Competenze Di Lettura Flashcards

1
Q

Quale alternativa riassume correttamente il brano seguente?
Nella transizione tra la fine dell’età del Bronzo e l’inizio dell’età del Ferro (950-750 a.C.), si registra un completo cambiamento delle strategie di occupazione territoriale ed è chiaro che in Etruria si verificò una rivoluzione. Furono creati agglomerati urbani e nuove forme di controllo del territorio. Nell’ottavo secolo, contemporaneamente alla leggendaria fondazione di Roma, l’arrivo dei Fenici e specialmente dei Greci dal Mediterraneo orientale offri nuove opportunità e idee, un nuovo linguaggio visivo per l’arte, per la religione e per l’architettura, e persino una nuova scrittura. Gli Etruschi furono recettori precoci e vivaci e tra il 650 e il 550 si ebbe una fase di grande creatività e di cambiamento. Successivamente, conflitti esterni e interni all’Etruria rallentarono i tempi del cambiamento e provocarono in alcune zone sommovimenti sociali e la riduzione del territorio etrusco. A partire dal 400 a.C., l’influenza dei Romani cominciò a farsi sentire; intorno al 250 a.C. la conquista era più o meno completa e furono fondate le prime colonie romane sul territorio etrusco; a metà del primo secolo a.C. l’autonomia etrusca era ormai scomparsa e le testimonianze della lingua erano sempre più rare, dal momento che la ridistribuzione di terre effettuate da Roma aveva minato la capacità economica delle vecchie città.

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1)
A partire dal decimo secolo a.C. l’Etruria conobbe una fioritura di cui si colgono le tracce sia nelle modalità di occupazione del territorio sia nella cultura, influenzata dai Fenici e dai Greci. La fondazione di colonie romane però portò alla totale scomparsa del mondo etrusco verso il 400 a.C.

2)
È grazie all’arrivo di Fenici e Greci che, verso il 950 a.C., si registra la fioritura dell’Etruria, che prende il sembiante di una rivoluzione. La creazione di nuovi agglomerati urbani, nuove idee e nuove forme di cultura assicurano un successo che però sarà minato verso il quinto secolo a.C. da problemi interni e dai Romani

3)
A partire dall’età del Bronzo l’Etruria conobbe una fioritura che culminò con l’inizio dell’età del Ferro, dopo la quale furono creati i primi insediamenti urbani. Si susseguirono l’arrivo dei Fenici, dei Greci e dei Romani, ma l’Etruria era già in crisi per il verificarsi di sommovimenti urbani che minarono le sue capacità economiche

4)
Verso la fine dell’età del Bronzo l’Etruria conosce grandi cambiamenti - dovuti anche ai contatti con i Fenici e i Greci - a livello insediativo e culturale. Ma dopo il 550 a.C. il mondo etrusco iniziò a declinare, anche a causa dell’azione dei Romani

5)
È con l’inizio dell’età del Ferro che inizia in Etruria una rivoluzione, che porta a una nuova occupazione territoriale e poi a ulteriori sommovimenti sociali. Questi sono però bloccati dall’azione dei Romani, che danneggiano le città etrusche

A

Verso la fine dell’età del Bronzo l’Etruria conosce grandi cambiamenti - dovuti anche ai contatti con i Fenici e i Greci - a livello insediativo e culturale. Ma dopo il 550 a.C. il mondo etrusco iniziò a declinare, anche a causa dell’azione dei Romani

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Q

15 (Competenze di lettura e Conoscenze acquisite negli studi)

Quale alternativa è coerente con il senso del brano seguente? Gli Etruschi sono sempre stati considerati differenti. “Erano un popolo con consuetudini diverse da chiunque altro”, diceva alla fine del primo secolo a.C. lo scrittore greco Dionigi di Alicarnasso, che si era preso la briga di studiarli. Per alcuni, erano un esempio di dissolutezza: ricchi e licenziosi, inclini ai festeggiamenti e ai piaceri. Altri hanno posto l’accento sulla pratica della pirateria e sulla loro crudeltà. La loro devozione e il loro sapere religioso erano rinomati, temuti e ridicolizzati. Fu un indovino etrusco a mettere in guardia Giulio Cesare dalle idi di Marzo. Gli etruschi erano inventori: si attribuisce loro l’invenzione della tromba da guerra, della cerimonia del trionfo (di cui si appropriarono i Romani), della boxe e dei giochi gladiatori, dell’uniforme e delle insegne dei magistrati. Mecenate, il colto amico dell’imperatore Augusto, era orgoglioso della sua discendenza da re etruschi. Eppure, come molti altri popoli del mondo antico, non ci hanno tramandato i loro testi letterari e la loro storia. Il silenzio degli Etruschi, aggravato dalla scomparsa già in epoca antica della loro stessa lingua, appare assordante, considerata la ricchezza della loro cultura materiale e l’evidente potere da loro esercitato per ben 5 secoli.

