
Q

trill/polivibrante

A

è la condizione aerodinamica che favorisce la lingua in vibrazione (coi muscoli la innalzo e poi è il soffio fonatorio che la fa oscillare -> contatti intermittenti con il bersaglio. Possono essere bilabiali, alveolari o uvulari

24
Q

tap/monovibrante

A

costrizione parziale e velocissima – occlusione molto breve che viene subito rilasciata (si stima intorno ai 30 millesecondi). Possono essere bilabiali, alveolari o uvulari

25
Q

(poli)vibrante alveolare

A

[r] come in [‘ra:na]

26
Q

(mono)vibrante alveolare

A

in italiano è allofono di [r]
[ɾ] come in [‘ka:ɾo]

27
Q

fricative labiodentali

A

[f] sorda
[v] sonora

28
Q

fricative alveolari

A

suoni consonantici prodotti con il flusso d’aria che passa attraverso una strettoia creata fra la lingua e la zona dell’alveolo. Sottocategoria delle fricative dentali
[s] sorda
[z] sonora

29
Q

fricative post-alveolari

A

[ʃ] sorda come in [‘ʃɛ:na]
[ʒ] in francese come in Je

30
Q

caratteristiche delle approssimanti

A

interessano tutta la sezione del cavo orale, possono essere labiodentali, alveolari, retroflesse, palatali, velari, …

31
Q

caratteristiche delle approssimanti laterali

A

interessano solo la porzione mediana del cavo orale, l’aria può defluire lateralmente

32
Q

approssimante laterale alveolare

A

[l] come in [‘la:na]

33
Q

approssimante laterale palatale

A

[ʎ] come in [ˈpaʎʎa]

34
Q

caratteristiche delle consonanti affricate

A

contoide articolato in due fasi con due modi di articolazione differenti. Possono essere rappresentate da due simboli uniti da un’archetto. hanno una fase occlusiva e una fricativa In italiano ci sono sia alveolari che post-alveolari sorde o sonore. È affricato un suono composto da due fasi dove quello che cambia è il modo di articolazione.

35
Q

affricate alveolari

A

[͡ts] es. It. pazzo [ˈpat͡tso] sorda
[d͡ z] es. It. mezzo [ˈmɛdd͡ zo] sonora

36
Q

affricate post-alveolari

A

[͡t̠ ʃ] es. It. cioccolato [͡t̠ ʃokkoˈlato] sorda
͡͡
[d̠ ʒ] es. It. gioco [ˈd̠ ʒɔko] sonora

37
Q

cos’è la doppia articolazione

A

suoni complessi con due luoghi di articolazione e un solo modo di articolazione. Esempi di suoni doppiamente articolati sono le occlusive labio-velari e si trascrivono con l’archetto anche queste

38
Q

cosa sono i suoni con articolazione secondaria

A

due luoghi di articolazione (uno primario e secondario) e diverso modo di articolazione -> si marcano con dei diacritici

39
Q

suoni eiettivi e doppia articolazione

A

I suoni eiettivi potrebbero sembrare suoni co-articolati (perché ci sono due luoghi di articolazione simultanei), in realtà nell’analisi fonetica non è così perché non è considerato un vero e proprio articolatore in senso proprio dato lo status particolare della glottide non vengono inseriti nei suoni doppiamente articolati, ma viene considerata una modalità di fonazione.

40
Q

le approssimanti

A

due suoni approssimanti in italiano: j e w -> w oltre a essere velare c’è il coinvolgimento delle labbra (articolazione ulteriore): per questo non è nella tabella principale ma viene segnata come consonante doppiamente articolata (articolazione velare e delle labbra). Il punto è che identifichiamo due luoghi di articolazione simultanei.

41
Q

approssimante labio-velare

A

[w] sonora, prodotta con l’arrotondamento delle labbra e l’innalzamento della radice della lingua contro il palato molle, come in “uova”

42
Q

epiglottidali

A

descritte da Esling (aggiunte da pochissimo) -> consonanti articolate con le pliche di epiglottide osservate in laringoscopia (studiando cosa succede immediatamente sopra la laringe). Esistono le occlusive e le fricative (sia sorde che sonore quest’ultime).

43
Q

cosa sono e a cosa servono i diacritici

A

simboli che mi consentono di descrivere suoni con articolazione secondaria e fenomeni come aspirazione, labializzazione, palatalizzazione, …
utili per descrivere il dialetto del parlante

44
Q

aspetti sopra-segmentali della trascrizione

A
  • accenti (primario e secondario): sempre prima dell’inizio della sillaba -> il secondario (almeno nelle lingue come l’italiano che ha l’accento intensivo) serve come “appoggio” quando il numero di sillabe è troppo grande per essere pronunciato con un’unica emissione di voce e si posiziona in basso;
  • allungamenti: due punti;
  • puntino che mi marca il confine tra sillabe (soprattutto in fonologia se voglio far vedere qualche fenomeno -> non è mai nelle trascrizioni a meno che non voglio evidenziare qualcosa che avviene a livello fonologico);
  • marcatura dei toni e degli accenti; usati veramente poco -> per l’intonazione e del tono si usano sistemi differenti che non sono l’IPA.