Mostra risposta corretta

1)
Gli Etruschi svanirono nel primo secolo a.C. senza lasciare testimonianze letterarie che potessero far luce su di loro

2)
Noi non possiamo sapere chi erano davvero gli Etruschi, perché su di loro si accumularono i pregiudizi degli altri popoli

3)
Si deve a Dionigi di Alicarnasso l’immagine del popolo etrusco come differente da quella di tutti gli altri. La mancanza di una letteratura etrusca non permette di smentire questa idea

4)
Erroneamente, gli Etruschi apparvero già agli antichi come un popolo dotato di caratteristiche del tutto particolari

5)
Gli antichi guardavano agli Etruschi con un insieme di sentimenti molto variegato e anche contraddittorio

A

Gli antichi guardavano agli Etruschi con un insieme di sentimenti molto variegato e anche contraddittorio

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3
Q

Quale alternativa riassume correttamente il brano seguente?
Per distinguere i terremoti a seconda della loro intensità, il sismologo Giuseppe Mercalli (1850-1914) propose nel 1902 una scala divisa in 10 gradi di intensità crescente (modificata nel 1931 e perfezionata infine nel 1956, quando fu portata a dodici gradi), basata sull’osservazione degli effetti causati da un evento sismico. La scala Mercalli ha però il difetto di essere legata a stime soggettive e a fattori non strettamente correlati con il sisma ed è insufficiente per la determinazione dell’energia sviluppata dal terremoto. L’intensità attribuita a un terremoto in base a questa scala è poco attendibile perché i danni variano notevolmente in funzione della distanza dall’epicentro, della natura del terreno, della densità degli insediamenti umani e del tipo di materiali usati nella costruzione degli edifici. Per esempio, se il terremoto colpisce una zona dove gli edifici sono costruiti con criteri antisismici, dovrà avere un’intensità elevata per provocare danni alle fondamenta, mentre per causare lo stesso tipo di danni in costruzioni antiche o fatiscenti basterà un terremoto con intensità molto minore; in base alla scala Mercalli, però, entrambi i sismi risultano avere lo stesso grado. Per poter confrontare tra loro i terremoti è necessario quindi utilizzare una grandezza che sia indipendente dal livello di urbanizzazione e dal tipo di costruzioni.

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1)
Se si valuta l’intensità di un sisma solo a partire dai danni che esso provoca, fattori quali, ad esempio, il livello di urbanizzazione e i materiali utilizzati determineranno i risultati senza illuminarci sulla reale intensità del fenomeno

2)
Benché ultimata solo nel 1956, e quindi dopo la morte del suo geniale autore, la Scala Mercalli ha il merito di aver costituito il primo strumento di misurazione dei terremoti. Essa si basava sull’osservazione dei danni prodotti dal sisma, ma proprio per questo non produceva risultati univoci

3)
Giuseppe Mercalli fu il sismologo che nel 1902 elaborò una scala per la misurazione dei terremoti. Inizialmente la scala comprendeva 10 gradi, ma dopo la morte di Mercalli fu modificata una prima volta nel 1931 e una seconda nel 1956. Mercalli era infatti morto nel 1914

4)
La Scala Mercalli, utilizzata per la misurazione dei terremoti, sconta il limite della dipendenza da fattori non connessi con il sisma: essa infatti è basata sull’osservazione degli effetti del sisma, i quali possono variare notevolmente in funzione di fattori vari, come per esempio la natura del terreno o il tipo di costruzioni che vi si trovano. Occorre quindi una scala di altro genere per misurare i terremoti

5)
Il sismologo Mercalli elaborò nel 1902 una scala volta alla misurazione dei terremoti. Inizialmente, essa si basava sull’osservazione dei danni. Fu più volte perfezionata, anche dopo la morte di Mercalli. L’ultima versione prescinde dalle variabili soggettive, quali il livello di urbanizzazione e il tipo di costruzioni

A

La Scala Mercalli, utilizzata per la misurazione dei terremoti, sconta il limite della dipendenza da fattori non connessi con il sisma: essa infatti è basata sull’osservazione degli effetti del sisma, i quali possono variare notevolmente in funzione di fattori vari, come per esempio la natura del terreno o il tipo di costruzioni che vi si trovano. Occorre quindi una scala di altro genere per misurare i terremoti

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4
Q

Quale delle seguenti alternative è la logica conclusione del brano seguente?
Il canto territoriale dei piccoli uccelli canori viene trasmesso mediante apprendimento dal genitore ai figli. Avviene spesso che individui appartenenti a popolazioni diverse della medesima specie cantino con canti un po’ diversi tra di loro: si parla allora di dialetti. La funzione principale del canto territoriale è la proclamazione del possesso del territorio, e tale vocalizzazione ha un effetto attraente per le femmine della stessa specie e terrifico per i maschi. Poiché è importante che ogni individuo apprenda il canto della propria specie, ben si comprende come il tempo durante il quale esso può essere appreso sia delimitato al periodo delle cure parentali.

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1)
Adesso è probabile che ascolteremo il canto degli uccelli in modo diverso e lo apprezzeremo di più

2)
L’importanza del canto, tuttavia, appare limitata, se non secondaria, nella vita degli uccelli

3)
Al di là di questo periodo l’apprendimento non può più aver luogo e il canto imparato non può più essere modificato

4)
Anche altre specie animali hanno sviluppato la capacità del canto

5)
Gli uccelli canori non hanno altre possibilità di comunicazione con i membri della loro specie diverse dal canto

A

Al di là di questo periodo l’apprendimento non può più aver luogo e il canto imparato non può più essere modificato

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5
Q

Quale alternativa è coerente con il senso del brano seguente?
Quasi la metà delle persone esistenti al mondo parla una lingua indoeuropea. Da un paio di secoli i ricercatori sostengono infatti che l’italiano e le altre lingue neolatine, come il francese e lo spagnolo, quelle germaniche (inglese, tedesco e olandese) e le slave come il russo, sono parenti dell’indostano e del sanscrito (parlati in Pakistan e in India) nonché del curdo e del persiano, avendo avuto origine da una lingua antenata comune, detta proto-indoeuropea. Secondo la ricostruzione più accreditata finora, la lingua proto-indoeuropea veniva parlata circa 6.000 anni fa dalle parti del Mar Nero, fra Russia e Ucraina, da un popolo di pastori i quali, grazie al cavallo, dilagarono a più riprese a Ovest e a Est, dalla penisola Iberica all’India, soppiantando costumi e lingue locali di origine paleolitica. Sulla questione è tornata ora la rivista Scientific American, rafforzando una seconda ipotesi che vede l’origine delle lingue indoeuropee in Anatolia, nell’attuale Turchia, non da parte di pastori, ma di agricoltori. Un nuovo metodo, basato sull’indagine linguistica computazionale, servendosi di algoritmi sempre più rigorosi e imitando la ricostruzione filogenetica, sta mettendo in relazione le varie lingue come in un albero genealogico sempre più preciso.

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1)
È falso che circa 6.000 anni fa tra Russia e Ucraina vi fosse un popolo che parlava il pre-indoeuropeo

2)
Oggi si è abbandonata l’idea che esiste un’unità linguistica di base tra lingue come l’italiano, il francese e lo spagnolo da un lato e l’indostano e il sanscrito dall’altro

3)
La matematica si sta dimostrando un valido strumento per vagliare alcune teorie scientifiche

4)
Sino a un paio di secoli or sono, i ricercatori non conoscevano l’affinità che lega l’italiano al francese

5)
Secondo una teoria la diffusione del proto-indoeuropeo deve qualcosa al cavallo

A

Secondo una teoria la diffusione del proto-indoeuropeo deve qualcosa al cavallo

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6
Q

Quale alternativa è coerente con il senso del brano seguente?
La cultura, ormai, non solo è frammentata in parti staccate, ma anche spezzata in due blocchi. La grande disgiunzione tra la cultura umanistica e quella scientifica, delineatasi nel diciannovesimo secolo e aggravatasi nel ventesimo secolo, provoca gravi conseguenze per l’una e per l’altra. La cultura umanistica è una cultura generica, che attraverso la filosofia, il saggio, il romanzo alimenta l’intelligenza generale, affronta i fondamentali interrogativi umani, stimola la riflessione sul sapere e favorisce l’integrazione personale delle conoscenze. La cultura scientifica, di tutt’altra natura, separa i campi della conoscenza; suscita straordinarie scoperte, geniali teorie, ma non una riflessione sul destino umano e sul divenire della scienza stessa. La cultura umanistica tende a diventare come un mulino privato del grano costituito dalle acquisizioni scientifiche sul mondo e sulla vita, che dovrebbe alimentare i grandi interrogativi; la cultura scientifica, privata di riflessività sui problemi generali e globali, diventa incapace di pensarsi e di pensare i problemi sociali e umani che pone.

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1)
La cultura scientifica non appare in grado di alimentare l’intelligenza

2)
La cultura umanistica e la cultura scientifica devono essere in grado di scambiarsi i loro oggetti

3)
La cultura scientifica pone dei grossi problemi ma non è in grado di riflettere su di essi

4)
È tempo che la cultura umanistica e la cultura scientifica riunifichino i loro oggetti per tornare alla situazione del diciottesimo secolo

5)
La cultura scientifica, che per sua natura tende a separare i campi della conoscenza, ha provocato una spaccatura con la cultura umanistica nel corso del diciannovesimo secolo

A

La cultura scientifica pone dei grossi problemi ma non è in grado di riflettere su di essi

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7
Q

Quale alternativa riassume correttamente il brano seguente?
Tutte le definizioni del fenomeno religioso date fino ad oggi hanno un tratto comune: ciascuna contrappone, a suo modo, il SACRO e la vita religiosa al PROFANO e alla vita secolare. Le difficoltà cominciano quando si vuol delimitare la sfera della nozione di ‘sacro’. Difficoltà di carattere teorico, ma anche pratiche, perché prima di tentare una definizione del fenomeno religioso, occorre sapere da che parte bisogna ricercare I FATTI religiosi, e, soprattutto, quali sono, fra questi fatti, quelli che si lasciano osservare ‘allo stato puro’, cioè che sono ‘semplici’ e il più possibile vicini alla loro origine. Simili fatti, purtroppo, non sono in alcun luogo a nostra disposizione: né nelle società di cui possiamo seguire la storia, né fra i ‘primitivi’, i meno civili. Quasi dappertutto, ci troviamo di fronte a fenomeni religiosi complessi, che presuppongono una lunga evoluzione storica.

Mostra risposta corretta

1)
Le difficoltà che incontra chi vuole definire il fenomeno religioso nascono dal fatto che i fatti religiosi semplici non si possono più osservare, a causa dell’evoluzione storica che li ha interessati e trasformati

2)
Se lo studio del fenomeno religioso si basa sulla distinzione tra sacro e profano, si pone il problema dell’identificazione del sacro e dell’identificazione dei fatti religiosi

3)
Oggi, i fatti religiosi semplici non esistono più. Sono stati sostituiti da fenomeni complessi. Questa è la ragione per cui è impossibile tentare una definizione del fenomeno religioso

4)
Sacro e profano sono i due concetti che stanno alla base dei fatti religiosi. Questi ultimi però non esistono allo stato puro, per cui quello che possiamo cogliere è un’evoluzione, senza afferrarne il punto di partenza

5)
È indagando i fatti religiosi che si potrà arrivare a una soddisfacente definizione del fenomeno religioso e quindi alla distinzione tra sacro e profano

A

Se lo studio del fenomeno religioso si basa sulla distinzione tra sacro e profano, si pone il problema dell’identificazione del sacro e dell’identificazione dei fatti religiosi

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8
Q

Quale alternativa riassume correttamente il brano seguente?
Scienziati canadesi hanno fatto un esperimento sottoponendo all’ascolto di musica membri della tribù dei Pigmei Mbenzélé. Questa tribù, che ha una ricca cultura e tradizione musicale, vive nella foresta pluviale del Congo, senza elettricità, e senza accesso a radio e televisione, e quindi non è mai stata esposta a musica diversa dalla propria. I ricercatori hanno fatto ascoltare a quaranta di loro e a quaranta canadesi, cittadini di Montréal, che a loro volta non avevano mai avuto occasione di sentire la musica dei Pigmei, una serie di brani delle due culture musicali. Il risultato è stato che gli ascoltatori dei due gruppi hanno definito in modo molto diverso i brani quanto alle emozioni di tristezza o felicità che evocavano. In particolare, mentre gli ascoltatori canadesi hanno classificato la musica ascoltata, sia quella occidentale che quella dei Pigmei, in base all’intero range delle emozioni, per i Pigmei quasi tutti i brani sono risultata “piacevoli” ed evocativi di sentimenti positivi. E anche i parametri fisiologici hanno dimostrato la stessa diversità.

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1)
Scambiare la musica tra due culture provoca risultati interessanti. I Pigmei Mbenzélé si sono dimostrati aperti alla musica straniera e l’hanno apprezzata pressoché per intero, mentre i Canadesi hanno filtrato la musica altrui secondo il proprio retaggio culturale

2)
Quando ascoltano la musica di un altro popolo, gli occidentali tendono a classificarla in base a parametri propri, mentre i Pigmei appaiono più monocordi, giudicandola quasi sempre in termini positivi

3)
Un esperimento condotto su un gruppo di Pigmei da un lato e uno di Canadesi dall’altro sembra mostrare che la musica non suscita in tutti le stesse emozioni

4)
Un esperimento condotto sui Pigmei Mbenzélé e sui Canadesi mostra una diversità di apprezzamento della musica. Mentre i secondi sono stati in grado di catalogare correttamente i diversi brani in base alle emozioni da essi suscitate, i primi hanno reso un giudizio molto più uniforme

5)
Scienziati canadesi hanno sottoposto a un esperimento musicale i Pigmei Mbenzélé, una tribù della foresta pluviale del Congo che non conosce l’elettricità, la radio e la televisione e che quindi non ha mai avuto occasione di ascoltare musica diversa dalla propria

A

Un esperimento condotto su un gruppo di Pigmei da un lato e uno di Canadesi dall’altro sembra mostrare che la musica non suscita in tutti le stesse emozioni

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9
Q

Quale alternativa riassume correttamente il brano seguente?
Negli ultimi anni sono state elaborate tecniche molto sensibili per riconoscere se una determinata sostanza è in grado di produrre mutazioni genetiche. Ciò si è rivelato di notevole importanza anche nella prevenzione delle malattie, perché questi “test di mutagenesi” possono essere applicati praticamente a tutte le sostanze chimiche dell’ambiente, permettendo di discriminare quelle dotate di tale capacità, che può essere talora considerata il primo passo verso una trasformazione in senso cancerogeno delle cellule viventi.

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1)
Le mutazioni genetiche delle sostanze possono essere individuate oggi grazie ai test di mutagenesi. Questo ha una ricaduta importante in termini medici nella lotta contro il cancro

2)
I test di mutagenesi hanno acquistato importanza anche a fini medici, poiché permettono di individuare quelle sostanze che potrebbero dare il via a trasformazioni cancerogene delle cellule viventi

3)
I test di mutagenesi sviluppati negli ultimi anni permettono di individuare le cellule destinate a trasformarsi in senso cancerogeno per effetto delle sostanze che producono mutazioni genetiche

4)
I test di mutagenesi, applicati agli alimenti, si sono dimostrati molto preziosi perché possono individuare quelle sostanze che possono indurre mutazioni cancerogene nelle cellule

5)
Le cellule che possono andare incontro a trasformazioni cancerogene possono oggi essere individuate grazie ai test di mutagenesi

A

I test di mutagenesi hanno acquistato importanza anche a fini medici, poiché permettono di individuare quelle sostanze che potrebbero dare il via a trasformazioni cancerogene delle cellule viventi

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10
Q

Quale alternativa riassume correttamente il brano seguente?
La storia degli scacchi è soprattutto storia di idee. I tentativi di formulare leggi scientifiche aventi una validità generale furono assai scarsi prima del secolo XIX: solo alcune verità, frammenti embrionali di una sistematica degli scacchi, furono intuite nei secoli precedenti, frutto di appassionati ricerche e dei risultati delle partite giocate. André D. Philidor fu il primo a cogliere un aspetto (le strutture dei pedoni e la loro importanza nello svolgimento della partita) della teoria generale che, ai nostri tempi, fa parte del bagaglio di un giocatore mediocre. La via della scienza passa sempre attraverso gli eventi caotici dell’empirismo e dell’approssimazione, e – quel che è importante – non è detto che certe leggi siano acquisite per sempre al patrimonio culturale dell’umanità: ci sono sempre oppositori disposti a negare l’evidenza dei fatti.

Mostra risposta corretta

1)
Prima del XIX secolo, i giocatori di scacchi erano appassionati e geniali, ma le ricerche di Philidor, mettendo i loro frutti a disposizione di tutti nella forma di leggi universali, produssero generazioni di scacchisti mediocri

2)
La scienza si apre la strada tra la sperimentazione empirica, l’approssimazione e l’opposizione irragionevole di alcuni. Non è una partita semplice

3)
André Philidor fu l’autore di una trasformazione del gioco degli scacchi, introducendo le strutture di pedoni. E sebbene oggi tali idee appaiano proprie dei giocatori mediocri, se ne deve riconoscere l’importanza storica

4)
Solo con il secolo XIX si passò da osservazioni sporadiche alla formulazione di una sistematica degli scacchi grazie ad André D. Philidor

5)
Gli scacchi stanno alle idee come la sperimentazione empirica alla scienza. Non c’è dubbio che l’approssimazione e l’opposizione irragionevole di alcuni siano uno ostacolo, ma, come mostrò Philidor, la sistematizzazione è possibile e i frutti possono esser goduti da tutti

A

Solo con il secolo XIX si passò da osservazioni sporadiche alla formulazione di una sistematica degli scacchi grazie ad André D. Philidor

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11
Q

Quale alternativa è coerente con il senso del brano seguente?
Le scarse notizie, tutte posteriori di almeno sessant’anni alla morte di Andrea del Castagno, che il Billi e l’Anonimo Gaddiano fornirono al Vasari quale base storica per la ricostruzione del personaggio nelle Vite, dimostrano un tono di raccapriccio e di aperta condanna per la vicenda di un artista che dal suo tetro debutto aveva ricavato il soprannome di Andreino degli Impiccati, e in punto di morte aveva confessato di aver ucciso Domenico Veneziano “con una mazza ferrata in sulla testa per invidia”. Quanto bastava ad assorbire l’interesse del Vasari e a suggerirgli l’invenzione di un forte carattere che dalla confessione finale del delitto traeva le tinte più cupe per un’interpretazione.

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1)
Il Billi e l’Anonimo Gaddiano si conobbero

2)
Le notizie che possediamo su Andrea del Castagno sono frutto di invenzione

3)
Il Vasari elaborò un’interpretazione della personalità di Andrea del Castagno

4)
Andrea del Castagno fu un serial killer

5)
Non è certo che il Vasari sapesse che Andrea del Castagno avesse ucciso Domenico Veneziano

A

l Vasari elaborò un’interpretazione della personalità di Andrea del Castagno

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12
Q

Quale alternativa è coerente con il senso del brano seguente?
L’isoprene è un gas utilizzato nell’industria della gomma e nella sintesi di alcune vitamine ma il suo ruolo nell’ambiente naturale non è molto conosciuto; si sa però che viene rilasciato da alcune piante e alghe. Ora si è visto che la sua presenza può determinare il raffreddamento o il riscaldamento del nostro pianeta. In che modo? In alcuni casi esso può reagire con alcune sostanze presenti nell’atmosfera producendo ozono, mentre in altri casi determina la ritenzione del metano. Sia l’ozono che il metano sono tra i gas ritenuti responsabili dell’effetto serra e quindi possono accentuare il riscaldamento globale. Talvolta l’isoprene può formare degli aerosol che invece possono schermare in parte i raggi solari, determinando un leggero raffreddamento. Ora il Dr. McGenity dell’Università dell’Essex ha scoperto che alcuni batteri presenti nelle zone costiere sono in grado di degradare l’isoprene prima che esso possa raggiungere gli strati più elevati dell’atmosfera. Pare inoltre che questi microrganismi siano in grado di degradare gli alcani, idrocarburi che costituiscono una notevole frazione del petrolio greggio. Ciò fa pensare a un loro impiego come organismi decompositori in seguito all’inquinamento marino da petrolio.

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1)
L’isoprene potrebbe venire impiegato per contrastare l’inquinamento marino da petrolio

2)
Se, come sembra, alcuni batteri esistenti nelle zone costiere sono in grado di degradare l’isoprene prima che raggiunga l’atmosfera, essi ci daranno sicuramente un aiuto nella lotta contro l’inquinamento da petrolio

3)
L’industria utilizza un gas che ancora non conosce: l’isoprene. Eppure esso è prodotto da sempre da piante e alghe. Potrebbe riservarci molte sorprese

4)
L’isoprene è in grado, in determinate circostanze, di produrre ozono, cosa che influisce sul riscaldamento del pianeta

5)
Il ruolo dell’isoprene nella lotta all’inquinamento marino è ambiguo. Da un lato, esso aumento il riscaldamento del pianeta e dall’altro lo riduce

A

L’isoprene è in grado, in determinate circostanze, di produrre ozono, cosa che influisce sul riscaldamento del pianeta

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13
Q

Quale alternativa riassume correttamente il brano seguente?
Tra i “lavori” che potrebbero scomparire nei prossimi anni, soppiantati dalla tecnologia e dai robot, c’è quello del cane guida per non vedenti. Un team di ricercatori dell’Università di Berkeley ha recentemente messo a punto un cane robot in grado di muoversi sia all’aperto sia al chiuso, aiutando non vedenti e persone con gravi problemi di vista a evitare ostacoli e trappole urbane come buche, scalini, binari della metropolitana. Dotato di Gps per la navigazione, laser e sensori ottici, il robot è in grado di tenere sotto controllo contemporaneamente sia la strada sia la persona da guidare, accompagnandola in sicurezza attorno a qualsiasi tipo di ostacolo. A differenza dei cani guida il robot non ha bisogno di lunghi e costosi addestramenti, può ricevere gli aggiornamenti del software comodamente da remoto ed è in grado di accompagnare il suo umano da un punto all’altro della città grazie al sistema di navigazione satellitare. Robodog non è comunque ancora pronto per il mercato: serviranno ancora ricerche e sviluppi tecnologici per renderlo affidabile ed efficiente come un cane vero. L’unica lacuna, che difficilmente si riuscirà a colmare, è che tra uomo e robot-cane non si instaura lo stesso rapporto di amicizia e fiducia che si crea, invece, tra un non vedente e la sua guida pelosa.

Mostra risposta corretta

1)
Aggiornamenti software, Gps e sensori fanno di un robot una guida migliore di un cane vero. I non vedenti potranno risparmiare lunghi e costosi addestramenti, senza perdere in servizi e sicurezza

2)
Studiosi dell’Università di Berkeley hanno messo a punto un cane robot dotato di sensori, laser e Gps che sostituisce ormai il cane vero nell’assistenza ai non vedenti. Resta però il fatto che il rapporto che l’uomo instaura con una macchina non è quello che instaura con un animale

3)
Il cane robot è certamente super efficiente grazie all’elettronica, ma non sembra che sarà in grado di sostituire il cane animale nell’assistenza ai non vedenti

4)
Un robot potrebbe in futuro sostituire il cane guida che accompagna i non vedenti nella loro quotidianità. Sicuro ed efficiente, ma forse non altrettanto simpatico

5)
Sono evidenti i vantaggi di un robot rispetto a un animale e in effetti il cane robot recentemente messo a punto, grazie al suo sistema di navigazione satellitare, sta per soppiantare il cane vero

A

Un robot potrebbe in futuro sostituire il cane guida che accompagna i non vedenti nella loro quotidianità. Sicuro ed efficiente, ma forse non altrettanto simpatico

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14
Q

Individuare la sostanza maggiormente solubile in acqua.

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1)
Cloruro di potassio

2)
Alluminio

3)
Dodecano

4)
Peltro (lega di stagno, piombo e rame)

5)
Zolfo

A

Cloruro di potassio

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15
Q

Quale dei seguenti composti organici ha più spiccate proprietà acide?

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1)
CH3OH

2)
CH3NH2

3)
CH3OCH3

4)
C2H5OH

5)
HCOOH

A

HCOOH

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16
Q

Il naftalene è:

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1)
un idrocarburo aromatico

2)
un alchene

3)
nessuna delle altre alternative è corretta

4)
un alcol

5)
un idrocarburo saturo

A

un idrocarburo aromatico